Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Ika19    22/04/2014    3 recensioni
Buongiorno!
Questa è un'avventura romantica che vede in azione e difficoltá i nostri personaggi preferiti. Una storia con l'amore al centro di tutto, azioni tipicamente stupide come si conviene e alcuni sorrisi quá e lá.
Dal Primo Capitolo:
" -Fairy Tail! Siamo in una situazione veramente grave!
Girano voci che una gilda oscura non meglio identificata, abbia intenzione di rapire alcune delle nostre ragazze, per scopi non meglio identificati!- un mormorio percorse la sala, il master aveva detto tutto ciò con un tono di voce che non lasciava presagire nulla di buono.-Quindi fate attenzione a dove andate e guardatevi le spalle!-"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza, Scarlet, Lluvia, Natsu, Wendy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Comincio col scusarmi per questo grandissimo ritardo, come avrete già capito non sono molto brava a rispettare i tempi, e così non aggiorno mai in tempo (gioco di parole stupido).

Quindi non aspettatevi aggiornamenti molto regolari, perché il mio senso del dovere è poco sviluppato ed io ci metto trent'anni anche solo per scrivere un capitolo...

La prossima ff cominceró col scriverla interamente sul computer e poi la pubblicheró su efp, in questo modo non ci dovrebbero più essere problemi.

Ecco, ci tenevo a dire questo.

Fatti più o meno dolorosi, ma sempre dolorosi.


Gray, Juvia e Natsu  Avevano già da tempo lasciato la biblioteca, e ora correvano, com'era facile presumere.

Avevano fatto numerose pause, sfiniti da quelle giornate tumultuose.

Erano decisi a trovare Erza e i loro compagni restanti.

Li cercavano da ore peró di loro ancora nessuna traccia.

Non avevano incontrato biforcazioni, quindi dovevano per forza essere dentro quel tunnel.

A quanto pare avevano fortuna, infatti dopo un paio di minuti, scorsero delle persone sdraiate sul pavimento.

Quando si avvicinarono, riconobbero i loro compagni che dormivano, probabilmente esausti dagli avvenimenti della giornata.

Natsu fece cenno ai suoi compagni di viaggio di tacere per non svegliare i loro amici bisognosi di sonno.

Si sedette per terra e cominció a far vagare la mente.

Era da ormai tre giorni che affrontavano quella missione.

Questo significava che ne avrebbero avuti solo altro quattro per salvare Lucy, che a detta di Levy, poteva resistere al massimo una settimana su quel maledetto artefatto magico. Dovevano assolutamente sbrigarsi. Per fortuna Gray si era ripreso perfettamente dal combattimento con Niroku e Juvia stava altrettanto bene.

Dal fondo della galleria si sentì improvvisamente uno strano suono, come di qualcosa di meccanico in avvicinamento.

Natsu si mise subito sulla difensiva e mano a mano che il suono si avvicinava, cominciava a scorgere qualcosa di piccolo che volava verso di loro. Appena fu abbastanza vicino, Natsu prese in mano l'oggetto che si riveló essere un piccolo uccellino di ferro.

L'ucellino aprì il becco e sorprendendo tutti parló con la voce di Gajil:

-Ragazzi, non vi raggiungeró perchè ho appena salvato la nanetta che è piuttosto malmessa, quindi staremo in questa sottospecie di biblioteca fino a quando non tornerete a prendeci.- 

Natsu sospiró.

-Questa è fatta, almeno loro due sono al sicuro...- disse Natsu sollevato.

In quel momento sentì la voce di Erza dietro di sè:

-Natsu, Gray, Juvia?  Siete voi?-

Natsu si voltó di scatto e saltó addosso a Erza.

Per sua sfortuna fu praticamente buttato contro il muro, talmente forte se lo si scrolló di dosso Erza.

-Certo!- Urló lei -Certo che sei tu! Chi altri sarebbe così stupido da saltarmi addosso appena mi sveglio?-

Natsu si mise seduto massaggiandosi la testa e mugugnando qualcosa sul prezzo da pagare per essere amico di Erza.

