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Autore: Dark_S97    21/04/2014    4 recensioni
Questa storia è una raccolta di one-shot sul personaggio di Finnick Odair. I capitoli saranno raccontati in prima persona e riguarderanno fatti importanti della sua vita e anche momenti di vita quotidiana.
Spero che la storia vi piaccia!
N.B. I capitoli dal 3 al 13 fanno parte della storia sugli Hunger Games di Finnick, divisa in questo modo per questioni di lunghezza e tempi di aggiornamento.
1. Primo incontro
2. Dodici anni
3. Frammenti di vita
4. Goodbye, district 4
5. First day in the Capitol
6. Sessioni di addestramento
7. L'intervista
8-11. L'arena
12. The victor
13. Somebody else
14. Back under the stars, back into your arms.
15. Shivers.
16. The Victory Tour.
17-18. Mentore.
19. Buon sedicesimo compleanno, caro Finnick Odair!
20. I remember when we kissed, I still feel it on my lips.
21. I'll carry your world.
22. Sides of the same coin.
23. The beatiful and damned.
24. The 70th Reaping.
25. Annie and The Capitol.
26-27. The 70th Hunger Games.
28. Fix you.
29. Every revolution begins with a spark.
30. The Quarter Quell.
31. Forever.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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70 "Un ultimo consiglio?" mi domanda Annie, stretta a me in una presa disperata.
"Vinci senza lasciare che ti portino via quello che ti rimane."
Lei mi guarda stupita per un attimo, poi annuisce. Ci scambiamo l'ultimo bacio poi nessuno dei due ha più il coraggio di parlare. Ci limitiamo a tenere gli sguardi incollati l'uno nell'altro fin quando ci è possibile.
Ordino a me stesso di non disperarmi mentre vado con Mags al Centro di Controllo. Lei non parla, mi dà una pacca affettuosa sulla spalla.
"Credi che riusciremo a tirarla fuori da lì?" domando.
Mags annuisce sorridendo in un modo rassicurante.
"Ricordati della promessa fatta a Nate, comunque."
"Certamente."
Ci sediamo intorno ad un tavolo con Johanna e Blight, anche loro non hanno un bell'aspetto anche se è decisamente migliore del nostro.
I tributi entrano nell'arena, viene mostrato come è fatta: è un territorio montagnoso, al centro c'è un grosso vulcano. Sulla sommità di una montagna vicina al vulcano c'è un lago che sono sicuro che potrebbe benissimo sommergere l'intera arena. Oltre a questa fonte d'acqua c'è un fiumiciattolo che passa vicino alle basi dei monti. La Cornucopia è su un altopiano circolare, ciascun tributo dista approssimativamente un centinaio di metri da essa. Tra Annie e William, il tributo maschio del Distretto 7 ci sono solo un paio di tributi, troppo giovani per sopravvivere al Bagno di sangue. I due si scambiano qualche cenno di intesa cercando con lo sguardo i loro alleati che sono parecchio distanti. Nate è poco lontano da un Favorito, dall'altra parte del cerchio mentre Jennifer è più vicina ad Annie.
I sessanta secondi scadono velocemente e Claudius annuncia l'inizio dei 70esimi Hunger Games.
I Favoriti, i miei Tributi, quelli del 7 e circa la metà degli altri corrono verso la Cornucopia. Nate arriva per primo dopo aver tirato un pugno al Favorito che si trovava vicino a lui. Raccoglie qualche coltello, uno zaino e un paio di lance. Lancia i coltelli addosso ai Favoriti. Solo uno va a segno: nella spalla di uno di loro. Nel frattempo Jennifer, William ed Annie hanno raggiunto la Cornucopia, ciascuno di loro prende uno zaino e qualche arma, insieme cercano di respingere i Favoriti. Il cannone spara per la prima volta. Jennifer cade a terra con un coltello conficcato nel petto.
"Andiamocene!" strilla Annie.
Raccogliendo quello che trovano i tre scappano mentre i Favoriti fanno una strage degli altri. Il cannone tuona diverse volte fino a quando nell'altopiano rimangono solo i Favoriti e parecchi cadaveri insanguinati di ragazzini innocenti.
Annie e Nate sono salvi.
Johanna e Blight hanno sempre la stessa brutta cera. Probabilmente sapevano che Jennifer non ce l'avrebbe fatta.
"Vado a procurarmi qualche sponsor." dico "così possiamo mandare qualcosa per le ferite."
"Vengo con te. Se succede qualcosa chiamateci." interviene Johanna.
Ci sediamo ad un tavolo.
"Finnick, quella ragazza è una tosta. Ce la farà." dice lei. Capisco che si riferisce ad Annie.
"Lo spero."
Un'ondata di persone si avvicina a noi.
"Mettetevi in fila!" ordina Johanna assumendo un'espressione minacciosa.
Gli abitanti di Capitol City le obbediscono subito. Non riesco a trattenere una risatina.
Si avvicinano una alla volta diverse persone che ci lasciano il loro denaro senza aggiungere altro (eccetto il loro fastidioso accento). Poi è il turno di un uomo. Sembra la versione vecchia, tarchiata e scorbutica all'ennesima potenza di Haymitch Abernathy.
"Salve signori. Sono Frodo Castellan, un ricco imprenditore. Sono disposto a sponsorizzare con molti soldi i vostri tributi, ma in cambio voglio qualcosa." Mi guarda con aria allusiva.
"Accetto." dico subito.
"Finnick, posso parlarti in privato?" mi chiede Johanna.
"Non c'è tempo, Johanna." ribatto. Il denaro per stavolta potrebbe salvare Annie, e con lei me.
Johanna mi ignora e mi tira per un braccio vicino ad una parete sgombra della stanza.
"Cosa diavolo fai?" domanda.
"Sfrutto quello schifo" dico riferendomi sia all'uomo che a al mio incarico di gigolò "per qualcosa di utile."
"Concedendoti a quel ciccione arrogante? Sono certa che pratica il bondage, il sadomaso... O entrambi."
"Sai bene che dovrò comunque andare a letto con qualcuno. Sto solo cercando di salvare Annie."
"Distruggendo te?"
"Sei mai stata innamorata, Johanna?"
Mi guarda in cagnesco: "Sì... Ed è orribile."
"In un certo senso hai ragione."
"Io ho sempre ragione, Odair."
Dopo questa conversazione accetto l'offerta dell'uomo e anche offerte simili da altre persone.


