Disclamer:
Questi personaggi non appartengono a me, bensì a Masashi
Kishimoto. Questa fan
fiction non è stata scritta a scopo di lucro.
Tsunade
stava sbrigando le sue importanti pratiche giornaliere (vedi dormire)
quando
qualcuno bussò alla sua porta.
Si
rizzo in piedi con gli occhi semichiusi, si aggiustò i
capelli in maniera buffa
e borbottò un qualcosa simile ad un:
“Avanti”.
“Tsunade-sama!
Abbiamo ricevuto delle informazioni. Il team di Suna sta per subire
un’imboscata!
Qui ci sono tutti i dettagli” disse Shizune poggiando sul
tavolo dei fogli.
L’Hokage
puntò i gomiti sul tavolo e iniziò a massaggiarsi
le tempie per riacquistare un
po’ di lucidità, diede una veloce lettura ai fogli
e poi finì: ”Chiamami
Shikamaru, Naruto, Sakura, Tenten, Choji e Hinata. Credo
bastino.”
***
Dopo
venti minuti si trovavano tutti nell’ufficio
dell’Hokage e Shikamaru questa
mattina sembrava particolarmente sveglio, va beh non esageriamo diciamo
solo
che non dormiva e che non sbruffava ogni due secondi.
Naruto era eccitato per la
nuova missione e
non vedeva l’ora di sapere cosa avrebbe dovuto fare.
Ovviamente era già pronto
a gridare per far saltare i nervi a Tsunade: ” Vecchia
Tsunade! Quanti nemici
devo affrontare? Devo andare a recuperare Sasuke? Ci sarà
azione? Eh? Eh? Eh?”
Pulsava
una vena sulla fronte di Tsunade, che rendeva la sua espressione ancor
più
terrorizzante se unita agli occhi spalancati e i denti appuntiti:
”Razza di
baka!!! Quante volte te lo devo dire di non chiamarmi vecchia?!? Niente
Sasuke
e ora ascolta per una buona volta!- dopo aver preso un lungo respiro,
la
Gondaime iniziò finalmente il suo discorso- Tramite un
nostro informatore abbiamo
saputo che un team di Suna sta per essere attaccato. I nemici in
questione sono
dei Ninja rivali del padrone del carico che stanno proteggendo. Il
carico è
molto importante, oltre che per il valore economico, perché
all’interno di un
carro si trova una principessa che era andata in visita al villaggio
della
Sabbia. Si trovano nel paese dell’Artiglio e fate attenzione
perché dovrebbero
essere all’incirca cinquanta di banditi. È una
missione di livello B. Ah
Shikamaru sarai tu il leader. Domande?”
Shikamaru
alzò il braccio: “Chi c’è di
Suna?Devo preparare una strategia.”
“Beh
so solo che c’è Temari, poiché mi deve
portare delle informazioni. Arrangiati
ragazzo.” Disse Tsunade.
Shikamaru
si sbatté una mano sulla fronte, indeciso se essere contento
di rivedere
un’amica o preoccupato di dover aiutare proprio quella seccatura.
Tsunade
li congedò e iniziò, controvoglia, a sbrigare
qualche pratica. Dopo aver deciso
a che ora rivedersi di fronte al portone si divisero per andare a
preparare i
propri zaini.
Shikamaru
stava cercando in tutti i modi di ideare una strategia, però
non appena cercava
di concentrarsi nella sua mente si facevano strada quattro ciuffi
biondi e
degl’occhi di un verde scuro che sembrava gli potessero
penetrare l’anima.
Scosse la testa per distogliere quei pensieri. Aggiustò lo
zaino e decise di
chiedere consiglio alle nuvole. Dopo tutto mancavano ancora venti
minuti.
***
Erano
le quattro ed erano tutti pronti, perfino Naruto era puntuale.
“Allora
ragazzi, dobbiamo andare al paese dell’Artiglio. Camminando
normale arriveremo
lì tra due ore. Risparmieremo le forze, però
rischieremo di arrivare troppo
tardi. Correndo in maniera moderata arriveremo lì tra circa
un’ora. Avremo
dieci minuti di tempo per riposarci a un kilometro di distanza,
così nel
frattempo Hinata può dirci la situazione dello scontro ed io
posso studiare una
strategia. Ci muoveremo a coppie e fino a nuovo ordine non cambiate
compagno.
