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Autore: mary1993    17/07/2008    3 recensioni
Perchè un ragazzo cambia le sue abitudini solo per una ragazza?
Nda: Fic nata dall'idea di un'incisione tramandata nella famiglia Nara, da leggere per capire quando un discendente si sia davvero innamorato. Perchè si sa i Nara sono tutti uguali, non ne capiscono niente di donne. Quasi tutti uguali.
Fanfiction partecipante al Concorso NEJITEN o SHIKATEM indetto da gaara4ever
Genere: Generale, Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclamer: Questi personaggi non appartengono a me, bensì a Masashi Kishimoto. Questa fan fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

 

Tsunade stava sbrigando le sue importanti pratiche giornaliere (vedi dormire) quando qualcuno bussò alla sua porta.

Si rizzo in piedi con gli occhi semichiusi, si aggiustò i capelli in maniera buffa e borbottò un qualcosa simile ad un: “Avanti”.

“Tsunade-sama! Abbiamo ricevuto delle informazioni. Il team di Suna sta per subire un’imboscata! Qui ci sono tutti i dettagli” disse Shizune poggiando sul tavolo dei fogli.

L’Hokage puntò i gomiti sul tavolo e iniziò a massaggiarsi le tempie per riacquistare un po’ di lucidità, diede una veloce lettura ai fogli e poi finì: ”Chiamami Shikamaru, Naruto, Sakura, Tenten, Choji e Hinata. Credo bastino.”

 

***

 

Dopo venti minuti si trovavano tutti nell’ufficio dell’Hokage e Shikamaru questa mattina sembrava particolarmente sveglio, va beh non esageriamo diciamo solo che non dormiva e che non sbruffava ogni due secondi.

 Naruto era eccitato per la nuova missione e non vedeva l’ora di sapere cosa avrebbe dovuto fare. Ovviamente era già pronto a gridare per far saltare i nervi a Tsunade: ” Vecchia Tsunade! Quanti nemici devo affrontare? Devo andare a recuperare Sasuke? Ci sarà azione? Eh? Eh? Eh?”

Pulsava una vena sulla fronte di Tsunade, che rendeva la sua espressione ancor più terrorizzante se unita agli occhi spalancati e i denti appuntiti: ”Razza di baka!!! Quante volte te lo devo dire di non chiamarmi vecchia?!? Niente Sasuke e ora ascolta per una buona volta!- dopo aver preso un lungo respiro, la Gondaime iniziò finalmente il suo discorso- Tramite un nostro informatore abbiamo saputo che un team di Suna sta per essere attaccato. I nemici in questione sono dei Ninja rivali del padrone del carico che stanno proteggendo. Il carico è molto importante, oltre che per il valore economico, perché all’interno di un carro si trova una principessa che era andata in visita al villaggio della Sabbia. Si trovano nel paese dell’Artiglio e fate attenzione perché dovrebbero essere all’incirca cinquanta di banditi. È una missione di livello B. Ah Shikamaru sarai tu il leader. Domande?”

Shikamaru alzò il braccio: “Chi c’è di Suna?Devo preparare una strategia.”

“Beh so solo che c’è Temari, poiché mi deve portare delle informazioni. Arrangiati ragazzo.” Disse Tsunade.

Shikamaru si sbatté una mano sulla fronte, indeciso se essere contento di rivedere un’amica o preoccupato di dover aiutare proprio quella seccatura.

Tsunade li congedò e iniziò, controvoglia, a sbrigare qualche pratica. Dopo aver deciso a che ora rivedersi di fronte al portone si divisero per andare a preparare i propri zaini.

Shikamaru stava cercando in tutti i modi di ideare una strategia, però non appena cercava di concentrarsi nella sua mente si facevano strada quattro ciuffi biondi e degl’occhi di un verde scuro che sembrava gli potessero penetrare l’anima. Scosse la testa per distogliere quei pensieri. Aggiustò lo zaino e decise di chiedere consiglio alle nuvole. Dopo tutto mancavano ancora venti minuti.

 

 ***

 

Erano le quattro ed erano tutti pronti, perfino Naruto era puntuale.