Non l'avessi mai fatto. Sono le due del mattino e mi trovo sul letto di Johanna, nell'appartamento del 7. Sono in mutande e sdraiato sulla schiena. Nel caso ve lo stiate chiedendo, non è perché voglia sedurre Johanna! È che ho la schiena (e non solo quella) martoriata dai colpi di frusta e dai graffi e la mia posizione prona non mi aiuta comunque a stare meglio.
"Te l'avevo detto, stupido Odair!" mi rimprovera Johanna mentre mi inietta della morfamina. Il dolore inizia a diminuire.
Mi mette sulle ferite delle erbe di dubbia provenienza.
"Dove le hai prese?" chiedo.
"Non sei nelle condizioni di fare domande."
"D'accordo." dico, giusto per farla smettere di imprecare contro la mia stupidità.
Dopo qualche minuto le chiedo di informarmi sulla situazione nell'arena. Mi dice che non ci sono grosse novità. I nostri si sono appostati sulla riva del fiume. Hanno trovato del cibo e delle erbe medicinali nel bosco vicino e i Favoriti sono lontani e al momento non hanno intenzione di attaccarli.
"Accendi la tv, voglio vedere di persona." la esorto.
"No, devi riposare, idiota." mi rimbecca lei.
"D'accordo, mammina."
"Non sono tua madre."
"Già, lei era meglio." dico con una nota di amarezza nella voce. Mi manca il suo modo di curarmi quando cadevo o mi tagliavo. Mi dava una zolletta e mi diceva che sarebbe andato tutto bene ed io per un po' ci credevo.
Johanna mi guarda tristemente per un attimo, sembra intenerirsi perché dice: "Ti racconto la favola della buonanotte perché mi sento buona, Odair."
"Parlami di quando ti sei innamorata."
Lei sospira e mi racconta che stava insieme ad un certo Ian prima dei Giochi. Non aveva creduto che avrebbe potuto davvero vincere gli Hunger Games, così il giorno della Mietitura gli disse addio. Quando Johanna tornò, scoprì che lui si era messo con un'altra per dimenticarla e in pratica ci era riuscito. Johanna ne soffrì molto, ma un giorno lui le chiese di perdonarlo e siccome lei ne era ancora innamorata lo fece. Diede se stessa in quella storia, perse con lui la sua verginità. Ben presto capì che lui non poteva starle vicino perché non comprendeva gli incubi che Johanna aveva ogni notte e faceva finta che quei demoni non esistessero, così si lasciarono definitivamente e grazie a ciò non fu ucciso da Snow.
"Che storia allegra. Sono sicuro che un giorno troverai qualcuno che ti merita, Johanna. Chiunque sia, sarà fortunato." biascico.
Non riesco a sentire la sua risposta perché mi sono già addormentato.