Allora saremo io e Hinata, Naruto e Sakura, Choji e Tenten.”
Ascoltarono tutti
con attenzione Shikamaru e dopo che essersi messi in ordine come detto
da lui
s’incamminarono.
Dopo
quasi un’ora di cammino furono arrivati a un kilometro di
distanza dal luogo
dove si trovava Temari. Hinata scrutò con attenzione il
luogo dove si svolgeva
il combattimento e sbiancò nell’apprendere
ciò che aveva visto. Prese Shikamaru
in disparte e: “Shikamaru, Temari si trova sola accerchiata
da cinquantasette
uomini ed ha solo un kunai per arma. Sta schivando molti colpi, ma
è comunque
molto ferita. Non credo resisterà a molto. Dobbiamo
intervenire subito”
Shikamaru
si rabbuio e penso subito a una strategia e dopo averla riferita
agl’altri, si
diressero verso il campo di battaglia.
***
Temari
schivo l’ennesimo kunai lanciatole contro e ne
deviò la traiettoria di un altro
con il suo. Era la sua ultima arma, non poteva lanciarla contro i
nemici
altrimenti sarebbe stata la fine, doveva limitarsi a conficcarlo a chi
si
avvicinava. Qualcuno le tirò uno shuriken, che non fece in
tempo a schivare, e
le colpi di striscio la gamba. Il dolore era allucinante ma strinse i
denti e
rimase in piedi. All’improvviso vide degli uomini scambiarsi
delle occhiate
complici e avvinarsi pericolosamente. Uno le blocco i polsi sopra la
testa con
una mano, mentre con l’altra impugnava un kunai che fece
passare sul viso, sul
collo e continuò a scendere tagliando una parte del vestito
e graffiando la
pelle sottostante. Per quanto Temari cercava di divincolarsi non
riusciva a
smuoverlo. Era senza forze, erano due ore che si battevano dopo aver
viaggiato
da Suna fino lì ed aveva perso anche parecchio sangue. Ad un
tratto l’uomo si
blocco, non riusciva più a muoversi. Temari non
poté non sorridere. Cry baby
era arrivato.
Shikamaru
salto di fronte a Temari tirando un calcio in pieno viso a quello che
stava
osando toccarla. La prese in braccio e le fece poggiare la testa sul
suo petto
per poterne sentire il suo profumo, anche se ora purtroppo era stato
coperto
dal metallico odore del sangue. La trasportò lontano dai
quei seccatori nonostante
i i suoi calci e i suoi continui: “Mettimi
giù!” o “Posso camminare”.
“Come
va Seccatura?” disse Shikamaru con una nota di dolcezza nella
voce.
“Sto
benissimo!” mentì lei, nonostante si vedesse
chiaramente che soffriva.
“Ti
cacci sempre nei guai e poi noi ti dobbiamo venire a
salvare!” le rispose
sarcastico, non voleva che lei pensasse che fosse troppo preoccupato
per lei.
“Non
vi ho mica chiamati io! Poi come hai visto me la stavo cavando
benissimo da
sol...a” e poi per Temari fu tutto nero.
Shikamaru
la sorresse per evitare di farle sbattere la testa: “Certo
che ho visto, sei
proprio una seccatura! Ora viene Sakura a curarti, non ti
preoccupare”. Usò un
tono non suo, veramente dolce. Le diede un casto bacio sulla fronte e
la poggiò
a terra. Hinata fu l’unica ad accorgersene e sorrise,
pensando che quei due
formerebbero davvero una bella coppia.
Nel
frattempo Naruto si era moltiplicato e aveva circondato i banditi
costringendoli a stringersi richiamando con alcuni il rasengan. Quando
si
trovarono tutti nello stesso punto Sakura batté un pugno
sotto i loro piedi
facendogli sollevare da terra. Choji, che intanto aveva usato la
tecnica
dell’espansione, si precipita su di loro usando il Proiettile
Spinoso Travolgente.
Tenten da sopra un tronco aiutava i suoi compagni colpendo i suoi
nemici con un
qualsiasi tipo di armi.
“Sakura
vai a
curare Temari, Hinata tu segui la nel caso qualcuno volesse infastidire
Sakura
e Temari.” disse Shikamaru tornando a dar una mano al suo
team che nel
frattempo stava facendo tutto ciò che gli aveva riferito e
se la stavano
cavando discretamente. Sakura e Hinata obbedirono senza esitazioni.