La rossa dopo essersi calmata un pochino, si rivolse a Juvia:

-Dimmi un po',Juvia. Come avete fatto a superare quel chilometro o più, di tunnel crollato?-

Juvia la guardó interrogativa.

-Quali macerie? Juvia non si è accorta di nulla...- 

Gray e Natsu annuirono energicamente.

-È molto strano...- disse Erza pensierosa. Ad un tratto sbattè il pugno sul palmo dell'altra mano ed esclamó:

-Ma è ovvio! Stanno giocando con noi!-

Tre teste si voltarono a guardarla senza capire.

Erza sospiró premendosì le dita sulle tempie e massaggiandole energicamente.

-Possibile che non capiate MAI niente?! In questo viaggio avrete compreso forse l'uno per cento di quello che vi ho detto! Bene saró breve. Avete in mente quel tizio contro il quale combatteva Gajil?- tre teste annuirono in sincrono e Natsu disse -L'armadio-

Erza annuì e continuó -bene, quello lì sapeva manipolare le particelle intangibili quindi anche l'aria, di conseguenza sapeva produrre illusioni ottiche nell'aria. Ebbene quel crollo doveva per forza essere un'illusione.-

Erza annuì convinta.

-Ed ora, svegliamo queste qui e andiamo a salvare Lucy, poi distruggiamo questi buffoni e ricreiamo l'ordine nel mondo e poi ce ne andiamo a casa.-

Erza dopo aver detto tutto questo molto velocemente scrolló le povere Wendy e Flare e in meno di cinque minuti stavano di nuovo correndo. (Mamma mia, questa fic comincia a diventare noiosa, forse dovrei cambiare il titolo da "aspettami verró da te" a "Aspettami che passeró tutta la vita a CORRERE da te" NdA)


Così i nostri cari amici maghi di Fairy Tail passarono i prossimi tre giorni ad avvicinarsi al centro della montagna dove secondo le loro informazioni doveva trovarsi Lucy.

La tensione aumentava ogni giorno di più, fino a quando il terzo giorno di corsa i nostri amici sembravano una bomba ad orologiera pronta ad esplodere in ogni momento.


Da un'altra parte nella montagna...


-Allora capo, cosa ne pensa?- disse un'acuta voce femminile all'individuo che doveva essere un suo superiore.

La persona in questione  disse:

-Mia cara Greetain, hai fatto un ottimo lavoro con quella maga bionda, hai praticamente distrutto le sue barriere mentali.- la voce dell'uomo si zittì un attimo. -Nonostante ció, quella giovane maga ha una forza di volontà che non va sottovalutata.-

La donna annuì pensierosa.

-Ha ragione master, nonostante io le abbia fatto vedere e provare atrocità immonde, lei non ha ancora ceduto e in questo modo non credo che riusciremo a procedere con il progetto "mahō no yūhi" (=tramonto magico, nel senso di far tramontare la magia NdA)- disse la donna chiamata Greetain.

L'uomo davanti a lei sorrise.

-Greetain, non ti devi preoccupare, conosco il tuo potere e so cosa hai fatto a quella maga. Non avresti potuto fare di meglio, ma la sua mente è troppo forte per essere corrotta. Vedi quella maga è effettivamente una di Fairy Tail. I maghi di quella gilda sono sempre stati particolarmente cocciuti e forti nello spirito.-

Il mago si fece pensieroso.

-Quella maga peró puó essere forte nella mente quanto vuole, ma il suo corpo ormai è debole.-

Greetain lo guardó interrogativa.

-Non capisco, master...-

L'uomo ghignó.

-Sto dicendo che quella donna ha un corpo debole. Questo significa che non dovremmo torturarla mentalmente ma... Fisicamente, e si da al caso che noi abbiamo un ottimo esperto di torture con noi. Vedi, tre giorni fa ho mandato Grieg da lei...-

Gli occhi di Greetain si fecero grandi per l'eccitazione e la sopracitata scoppió in una folle risata seguita dal suo master.

-Vedrai mia cara, quando Grieg avrà finito con quella ragazza, lei ci obbedirà senza fiatare, ed a quel punto noi avremo vinto!-

Esclamó il master.

