E dopo tutto è buio
Siamo giunti alla battaglia finale. Sento il cuore
battere quasi a volermi uscire dal petto. Mi tremano la gambe
mentre le dita si serrano attorno al legno della mia bacchetta. Non va bene.
Per nulla. Tento di rilassare i muscoli. Inspira. Espira. Brava Hermione. Puoi
farcela. Sei o non sei la migliore studentessa della scuola? Dimostralo. Ora.
Alla resa dei conti. Sì, ma questa è la vita reale. Se sbaglio rischio la vita.
Non avrò una seconda opportunità. Ma stiamo calmi. Calma Hermione. Calma. Sei troppo rigida. Diciamo pure che sono pietrificata.
Neanche fossi sotto l’effetto di una maledizione. Non
è una maledizione, lo sai Hermione. Lo so, sono nel panico più totale. E non va
bene. Allora reagisci. Se non per te, fallo per loro. Ron,
Harry. Mi giro. Ron mi è
accanto. Mi sorride. Posso sentire la sua paura ma
sembra determinato. Harry invece ha gli occhi fissi
davanti a sé. All’erta. Come un predatore pronto a colpire. Come se per tutta
la vita non avesse aspettato altro. I miei amici. La mia famiglia. Perché solo
io sembro incapace di muovermi? Non so cosa fare. Per la prima volta nella sua
vita Hermione Jane Granger
non sa cosa fare. Riderei, se la situazione non fosse così drammatica. Non oso
fare neanche un passo. Penso che le gambe non mi reggerebbero. C’è silenzio.
Maledetto silenzio. La calma prima della battaglia. Sono tutti concentrati.
Aspettano l’attacco. Non ci faremo cogliere impreparati. Ma tu sei impreparata
Hermione. No, no è vero. Ho aiutato Harry in questi anni. Ho già affrontato duelli. Ma mai come
adesso ho addosso la consapevolezza della guerra.
Questo peso mi schiaccia. La mente è offuscata. Sento la voce morirmi in gola.
Ho paura. Ora più che mai. Ho paura di non farcela. Di non essere all’altezza.
È una sensazione nuova per me. Mai provata prima. Questo mi spaventa. Nessuno
dei libri che ho letto in questi anni mi ha preparato a quello che stiamo per
affrontare. Non si è mai pronti per la guerra Hermione. Lo so, ma non è giusto.
Non è giusto che tante persone debbano morire. È una follia. Siamo giovani. Non
dovremmo combattere. I ragazzi non dovrebbero pensare a queste cose. Ma noi
un’adolescenza normale non l’abbiamo mai avuta. Non è giusto. La guerra non è
giusta Hermione, mai. È questo il problema. Ma non è il momento di piangere. Ci
aspetta una battaglia, l’ultima battaglia.
Uno scoppio. Urla. Mi sposto di lato. Non abbastanza
velocemente. Una maledizione mi colpisce in pieno petto. Sento mancarmi il
respiro. Cado. Chiudo gli occhi aspettando l’impatto col suolo. Un grido.
Qualcuno urla il mio nome. Ma è tutto molto confuso. Come se una barriera
invisibile mi separasse dal resto della sala. E poi tutto è nero. E silenzio.
Riapro gli occhi. Sono nel mezzo della battaglia. Guardo
le immagini scorrere davanti ai miei occhi come al rallentatore. Fatico a
distinguere i suoni. Nella mia testa c’è solo un brusio indistinto.
Inconsapevolmente cerco Ron. Il mio sguardo si posa
su di lui. Combatte. Valoroso. Mai come ora mi è sembrato tanto bello.
Combatte. Sembra quasi spinto dalla rabbia, dal dolore. Non capisco. Vorrei
dirgli che sto bene. Che sono qui. Ma non posso. Vengo
spinta contro il muro dalla furia del duello. Ho perso la bacchetta. Non posso
fare molto. Solo sperare. Nascosta sotto un tavolo. I miei occhi si riempiono
di lacrime. Lupin e Tonks
morti. Così come Fred. Piango lacrime silenziose. Non
è giusto. La guerra non è giusta Hermione, mai. Lo so. Non c’è bisogno di
continuare a ricordarmelo.
All’improvviso una risata. Quella di Bellatrix.
La risata di un assassino uscito di senno. Una pazza accecata dal potere. Un
lampo di luce verde la colpisce al cuore. E muore, con quel sorriso di scherno ancora stampato
sulle labbra. Grazie Molly. Ecco cosa può fare
l’amore di una madre pronta a combattere per i suoi bambini. Mamma, papà. Ho
cercato di non pensare a voi in questo ultimo anno. Ma ora, ora che ci
avviciniamo alla fine, vi vorrei qui. Vicino. Vi vorrei stringere ancora
un’ultima volta. E penso che in futuro mi piacerebbe se qualcuno mi chiamasse
mamma. E ancora, penso a Ron.
Altre lacrime solcano le mie guance. Ho la vista
offuscata. Ma non ho bisogno di vedere. Lo sento. Il gelo surreale che mi fa
appiattire contro il muro, qui rannicchiata sul pavimento. Lui. Si volta a
guardare nella mia direzione. I suoi occhi rossi puntati su di me. Ma sembra
non vedermi. Avanza verso il centro della sala. Tutti sono fermi, immobili.
Trattengo il fiato. Con me, anche gli altri. Mangiamorte
e Ordine. La consapevolezza che stiamo per assistere all’ultimo atto.
‘Tom Riddle’ Una voce mi
ridesta dallo stato di trance in cui ero caduta. La voce del mio migliore
amico. Harry avanza. Si porta di fronte a Voldemort. Quel nome che così tante vite ha spezzato. Nome
intriso di odio e terrore. Quel nome che uccide come un veleno. Ma non si può
avere paura di un nome. Del nome di un assassino. Sento piano piano il coraggio grifondoro
tornarmi.
