tutumany: Uuuh! Grazie 1000!! *_* Bhe, eccoti accontentata con il prossimo chappy! =)
3.
26 novembre
Ma
che felicità, oggi mio padre mi porta allo stadio, yuppy!
Ma
che gli frulla in testa?! Pensa che sia un bel regalo per il mio 18°
compleanno! Non poteva regalarmi un top aderente, un paio di jeans firmati o
delle scarpe nuove?! NO! Mio padre deve a tutti i costi portarmi allo stadio a
vedere una partita di calcio! Non si vuole proprio rassegnare al fatto che io
non sarò una tifosa come lui! Ma io dico, se voleva qualcuno con cui andare
allo stadio, non faceva prima a fare un figlio maschio?!
Che
schifo! Mi devo sedere in mezzo a quelle persone sudice, che fumano come
cammelli e, non è finita, non ci sono le sedie! Sono costretta a sedermi in una
specie di panchina, sempre che si possa chiamare così un pezzo di pietra, con
pezzi di gomma da masticare e altre schifezze appiccicatevi sopra, una cosa da
incubo!
“Wow”
Sono entrati i giocatori. Oh dio, che “emozione”!
Entriamo
in campo. Ho voglia di giocare. Guardo la curva mare. Sciarpe. Striscioni e
ogni altra cosa per incitarci. Fantastica, ogni vola è meglio!
Io
e i miei compagni ci mettiamo in riga insieme all’altra squadra. Wow! Mi cade
lo sguardo su una ragazza seduta in tribuna. Ha i capelli castani raccolti con
un fermaglio. Un viso da angelo. Occhi marroni incredibilmente innocenti e dolci,
per non parlare del sorriso, che vale mille parole… semplicemente bellissima!
Le sorrido.
Ma
chi è quello? È fighissimo! Non ci credo… è un giocatore del Cesena! Che figo!
Amy,
che stai dicendo?! Non hai ancora dimenticato Alex e già ti piace un altro, o
peggio, un giocatore?! Lascia perdere, è meglio! Non ti guarderà neanche uno
così! Rassegnati!
Però
è così carino... Sarà circa 1,90 d’altezza. Ha una muscolatura da giaguaro. Gli
occhi e capelli sono neri… bello da far paura. E poi quegli occhi sono così
dolci…
Amy,
stop. Ferma. Frena un secondo. Pensavi la stessa cosa di Alex! Però questo qui
potrebbe dare due piste ad Alex, è diecimila volte più carino! Ma è meglio non
pensarci e dimenticarlo subito, sarà sicuramente un montato come tutti i giocatori,
e avrà migliaia di ragazze che gli muoiono dietro, figurati se mi guarda!
Ehi!
Sogno o cosa?! Mi sta guardando! Sta guardando proprio me e, cosa ancora più
incredibile, mi sorride! Non ci credo! Ricambio, sforzandomi di riconnettere il
cervello, al momento sotto shock, al resto del corpo.
Non
so per quale motivo mi stia comportando così. Non c'è niente di emozionante in
un ragazzo che ti sorride! Però lui è uno dei più belli che abbia mai visto…
Forse il più bello!
Sì,
mi ha sorriso! Forse ho qualche speranza che anche lei ricambi… Sperando che
non sia già impegnata… Sai, una così sarebbe difficile che fosse single…
Ora
comunque non c'è tempo. L’arbitro ha fischiato. Devo andare all’azione!
Ma
no! Arbitro guastafeste! Proprio adesso devi fischiare?! Uffa!
Inizia
la partita. Il suo corpo mentre corre è poesia in movimento. È sicuramente la
cosa più bella che io abbia mai visto. Mi correggo, è il ragazzo ( per non dire
“il dio” ) più bello che abbia mai visto!
Cerco
di seguire la partita. Per qualche strana ragione però non riesco a distogliere
lo sguardo da lui. Anche quando la palla è dalla parte opposta del campo i miei
occhi non si degnano di seguirla. Mi ritrovo sempre a guardarlo. Forse i miei
occhi sono attirati da lui… D’altronde quando gli ricapita di poter osservare
una simile bellezza?!
Visto
che, comunque, non riesco a seguire le azioni, decido di gustarmi lui. Di
assaporarlo. Di fare come si fa con le fragole più mature. Con le mele più
dolci e con la cioccolata più buona. Ne si osserva il colore. La forma. Il
sapore. L’odore. Io faccio la stessa cosa. Mi gusto lui. Il mio lui. La mia
fragola. La mia mela. La mia cioccolata.
Finalmente
il mio cervello si sblocca. Torno a seguire la partita. Non che ne capisca più
di tanto e, devo ammettere, che non me ne frega poi molto di quello che succede
in campo… Ma comunque mio babbo ha pagato e tanto vale accontentarlo… Solo che
le uniche azioni che mi interessano sono quelle che fa lui. O meglio, come c’è
scritto sulla maglia, “Pellè”, e che azioni!
Non
sfigura mai. Né quando stoppa la palla, né quando la rincorre. Ma d'altronde
come può uno come lui “sfigurare”, impossibile!