-E in quanto a Fairy Tail?- chiese Greetain.

Il master si passò una mano sul mento.

-Mh... Sono abbastanza forti, se non altro hanno sconfitto Marie e Niroku, è notevole, quei due erano al tuo stesso livello... Dovrai fare attenzione quando ti scontrerai con loro...-

Greetain sgranò gli occhi ed esclamò:

-Ha intenzione di farli arrivare fino al centro?-

Il suo master la guardò e rispose pacato:

-Le loro facce saranno molto divertenti quando arriveranno al centro del mio corpo ed assisteranno impotenti al Tramonto Magico...-


Facciamo qualche passo indietro nel tempo nel centro esatto della montagna...


Lucy alzó debolmente la testa.

Quella strega con i capelli verdi le aveva praticamente rovinato il cervello.

Le aveva fatto provare dolori inimmaginabili, le aveva mostrato i suoi compagni prigionieri e torturati nel peggiore dei modi, infine le aveva mostrato la cosa peggiore.

Natsu steso per terra in un lago di sangue con il petto dilaniato da ferite grottesche, morto.

Lucy aveva urlato e pianto, aveva chiesto di lasciarla in pace, ma non si era arresa.

Arresndersi significava la vittoria di queste persone crudeli, e la fine del mondo così come lo conosceva lei.

E lei non voleva che accadesse, avrebbe lottato fino all'ultimo, sarebbe anche morta se necessario, ma non avrebbe lasciato vincere quei cinque esseri malvagi che formavano Black Reason.

Ad un tratto sentì dei passi avvicinarsi.

Senza guardare la persona che le si stava avvicinando disse debolmente:

-Sei ancora tu strega maledetta? Non sei ancora soddisfatta di come mi hai ridotta?-

Non ricevette nessuna risposta, finché non sentì un uomo risponderle pacato:

-Mi dispiace ma io non sono Greetain, io sono Grieg e sono molto più cattivo.-

Lucy rabbrividì.

Quella voce era fredda come il ghiaccio e tagliente come un rasoio.

Alzó piano la testa e l'uomo che si trovó davanti la fece tremare di paura.

Era un uomo bellissimo.

Nessun velo di barba gli copriva il mento, il naso era dritto e gli zigomi pronunciati. I capelli erano tenuti lunghi come quelli di Gajil ed erano di un tenue argento. Nonstante ció non sembrava vecchio, anzi, poteva sembrare al massimo dell'età di Luxus.

Quello che peró colpì di più Lucy furono gli occhi.

Due specchi rosso fuoco, due pozzi di sangue profondi ed infiniti.

Erano talmente intrisi di malvagità e sadicità, che Lucy senza accorgersene cominció a dimenarsi.

L'individuo davanti a lei sorrise e poggió la mano sul ventre di Lucy che si bloccó con il cuore in gola ed il respiro strozzato e veloce.

Il mago di fronte a lei parlo con voce suadenete:

-Non ti dimenare, tanto non potrai scappare... Vedi, Greetain è brava a torturare mentalmente e di solito è molto efficace, peró con te non funziona, e quindi entro in azione io, che uso metodi un po' più... Tradizionali.-

Con un gesto della mano fece apparire un tavolo pieno dei più svariati coltelli e strumenti da tortura. Lucy si fece sfuggire un lamento involontario e Grieg la guardó scuotendo la testa con disapprovazione.

la squadró da capo ai piedi e poi esordì:

-Sei veramente molto bella, sarebbe un peccato rovinare un volto così armonioso...- posó le dita sulla guancia di Lucy -Quindi penso che comincieró da qui.- Con uno scatto la sua mano si spostó sull'addome di Lucy.

-In questo caso... Questi,- le strappó i vestiti di dosso -Non ti serviranno più- gridó il mago con voce potente.

Lucy sbarró gli occhi.

Da uomo pacato che si era mostrato all'inizio il mago si trasformó in un essere senza freni.

Prese uno dei molti coltelli che erano sul tavolo e lo conficcó a fondo nel fianco di Lucy che gridó di dolore.

