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Autore: whiterose    23/04/2014    6 recensioni
"cosa ti sei fumato?" sussurro dando voce ai miei pensieri
l'ombra di un sorriso aleggia sul suo viso, per poi scomparire del tutto.
"tu lo hai baciato" la sua è un'affermazione, e la cosa mi inquieta terribilmente
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‘Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla un alcun modo’
Genere: Dark, Erotico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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CAPITOLO 1
Sto seriamente prendendo in considerazione l'idea di gettare nel sacchetto della spazzatura tutti gli specchi di questa casa.
Mi sto fissando allo specchio da oltre un quarto d'ora, ed i miei capelli scuri sono  tutt'un groviglio. Sono ingrassata di altri tre chili,  e si vede. I miei occhi poi fanno paura, sono neri, adornati di sfumature scure.
Sono Miriam, o meglio, lo ero fino a due settimane fa, prima che Katherine, mia sorella maggiore scomparisse. Tutto per colpa di un cretino in automobile che non si è fermato quando lei attraversava la strada. È strano, non ci hanno voluto far vedere il suo corpo. Ma ormai io e mia mamma ci siamo rassegnate.
Può sembrare strana la mia reazione, ma al contrario di molte ragazze, io nel cibo mi rifugio, non lo evito. Un pò come la musica.
Il mio psicologo dice che è perchè anche mia sorella amava mangiare, io non lo so.
Ora non immaginatemi come una ragazza grossa come una palla, sono solo un po' più in carne rispetto alle altre.
Alle 8 in punto dovrei andare a scuola come tutti gli esseri viventi di questo pianeta, dovrei.
Non ho voglia né di cambiarmi la maglia che ho addosso, né di uscire visto e considerato che appena uscirò dal bagno mia madre inizierà a pormi un sacco di domande come 'oggi non vai a scuola? e con i ragazzi? esci tesoro, no?'
è una donna di mondo, lei. soffoca tutte le sue preoccupazioni e i problemi nell'alcool, io invece al contrario suo posso solo piangere a nostra perdita in silenzio.
Sono ancora chiusa in bagno, ora saranno le dieci, ma poco importa, quando sento suonare il campanello di casa, dovrebbe aprire mia madre visto che non mi ha avvertita che usciva. Ma il campanello continua a fare quel rumore stridulo e persistente, così decido di andare ad aprire.
Una volta aperta la porta mi trovo di fronte un ragazzo decisamente molto alto, che non ho mai visto prima, ha dei meravigliosi capelli scuri e ricci alzati con il gel, è vestito con una camicia nera con le maniche arrotolate fino ai gomiti, ed infine porta dei pantaloni a sigaretta del medesimo colore.
Noto che ha il braccio sinistro ricoperto di molti tatuaggi, e ne scorgo altri dalla sua camicia fin troppo sbottonata
si?” sbotto incastrando i miei occhi nei suoi.
Cristo.
Lo avessi mai fatto. Dio che occhi. Ma come si può avere degli occhi così belli?


Sono di un verde intenso, che infonde calma al  primo sguardo.

c'è Suzanne?” la sua voce è poco più che un sussurro, ed è dannatamente roca.

Ma per quale motivo sta cercando mia madre?

chi la desidera?” mi schiarisco la voce, diventata ormai roca
se volevi sapere il mio nome bastava chiederlo, bambolina” ammicca analizzando attentamente la mia espressione
ignoro completamente la sua affermazione, sospirando
"riproviamo, razza di scimmia primitiva, chi la desidera?"
Sto fissando un punto indefinito dietro al ragazzo, quando lo sento ridere
"hai intenzione di rispondermi, scimmia?"
sbotto incastrando le mie iridi scure nelle sue
"deduco che non sia in casa, vero?"
"ottima deduzione, caro" sussurro enfatizzando l'ultima parola
Sorride, facendo comparire ai lati della sua bocca due stupende fossette
"Styles, di che la cercava Styles" sussurra prima di voltarsi ed andarsene, lasciandomi sulla soglia di casa imbambolata.