Shikamaru
era davvero bravo quando s’impegnava.
***
Aprì
leggermente gli occhi, ma li richiuse subito accecata dalla luce troppo
forte.
Cercò di riaprirli più volte e li stropiccio con
i pugni chiusi come un bambino
piccolo. Non aveva ancora focalizzato bene, ma sentiva uno strano odore
di
medicinale e poi un ticchettio di un macchinario. Inoltre aveva i
muscoli
intorpiditi, la bocca impastata con uno strano sapore metallico, come
di sangue
e, in più, sentiva un peso sulle gambe. Sbatte le palpebre
più volte e riuscì a
capire dove fosse. Era in una camera d’ospedale, con delle
flebo nelle braccia
ed aveva un ananas sulle gambe. Che ci faceva un ananas sulle sue
gambe? Lo
scosto leggermente e non si senti pungere come aspettato, ma...
“Mhm.
Mamma!
Ho sonno, dai fammi dormire ancora cinque minuti!”
Temari
scatto
indietro, ma dopo un attimo le torno la lucidità e
capì che doveva essere per
forza Shikamaru, anche perché i suoi occhi si erano adattati
alla luce e ora
distingueva perfettamente le forme.
“Shika,
dai
svegliati” disse stranamente dolce. Beh dopo tutto
l’aveva aiutata e era
rimasto con lei in ospedale non voleva farlo arrabbiare. Almeno non
subito.
Di
tutta risposta
ebbe un mugugno da parte di Shikamaru.
“Cry
baby, su
alzati.” Ripeté iniziando a scostarlo. Niente, non
vedeva ragione di alzarsi.
Riprovò più volte senza risultati. Beh amari
estremi, estremi rimedi. Dopo di
tutto lei era Sabaku no Temari. Prese una bottiglietta che si trovava
sul
comodino e gli verso il contenuto tra il collo e la giacca.
“Mamma
ma è
gelida!- disse sobbalzando Shikamaru, poi vide Temari e
iniziò a parlare col
suo soli tono annoiato- Ah, sei tu seccatura. Ma che ti è
preso? Per poco non
mi facevi avere un infarto”
“Beh siamo nel
luogo giusto non credi” disse
lei scostandosi un ciuffo che le ricadeva in fronte. Shikamaru
pensò che stesse
meglio con i capelli sciolti e non dimostrava un minimo segno di dolore
o
sconforto dopo ciò che le era successo. Quei bastardi
l’avevano ridotta davvero
male, si era occupato lui stesso di quello che stava per molestarla.
Non se lo
sarebbe mai perdonato se le sarebbe successo qualcosa di più
grave. I medici
gli avevano detto che se sarebbe stata a riposo sarebbe guarita presto,
però
non doveva mettere sotto sforzo la gamba destra, perché
c’era una brutta ferita
che aveva preso leggermente l’osso che ora doveva
rimarginarsi.
“Come
stai?-
le chiese seriamente preoccupato- Ti va di raccontarmi tutto?”
“Sto
benissim...AH- cercò di reprimere un urlo, la gamba le
faceva realmente male-
sto bene.
“Ti
fa male la
gamba?” domandò massaggiandole delicatamente la
caviglia ferita.
Temari
abbasso
lo sguardo sconfitta, odiava sentirsi debole soprattutto davanti a lui:
“ Si un
po’, non ti preoccupare.”
“I
dottori
hanno detto che hai una frattura, causata da un kunai. Sei sempre la
solita
irresponsabile. Mi dici che è successo?”
“E
tu sei il
solito bambino piagnucolone. Comunque stavamo riaccompagnando la
principessa al
villaggio dove sarei riandata a prendere il mio ventaglio che si era
rotto.
Solo lì sono capaci di ripararlo. Comunque eravamo quasi
all’entrata del
villaggio e arrivano questi e ci attaccano. Inizialmente io, Matsuri e Gyukudo
gli stavamo contrastando, mentre Hikaru
rimane con la principessa. All’inizio abbiamo avuto la meglio
ma quei due hanno
rischiato più volte e quindi ho deciso di mandarli al
villaggio. Conosci Gaara,
non me lo avrebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa a Matsuri.