-Vedi...- disse Grieg tra i denti rigirando il coltello nel fianco di Lucy che ormai aveva il volto rigato dalle lacrime -La tortura è un'arte. Consiste nel provocare dolore all'avversario senza peró danneggiare gli organi vitali in modo da tenerlo in vita il più a lungo possibile. Ed è esattamente quello che sto facendo io con te. Quindi ti pongo una domanda: hai intenzione di smettere di bloccare il tuo potere magico facendo finalmente accelerare questo maledetto progetto?-

Lucy fece una faccia stranita. Come se ne erano accorti?

Grieg sorrise sadico vedendo l'espressione della maga.

-Ma certo che ce ne siamo accorti, tu cosa credevi? Ammetto che all'inizio non capivamo perchè il progetto procedesse così lentamente, ma poi ci fu tutto chiaro. Allora stellina... Qual'è la tua risposta?-

Lucy lo guardó con odio tra le lacrime e disse:

-Potete torturarmi quanto vorrete ma io non cederó!-

Grieg fece una faccia compiaciuta.

-Lo prendo per un no- mormoró.

Prese un altro coltello conficcandoglielo giusto sopra il seno destro nudo.

Lucy urló per l'orrore e il dolore.

-Ci sarà da divertirsi!- ululó Grieg facendo cominciare l'infarno per Lucy.


Gajil, dopo la sconfitta del cosiddetto armadio, sempre nel passato...


Aveva sconfitto Marie terzo con non poca difficoltà, ma a quale prezzo.

Levy era stata ferita gravemente.

Gajil guardava preoccupato Levy e si chiedeva come poteva aiutarla.

Dopo quel terribile trattamento da parte di quell'armadio, Levy era messa malissimo. Tutto il suo corpo era un'unica ferita e appena la si toccava lei cacciava un grido di dolore.

Gajil non aveva la minima idea di come farla sentire meglio e continuare la missione con Levy in quelle condizioni era fuori discussione.

A tutti i suoi problemi si aggiungeva anche il fatto che Levy, da incosciente qual'era, continuava a cercare di alzarsi, con insuccessi molto dolorosi per sè stessa.

-Levy...- disse Gajil esasperato dopo l'ennesimo tentativo di Levy di alzarsi.-tu stai male, se non te ne sei accorta!-

Levy fece una faccia offesa.

-Non è vero io sto be...- non fece in tempo a finire che Gajil le tappó la bocca.

-Se provi a dire che stai bene giuro che te la faró pagare.- la osservó e vide il suo vestitino tutto incrostato di sangue e sudore appiccicato alle ferite su tutto il corpo di Levy.

Stette un attimo in silenzio e poi scosse la testa e mormoró -Ma guarda cosa mi tocca fare...- 

Il più delicatamente possibile prese Levy in braccio e cominció a guardarsi intorno.

Una volta che Marie terzo era morto l'illusione della biblioteca era sparita e i due si trovavano in una grande grotta con un laghetto a centro.

Gajil si diresse verso l'acqua con passo deciso e posó Levy sul bordo del lago.

Quando cominció a toglierle lentamente il vestito di dosso, Levy cominció ad urlare per il dolore e contemporaneamente protestare, ogni tanto Gajil si chiedeva come facesse.

-Si puó... Aaaahi!.... Sapere cosa.... Argh! ....stai facendo?- disse lei tra un grido e l'altro.

Gajil la guardó interrompendo un attimo il lavoro.

-Ti sto togliendo la maglietta in modo da poterti pulire le ferite. Se no si infettano!-

Levy lo guardó completamente rossa in volto.

Gajil ghignó.

-Oh, non ti preoccupare, tanto non c'è poi molto da vedere...-

La faccia di Levy non poteva essere più arrabbiata, ma Gajil continuó con la sua opera di svestimento.

Quando finalmente era riuscito a toglierle la maglietta, rimase di sasso di fronte a quello che gli si parava davanti.

L'intero corpo di Levy dalla vita in su era completamente coperto di piaghe.

Il sangue stillava lentamente da ogni ferita.

