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Autore: Heyale    22/04/2014    6 recensioni
SEQUEL DI "THEY CALL IT STOCKHOLM SYNDROME"
Link: http://www.efpfanficnet/viewstory.php?sid=2326530&i=1
 
A distanza di due anni dal rapimento, Kassidy si ritrova ad affrontare il ritorno di Harry dopo due anni di assenza. Nel frattempo però, niente è rimasto com'era. Zayn e Kassidy ora sono una coppia, ma riuscirà la ragazza a rimanere al fianco di Zayn con la presenza di Harry? Nel frattempo, Louis e Hailey stanno organizzando il matrimonio, Coreen ritrova il ragazzo che credeva di aver perso due anni prima, Willard, e Niall e Hazel stanno provando a riallacciare i rapporti con le rispettive famiglie. Più avanti poi, si verrà a scoprire di un'improvvisa gravidanza e di un ragazzo a cui sono stati negati tutti i diritti della vita, ma che insieme a questa grande famiglia ritroverà la sua strada.
 
La Sindrome di Stoccolma sarà svanita dal cuore della giovane Kassidy? Harry riuscirà a far capire alla ragazza che è lui tutto ciò di cui lei ha realmente bisogno?
 
Resta solo da capire cosa succede quando la Sindrome di Stoccolma finisce.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When the Stockholm Syndrome ends cap.1
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CAPITOLO UNO
"La lettera"

The day I first met you,
you told me "You'd never fall in love"
Demi Lovato-Give your heart a break

Kassidy Parker.
Scrissi il mio nome sul foglio vuoto, sperando che la penna non mi lasciasse in quel momento. Provai a fare qualche scarabocchio a caso, mentre con disappunto notavo l'inchiostro ormai assente nella mia biro. Maledii mentalmente ogni cosa in quella cucina, mentre lanciavo la penna per terra dal nervoso. Feci una corsa in salotto, afferrando il portapenne appoggiato sul tavolino. Passando per il corridoio presi anche le tre buste sul mobiletto dove c'era anche il telefono. Le guardai una ad una: bolletta del gas, bolletta dell'acqua e bolletta della luce. Fantastico.
Sbuffai, arresa a tutti quei soldi che aumentavano. Mi sedetti sul tavolo, quasi affranta, e il mio sguardo cadde su una vecchia fotografia incorniciata. Sorrisi involontariamente.
In quella cornice di legno eravamo raffigurati io, Louis, Hailey, Zayn, Coreen, Niall, Hazel, Liam e Harry. Sorridevamo tutti. I guai erano appena finiti quando scattammo quella foto: avevamo appena saputo che Harry stava bene, dopo averlo creduto morto, e per ricordare quella gioia immensa scattammo una foto. Le cose però erano cambiate.
Harry se n'era andato appena dopo essere stato dimesso, lasciandomi con la promessa che ci saremmo tenuti in contatto, che quella non era una rottura e nemmeno una pausa. Zayn e Coreen si misero insieme poco dopo la partenza di Harry, e andarono a vivere nell'ex casa Clain, che prese il nome del maggiore del gruppo, quindi Malik. Niall e Hazel rimasero insieme, vivendo entrambi in casa Malik. Anche se erano cugini, loro si amavano, e dopo aver vinto un processo contro la madre di Hazel e la famiglia Horan, riuscirono a progettare la loro vita insieme. Louis conviveva con me in una piccola casa in periferia dato che i genitori di Hailey non avevano acconsentito alla convivenza, ma comunque si vedevano quasi tutti i giorni e all'anniversario della loro relazione, arrivò la proposta di matrimonio, subito accettata da Hailey. Liam invece si dedicò al lavoro, e dopo essere riuscito a riallacciare i rapporti con la sua famiglia iniziò a lavorare nell'azienda dei Payne.
Passato un anno e mezzo dalla partenza di Harry, le cose cambiarono nuovamente.
Tutto iniziò dalla mancanza del mio ragazzo. Lui non rispondeva più alle chiamate, ai messaggi, non si faceva mai sentire. Ci misi un po' per mandare giù questo fatto, ma fui molto aiutata da Zayn. Anche Louis mi aiutava, ma era occupato con i prepaprativi del matrimonio, e lo capivo. Un giorno però mi arresi, e non cercai più quello che doveva essere il mio ragazzo. E Zayn era lì, lui c'era sempre stato. Nel frattempo anche io aiutavo a lui, perché si lasciò con Coreen. Fu una scelta che presero entrambi, dato che avevano bruciato le tappe troppo in fretta. Così Coreen e Liam capirono di avere una particolare intesa, e passato un mese e mezzo, decisero di formare coppia fissa. Così per un motivo o per l'altro, io e Zayn passavamo tantissimo tempo insieme. Un giorno, parlando dei primi giorni di convivenza con loro agli inizi di diembre di due anni prima, ricordammo i nostri baci. Non avevamo mai tirato fuori l'argomento, stranamente quel giorno decidemmo di ritirare fuori tutto. Senza accorgercene, dal nulla, ci stavamo baciando. E così, pochi giorni dopo, ci dichiarammo. Però non ufficializzammo mai la cosa, anche se era come se fossimo fidanzati, in quanto non c'era mai stata una vera e propria rottura con Harry, ed entrambi ci sentivamo che era la cosa più giusta. Così Zayn si trasferì da me e Louis in casa Malik, che prese poi il nome di Tomlinson.