So che puoi farcela Harry. Puoi
vincere. È giusto così. Non c’è nulla di giusto nella guerra Hermione. Oh,
questa volta sì. Sì. Perché Voldemort accecato com’era
dal desiderio, dalla brama di potere ha commesso molti errori. Troppi. Ha
sottovalutato la forza dell’amore e della lealtà. Ha sottovalutato il suo
avversario. Nessuno è invincibile. Ha creato horcrux
che sono stati distrutti. La sua anima è lacera, la nostra integra. Sento Harry ripetere le stesse cose a Lui, al suo nemico di
sempre. Bene e male. Luce e ombra. Amore e odio. Un lampo di luce verde
scaturisce dalla bacchetta di Voldemort, uno rosso da
quella di Harry. Verde e rosso. Serpeverde
e Grifondoro. Chi ha il potere e chi non è così
debole da cedere ad esso. E il rosso sconfigge il
verde. Voldemort cade a terra. Uno sguardo di stupore
dipinto sul viso. Cade. Così come sono caduti in tanti. Cade. Morto. L’ultimo
di questa guerra. E questo è giusto. Tutti sono uguali di fronte alla morte. L’avada kedavra non perdona.
Nessuno. Purosangue, mezzosangue e babbani. Cade.
Morto. Questa volta per sempre. Vedo Harry
afflosciarsi a terra. Sfinito. Ancora incredulo. Lì, in mezzo alla sala. Tutti
gli occhi sono puntati su di lui. Sul salvatore del mondo magico. E
all’improvviso un boato. Ma questa volta sono grida di gioia. Le grida di chi,
dopo tanto tempo, può finalmente tornare a guardare il sole.
E il sole sorge. Ora. Quasi avesse voluto aspettare la
fine della battaglia. Quasi a dire che Lui meritava di morire nell’ombra, nelle
tenebre di cui si è sempre avvolto. Ma ora sorge. Oggi solo per noi. L’alba di
un nuovo giorno, di una nuova vita. E da oggi in poi il sole sorgerà, sempre.
……..
Piango lacrime amare. Per tutti quelli che non rivedrò
mai più. I funerali sono tristi. Li ho sempre odiati. C’è tanta ipocrisia nelle
persone che non riescono a comprendere il tuo dolore. Ancora lacrime. Che si
aggiungono a quelle già versate. Nella mia mente compaiono i volti delle
persone che ci hanno abbandonato. Quante? Tante, troppe. Troppe per una vita
così breve. Troppe anche per l’eternità.
Oggi piove. Il cielo piange con noi. L’acqua mi scivola
via. Mi sento leggera, inconsistente. Solo questo dolore che non riesce a
trovare pace mi lega ancora a questa terra.
Guardo Ron e Harry davanti a me. Guardo Ginny
prendere la mano di Harry che la stringe. Si avvicina
al suo orecchio e gli sussurra qualcosa. Poi se ne va.
Lasciando il fratello e il ragazzo a contemplare una lapide nascosta alla mia
vista.
Io mi tengo in disparte. Ma ora mi avvicino. Sfioro con
la mia mano quella di Ron, ripetendo gli stessi gesti
della mia amica. Lo sento rabbrividire. Sento un fremito percorrergli la
schiena. Sorrido. Un sorriso triste. Gli occhi sempre pieni di lacrime. Per la
persona che non rivedrò mai più e che ho imparato ad amare. Che amo. Tre parole
sussurrate all’orecchio. ‘Ti amo Ron’.
E me ne vado. Questa volta per sempre. Sii felice amore mio. Felice anche per
me, per la vita che non abbiamo mai potuto avere. Insieme.
Harry si gira verso Ron. Lentamente. Lo guarda. Ron è
pallido, i pugni serrati. Sento la voce preoccupata di Harry
chiedere all’amico se non si senta bene. Sento
distintamente la risposta di Ron ‘Era
lei, ho sentito la sua voce’. Harry
scuote la testa e torna a fissare la lapide. Harry sa
che lei è morta e non tornerà. Appoggia una mano sulla spalla del suo migliore
amico e poi se ne va, lasciandolo solo col suo dolore.
Ora la visuale non è più coperta. Posso vedere la scritta
sulla lapide. Un solo nome: Hermione Jane Granger.
Un ultimo pensiero va ai miei genitori. Loro non sanno di
avere una figlia. Saranno felici. Felici senza di me.
Ora posso andare. Addio Hogwarts,
addio amici miei. Io non faccio più parte di questo mondo. Spero che il tempo
possa alleviare le vostre ferite. Io sto andando dove non posso più soffrire.
Ma neanche essere felice. Forse vi guarderò dall’alto vivere il vostro futuro.
Il vostro. Non il mio. Ma non c’è più tempo. Vedo la scuola, la mia casa in
questi anni, sparire sotto di me. Continuo a salire. Sempre più su, verso il
cielo.
Ora, una sola ultima immagine nella mente. Un lampo di
luce verde che mi colpisce in pieno petto. E dopo tutto
è buio.
Allora?
Che ve ne pare? L’ho pensata ieri sera prima di addormentarmi e oggi sono
riuscita a metterla su carta. È triste, ho quasi pianto rileggendola. Pazienza.
Forse non vi aspettavate un finale del genere. Pensavate che Hermione fosse
sopravvissuta a quella maledizione? Invece no. È morta proprio all’inizio della
battaglia solo che all’inizio neanche lei se ne rende conto. Comunque spero che
a qualcuno possa piacere. Ringrazio ora tutti coloro che avranno voglia di
leggere e magari commentare.