Non
mi capisco
Perdo
il controllo
Faccio
paura addirittura
Anche
a me stesso
Ti
trovo dentro
Ogni
ricordo
E
come un pugno che fa male
Male
di brutto
Inerme
incasso
E
mi convinco un’altra volta
Che
non è finito tutto
Grattai
più volte il cuoio
capelluto con le mani piene di shampoo. Il marmo freddo della cabina
della
doccia a cui ero poggiato di schiena mi dava una sensazione di freddo
che
nemmeno le goccioline bollenti che mi stavano scorrendo lungo il corpo
riuscivano a placare. Portai le mani sotto il getto d’acqua
lavandomele dalla
schiuma profumata di mela verde, ormai usavo sempre quello shampoo. Mi
ricordava il profumo di un ammasso di riccioli scuri che più
volte avevo
stretto tra le mie mani.
Sbuffai
sonoramente lanciando
un occhiata alla radiolina posta sul mobile bianco assicurandomi che
non fosse
bagnata nemmeno da una di quelle goccioline bollenti.
Era
buffo, era piena estate
eppure facevo la doccia calda, il fatto era che da un po’ di
tempo a quella
parte avevo sempre freddo, come se mi mancasse una parte per assaporare
il
dolce tepore estivo. Effettivamente qualcosa mi mancava.
Chiusi
gli occhi passando più
volte le mani tra i capelli sciacquandoli da quella schiuma profumata
di
malinconia.
Drizzai
le orecchie facendo
più attenzione alle parole che risuonavano nella piccola
stanzetta.
Non
cancellarmi
Piuttosto
dammi
Almeno
un’ora per parlarti
E
per sfogarmi
Non
serve a niente
Me
l’hai già detto
Ma
abbi il coraggio di guardarmi
Dritto
dentro agli occhi
Possibile
che una canzoncina
per ragazzine passata casualmente in radio in quel momento potesse
rispecchiare
alla perfezione la mia situazione e il mio stato d’animo? A
quanto pare si.
Chiusi
l’acqua uscendo da
quella cabina ormai appannata per il troppo calore. Presi
l’asciugamano rosa
dallo sgabello attorcigliandomela attorno alla vita. La stessa di quel
giorno…
Roteai
gli occhi a me stesso,
mi ero stufato di collegare ogni oggetto a quei giorni con lui, dovevo
smetterla di pensarlo.
Poggia
le mie mani callose ai
bordi del lavandino guardando il mio stesso riflesso nello specchio.
Occhiaie,
viso scavato e occhi spenti.
Chiusi
per un secondo gli
occhi sentendo due mani forti stringermi i fianchi da dietro.
“Sei
un vero stronzo, non sai che non si
rifiuta mai la proposta di essere lavato per benino?” La roca
risata risuonò
per il mio bagno mentre sentivo quelle mani forti stringermi sempre
più forte i
fianchi coperti dall’asciugamano.
“Ci
tieni così tanto a toccarmi?”
ridacchiai passandomi il gel tra i capelli facendoli tirare
all’insù. Non ebbi il
tempo di finire di sistemarli che mi ritrovai poggiato bruscamente con
la
schiena al lavandino e due labbra carnose premute contro le mie. Odiavo
quando
faceva così il rude ma allo stesso tempo mi eccitava. Decisi
di fare una cosa
di cui mi sarei pentito presto ma..ne valeva la pena
Alzai
le mano ancora umidicce di gel e
le passai ripetutamente tra i ricci perfetti di Harry che subito
spalancò gli
occhi allontanandosi. Risi a vederlo in quello stato. I capelli tirati
all’insù
tipo Goku e i ricci deformati.
“I..MIEI..CAPELLI!!”
Li
riaprii di scatto
girandomi, solo la mia immaginazione. Nessuno mi aveva stretto i
fianchi..lui
non mi aveva stretto i fianchi.
Presi
la radiolina mettendola
sotto il braccio uscendo dal bagno. Mi avviai nella mia stanza, non che
il mio
appartamento fosse grande ma un tre, quattro stanze le aveva e per una sola persona bastavano e avanzavano.
Sfilai
l’asciugamano
lasciandola scivolare sul pavimento pulito recentemente da mia madre
che era
venuta a farmi visita e infilai i boxer bianchi appesi alla testiera
del letto.
L’ordine non era la mia priorità, in quella casa
ci passavo poco tempo.
Con
i piedi ancora scalzi
scansai la catasta di calzini ammucchiati ai piedi del letto
avvicinandomi alla
finestra per prendere il mio fidato amico. Il pacchetto di Marlboro.
Aprii
e osservai che di
sigarette ne era rimasta solo una; più tardi sarei passato
alla tabaccheria di
Niall per prenderne altre.
Sospirai
portandola alla
bocca dopo averla accesa. Il sole picchiava sulle mie spalle abbronzate
mentre
mi sporgevo per prendere il cellulare.
Nessun
Messaggio. Nessuna
Chiamata.
Andai
nel registro delle
chiamate rimanendolo a fissare per più e più
tempo.
Ieri
Harry
– 23:43
Harry
– 22:09
Harry
– 22:00
Harry
– 21:35
Harry
– 21:04
Harry
–
20:01
Harry
–
18:23
Harry
–
16:00
Harry
–
9:00
24
Giugno
Harry
–
00:03
Harry
–
00:00
Dimmelo,
dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Dove
posso andare adesso
Dimmelo,
dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Per
dimenticare
Ci
sarà un posto
Dove
l’aria non parla di te
Ti
prego dimmelo, dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Dimmelo
Sbuffai,
seriamente..ci
sarebbe mai stato un posto dove l’aria non parlasse di lui?