-Serve qualcosa, Kas?-
Mi voltai di scatto verso Zayn, che si era appena appoggiato allo stipite della porta, sorridendo vedendomi innervosita.
-Una penna. Una fottuta penna.-
Rise dolcemente, e in risposta ricevette il mio dito medio alzato nella sua direzione.
-Esagerata che sei.- si avvicinò a me, abbracciandomi da dietro, lasciando che le sue mani si incrociassero sotto il mio seno:-Ce ne sono nel tuo cassetto affianco al letto.-
-Uh, giusto, sono anni che non lo apro.-
Sfuggii alla sua presa, salendo le scale cercando di non scivolare. Arrivai in camera da letto, e mi chinai sul cassetto. Non lo aprivo mai, in quanto tutte le cose di cui avevo bisogno stavano sopra di esso. Così forzai appena la serratura e lo feci scattare in avanti. Purtroppo ci misi troppa forza e mi cadde dritto sullo stomaco, con conseguenti imprecazioni. Frugai al suo interno, scovando una penna e diversi fogli stropicciati. Certo, erano tutti stropicciati, tranne quello che stava per ultimo. Lo estrassi con cura per paura che si strappasse, e rabbrividii leggendo l'intestazione della busta in cui era contenuto qualcosa: "Per Kassidy, da Harry".
Harry.
Il mio Harry.
Quell'Harry che mi aveva abbandonata dopo mille promesse, che mi aveva fatto stare così dannatamente bene e allo stesso tempo così dannatamente male. Così feci mente locale, e in effetti non avevo mai letto la lettera che lui mi aveva scritto al primo e ultimo Natale che passammo insieme. Doveva essere quello il foglio.
Due anni prima, quando la misi lì, non la lessi. Forse perché avevo paura di trovare scritto qualcosa che non sapessi. Avevo sempre odiato le bugie di Harry, anche se piccole.
Scossi la testa, appoggiando la lettera sotto al cuscino, di sicuro non l'avrei letta con Zayn in casa. Anche lui, benché non lo ammettesse, sentiva la mancanza di Harry. Purtroppo era sparito non solo dalla mia vita, ma dalla vita di tutti. E tutti sentivamo la sua mancanza.
Mi guardai allo specchio: ero cambiata. I miei capelli non erano più castani, ora erano biondi. Avevo preso un paio di centimetri, e le curve erano al loro posto.
E dentro di me, un vuoto c'era. C'era sempre stato. Harry era stato il mio primo "ti amo". E non ce lo eravamo ricordati spesso, al massimo ci dicevamo "ti voglio bene", ma "ti amo" ce lo eravamo detti una volta sola, quando per lui sembrava la fine. Con lui avevo vissuto la mia prima vera storia, e mi mancava terribilmente.
Cercai di scacciare tutti i pensieri dalla mia testa, tornando al piano di sotto con la penna in mano.
-Eccomi!-
Zayn mi sorrise:-Cinque minuti per una penna, Kas?-
-A quanto pare.-
Lo baciai lievemente sulle labbra, per poi firmare tutte le carte in velocità:-Devo andare da Louis.- lo informai.
-Ti aspetto per pranzo?-
Annui distrattamente, mentre prendevo la borsa.
-Ok, allora a dopo.-
-Ciao.- lo abbracciai di fretta, per poi dirigermi alla macchina. Dovevo assolutamente parlare col mio migliore amico.