“Allora ragazzi, dobbiamo andare al paese dell’Artiglio. Camminando normale arriveremo lì tra due ore. Risparmieremo le forze, però rischieremo di arrivare troppo tardi. Correndo in maniera moderata arriveremo lì tra circa un’ora. Avremo dieci minuti di tempo per riposarci a un kilometro di distanza, così nel frattempo Hinata può dirci la situazione dello scontro ed io posso studiare una strategia. Ci muoveremo a coppie e fino a nuovo ordine non cambiate compagno. Allora saremo io e Hinata, Naruto e Sakura, Choji e Tenten.” Ascoltarono tutti con attenzione Shikamaru e dopo che essersi messi in ordine come detto da lui s’incamminarono.

Dopo quasi un’ora di cammino furono arrivati a un kilometro di distanza dal luogo dove si trovava Temari. Hinata scrutò con attenzione il luogo dove si svolgeva il combattimento e sbiancò nell’apprendere ciò che aveva visto. Prese Shikamaru in disparte e: “Shikamaru, Temari si trova sola accerchiata da cinquantasette uomini ed ha solo un kunai per arma. Sta schivando molti colpi, ma è comunque molto ferita. Non credo resisterà a molto. Dobbiamo intervenire subito”

Shikamaru si rabbuio e penso subito a una strategia e dopo averla riferita agl’altri, si diressero verso il campo di battaglia.

 

***

 

Temari schivo l’ennesimo kunai lanciatole contro e ne deviò la traiettoria di un altro con il suo. Era la sua ultima arma, non poteva lanciarla contro i nemici altrimenti sarebbe stata la fine, doveva limitarsi a conficcarlo a chi si avvicinava. Qualcuno le tirò uno shuriken, che non fece in tempo a schivare, e le colpi di striscio la gamba. Il dolore era allucinante ma strinse i denti e rimase in piedi. All’improvviso vide degli uomini scambiarsi delle occhiate complici e avvinarsi pericolosamente. Uno le blocco i polsi sopra la testa con una mano, mentre con l’altra impugnava un kunai che fece passare sul viso, sul collo e continuò a scendere tagliando una parte del vestito e graffiando la pelle sottostante. Per quanto Temari cercava di divincolarsi non riusciva a smuoverlo. Era senza forze, erano due ore che si battevano dopo aver viaggiato da Suna fino lì ed aveva perso anche parecchio sangue. Ad un tratto l’uomo si blocco, non riusciva più a muoversi. Temari non poté non sorridere. Cry baby era arrivato.

Shikamaru salto di fronte a Temari tirando un calcio in pieno viso a quello che stava osando toccarla. La prese in braccio e le fece poggiare la testa sul suo petto per poterne sentire il suo profumo, anche se ora purtroppo era stato coperto dal metallico odore del sangue. La trasportò lontano dai quei seccatori nonostante i i suoi calci e i suoi continui: “Mettimi giù!” o “Posso camminare”.

“Come va Seccatura?” disse Shikamaru con una nota di dolcezza nella voce.

“Sto benissimo!” mentì lei, nonostante si vedesse chiaramente che soffriva.

“Ti cacci sempre nei guai e poi noi ti dobbiamo venire a salvare!” le rispose sarcastico, non voleva che lei pensasse che fosse troppo preoccupato per lei.

“Non vi ho mica chiamati io! Poi come hai visto me la stavo cavando benissimo da sol...a” e poi per Temari fu tutto nero.

Shikamaru la sorresse per evitare di farle sbattere la testa: “Certo che ho visto, sei proprio una seccatura! Ora viene Sakura a curarti, non ti preoccupare”. Usò un tono non suo, veramente dolce. Le diede un casto bacio sulla fronte e la poggiò a terra. Hinata fu l’unica ad accorgersene e sorrise, pensando che quei due formerebbero davvero una bella coppia.

Nel frattempo Naruto si era moltiplicato e aveva circondato i banditi costringendoli a stringersi richiamando con alcuni il rasengan. Quando si trovarono tutti nello stesso punto Sakura batté un pugno sotto i loro piedi facendogli sollevare da terra. Choji, che intanto aveva usato la tecnica dell’espansione, si precipita su di loro usando il Proiettile Spinoso Travolgente. Tenten da sopra un tronco aiutava i suoi compagni colpendo i suoi nemici con un qualsiasi tipo di armi.

