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Autore: alexandra_marina    21/04/2014    3 recensioni
Seguito di "La vita cambia idea-lei"
Il suo mondo ha ruotato per troppo tempo intorno alle decisioni dei genitori troppo orgogliosi e con troppe aspetative.
Adesso Edward é stanco, stanco di non poter decidere per la propria vita, stanco di non poter essere libero.
Ora però tutto cambierà perché si sa la vita cambia idea.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buona Pasqua a tuttiii!!

Rieccomi con il continuo di "la vita cambia idea-lei" , questa oneshot racconta di come la vita di Edward abbia cambiato idea fino ad arrivare all'incontro con Bella.

Spero vi piaccia e che non vi deluda.

P.s Grazie di cuore per le recensioni della scorsa oneshot, grazie a chi l' ha messa tra le seguite, preferite e ricordate e chi ha solamente letto.

Grazzie davvero...:)♥♥

 

 

                      LA VITA CAMBIA IDEA-LUI

 

 

Si sa la vita cambia idea e la mia lo sta facendo proprio adesso, o meglio sono io che sto per cambiare la mia vita.

Mi guardo intorno e quello che vedo non mi piace per niente, tutto cosi freddo , insignificante, privo di vita.

Mi rifiuto assolutamente di trascorrere il resto della mia vita in un posto come questo, io non sono fatto per questo, io ho già il mio sogno.

L' insegna dorata con il nome "Dott.Stoner"fa bella mostra di se sulla porta dello studio di uno dei più famosi avvocati di New York.

Non mi trovo qui perché ho commesso qualche inflazione alla legge,magari fosse per questo, mi trovo qui per pianificare il resto della mia vita.

Mio padre, si muove irrequieto sulla poltroncina della sala d' attesa dove stiamo aspettando l' arrivo dell' avvocato.Lui e mio padre sono molto amici e basandosi su questa loro amicizia mi ha trascinato da lui per chiederli una specializzazione nel suo studio.

Non é questo il mio sogno ma gran parte della mia vita l'ho trascorsa per arrivare qui,infatti questo é il sogno dei miei genitori.

Ho sprecato la mia vita a studiare legge all'universita' di Yale mentre per la mia vera passione ho impegnato si e no tre ore al giorno e qualche ore extra ai vari corsi. 

L' arte, la pittura, la scultura sono queste le mie grandi passioni che però i miei non hanno mai visto di buon occhio. 'Ma figliolo come vuoi guadagnarti da vivere facendo il pittore?' mi dice spesso mio padre guardandomi dipingere.Certo perche' per lui, il grande e stimato dott.Carlisle Cullen, lavorare signifa guadagnare soldi, per me lavorare significa svolgere il tuo sogno, amare il tuo mestiere .Non é tutta questione di affari, soldi, investimenti, per me ci vuole passione , non riuscirei mai a svolgere bene un lavoro per il quale non nutro un benché minimo di interesse. 

Do un altra occhiata in giro e la mia povera anima d'artista soffre ancora di più. Fin da piccolo ho coltivato questa passione anche contro l' approvazione dei miei genitori sopratutto di mio padre.Lui ha forgiato il mio futuro e io incosciente lo lasciato fare.Il suo più grande orgoglio sono i suoi figli, Alice broker di successo per tutti, sorella con la grande passione per la moda per me , strada che non ha potuto intaprendere sempre per accontentare i nostri genitori; Emmett ..bhe lui ha seguito le orme di papà diventado chirurgo piu' o meno soddisfatto del suo lavoro.Manco solo io all' appello:avvocato Edward Cullen.

Fare l' avvocato era il sogno di mio padre da giovane ma per volere del padre divenne dottore.

Che strano lui dovrebbe capire il dolore che proviamo noi figli per aver e dover abbandonare le proprie passioni .

I genitori a volte sbagliano più dei figli, imponendo le loro scelte. Io mi chiedo ancora come ho potuto lasciarmi andare cosi forse mi sono fatto prendere dalla paura di deluderli.

Certo non odio i miei genitori per questo, come potrei e grazie a loro che sono laureato in una delle più famose università americane , ciò però non significa che mi arrenderó . 

Mi alzo dalla poltrona sbuffando e immediatamente mio padre mi fulmina con lo sguardo.Lui ha capito benissimo che non sono per niente felice proprio per questo nei giorni precedenti

abbiamo litigati non poco.

"Edward per favore siediti e fai la persona educata"ma con chi crede di parlare con un bambino .

"Mi sono stancato di aspettarlo"dico mentre la segretaria si volta a guardarmi.

"Dovresti essere felice di essere qui , altri ragazzi vorrebbero essere al tuo posto " ne dubito .

"Non penso ,non se hanno altre passioni"lui comincia a guardarmi interrogativo.