Io
Louis William Tomlinson
ero diventato dipendente da uno stronzo ladro? Si
“Harry?
Harry, dove sei?”
Il suo
appartamento a differenza del mio
era molto più grande nonostante vivesse da solo anche lui.
Ero a
piedi scalzi che girovagavo ormai
da dieci minuti per il suo appartamento senza trovarlo. Non capivo dove
si
fosse cacciato.
“Harry!”
urlai più forte aprendo
l’ennesima porta di quella reggia.
Due
occhi verdi brillanti si
spalancarono davanti a me con sguardo spaventato.
Abbassai
lo sguardo fino alle sue mani,
una conteneva il mio portafoglio e l’altra 100 dollari. Ecco
la causa delle
continue sparizioni dei miei soldi. Lo guardai deluso..come aveva
potuto?
Vorrei
toccarti
E
respirarti
Vicino
ai punti più sensibili
E
sentirti
Gridare
forte
Non
per dolore
Ma
dal piacere e dalla voglia
Di
fare l’amore
Di
farlo bene
Senza
paura più del tempo
Di
qualcuno che ci possa separare
Nonostante
tutto sentivo
ancora il bisogno di sfiorare la sua pelle liscia, di sentire i suoi
capelli
ricci annodarsi tra le mie dita e di sentire il sapore di vaniglia che
avevano
le sue labbra.
Spensi
la sigaretta ormai
consumata e la misi insieme al resto nel portacenere sulla finestra.
Espirai
l’ultimo poco di
sostanza gassosa che mi era rimasta nei polmoni e con una mossa veloce
scoprii
il letto dalle lenzuola candide buttandole per terra.
Era
da troppo che non le
cambiavo, non avevo voglia di far nulla in quel periodo.. il solo
svegliarsi la
mattina era diventato pesante.
“Boo
svegliati..Lou..Louis
dai..SVEGLIATI!!” balzai dal letto quando sentii una voce
profonda urlarmi
nelle orecchie. Mi stropicciai gli occhi per poi notare quelli del mio
compagno
steso con un ghigno divertito sul lato affianco al mio.
“Volevo
dormire!” piagnucolo per poi
notare che le coperte con cui, accuratamente, la notte prima ci avevo
coperto
erano ammucchiate sul pavimento.
“Che
è successo alle coperte?”
sbadigliai ristendendomi poggiando la testa sulla pancia dura di Harry.
“Posso
solo dirti..è stato bellissimo”
spalancai gli occhi. Cosa era stato bellissimo?!
“C..ch..”
non mi fece finire di parlare
che una risata coprì la mia voce.
“È
stato bellissimo sentirti russare! Che
ti credevi? Malizioso” rise ancora di più mentre
la mia voglia di strozzarlo
saliva sempre di più
“Questa
me la paghi Styles” gli ringhia
scherzosamente contro
“Certo,
come sempre..Tomlinson” fece un
sorrisetto divertito che contagiò anche me
Rinunciai
al cambiare le
lenzuola e mi accontentai solo di averle levate di mezzo. Mi buttai a
peso
morto sul materasso spoglio sentendo il tessuto ruvido graffiarmi la
pelle.
Sospirai.
Avrei preferito che
fosse Harry a graffiarmi la pelle.
Dimmelo,
dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Dove
posso andare adesso
Dimmelo,
dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Per
dimenticare ci sarà un posto
Dove
l’aria non parla di te
Ti
prego dimmelo, dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Dimmelo
Era
più forte di me non fare
a meno di lui nonostante fosse un’ipocrita, un falso, uno
stronzo..
Driiin
Sbuffai
passandomi una mano
per faccia girandomi verso l’orologio digitale posizionato
sul comodino. Le
10:02
Chi
poteva essere che rompeva
a quell’ora?
Mi
alzai di malavoglia
prendendo il primo pantalone trovato sulla scrivania e lo infilai
saltellando
per il piccolo corridoio.
“Sto
arrivando!” urlai per
far sentire alla persona che
si trovava
dietro la mia porta.
Mi
grattai la pancia e andai
ad aprire.
Aprii
la bocca per lo stupore
quando davanti mi ritrovai un ragazzo dai capelli ricci e gli occhi
smeraldini.
Dimmelo,
dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Dove
posso andare adesso
Dimmelo,
dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Per
dimenticare ci sarà un posto
Dove
l’aria non parla di te
Ti
prego dimmelo, dimmelo
Dimmi,
dimmelo, dimmelo
Dimmelo
“Che
dici? Posso entrare?” si
sentì la sua solita ironia nella voce. Feci un sorrisetto.
Come
mi era mancata.
***
Leggere
Importante!
Angolo
Autrice
Premetto
che è la mia prima OS sui larry e che so che
non è bellissima ma spero che vi sia piaciuta comunque.
Farò
altre 5 OS e come questa saranno ispirate ai
testi delle canzoni dei Modà.
Questa
dovrebbe essere la scaletta.
Dove
è sempre il
sole – Liam Payne
Anche
stasera – Zayn
Malik
Mia
– Niall Horan
Favola
– Justin Bieber
Come
in un film –
Larry Stylinson
Se
volete che le faccio fatemelo sapere e fatemi
sapere quale vorreste prima :) tra tutte
Grazie
per aver letto
Jeliebers_True_Love