Capitolo 5
"Ciao
Cira so che non è il momento migliore, sono passato per sapere come stavi e per
dirti che se hai bisogno io ci sono"
Manuel trovava una scusa per
vederla mentre cercava invano di bussare alla sua porta, alla fine si fece
coraggio e bussò.
"Chi è?" disse Cira con voce dolce
"Sono Manuel" le rispose lui, Cira
subito aprì.
Manuel stava trovando scuse per essere
passato quando se la ritrovò davanti in tutta la sua bellezza, era come se la
ricordava anzi più bella, gli occhi dolci erano coperti da un velo di pianto, stava
iniziando a parlarle quando Cira gli buttò le braccia al collo, Manuel
respirava a fatica per l'emozione, il cuore gli batteva fortissimo e il profumo
di lei lo faceva impazzire, lui la strinse in un abbraccio rassicurante pieno
d'amore.
Entrarono in casa, Manuel si sedette su di
una sedia nella sala da pranzo, Cira intanto era in cucina facendogli una bella
tazza di caffè amara proprio come piaceva a lui.
Una volta raggiunto nella sala da pranzo, Cira
offrì la tazza fumante contenente il caffè, Manuel era proprio cambiato, era
diventato più uomo, non era più quel ragazzo di cui si era innamorata, ed era
diventato molto più bello, pensò Cira mentre sorseggiava il suo caffè un po'
troppo dolce per i gusti di Manuel.
"Cira come stai" le domandó lui
"Sto bene anche se la morte di Rocco
era inaspettata" dopo questa affermazione scoppiò a piangere, Manuel le si
avvicinò, mentre si avvicinava sentì il respiro mancargli, le accarezzò i
capelli e le asciugò il viso.
"Cira fatti coraggio, Rocco non avrebbe
voluto mai vederti così, lui ti amava davvero e non avrebbe mai voluto vederti
piangere",Cira lo abbracciò in quell'abbraccio lei cercava le sue labbra
per baciarle, lui non aspettava altro che un suo bacio, prese coraggio e baciò
le morbide labbra, ma quel bacio durò più del previsto, ma lui dopo un po' si
staccò da quel magico bacio.
"Perché Manuel, non mi vuoi più?"
gli domandò Cira.
"Io ti voglio, e ti desidero" le
disse lui.
"Allora cosa ti succede?"
"Cira, io tra 3 mesi mi sposo con una
ragazza che ho conosciuto a Milano"
"Ma tu la ami?"
"Fino a qualche giorno fa credevo di
si, poi sei rientrata tu nella mia vita e mi sembra di non aver mai amato
nessuna donna come te. Io ti amo", ribatté Manuel.
"Anche io credevo di averti dimenticato
ma il mio amore è troppo grande, non so dimenticarti, ti amo anche io".
Cira lo baciò e Manuel la prese in braccio e
si diresse verso la camera da letto, la poggiò dolcemente sulla coperta mentre
ancora la baciava. Questa volta erano grandi, non più dei ragazzini, quell'errore
lo stavano ripetendo, volevano ripeterlo con tutte le loro forze, in casa erano
soli, i figli di Cira erano a casa della nonna e sarebbero rimasti lì tutta la
notte.
Manuel sfilò la morbida maglietta a Cira che
finì sul pavimento, lei intanto sbottonava la camicia di lui ed in un attimo
anche quest'ultima finì a terra, sbottonato il reggiseno Manuel le accarezzò i
seni non più quelli piccoli di una volta ma i seni di una donna adulta, sfilati
anche i jeans Cira tremava per il freddo sotto il corpo bollente di desiderio
di lui.
Manuel le sussurrò "Ti amo"
nell'orecchio mentre dolcemente la penetrava, avevano formato un solo corpo con
due cuori che gridavano d'amore.
Quella notte dormirono abbracciati, la
mattina seguente erano tutti e due molto felici, erano stati insieme lontano da
tutto e da tutti. Ancora assonnato
Manuel baciò le calde e morbide labbra di Cira mentre le sussurrava a voce
bassa "Ti amo principessa.. Buongiorno".
Manuel si accorse di aver avuto per tutta la
notte il cellulare spento, lo riaccese e trovò molte chiamate e messaggi di
Elena.
La chiamò e le spiegò di aver dormito a casa
di un suo amico e che tra poco si sarebbero visti a casa. Cira abbassò gli
occhi per non far vedere a Manuel che stava per piangere alla sola idea che lui
fosse andato dall'altra, strinse i pugni nelle mani e lo abbracciò, un
abbraccio caldo e profumato di lei.
Quella notte significò molto per loro anche
perché l'aspettavano da tempo.