“Sakura vai a curare Temari, Hinata tu segui la nel caso qualcuno volesse infastidire Sakura e Temari.” disse Shikamaru tornando a dar una mano al suo team che nel frattempo stava facendo tutto ciò che gli aveva riferito e se la stavano cavando discretamente. Sakura e Hinata obbedirono senza esitazioni. Shikamaru era davvero bravo quando s’impegnava.

 

***

 

Aprì leggermente gli occhi, ma li richiuse subito accecata dalla luce troppo forte. Cercò di riaprirli più volte e li stropiccio con i pugni chiusi come un bambino piccolo. Non aveva ancora focalizzato bene, ma sentiva uno strano odore di medicinale e poi un ticchettio di un macchinario. Inoltre aveva i muscoli intorpiditi, la bocca impastata con uno strano sapore metallico, come di sangue e, in più, sentiva un peso sulle gambe. Sbatte le palpebre più volte e riuscì a capire dove fosse. Era in una camera d’ospedale, con delle flebo nelle braccia ed aveva un ananas sulle gambe. Che ci faceva un ananas sulle sue gambe? Lo scosto leggermente e non si senti pungere come aspettato, ma...

“Mhm. Mamma! Ho sonno, dai fammi dormire ancora cinque minuti!”

Temari scatto indietro, ma dopo un attimo le torno la lucidità e capì che doveva essere per forza Shikamaru, anche perché i suoi occhi si erano adattati alla luce e ora distingueva perfettamente le forme.

“Shika, dai svegliati” disse stranamente dolce. Beh dopo tutto l’aveva aiutata e era rimasto con lei in ospedale non voleva farlo arrabbiare. Almeno non subito.

Di tutta risposta ebbe un mugugno da parte di Shikamaru.

“Cry baby, su alzati.” Ripeté iniziando a scostarlo. Niente, non vedeva ragione di alzarsi. Riprovò più volte senza risultati. Beh amari estremi, estremi rimedi. Dopo di tutto lei era Sabaku no Temari. Prese una bottiglietta che si trovava sul comodino e gli verso il contenuto tra il collo e la giacca.

“Mamma ma è gelida!- disse sobbalzando Shikamaru, poi vide Temari e iniziò a parlare col suo soli tono annoiato- Ah, sei tu seccatura. Ma che ti è preso? Per poco non mi facevi avere un infarto”

 “Beh siamo nel luogo giusto non credi” disse lei scostandosi un ciuffo che le ricadeva in fronte. Shikamaru pensò che stesse meglio con i capelli sciolti e non dimostrava un minimo segno di dolore o sconforto dopo ciò che le era successo. Quei bastardi l’avevano ridotta davvero male, si era occupato lui stesso di quello che stava per molestarla. Non se lo sarebbe mai perdonato se le sarebbe successo qualcosa di più grave. I medici gli avevano detto che se sarebbe stata a riposo sarebbe guarita presto, però non doveva mettere sotto sforzo la gamba destra, perché c’era una brutta ferita che aveva preso leggermente l’osso che ora doveva rimarginarsi.

“Come stai?- le chiese seriamente preoccupato- Ti va di raccontarmi tutto?”

“Sto benissim...AH- cercò di reprimere un urlo, la gamba le faceva realmente male- sto bene.

“Ti fa male la gamba?” domandò massaggiandole delicatamente la caviglia ferita.

Temari abbasso lo sguardo sconfitta, odiava sentirsi debole soprattutto davanti a lui: “ Si un po’, non ti preoccupare.”

“I dottori hanno detto che hai una frattura, causata da un kunai. Sei sempre la solita irresponsabile. Mi dici che è successo?”

“E tu sei il solito bambino piagnucolone. Comunque stavamo riaccompagnando la principessa al villaggio dove sarei riandata a prendere il mio ventaglio che si era rotto. Solo lì sono capaci di ripararlo. Comunque eravamo quasi all’entrata del villaggio e arrivano questi e ci attaccano. Inizialmente io, Matsuri e Gyukudo gli stavamo contrastando, mentre Hikaru rimane con la principessa. All’inizio abbiamo avuto la meglio ma quei due hanno rischiato più volte e quindi ho deciso di mandarli al villaggio. Conosci Gaara, non me lo avrebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa a Matsuri. Poi ho combattuto fin che non siete arrivati voi. Poi il resto lo sai..”