"A già perché tu preferiresti passare la tua vita a dipingere quadri?" O finalmente ha capito.

"Esattamente"so di sprecare le parole perché lui non può capire o meglio non vuole capire.

"Edward tu diventerai un ottimo avvocato e basta "ecco ho la sensazione che finiremo per litigare.

"No papà basta lo dico io, sono stanco é la mia vita non la tua"le parole mi escono di bocca e io non faccio nulla per fermarle.

"E cosa voresti fare , andartene? "Dice ridendo amaramente alzandosi.

"Si"la sicurezza non mi ha abbandonato. 

"Non potresti mai farlo"risponde anche al quanto sicuro.

"Non ne sarei sicuro papà"comincio a camminare verso la porta.

"Edward non ti azzardare a muovere un altro passo"come se non lo avessi sentito continuo a camminare.

"Edward se esci da quella porta ..potrai ritenerti orfano di padre" come può dirmi questo.

"Papà stai esagerando ora...basta lasciami decidere, scegliere quello che desidero io"lo sguardo che mi regala é indecifrabile. 

"Edward. ...non te ne andare"quasi mi supplica.

"No papà mi dispiace ma io non ce la faccio non puoi più costringermi"detto questo apro la porta sotto lo sguardo indignato della segretaria e mi precipito verso l' ascensore.

"Edward .."mi chiama mio padre quasi gridando, senza girarmi me ne vado lasciandolo cosi mentre continua a chiamarmi.

 

Certe volte non trovi soluzioni...certe volte ascolti tante cose, tante parole e capisci che indignarsi non basta.Certe volte ti chiedi come sia possibile che ascolti tanti ragionamenti...ma nessuno risolve la situazione.

Certe volte l' unica cosa che trovi di decente é deludere tutti e diventare egoista come loro.

É la prima volta che riesco a tener testa a mio padre e in un certo senso ne sono orgoglioso. Esco da questo maledetto edificio, lasciandomi alle spalle tutto quello che non voglio diventare.

L'aria fuori é tiepida e rieso a sentire finalmente il profumo della libertà. 

Se la vita insegna io soro' un ottimo alunno, d' oggi in poi prendoro' tutto cosi come viene , basta pianificare, ragionare più del dovuto.

Posso solo immaginare la delusione dei miei genitori sopratutto di mio padre mentre dovrà spiegare tutto all' avvocato Stoner.

Poi però immagino la felicità dei miei fratelli , so bene quanto anche loro hanno cercato di divincolarsi dalle scelte di mio padre senza alcun risultato forse perché non hanno avuto abbastanza coraggio,non posso non sentirmi ancora più orgoglioso di me.

 

Vorrei mettermi a correre ma non penso sia questo il caso di mettermi a fate footing sopratutto vestito cosi , e poi non penso che mio padre mi stia inseguendo .

Adesso starà sicuramente inventando qualche scusa per giustificare la mia assenza all' avvocato.Non penso dirà la verità , sarà convinto di trovarmi a casa al suo ritorno, di sgridarmi per poi cominciare a parlare con calma per farmi ragionare.

Peccato che questa volta non sarà cosi , non mi troverà a casa al suo rientro-chissà magari sarò su un aereo -, non mi sgridera' come se fossi un bambino e sopratutto non mi farà ragionare e cambiate idea .

Sono vicino al centro di NY, ho camminato veramente tanto senza rendermene conto, il marciapiede e pieno di persone , del resto nella piu' chiassosa città del mondo é sempre cosi.

Sto per girare l'angolo quando non so come finisco a terra, con un po' di dolore, sento qualcosa pesarmi addosso. 

Apro gli occhi e mi ritrovo davanti un angelo vestito di bianco, mi perdo nei suoi occhi ciccolato, i suoi capelli castani mi sfiorano il viso vicinissimo al suo diventato di un rosso accesso da far invidia al tramonto.

 

"Sto sognando e un angelo mi é caduto addosso"dico senza pensarci sorridendo.

"No, non é un sogno"dice con la sua voce dolce e imbarazzata sorridendomi.

Ho l' impulso di prenderla e baciarla ma non lo faccio, va bene non ragionare, pianificare e tutto ma questa é una facenda delicata, tanto avrò tempo per baciarla.

 

Forse é vero non é un sogno , ma lei é un angelo , che diventera' presto il mio angelo.

 

 

 

 

Spero che non vi abbia deluso e annoiato....é stato giusto secondo me fare cosi questa oneshot perché non solo la vita di Bella cambia ma anche quella di Edward.

Spero vi sia piaciuta....fatemi sapere per favoree (accetto sia le criteche negative che positive )

Bacii alla prossima Ale ♥♥

 

 

 

  
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