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Autore: Marty_Winchester    22/04/2014    2 recensioni
What if…?
E se Patrick avesse avuto un’altra figlia? Se lei fosse sopravvissuta alla visita di Red John?
Direttamente dal prologo:
“Caro signor Jane, non mi piace essere insultato sui media, specialmente da un piccolo imbroglione avido di denaro come lei. Se lei fosse un vero sensitivo, non avrebbe bisogno di aprire questa porta per sapere cosa ho fatto alla sua deliziosa moglie e alla sua primogenita e se davvero fosse un sensitivo sarebbe andato prima in bagno a salvare la figlia che poteva salvare”
Patrick lascia andare il foglio e corre in bagno, la vasca è piena d’acqua e tutto intorno si sta formando un’immensa pozza rossa. […]
La pura disperazione si trasforma in furia e odio verso se stesso e verso tutto, senza quasi più lucidità inizia a fare il massaggio cardiaco al corpicino inerme della piccola, smette presto perché ormai non ha più un briciolo di speranza. All’improvviso, però, si solleva un pianto sommesso, il colorito della bambina torna roseo e le sue palpebre si aprono mostrando quegli occhi così azzurri.
«T-tigle»
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il profumo di vaniglia sospeso nel bagno si lega al delizioso odore di balsamo alla fragola, producendo un aroma inebriante, mentre dalla finestra aperta entra un’aria frizzante e salmastra; tutto in questa meravigliosa casa, nei pressi del mare di Malibu, è profumato, luminoso, dolce e spensierato. Le due bambine che abitano in quella casa rendono l’atmosfera radiosa, tutto sembra più luminoso e lucente quando ci sono quelle piccole creature a spasso per casa: la maggiore, Charlotte, e la sorellina di un anno, Sarah.
Charlotte Anne Jane ha cinque anni e mezzo ed è una bambina sempre allegra e molto affettuosa, soprattutto con la sorellina Sarah Danielle Jane che al contrario non ama coccole e smancerie.
È una sera come tante in una casa come tante, ma presto le cose cambieranno per sempre…
 

Patrick rientra in casa, esausto, chiude la porta alle sue spalle e sale le scale in modo automatico. Arriva alla porta della sua stanza da letto e trova un messaggio sulla porta, ancora prima di leggerlo prova una sensazione così agghiacciante da fargli gelare il sangue nelle vene. Le parole di quel messaggio risuonano nella sua mente, di solito arguta e geniale; prova un dolore indescrivibile, come un vortice gelido o un uragano, e mentre legge quelle parole si sente sempre più in mezzo a una tormenta emotiva.

Caro signor Jane, non mi piace essere insultato sui media, specialmente da un piccolo imbroglione avido di denaro come lei. Se lei fosse un vero sensitivo, non avrebbe bisogno di aprire questa porta per sapere cosa ho fatto alla sua deliziosa moglie e alla sua primogenita e se davvero fosse un sensitivo sarebbe andato prima in bagno a salvare la figlia che poteva salvare”

Patrick lascia andare il foglio e corre in bagno, la vasca è piena d’acqua e tutto intorno si sta formando un’immensa pozza rossa. Non sa dove trovi la forza e la lucidità di avvicinarsi e tirare fuori dall’acqua la sua bambina dalla pelle di colore blu, la stringe al suo petto e finalmente si lascia andare a un pianto angoscioso: piange, grida ed emette degli urli disperati che assomigliano ai ringhi di una tigre ferita. Appoggia a terra la sua piccola, i capelli biondi le coprono il viso e il padre glieli toglie dal volto: non è ferita, il sangue nella vasca non era il suo. La pura disperazione si trasforma in furia e odio verso se stesso e verso tutto, senza quasi più lucidità inizia a fare il massaggio cardiaco al corpicino inerme della figlia, ma smette presto perché ormai non ha più un briciolo di speranza.
All’improvviso, però, si solleva un pianto sommesso, il colorito della bambina torna roseo e le sue palpebre si aprono mostrando quegli occhi così azzurri.
«T-tigle»
La bambina si mette seduta e osserva il padre, allungando le mani verso di lui per farsi prendere in braccio mentre ripete quella parola. Patrick non riesce a credere che sia ancora viva, è un miracolo; prende Sarah in braccio e la stringe baciandole la fronte con profondo amore.
«Grazie, grazie di essere tornata da me»

**angolo dell'autrice**
Mi frullava questa idea da un po' e alla fine mi sono decisa a buttare giù queste righe ;)
Grazie a te che sei arrivato fino alla fine e se vorrai scrivermi qualche riga di commento te ne sarò grata.
Al prossimo capitolo!

   
 
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