“Sei stata un irresponsabile, ma ti a...” disse Shikamaru senza pensarci poi pentendosi subito di aver iniziato il discorso. Non voleva dire che l’amava, soltanto che l’ammirava; però il suo orgoglio avrebbe perso punti in entrambi i casi.

“Cosa mi a..?” chiese fintamente ingenua Temari

“ Ma a cosa pensi!- esclamò lui arrossendo- Ti ammiro. Sei stata forte nel decidere di rischiare la tua vita per salvare le loro.”.

“Se se, ora si dice così. Comunque, ora che ci penso, che ci fai qui?” Ghignò lei.

“Pensala come vuoi. Comunque sono qui perché Tsunade mi ha ordinato di controllarti e poi mi sono addormentato .Io ora vado... A dopo seccatura” mentì lui uscendo e infilandosi le mani in tasca. In realtà Tsunade gli aveva solo chiesto di passare a vedere come stava invece Shikamaru aveva passato tutta la notte in ospedale finendo per addormentarsi. Ora voleva passare da casa per farsi una bella doccia e sbrigare qualche altra faccenda.

 

***

 

Quattro ore dopo...

Shikamaru tornò in ospedale giusto in tempo per il pranzo portandole del ramen perché sapeva che la cucina dell’ospedale faceva schifo. Non le portò solo quello. Infatti sulle spalle aveva un oggetto parecchio pesante.

“Temari potrei entrare?” chiese bussando.

“Non vorrei, ma fa ciò che vuoi.”

“Lo prendo per un si. Allora hai fame? O rivuoi prima.... il tuo ventaglio?”

“Dov’è finito Shikamaru? Non eri tu il piagnone perennemente stanco?” Chiese ironicamente.

“Vabbè se non lo vuoi vorrà dire che lo riporterò al paese dell’artiglio.”

“No, no. Dammelo subito.”

Shikamaru sorrise sarcastico: “Cosa vorresti Temari?”

“Dai Shika, sei un pervertito! Lo so che mi desideri però non pensare che io voglia quel tuo cosetto lì. Comunque mi dai il ventaglio?”

“Tieni. Che seccatura, neanche mi ringrazi?”

“Certo che non ti ringrazio. Cosa ti saresti aspettato?- Disse guardandolo sbieco e facendolo arrossire.- Vabbè mi porti a fare un giro?”

“Non posso. Io sono qui per evitare di farti uscire e fare sforzi inutili e poi tu mi chiedi di portarti fuori? Sei pazza. Minimo l’Hokage mi uccide. E anche tuo fratello, mi fa resuscitare e poi mi riuccide.” Scherzò facendole scappare un sorriso.

“ Ma che dici? Vedi riesco a camminare benissimo-si sollevo facendo pressione sulla gamba destra e caddè inevitabilmente su Shikamaru -Ah che male.”.

“ E il pervertito poi sarei io..” Ghigno indicando con un cenno del capo dove fosse finita la mano di Temari. Quest’ultima arrossì, anche se quasi invisibilmente, per la prima volta in vita sua.

“Comunque mi è venuta un idea” Concluse lui trasformandosi in una infermiera e prendendola in braccio.

“Ehi ma che fai? Sei buffa sai tesoro?- Disse lei scoppiando a ridere. Poi ritornò seria- Io su quella cosa non ci salgo!”

“Se vuoi rimanere qui fai pure. Dovresti dirmi grazie per questo. Ah, giuro che se lo racconti a qualcuno ti raso a zero” disse lui poggiandola su una sedia a rotelle.

“Okay, okay... però non passare per strade trafficate.”

Shikamaru la spinse in giro per la città andando in strade dove di solito non passava nessuno. Fino a quando non si ritrovarono di fronte ad una gelateria.

“Hai fame?” Le chiese lui fermandosi.

Lei guardò la gelateria e gli sorrise: “E da tanto che non mangio un gelato, forse da quando avevo quattro anni...”

“Lo prendo per un si. Dai aspettami qui.”