Poi ho
combattuto fin che non siete arrivati voi. Poi il resto lo
sai..”
“Sei
stata un irresponsabile, ma ti a...” disse
Shikamaru senza pensarci poi pentendosi subito di aver iniziato il
discorso.
Non voleva dire che l’amava, soltanto che
l’ammirava; però il suo orgoglio
avrebbe perso punti in entrambi i casi.
“Cosa
mi a..?” chiese fintamente ingenua Temari
“
Ma a cosa pensi!- esclamò lui arrossendo- Ti
ammiro. Sei stata forte nel decidere di rischiare la tua vita per
salvare le
loro.”.
“Se
se, ora si dice così. Comunque, ora che ci
penso, che ci fai qui?” Ghignò lei.
“Pensala
come vuoi. Comunque sono qui perché Tsunade
mi ha ordinato di controllarti e poi mi sono addormentato .Io ora
vado... A
dopo seccatura” mentì lui uscendo e infilandosi le
mani in tasca. In realtà
Tsunade gli aveva solo chiesto di passare a vedere come stava invece
Shikamaru
aveva passato tutta la notte in ospedale finendo per addormentarsi. Ora
voleva
passare da casa per farsi una bella doccia e sbrigare qualche altra
faccenda.
***
Quattro
ore dopo...
Shikamaru
tornò in ospedale giusto in tempo per il
pranzo portandole del ramen perché sapeva che la cucina
dell’ospedale faceva
schifo. Non le portò solo quello. Infatti sulle spalle aveva
un oggetto
parecchio pesante.
“Temari
potrei entrare?” chiese bussando.
“Non
vorrei, ma fa ciò che vuoi.”
“Lo
prendo per un si. Allora hai fame? O rivuoi
prima.... il tuo ventaglio?”
“Dov’è
finito Shikamaru? Non eri tu il piagnone
perennemente stanco?” Chiese ironicamente.
“Vabbè
se non lo vuoi vorrà dire che lo riporterò al
paese dell’artiglio.”
“No,
no. Dammelo subito.”
Shikamaru
sorrise sarcastico: “Cosa vorresti
Temari?”
“Dai
Shika, sei un pervertito! Lo so che mi desideri
però non pensare che io voglia quel tuo cosetto
lì. Comunque mi dai il
ventaglio?”
“Tieni.
Che seccatura, neanche mi ringrazi?”
“Certo
che non ti ringrazio. Cosa ti saresti
aspettato?- Disse guardandolo sbieco e facendolo arrossire.-
Vabbè mi porti a
fare un giro?”
“Non
posso. Io sono qui per evitare di farti uscire
e fare sforzi inutili e poi tu mi chiedi di portarti fuori? Sei pazza.
Minimo
l’Hokage mi uccide. E anche tuo fratello, mi fa resuscitare e
poi mi riuccide.”
Scherzò facendole scappare un sorriso.
“
Ma che dici? Vedi riesco a camminare benissimo-si
sollevo facendo pressione sulla gamba destra e caddè
inevitabilmente su
Shikamaru -Ah che male.”.
“
E il pervertito poi sarei io..” Ghigno indicando
con un cenno del capo dove fosse finita la mano di Temari.
Quest’ultima
arrossì, anche se quasi invisibilmente, per la prima volta
in vita sua.
“Comunque
mi è venuta un idea” Concluse lui
trasformandosi in una infermiera e prendendola in braccio.
“Ehi
ma che fai? Sei buffa sai tesoro?- Disse lei
scoppiando a ridere. Poi ritornò seria- Io su quella cosa
non ci salgo!”
“Se
vuoi rimanere qui fai pure. Dovresti dirmi
grazie per questo. Ah, giuro che se lo racconti a qualcuno ti raso a
zero”
disse lui poggiandola su una sedia a rotelle.
“Okay,
okay... però non passare per strade
trafficate.”
Shikamaru
la spinse in giro per la città andando in
strade dove di solito non passava nessuno. Fino a quando non si
ritrovarono di
fronte ad una gelateria.
“Hai
fame?” Le chiese lui fermandosi.
Lei
guardò la gelateria e gli sorrise: “E da tanto
che non mangio un gelato, forse da quando avevo quattro
anni...”
“Lo
prendo per un si. Dai aspettami qui.”
Shikamaru
uscì dopo qualche minuto con una borsa frigo che aveva
l’aria di essere
pesante.