Gli
arriva la palla. Con una serie di dribbling scarta tutti gli avversari che gli
si presentano davanti. Resto qualche minuto in apnea, con il fiato sospeso su
un filo invisibile teso sopra un abisso. Poi lui come un vero campione del
calcio quale è tira in rete e … GOALLLL!
Urlo
di felicità. La curva va in delirio. Abbraccio mio babbo e seguo l’esultanza
del mio dio greco. Lo vedo correre fino alla curva e quando passa davanti a me
mi manda un bacio e mi fa l’occhiolino. Arrossisco e gli faccio segno di
vittoria con la mano. Lui mi sorride ancora. Com’è possibile che sorrida
proprio a me in tutta la curva? Oh Dio! Mi sento svenire, le gambe ormai sono
diventate gelatina e il cervello è andato completamente in black out.
Dal
megafono si sente “Goall! Il numero nove, “La torre” ha colpito ancora,
Graziano…” e i tifosi concludono gridando “Pellè!”. Grido anch’io.
Mi
gira la testa. Mi siedo. Carino la torre però… Molto adatto a lui! Anche se io
probabilmente avrei gridato “Il super figo”… Però mi piace la torre… Sì sì,
carino.
Ma
anche questo sogno, e che sogno ( pensare che non volevo neanche venire ), deve
finire sul più bello per colpa dell’arbitro che, comincio a pensare lo faccia
apposta, ancora una volta fischia e la partita finisce. Lui deve tornare negli
spogliatoi per una doccia.
È
fradicio di sudore. La maglietta gli si appiccica agli addominali facendoli
risaltare… Sembrano scolpiti nel marmo! È uno spettacolo divino!
Uffa,
è ora di tornare a casa. Se avessi immaginato che il calcio fosse così mi ci
sarei appassionata molto prima! Mio padre mi prende la mano e mi guida verso
l’uscita.
“Sai
che non immaginavo che il calcio fosse così divertente… Ci torniamo anche
sabato prossimo?” ti prego, ti prego, ti prego!
“Te
l’avevo detto che era fantastico! Se vuoi certo che ci torniamo sabato
prossimo! Vuoi andare ancora dov’eravamo oggi o preferisci provare la curva?”
“Dov’eravamo
oggi mi piace molto. Si riescono a vedere bene le azioni!” soprattutto i
giocatori. “A me sta bene se ci torniamo anche la prossima volta!”
“Ok,
allora prendo i biglietti” esulto. “Ti è piaciuto
qualche giocatore in
particolare?” sìììì! Anche se
più che un giocatore è un dio, ma questo è meglio
non dirlo a mio padre.
“Sì,
mi è piaciuto molto quello che ha segnato...” Faccio finta di non ricordare il
nome per non farlo insospettire troppo. “Mmh… Non mi ricordo bene il nome… mi
sembra che si chiami 'Pellè' o qualcosa del genere… Lui è molto bravo!”
soprattutto molto bello!
“Ah,
il bomber! È bravo, pensare che ha solo 21 anni e non ha ancora molta
esperienza...” Come età potrebbe essere alla mia portata...
“Non si direbbe...”
“Se
matura fra un po' sarà da serie A! Ora però aspetta un momento qui che vado al
bagno…”
“Ok “mi siedo su un muretto ad aspettarlo.
Oh
santo cielo! Quello non è Pellè?! Lo vedo uscire da una porta, sta venendo
verso di me! Mi sistemo i capelli e cerco di calmarmi, respiro lentamente per non
fare vedere la mia emozione.
Wow,
si siede di fianco a me! Che faccio? Che faccio?
“Ciao”
mi saluta. Oh dio! Mi sta parlando! Sta parlando proprio a me! Ahhhhh! Allora,
calma calma. Amy, pensa a rispondere…
“Ciao”
wow, ti sei sforzata molto!
“Piacere,
Graziano, anche se gli amici mi chiamano Gra. Sei una nuova ultras ?” sorride.
Faccio una ricognizione di idee e cerco di non cadergli fra le braccia.
“Piacere Ambra, ma puoi chiamarmi Amy” gli sorrido. “Complimenti per la partita,
bello il goal!”
“Grazie,
niente di che, ho fatto il mio lavoro” sorride ancora. Non l’ho ancora detto,
ma ha un sorriso che farebbe sciogliere anche un iceberg! “Posso offrirti
qualcosa da bere?” Sììììì! Sto per rispondere. Ma proprio in questo momento
arriva papà. Lo strozzo!
“Ho
fatto, Amy, andiamo?”
“Ciao papi” gli lancio un’occhiataccia.
“Ciao
Graziano! Io sono il padre di Ambra, Gabriele, complimenti per il goal di
oggi!”
“Grazie!”
“La
prossima volta però voglio una doppietta, ok?”
“Cercherò
di accontentarla… Adesso le dispiace se offro qualcosa da bere a sua figlia e
poi gliela riporto a casa fra un po’?”
“Non
saprei…” lo supplico con lo sguardo. “Va bene dai, ma la voglio a casa per le
sette in punto, ci siamo capiti?”