 Shikamaru uscì dopo qualche minuto con una borsa frigo che aveva l’aria di essere pesante.

“Ma quanti gelati hai comprato?!” chiese lei incredula.

“Beh era da tanto che non mangiavi un gelato.” Si giustificò lui. Ora non sapeva dove portarla a mangiare. Le piazze erano sicuramente troppo aperte e l’unico luogo che gli veniva in mente era quello consigliatogli da suo nonno.

 

“Quando incontrerai la donna per la quale faresti qualsiasi cosa, che sia andare in cima al mondo, fare shopping o addirittura saltare il pisolino pomeridiano e non guardare le nuvole portala qui entra nel rifugio da solo e leggi cosa c’è scritto sotto il ventesimo mattone attaccato alla parete destra. Scoprirai una cosa che ti sconvolgerà la vita.”.

 

Decise di vedere cosa c’era così importante da sapere.

Una volta arrivati rilasciò la tecnica, la riprese in braccio e la fece sedere in riva ad uno dei tanti laghetti della foresta Nara.

“Puoi aspettare un attimo? Torno subito..”

“Che devi fare Cry baby?”

“Bisogni fisiologici, seccatura.”

“Potevi risparmiarmelo.”

“Me l’hai chiesto tu. Comunque scherzo. Devo vedere una cosa. Tu inizia a mangiare.”

“Ovvio” Sghignazzò lei.

Shikamaru si avviò nel rifugio, fece come gli disse il nonno e iniziò a leggere:

 

Sei proprio come tutti i Nara! Hai portato qui la tua seccatura preferita?. Ti batte forte il cuore quando la vedi? Non vorresti essere mai con nessun’altra? Faresti qualsiasi cosa per lei? Che sia andare in cima al mondo, fare shopping o addirittura saltare il pisolino pomeridiano e non guardare le nuvole. Sei fottuto caro. Ti sei innamorato e sei così ignorante in materia da non capirl! Ora va da lei e confessale il tuo amore.”

 

<< Nonno, sei proprio stupido. Io sono Shikamaru, mica un Nara qualsiasi, no?Come potresti pensare che io... non lo avrei capito? Io me ne sono innamorato dalla seconda volta che ci vedemmo. >> pensò il ragazzo

Shikamaru tornò da Temari e le si sedette accanto.

“Che gusto hai preso?”

“Nocciola, vuoi un po’?”

“Si, è il mio gusto preferito. Dobbiamo tornare verso le sette in ospedale. Te ne ricordi?”

“Si, non ti preoccupare. Comunque prenditi un cucchiaino”

“Ora.. Ahahahah! Sei sporca di gelato!” disse lui sghignazzando.

“Dove?” Chiese lei dandogli un leggero spintone e iniziando poi a passarsi la lingua lentamente sulle labbra.

“All’angolo destro... no più su... non ci sei ancora.... aspetta.” Disse lui e con un gesto fin troppo veloce poggio le sue labra su quelle dell’altra facendola rimanere completamente spiazzata, per non dire scioccata.

“ Non me lo ricordavo così buono il nocciola. Ah Temari?” disse lui sdraiandosi come se niente fosse.

Lei, leggermente ripresa, bofonchiò un qualcosa simile ad un si.

“Ti amo”

 

My angolino!

Rieccomi qua a scrivere, anche se avevo preso una bella pausa dalla scrittura. Il fatto è che adoro questa coppia e non potevo non scriverci niente dopo aver letto il concorso. Dovete sapere che sono arrivata terza su tre ma non mi demoralizzo e se siete arrivati fin qui perché non lasciare anche un commentino per far felice mariannina?

Comunque bando alle ciance ho deciso di rientrare nel mondo delle fan fiction perché adoro scrivere e senza farlo non sarei io. Quindi ritornerò a torturarvi con la mia long fiction su naruhina (tra poco pubblico il nuovo cap.) e se qualcuno è così pazzo da voler fare una ff a 4 mani con me mi contatti senza esitare.

E tu ricordati di recensire!

Baci.

Marianna

 

P.S. Ho fatto qualche leggera modifica al testo rispetto a quello consegnato. Dopo averlo spedito mi ero ricordata di aver saltato qualcosa.


  
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