“Ma
quanti gelati hai comprato?!” chiese lei
incredula.
“Beh
era da tanto che non mangiavi un gelato.” Si
giustificò lui. Ora non sapeva dove portarla a mangiare. Le
piazze erano
sicuramente troppo aperte e l’unico luogo che gli veniva in
mente era quello
consigliatogli da suo nonno.
“Quando
incontrerai la donna per la quale faresti qualsiasi cosa, che sia
andare in
cima al mondo, fare shopping o addirittura saltare il pisolino
pomeridiano e
non guardare le nuvole portala qui entra nel rifugio da solo e leggi
cosa c’è
scritto sotto il ventesimo mattone attaccato alla parete destra.
Scoprirai una
cosa che ti sconvolgerà la vita.”.
Decise
di vedere cosa c’era così importante da
sapere.
Una
volta arrivati rilasciò la tecnica, la riprese
in braccio e la fece sedere in riva ad uno dei tanti laghetti della
foresta
Nara.
“Puoi
aspettare un attimo? Torno subito..”
“Che
devi fare Cry baby?”
“Bisogni
fisiologici, seccatura.”
“Potevi
risparmiarmelo.”
“Me
l’hai chiesto tu. Comunque scherzo. Devo vedere
una cosa. Tu inizia a mangiare.”
“Ovvio”
Sghignazzò lei.
Shikamaru
si avviò nel rifugio, fece come gli disse
il nonno e iniziò a leggere:
“Sei
proprio come tutti i Nara! Hai portato qui la
tua seccatura preferita?. Ti batte forte il cuore quando la vedi? Non
vorresti
essere mai con nessun’altra? Faresti
qualsiasi cosa per lei? Che sia andare in cima al mondo, fare shopping
o
addirittura saltare il pisolino pomeridiano e non guardare le nuvole.
Sei
fottuto caro. Ti sei innamorato e sei così ignorante in
materia da non capirl!
Ora va da lei e confessale il tuo amore.”
<<
Nonno, sei proprio stupido. Io sono
Shikamaru, mica un Nara qualsiasi, no?Come potresti pensare che io...
non lo
avrei capito? Io me ne sono innamorato dalla seconda volta che ci
vedemmo. >>
pensò il ragazzo
Shikamaru
tornò da Temari e le si sedette accanto.
“Che
gusto hai preso?”
“Nocciola,
vuoi un po’?”
“Si,
è il mio gusto preferito. Dobbiamo tornare
verso le sette in ospedale. Te ne ricordi?”
“Si,
non ti preoccupare. Comunque prenditi un
cucchiaino”
“Ora..
Ahahahah! Sei sporca di gelato!” disse lui
sghignazzando.
“Dove?”
Chiese lei dandogli un leggero spintone e
iniziando poi a passarsi la lingua lentamente sulle labbra.
“All’angolo
destro... no più su... non ci sei
ancora.... aspetta.” Disse lui e con un gesto fin troppo
veloce poggio le sue labra
su quelle dell’altra facendola rimanere completamente
spiazzata, per non dire
scioccata.
“
Non me lo ricordavo così buono il nocciola. Ah
Temari?” disse lui sdraiandosi come se niente fosse.
Lei,
leggermente ripresa, bofonchiò un qualcosa
simile ad un si.
“Ti
amo”
My
angolino!
Rieccomi
qua a scrivere, anche se avevo preso una bella pausa dalla
scrittura. Il fatto è che adoro questa coppia e non potevo
non scriverci niente
dopo aver letto il concorso. Dovete sapere che sono arrivata terza su
tre ma
non mi demoralizzo e se siete arrivati fin qui perché non
lasciare anche un
commentino per far felice mariannina?
Comunque
bando alle ciance ho deciso di rientrare nel mondo delle fan
fiction perché adoro scrivere e senza farlo non sarei io.
Quindi ritornerò a
torturarvi con la mia long fiction su naruhina (tra poco pubblico il
nuovo cap.)
e se qualcuno è così pazzo da voler fare una ff a
4 mani con me mi contatti
senza esitare.
E
tu ricordati di recensire!
Baci.
Marianna
P.S.
Ho fatto qualche leggera modifica al testo rispetto a quello
consegnato. Dopo averlo spedito mi ero ricordata di aver saltato
qualcosa.