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Autore: yua    17/07/2008    4 recensioni
e adesso, con la tua motre, distruggimi...
Tasmumi vol.8

*titolo è messo completamete a caso*
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seiichiro Tatsumi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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yami no matsuei

PREGHIERA

E adesso, con la tua morte…

…distruggimi…”

(tasmumi- vol.8)

Una volta ho fatto un sogno, e c’eri tu, tu che sorridevi, finalmente in modo sereno. Il sorriso che mi rivolgevi non aveva più neppure una delle tante ombre, delle tante angosce che ti hanno tormentato da troppo, e quel sorriso così vero era rivolto solo a me.

Poi mi sono svegliato, e il tuo dolore è tornato a farmi male, a colpirmi crudelmente il cuore, incapace di respingerti. È stato quel giorno che ho scelto di fuggire, fingendo di respingerti senza pietà, scacciandoti nel modo più radicale possibile, facendoti del male con un colpo che è tornato indietro,ferendo in modo irreversibile anche me.

La verità è che il mio spirito non era sufficientemente forte per sorreggere il tuo, io non ero abbastanza coraggioso per continuare a guardare, giorno per giorno, il tuo volto rigarsi di lacrime, i tuoi occhi riempirsi di sofferenza.

Ti temevo.

Si, io avevo paura di te, del modo in cui mi faceva sentire la tua vicinanza, delle tacite richieste di aiuto che mi rivolgevi ogni volta, io, che mai sono riuscito ad aiutarti, ad alleggerire almeno un po’ le tue angosce.

Eppure ho vegliato su di te, da lontano, in silenzio, e ti ho visto essere allontanato tante e tante volte, e ti ho visto soffrire, e ho visto la solitudine farsi sempre più ampia nel tuo cuore già lacerato, ed anche se l’unica cosa che volevo fare era stringerti forte e sussurrarti che per quanto la nostra eternità potesse sembrare lunga, la mia mano avrebbe tenuto la tua, senza lasciarla andare in nessun momento, non ne sono mai stato capace.

Per tanto tempo ho aspettato –e sperato- che giungesse qualcuno, qualcuno migliore di me, che fosse capace di curarsi di te, perché anche se avrei tanto voluto essere io a curare le tue ferite, a soffiare via tutto il tuo dolore, sapevo di non essere all’altezza. E finalmente quel qualcuno è arrivato.

Tu non lo saprai mai, ma io mi sentivo in pezzi ogni volta che incrociavo il tuo sguardo, e capivo che la ferita che ti avevo inferto ancora non si era rimarginata, ma poi qualcosa è cambiato, qualcuno ti ha ridato speranza, aiutandoti a risalire le scivolose pareti delle nera prigione in cui ti eri rinchiuso.

Volevi morire, non ti avrei fermato... Così quando ti ho visto avvolto dalle fiamme non sono stato capace di sopportarlo, e la sola speranza che è balenata nella mia mente è stata che portassi con te, in quelle terribili fiamme nere, anche la mia anima, il mio cuore, e che gli permettessi di ardere assieme al tuo corpo, in quelle fiamme distruttrici.

Non ti avrei fermato, non avrei fatto nulla, ti avrei permesso di esaudire il tuo desiderio e mi sarei consumato con te. Ma il destino non ti ha concesso la pace, perché il tuo compagno, l’unica persona veramente degna di te, si è rifiutato di rimanere immobile a vederti morire, ha deciso di lottare per l’unica persona che fosse davvero importante.

Per lui hai scelto di proseguire, di conoscere un futuro che speri essere migliore del tuo passato, per lui ti ho salvato, perché finalmente ho intravisto per te una speranza di quella felicità che tanto a lungo hai desiderato e che anche io ho sperato ti avvolgesse nel suo tiepido abbraccio.

Non sarò io a renderti felice.

Non sarò io a poterti stare accanto.

Non sarò io che vedrò quel sorriso di vera serenità.

Io non ne sono degno.

Ti avrei lascito morire, eppure ora sorrido appena nel vedere la luna piena che ai miei occhi ha l’immagine dal tuo volto luminoso. Mi sembra di vedere i tuoi occhi viola che mi fissano allegri, e a quella luna che ha il tuo viso riesco a parlare come vorrei fare con te: “ti amo, Asato Tstsuki”. Solo una manciata di parole che non ti dirò mai.

Ti avrei lasciato morire, ma sono così felice che tu sia vivo che non mi importa di altro.

Ti prego, sii felice, ti prego Hisoka, dagli quella speranza che non ha ottenuto da me.

  
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