Un
amore che sboccia dopo il dolore
Capitolo quarto: La promessa mantenuta
Ken arrivò in anticipo a scuola e, siccome non vi era anima viva, decise di andare in classe. Arrivatovi, si sedette al suo banco e ripensò alle parole di Daisuke e alla promessa fatta:
"Ascolta, sono venuto qui per dirti una cosa importante."
"Ti ascolto, amico mio."
"Vai avanti, non pensare più alla mia morte, a me. Cerca un modo per risollevarti, per ritornare, e continuare, a vivere... Devi essere felice, io non desidero altro che il tuo bene..."
<< Sembra facile Dai, ma tu non ci sei più e mi mancano le tue battute, i tuoi atteggiamenti nei confronti di Takeru quando sta con Hikari... la tua allegria... oh, Dai... mi manca ogni piccolo dettaglio di te... >>
<<..
promettimi che d’ora in poi
andrai avanti e cercherai di dare il massimo come
sempre.>>
Ken
respirò profondamente, ritemprando i propri
polmoni e affermando: "Te lo prometto"
–
Si Dai, te lo
prometto... d’ora in avanti cercherò e
darò il massimo! – concluse
–
Che cosa dici Ken?
–
Solo
nell’udire quella domanda, s’accorse che era
arrivata Miyako, che salutò: – Oh
ciao Miyako. –
–
Ciao... –
–
Che cos’hai Miya?
Sei tutta rossa. Come se ieri avessi pianto o… non so...
–
–
Sì Ken... scusa,
ma ieri dopo che mi avete accompagnato... –
–
Sì? –
–
Ecco, sì... lo
ammetto... ho pianto... ho pianto per la morte di Dai... –
–
Oh Miya... –
–
Scusa ma proprio
non riesco a dimenticarlo... non ci riesco... –
–
Ascolta Miya... te
lo dico perché sei una persona importante per me... ecco...
ieri ho fatto un
sogno. –
–
Un sogno? –
–
Sì. – confermò
lui – Ero a Digiworld, su un prato, da solo, quando
all’improvviso è arrivata una
figura... una figura familiare... era Dai che doveva parlarmi... dirmi
una cosa
importante... –
–
E che cosa ti ha
detto? – chiese apprensiva lei.
–
Mi ha detto di
andare avanti, di non pensare alla sua morte... e me l’ha
fatto anche
promettere. –
–
Oh Ken... anche io
vorrei, ma... –
–
Dobbiamo andare
avanti Miya... lo dobbiamo fare per lui... e per noi stessi...
–
–
Ok Ken: ci
proverò... –
–
Brava! – poi
guardandosi prima intorno e poi interrogando l’orologio,
aggiunse – Ora, però è
meglio che tu vada al tuo posto perché a momenti
arriverà il prof... –
Infatti,
parlando, Miyako
non s’era accorta che ormai erano entrati tutti i loro
compagni di classe.
–
Come? Ah si vado...
però questa storia la dobbiamo dire anche gli altri, intesi?
– chiese.
–
Intesi – promise
Ken, in un sorriso.
A quel punto
la
giovane Inoue, accorgendosi che il professore aveva già
cominciato a spiegare
la lezione del giorno, prese la saggia decisione di tornare al proprio
posto.
Nonostante
l’inizio
della solita routine che iniziava per l’ennesimo giorno, i
Digiprescelti
sapevano che anche quella volta sarebbe arrivata l’ora di
pranzo.
E infatti
essa
giunse.
– Mmm... ho moltissima fame! Kari,
speriamo che stavolta
nostra madre ci abbia evitato i suoi soliti, disgustosi, pasti vegetali
e
biologici. –
–
Non preoccuparti
Tai. Questa volta ho cucinato io e... –
–
E? – chiese lui,
come sempre incapace di aspettare.
–
Ho preparato dei
gamberetti fritti e del pollo fritto. –
Il volto del
giovane s’illuminò, mentre egli esplodeva
nell’esclamazione: – Sorellina, ti
adoro! –
–
Grazie Tai, eheh!
–
Stavano
mangiando
tutti quando arrivò Yamato, al quale Taichi chiese:
– Ehi Yama dov’eri finito?
–
–
A prendere il
pranzo da Takeru, sai oggi era il suo turno di cucinare. –
–
Ah capisco e cosa
ti ha preparato? –
–
Hamburger e
patatine come il solito. Voi invece cosa mangiate? –
–
Noi? Oh... pollo
e gamberetti fritti –
–
Ah! – fu la sua
esclamazione stupita. Si aspettava qualche stranezza biologica della
madre
dell’amico. – E chi ha cucinato? – chiese
infine.
–
Hikari!! È una
cuoca eccezionale!
–
Tai non esagerare
ti prego – chiese diventando tutta rossa e pensando:
“Oddio Yamato mi sta
guardando! Che figura!”
–
Posso? – chiese Yamato, avvicinandosi fintamente furtivo al
cibo di Hikari e
Taichi.
–
Certo... prendi! – rispose Hikari, porgendogli la scatola con
il cibo. Ogni
desiderio di Yamato era ormai una legge per lei.
Il
ragazzo assaggiò con piacere il tutto e poi
esclamò – Buono! – prima di
scoprirsi a pensare: “Non sapevo che sapesse cucinare
così bene... oh, ma che
sto pensando?!?”