Arrivai a casa Payne in venti minuti, trovando Louis e Liam fuori intenti a tagliare della legna. Mi avvicinai a loro, abbracciando da dietro il mio psicologo preferito, quindi Liam, e appena se ne accorse Louis si unì all'abbraccio.
-Era un po' che non venivi su, Kas.- entrambi mi baciarono sulla guancia.
-Lo so, dovete scusarmi.- mi rivolsi a Louis:-Abbiamo un'emergenza.-
Il ragazzo dagli occhi celesti mi fece segno di seguirlo fino al retro della casa, così non obbiettai e mi lasciai guidare.
In quella casa erano imprigionati i miei ricordi più belli. Quando arrivai lì non mi ricordavo più come si faceva a vivere. E fu Harry a farmi capire che stavo buttando via la mia vita per niente.
"-Va tutto bene?-
Annuii poco convinta.
-Non ti credo. Dimmi cosa succede.-
-Niente, davvero.-
-Credi sul serio di riuscire a mentire a me?- sorrise appena, dandomi un buffetto sulla spalla.
-Ci provo.-
-E' difficile anche per me, se ti consola. Lo so che...beh...cazzo, di solito riesco a spiegarmi. Vedi, è dura lasciar andare ciò che si ha cercato per tutta la vita. Ma non ci possiamo fare niente. Tu non appartieni a questo mondo, non devi vivere così.-
-E se questa vita fosse proprio quella che ho sempre desiderato?-
-Prima prova a cambiare la tua, se poi non ti piacerà, allora ne cercherai un'altra. Ma non puoi sconvolgere la tua vita senza aver prima provato a cambiarla.-"
Era stato Harry a farmelo capire, quando in quel momento lui c'era. Quando, in quel momento, per lui io ero qualcosa di importante.
-Cosa succede, Kas?-
Louis si stese per terra, e io lo seguii a ruota.
-Ho ritrovato la lettera di Harry. Quella che mi ha scritto a Natale.-
Spalancò i suoi occhi cristallini, guardandomi stupito:-Non l'hai mai letta?!-
-No.-
-Adesso capisco il motivo...-
-Di cosa?-
Sorrise in un modo strano, come se stesse ricordando qualcosa:-Tu leggila. Poi lo scoprirai.-
-No, Lou, dimmelo adesso.-
Rise tra se e se:-Non posso, davvero. Leggi quella lettera appena puoi, vedrai che ti sarà tutto più chiaro.- tornò improvvisamente serio:-Però preparati. Non sarà tanto facile leggerla.-
Deglutii alle parole dure di Louis:-Riguarda Harry, vero?-
-E' lui il mittente. Al tempo, ero l'unico, e sono tutt'ora, a sapere il contenuto di quella busta. O meglio, il contenuto della busta anche tu lo sai, diciamo che solo io so cosa c'è scritto. Ti prego già di scusarmi per quello che troverai scritto, sappi che io ho solo seguito le istruzioni.-
-Fanculo.- mi alzai da terra infastidita, non sopportavo i giochi di parole.
-Sei cambiata, Kassidy.-
Mi voltai di scatto verso Louis, di solito non faceva osservazioni del genere.
-Non è un mistero.- sbottai.
Si alzò anche lui, e senza proferire parola mi abbracciò. Sapeva bene che avevo bisogno di buttare tutto fuori.
-Forza Kas, dimmi cosa c'è che non va.-
Mi strinsi forte a lui, intrecciando le mani dietro il suo collo:-Mi manca, Lou, mi manca tanto.-
-Lo so Kassidy, manca a tutti e a te in primo luogo. Ma purtroppo hai visto anche tu che nessuno riusciva più a contattarlo.-
-Sono passati due anni, cazzo. Due anni. E aveva detto che con me ci vedeva una storia lunga...ma sapeva ciò che diceva?-
-Non sapeva di certo che Igor gli chiedesse di ucciderti.-
Appoggiai meglio la testa sul petto di Louis, mentre sentivo che le sue mani mi stringevano a se:-Non dico che io non sia felice con Zayn, mettiamolo in chiaro. Però Harry mi manca troppo.-
-Lo so piccola mia, ma non possiamo farci assolutamente nulla. Vedrai che leggendo quella lettera ti sarà tutto più chiaro.-
-Non voglio che sia tutto più chiaro. Voglio che lui sia qui e mi spieghi perché mi ha lasciato da sola.-
-Leggi la lettera, Kas, è tutto scritto lì.-
Guardai Louis negli occhi prima di staccarmi definitivamente da lui:-Farò il possibile per leggerla appena posso. Adesso saluto Niall poi ritorno a casa.-
-Ti conviene.- mi sorrise dolcemente, prima di lasciarmi andare in casa, dove trovai Coreen e Niall. Rimasi lì un po' a chiacchierare con loro prima di prendere la macchina e ritornare verso casa, aspettando che Zayn andasse da qualche parte per poter leggere quella lettera che già mi aveva fatta dannare abbastanza.                                       