“Non
si preoccupi signore!”
“Grazie
papi, non ti preoccupare!” tronco così il discorso e gli do un bacio sulla
guancia. “Sarò a casa per quell’ora” Graziano, o meglio Gra, stringe la mano a
mio padre. Prende la mia e andiamo in un bar lì vicino.
Non
ci posso credere. Sono seduta in un bar con Gra. Un ragazzo stupendo di cui,
fino a poco tempo fa, ignoravo l’esistenza. Almeno fino a quando mio padre non
mi ha fatto il suo regalo di compleanno, che solo ora riesco ad apprezzare.
Prima
pensavo che il calcio fosse un gioco stupido e ora sono seduta qui con un
giocatore! Strana la vita!
“È
la prima volta che vieni allo stadio?” mi chiede mentre sorseggia il suo caffè
macchiato.
“Sì…”
bevo con cura un sorso della mia cioccolata “è il regalo di compleanno di mio
padre. Sinceramente all’inizio non volevo neanche venire, ma poi mi sono
divertita”
“Auguri
allora! Bhe, ti è piaciuto?” sorride.
“Sì, molto!” ricambio il sorriso. In questo momento arriva
una cameriera di circa vent’anni, alta un po’ più di 1,50.
“Salve, desiderate altro?”
“No
grazie, ci porti pure il conto” faccio per tirare fuori il portafoglio. “No,
lascia faccio io. Quant’è?”
“4
euro e 50 signor Pellè” paga e usciamo dal locale. Ci sediamo in una panchina e
lui mi mette una mano attorno alle spalle.
“Hai freddo?” mi chiede.
Faccio
segno di no con la testa. Ma ho un leggero brivido. Se ne accorge. Toglie una
manica della giacca e mi stringe a se, dentro il suo giubbotto. Ne approfitto e
appoggio la mia testa sulla sua spalla e mi lascio andare tra le sue braccia.
Mi
guarda. Mi giro. Ci fissiamo. I nostri volti si avvicinano. Chino leggermente
la testa verso sinistra e chiudo gli occhi.
Drin,
drin, sul più bello mi squilla il cellulare.
“Scusa” guardo il numero: ‘papà’. “È mio padre, devo
rispondere…” sorride
“Amy dove sei finita?! Sono le 7,30!”
“Scusa,
mi è sfuggito il tempo! Ora arrivo” chiudo il telefono. “Vuole che torno a
casa…” annuisce. Mi porta alla macchina e in cinque minuti sono a casa.
Mi
accompagna alla porta e prova a baciarmi, sto al gioco. Mio padre, ancora sul
più bello, fa il guastafeste. Apre la porta. Deve aver sentito il cane dei
vicini che abbaiava. Io e Gra arrossiamo.
“Salve, le ho riportato sua figlia…” sorride. “Scusi per il
ritardo” entro in casa.
“Ciao papi, ciao mamma, questo è Graziano Pellè”
“Salve signora” la saluta
Mia
madre lo squadra dalla punta dei capelli a quella dei piedi. Non lo da a
vedere, ma è un po’ pensierosa. Non sa bene se essere felice o meno di me e del
fatto che sono uscita con uno di circa trenta centimetri più alto e con i
capelli un po’ lunghi.
“Ora
è meglio che vada. Ci sentiamo Amy, questo è il mio numero” mi porge un
biglietto da visita
“Questo
è il mio” prendo una penna e la sua mano. Delicatamente gli scrivo sul palmo il
numero. “Così non te lo dimentichi” sorrido.
“Ok, ti chiamo domani. Ciao!” mi bacia sulla guancia.
“Arrivederci!” saluta i miei.
“Ciao” lui torna alla macchina e io chiudo la porta.
Mia
madre si avvicina, un po’ preoccupata e dice “Quello è il giocatore del Cesena?
Che ci facevi con lui?”
“Sì,
è lui, ci siamo conosciuti fuori dallo stadio e siamo andati a bere qualcosa in
un bar lì vicino…”
“Non
è un po’ troppo alto per te?” ecco che comincia a venir fuori lo spirito
protettivo. “Non è successo niente vero?”
“Non
ti preoccupare, non è successo niente, abbiamo solo parlato” la rassicuro. “Non
è troppo alto ed è molto gentile. Non ti devi preoccupare, dopo tutto ho 18
anni!” la lascio con i suoi dubbi e salgo in camera per farmi una doccia.
Ancora
non ci credo. Sono uscita con un giocatore. E non uno qualsiasi: lui, proprio
lui! È così dolce e carino, mi piace un sacco!
Mi
infilo sotto la doccia e mi rilasso ripensando a quand’ero fra le sue braccia!
Uh!
Note dell'autrice: Eccoci, vi ho fatto aspettare due capitoli, ma almeno adesso la storia si fa un pò più interessante, penso... ^^ Spero vi piaccia! E spero che la scelta di mettere anche i pensieri di lui sia azzeccata... Non so... Mi ispirava come cosa... XD Bhe, ciao ciao!!!
Un bacio!
La*Vale*