–
Davvero? – accennò lei tutta rossa –
Grazie! –
Mentre
il gruppetto discuteva animatamente di cibo, sopraggiunse Miyako
reclamante di
un po’ d’attenzione, con queste parole: –
Ragazzi, con me c’è Ken che vi deve
dire una cosa importantissima. – e detto ciò lo
indicò platealmente.
–
Che genere di cosa? – chiese Sora.
Miyako
non rispose, per creare suspense, e anche Ken stette momentaneamente
zitto.
–
Di che cosa si tratta ?- chiese pacatamente Iori – con questo
silenzio ci state
facendo preoccupare. –
A
quel punto tutti annuirono guardando prima Miyako e poi Ken, e
quest’ultimo
comprese che doveva parlare se non voleva farli morire
d’infarto.
Allora
si sedette vicino a loro, seguito da Miyako, in modo tale da poterli
guardare
tutti negli occhi, e cominciò a parlare: –
Ragazzi, è giusto che ne veniate a
conoscenza: io... io... – la voce tremava, sicuramente per
l’emozione – ...io
ho sognato Daisuke – disse poi tutto d’un fiato.
Quasi
tutti rischiarono il tanto temuto infarto che, seppur non
concretizzandosi,
lasciò il posto ad altri eventi: Taichi ebbe un principio di
soffocamento con
il pollo fritto, la bibita di Sora iniziò una caduta
vertiginosa verso il basso
che culminò poco prima del suolo, sulla divisa della
ragazza, che ovviamente
risultò macchiata, Joe,
Iori e Koushiro rischiarono di sbattere contro un albero per via di
un’alquanto
assurda caduta all’indietro da seduti, Takeru
tentò lentamente d’immagazzinare
il messaggio, mentre Yamato e Hikari
rimasero paralizzati da quelle parole. In modo particolare a lei
affiorarono
alla mente le parole che Daisuke le rivolse prima di morire:
“–Apri gli
occhi Hikari, apri gli occhi... lui ti ama.–”
E questo era
solo
l’inizio del discorso. Ken si domandò quali
sarebbero state le reazioni di
tutti quando avrebbero saputo il resto.
–
Quando l’ho
sognato... – riprese Ichijoji
– mi doveva dire una
cosa importante. –
–
Che cos’era di
tanto importante? – domandò Koushiro.
–
Mi ha fatto
promettere di andare avanti, di non pensare al passato, a lui, e io
gliel’ho
promesso. –
Tutti erano
in
silenzio: erano stati colpiti dalla notizia.
–
Specialmente mi
ha fatto promettere di non consumare la nostra vita nel ricordarlo...
ha detto
che lui è vivo in ciascuno di noi, quindi non ce
n’è bisogno... lui ci aiuterà
sempre... – “Beh... non ha detto proprio
così, ma devo ammettere che queste
parole hanno del fascino particolare...”
Il silenzio
proseguì ancora, finchè
non fu interrotto da Taichi:
– Ora basta, Ken ha ragione! Ascoltatemi ragazzi! Facciamolo
per lui, per
Daisuke... andiamo avanti, in fondo le nostre vite non si sono fermate
con la
sua morte, che lo vogliamo o no dobbiamo continuare a stare su questo
pianeta
senza di lui... si lo so, anche a me manca terribilmente, ma... oh
insomma...
quello che voglio dire è... continuate a vivere ragazzi,
come se Daisuke fosse
tra voi... io faccio così, è per questo che mi
sento sollevato! –
Sora e gli
altri
rimasero stupiti dalle parole di Taichi: il loro amico aveva ragione,
era ora che
ciascuno di loro continuasse la propria esistenza. Questo non
equivaleva per
nulla al dover dimenticare il loro amico Daisuke!
“Oh
Tai non ti credevo
così altruista... sei cambiato in questi due anni e ti
ammiro tanto...” pensò Sora,
sentendo il cuore come se fosse stato alleggerito da un enorme fardello.
Anche Ken fu
ammirato da quel gesto, e si ritrovò a pensare:
“Hai visto Dai? Ce l’ho fatta,
riesco a pensare a te senza rimpianti... ora possiamo continuare a
vivere. E
anche quando penso all’amore, mi rendo conto di come tu stia
vegliando anche in
questo momento su di noi!”
Il giovane Ichijoji guardò
Miyako con uno sguardo enormemente carico
di felicità ch’ella ricambiò,
elargendogli un enorme, sincero e caldo sorriso.
Intanto, nel
cielo,
un angioletto con la veste blu, l’aureola e un paio
d’ali stava guardando la
scena. Egli era Daisuke Motomiya,
che pianse per la
commozione e per l’affetto che tutti i suoi amici gli
dimostravano. In un certo
senso inconsapevolmente, perché non avevano la certezza
matematica di essere
osservati.
“Sigh... Oh ragazzi, Hikari,
Ken... sono contento per voi...
io continuerò per sempre a vegliare su di voi...”
pensò, alzandosi in volo e
sparendo tra le nuvole...
Kari
89 e
Darkselene89noemi
Continua.......
Vi
ringraziamo immensamente
per aver apprezzato la nostra
idea par questa storia, prima di passare ai ringraziamenti per coloro
che ci
hanno lasciato una recensione::
Partiamo
con Giusyangel
che ringraziamo per averci recensito per prima ...