-Zayn, sono a casa!-
Varcai la soglia della piccola villetta sbattendo rumorosamente la porta, lanciando sul mobile lì accanto le chiavi della macchina. Ancora una volta, il mio sguardo cadde su un'altra fotografia. Eravamo solo io e Harry, quando lui era ancora in ospedale. Allora i miei capelli erano ancora castani, e il mio carattere era ancora perso tra i sogni. Con l'assenza di Harry, avevo imparato il dolore di una rottura non annunciata, di una fottuta distanza, di una mancanza assurda. Ed ero cresciuta.
-Sono in cucina, piccola! Tra poco devo andare a fare la spesa.-
-Va bene, io vado di sopra, devo sistemare un paio di cose.-
Salii in fretta le scale a chiocciola, sentendo il legno della ringhiera scorrere sotto la mia mano, dandomi quasi fastidio. Arrivai in camera, aspettando che Zayn uscisse. Nel frattempo decisi di rendermi utile e spolverai passivamente la stanza con uno straccio preso a caso.
Così, dopo un quarto d'ora, sentii Zayn salutarmi e la porta d'ingresso aprisi per poi chiudersi dopo qualche istante. Mi buttai sul letto, sfilando da sotto il cuscino la busta bianca e col cuore in gola la scartai. Contai velocemente i fogli, erano due, scritti su fronte e retro. Deglutii piano, iniziando a leggere la tanto attesa lettera.




WHATSAAAAAP GUYS
I'm back.
Allora, qui c'è il link della storia da cui nasce questa-->They call it Stockholm Syndrome
Qui c'è il trailer-->When the Stockholm Syndrome ends TRAILER
Scusate se il capitolo è corto, ma i devo un po' riprendere dopo un mese che non scrivevo qualcosa di accettabile. Che dire...spero vi piaccia ♥
Se volete cercarmi su facebook sono-->Promise Tomlinson Reds Efp

Ale xx
Lou xx

  
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