Di nuovo lo spazio e gli alieni. Una pietra di meteorite era stata
ritrovata sulla scena del crimine. Era un soprammobile della vittima. Adesso
sembrava che una pietra lunare fosse la chiave dell’omicidio.
«Ci dica qualcosa di più» disse Kate a Lewis Mack.
«Mio fratello era un tecnico informatico, questo lo sapete. Però era un
appassionato di astri e astronautica. Anche un piccolo collezionista.»
«Aveva dei pezzi di valore?»
«No. Nessuno. Fino a quando non è arrivata la pietra lunare.»
«Se non sbaglio le pietre lunari non si trovano sul mercato come altri
metalli o gemme» disse Castle.
«Sì. A parte i frammenti di meteorite lunare, le vere pietre lunari sono
state tutte riportate a terra dalle missioni spaziali. La NASA ne ha alcune
tonnellate e sono materiale governativo segreto, altre agenzie, enti e musei
vari distribuiti in tutto il mondo posseggono i rimanenti pochi chilogrammi.»
«Dunque le pietre della Luna sono il materiale più prezioso della Terra. Hanno
un valore stratosferico. Per quanto paradossale, è proprio il caso di dirlo.»
«Infatti non sono in vendita. Il frammento che aveva mio fratello era
illegale.»
«L’aveva rubato?»
«No, detective. L’aveva recuperato.»
Lewis Mack spiegò che il suo defunto fratello era entrato in possesso di
una pietra lunare pesante un centinaio di grammi.
Poco più di un normale sasso, ma di valore eccezionale, sul mercato degli
oggetti rubati.
Trafugato da un museo, era passato di mano in mano in modo fortuito e
sempre illegale, fino a quando Paul non l’aveva ottenuto per puro caso.
«Voleva restituirlo alle autorità.»
«Andiamo, signor Mack… posso crederle fino ad un certo punto. Non vorrà
dirmi che suo fratello intendeva lasciarsi sfuggire l’occasione di diventare
ricco! Ammesso che una pietra di quel valore, ricercata da mezzo mondo, possa
finire in mano ad una persona per puro caso, come ha detto lei.»
«Eppure è così, detective. Paul era una persona onesta. Mi ha detto che un
suo conoscente, un astrofilo molto facoltoso, aveva comperato questa pietra –
sempre in modo illegale – e aveva bisogno di un prestanome per la
compravendita. Paul ha accettato perché gli aveva promesso un premio in denaro
e lui ne aveva bisogno, ma poi ha nascosto la pietra e ha deciso di restituirla
allo Stato e ai legittimi proprietari.»
«Se è così, è stato ucciso per questo.»
«Le garantisco che è la verità, signor Castle.»
«Vogliamo il nome di questo amico facoltoso» disse Beckett.
«Mi dispiace, detective, non lo so. Non me l’ha mai detto.»
«Impossibile. È suo fratello. Se sa tutte queste cose, deve sapere anche il
nome.»
Lewis scosse la testa. Non aveva nessun nome, neanche un indizio.
«Davvero insolito» osservò Castle.
«Già. Però abbiamo un movente. Una ragione molto “terrestre” per volere
Paul Mack morto.»
«Non direi, Beckett. Paul Mack doveva restare vivo.»
«Cosa intendi?»
«Ci sto pensando in questo momento: aveva nascosto questa pietra lunare e
voleva restituirla. Ebbene, solo lui sapeva dove l’aveva messa. Perché
ucciderlo?»
«Perché non rivelasse ad altri il nascondiglio!»
«Allora…»
«Forrester l’ha ucciso dopo che ha rivelato il nascondiglio!»
Erano arrivati insieme alla stessa conclusione. Si guardarono negli occhi,
raggianti per l’intuizione.
«No, Castle, aspetta.»
«Che c’è?»
«Forrester è stato ucciso. Quindi l’assassino di Forrester…»
«… a sua volta ha scoperto qual è il nascondiglio!»
«Stiamo completando le frasi come Ryan ed Esposito.»
«E come i due fratellini del sesto piano.»
«L’abbiamo appena fatto di nuovo.»
Lo scrittore alzò un sopracciglio.
«Non rubarmi le idee, Beckett.»
«Non rubarle tu a me, piuttosto!»
«Oh, vorresti dire che hai più intuizione di me? non avresti mai risolto
questo caso senza il mio contributo!»
«Per nulla, signor scrittore. Il merito della risoluzione del caso è di
Lewis Mack. Fosse per te, il colpevole sarebbe ancora un alieno venuto da Alpha
Centauri!»
«Ah, davvero? Senza il mio alieno non avresti avuto il tuo costume e senza
il tuo costume non…»
Esposito si schiarì la voce. Erano talmente presi dalla conversazione che
non l’avevano sentito arrivare.
«Ehm… ragazzi? Disturbo?»
Beckett ritrovò subito un atteggiamento professionale.
«Dimmi, Javier.»
«Susan Mack è all’ospedale. In gravissime condizioni.»
«Che le è successo?»
«È stata investita da una macchina.»