Annie e i suoi compagni passano diversi pericoli nei giorni seguenti. Dal paesaggio inospitale alla nebbia che cala ogni notte avvolgendo tutto, quell'arena -come ogni altra del resto- è una trappola infernale. Nate, William ed Annie devono lottare contro la natura e contro gli ibridi. In una lotta contro un orso ibrido più grosso del normale riporta una grossa ferita sulla schiena, estesa, ma non mortale. Non mi faccio cogliere dal panico, anche se vorrei davvero, ma mi affretto a mandarle un unguento che guarisca dalla ferita e diminuisca il dolore. Pochi secondi dopo la mia consegna agli Strateghi, il paracadute è nell'arena. Nate lo prende al volo e spalma subito la medicina sulla schiena di Annie; la avvolge con una garza. Una parte di me vorrebbe prendere quel ragazzo a pugni perché la sta toccando, ma la mia parte razionale continua a ripetermi che la sta solo aiutando. Il sorriso di Annie calma la parte che vorrebbe uccidere Nate. So che quel sorriso è rivolto a me e che il sapere che da qualche parte fuori da quell'inferno riesco comunque a proteggerla. Quel sorriso, da solo, riesce per un momento a far scomparire il disgusto che provo per me stesso. È con quell'immagine che vado a trovare un altro sponsor.
Al ritorno ci sono una Mags e una Johanna molto preoccupate ad attendermi al Centro di Controllo. Mi trascinano davanti alla tv -una tortura per il mio fisico indolenzito-. Poi, appena vedo quell'immagine, capisco il perché dello scomodare il mio (bellissimo) corpo. Annie sta tenendo a terra con il suo peso un ragazzino del Distretto 5 che avrà al massimo tredici anni. Ha un coltello in mano e gli occhi lucidi di lacrime.
"Annie, ce la fai? Posso farlo io..." dice Nate, ma senza la luce che di solito si vede negli occhi di un Favorito alla vista del sangue.
"Nate, devo farlo, per gli sponsor..." risponde lei. "E per lui" mima con le labbra, ovviamente riferendosi a me. Sono certo che sa quello che io sto facendo.
Annie fa un respiro profondo, si morde la lingua e sferra il colpo. Dritto al cuore. Il cannone spara subito.
Guardo Annie mentre fissa le sue mani insanguinate. So cosa prova. Vorrei starle vicino e credo di sapere il come... Più o meno.
Mentre William porge ad Annie un po' d'acqua per pulirsi, io vado a comprare una grossa ciotola di zuppa di alghe del Distretto 4. All'interno ci nascondo una conchiglia, sapendo che capirà che non è lì per caso.
Ho ragione. Non appena la trova, accenna un sorriso verso il cielo stellato. Pulisce la conchiglia e la nasconde tra le pieghe della tuta.
William fa la guardia mentre gli altri due dormono... Ma sono certo che Annie non sta dormendo.
"Finnick" mi chiama Mags "dovresti dormire un po' anche tu, sei talmente pallido..."
"Non dorme da due giorni." rivela Johanna. La guardo male per un attimo, ma sento la stanchezza addosso.
"E va bene, mi metto a letto." dico.
Nel momento esatto in cui tocco il materasso crollo.
Annie è sospinta dalla marea violenta. Qualcosa la sta trascinando nel fondo. Affonda e riemerge sputando una sostanza rossa e vischiosa. Sangue. Chiama aiuto ma io non riesco a raggiungerla. Sono su uno scoglio, ma appena cerco di tuffarmi, un campo di forza mi ributta illeso sulla roccia.
"Finnick, muoviti!" grida. No, non è la voce di Annie.

Mi risveglio sudato fradicio con un braccio teso per colpire. Johanna lo afferra in un istante. Ha i riflessi pronti.
"Scusa, Finnick, ma devi muoverti. I Favoriti stanno per attaccare." mi informa con un'espressione preoccupata.
Scatto in piedi prima che Johanna abbia il tempo di finire la frase.



Angolo dell'autrice: ciao a tutti! (Sempre che qualcuno mi segua). No, seriamente, nell'ultimo periodo non ricevo praticamente nessuna recensione e voi sapete quanto siano importanti le recensioni per gli autori! Ci sono momenti in cui ho voglia di non continuare nemmeno la storia... Ok, so che potreste dire che ci metto un po' per aggiornare, ma come ho detto essere ignorata fa passare la voglia di scrivere (e ovviamente c'è anche l'adorata scuola con Dante, Petrarca, Boccaccio e chi più ne ha più ne metta.) Quindi, per favore, se ci tenete alla storia lasciate qualche recensione (e più è articolata e più mi fa piacere), altrimenti credo che la storia rimarrà incompiuta. Non lo faccio per cattiveria, ma cercate di capirmi!
In attesa di qualcosa vi saluto.
Baci, Dark_S97.
   
 
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