Dopo l'incontro con quello strano individuo decido di chiamare mia madre, per farmi dare delle spiegazioni.
Ho provato a chiamarla cinque volte, durante le quali il suo cellulare è risultato perennemente occupato. Questo mi ha portato a dedurre che lo ha spento.
È strano, e sto iniziando a preoccuparmi, dato che sono le nove di sera.
 Devo andare a cercarla, e giuro che appena la trovo la uccido.
Mi infilo velocemente una tuta e prendo le cuffiette con il  cellulare.
Sto camminando per le strade di Londra in cerca di mia madre, accompagnata dalle canzoni dei Green Day, che rimbombano nelle mie orecchie.
Sono arrivata ad uno dei locali che lei solitamente frequenta, al solo vederlo mi mette i brividi. È un pub frequentato sia da giovani che da vecchi. E a parer mio lo dovrebbero ristutturare almeno all'esterno.
Una volta entrata la cerco fra i presenti, anche se la reputo una cosa alquanto difficile, visto che il barman ha appena fatto cenno al dj di mettere la musica.
Sono almeno venti minuti buoni che sto girando qua dentro quando decido di avviarmi verso l'uscita per provare a richiamarla.
Appena esco l'aria fresca mi da un senzo di sollievo e calma, che però svanisce non appena sento due solide braccia avvolgermi la vita e trascinarmi verso una stradina buia vicino al locale.
Sento mancari il respiro, mentre l'uomo mi sbatte al muro, tapandomi la bocca con una mano mentre con l'altra mi tira giù la cerniera della felpa, palpandomi i seni. Non riesco a vederlo, ma è molto muscoloso.
Mi dimeno, cercando di urlare, ma invano.
"sta ferma, non ti farà molto male"
è ubriaco, fantastico
Adesso ne sono sicura, è un ragazzo giovane.
Non appena mi toglie la mano dalla bocca il mio labbro inferiore inizia a tremare, e per placarlo sono costretta a tenerlo tra le labbra.
Quando si schiaccia maggiormente  a me, facendomi sentire la sua erezione crescere, le lacrime iniziano a rigarmi il volto.
"ti prego, non dirò niente  nessuno, ti preg-"
"zitta, puoi parlare solo per urlare il mio nome, dolcezza"
Ho la nausea.

Lo sento slacciarsi i pantaloni, prima di calare i miei.
"no no no, ti prego" sussurro cercando di soffocare un singhiozzo.
Il ragazzo inizia a baciarmi il collo, lasciando dei baci umidi, che di piacevole non hanno niente.
Una volta essersi disfatto dell'indumento che stringeva la sua erezione, mi sfila gli slip brutalmente, bloccandomi il respiro per un attimo.
"non piangere dolcezza, adesso ci divertiamo"
Appena avvicina la sua mano alla mia intimità, incolla le sue labbra sottili alle mie, facendomi salire dei conati di vomito.
Avverto una forte fitta al basso-ventre quando mi rendo conto che il ragazzo mi ha penetrata con un suo dito. Riesco a staccare le nostre labbra, urlando per il dolore.
"zitta cazzo, zitta"
Chiudo gli occhi sperando che tutto questo finisca al più presto, ma non appena sento venir meno la presenza incombente de ragazzo su di me, li riapro.
Notando, anche se con difficoltà per via del buio, che il ragazzo adesso è steso a terra, ed ha due mani sul volto. Si sta lamentando.
Mi volto, impaurita, e scorgo una seconda figura torreggiare sul mio esile corpo.
"non farmi del male, ti prego" riesco a sussurrare appena
Vedo la figura avvicinarsi, mi è vagamente familiare
"sta tranquilla, vieni" eppure la sua voce non mi risulta conosciuta
Le mie gambe iniziano a tremare, e non capisco se sia per il freddo o per lo spavento.
Sento una mano forte e calda sfiorarmi le gambe, che viene sostituita ben presto dal materiale soffice e caldo dei miei pantaloni.

Allora non mi vuole veramente fare del male. Mi sta rivestendo.

Scuoto la testa, liberandomi momentaneamente dai miei pensieri.
Adesso il ragazzo mi sta chiudendo la felpa, e dopo avermi presa per mano mi conduce fino alla strada di fronte al pub. Non sto pensando a niente se non alle sue mani calde e confortanti. Vengo scossa dai miei ragionamenti quando la luce lo illumina.
"tutto apposto?" domanda voltandosi verso di me
"tu?" sussurro quasi strozzandomi
"dannazione bimba, non ti ho mai vista prima, non confondermi con mio fratello"

 

  
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