Dopo essersi sbloccato Gajil si chinó sopra la piccola maga e la guardó bene negli occhi.

-Non ti mentiró- disse -Quello che faró adesso ti farà molto male ma devi restare ferma così riusciró a finire prima.-

Ora finalmente zitta e ferma annuì con gli occhi grandi per la paura.

Gajil strappó un lembo della maglietta di Levy e la intinse nell'acqua.

Poi cominció l'operazione.

Ad ogni ferita Levy urlava, ma stava ferma e non si muoveva.

Dopo un'ora Gajil aveva finalmente finito.

Mise giù lo straccio e osservó il suo operato: decisamente meglio.

Poi si avvicinó a Levy che tremava e piangeva stesa per terra.

Gajil le prese la mano e lei singhiozzó.

-Gajil...- sussurró e il drago di ferro si fece attento.-Io non sto bene... Avevi ragione tu...- respirava a fatica, il piccolo petto che faceva su e giù.-Mi fa male....-

Gajil le strinse leggermente la mano e annuì piano accarezzandole i capelli.

-Lo so Levy. Credimi lo so.-

Levy lo guardó e cercó di sorridere.

-La sai... Una cosa?- chiese al dragonylayer.

-No, cosa?- rispose lui.

-Sono felice che tu sia venuto a salvarmi...- dosse lei.

Gajil la guardó e poi fece una cosa che sorprese Levy: Sorrise e disse:

-Si, anch'io sono felice di essere arrivato in tempo.-

Levy sorrise e disse già mezza addormentata:

-Buonanotte Gajil...-

Gajil sorrise scuotendo la testa.

Si tolse la casacca che portava e la mise addosso a Levy.

La osservó mentre dormiva e constatò che sembrava proprio una bambina.

Sorrise tra se e se e mormoró verso se stesso:

-Quanti anni hai, Levy?-


Torniamo al presente...


Questi ultimi tre giorni erano stati i peggiori per Natsu.

I primi giorni si erano separati e lui era ancora pieno di speranza e buon umore. Man mano che la missione continuava peró, il suo umore peggiorava sempre di più. Ora il suo pensiero fisso era: e se arrivassimo in ritardo?

Mancava solo un giorno ormai, fino a che sarebbe passata una settimana, e per quanto fosse stata forte Lucy, sapeva che chiunque sarebbe morto, se la sua magia venisse assorbita. Per questo quando finalmente vide la fine del tunnel nel quale correvano ormai da sei giorni, non fece i salti di gioia come si poteva pensare, ma speró solo ardentemente di non essere arrivato in ritardo.

Corse più veloce e sbucó al centro della montagna.

La vide subito, lì.

Era incatenata ad un cerchio magico, nuda, con vari coltelli infilzati un po' dappertutto e molte ferite, alcune fresche, altre vecchie di un paio di giorni.

Quando il cervello di Natsu ebbe registrato tutto questo si spense per un attimo.

Così Natsu si bloccó come se fosse stato di pietra con gli occhi fissi sulla persona davanti a lui, incapacitato a ragionare.

Poi qualcosa nella sua mente fece click, e lui comprese finalmente ció che stava succedendo.

Fece uscire dal suo corpo tutto, tramite un ruggito.

Era un vero ruggito di drago dove erano racchiusi tutto il suo dolore, la rabbia, il rancore verso se stesso per non aver potuto impedire tutto questo.

Così quando finalmente si calmó, i suoi occhi diventarono due pozzi di fuoco e lui disse:

-Venite fuori, così vi posso uccidere!-



Così siamo alla fine di questo capitolo!

I salti temporali sono molto differenziati, quindi mi auguro che siate riusciti a collocarli nel tempo della storia...

Che dire, io ci ho infilato un po' di cose.

Finalmente la corsa è finita, il progetto si chiama tramonto magico, sono apparsi il master ed il suo braccio destro Grieg (che si è rivelato per ció che è), Ovviamente un po'di GaLe, e il nuovo mistero: cosa intendeva il master con „quando raggiungeranno il centro del mio corpo“?

Alla prossima (o alle recensioni, come preferite) e ciao!


Ika


  
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