23/04/2014
1 recensioniPain Generation.
Ce la posso fare. Coraggio.
Lancio uno sguardo alla ragazza che trema e mi fissa, nello specchio.
Dai. Fallo.
Dai. Fallo.
Quando sono tornata da scuola ero così sicura, così determinata. Ho aspettato di avere la casa tutta per me, per essere più tranquilla...
Ma che ci vuole?! Inizia.
Una vaga sensazione di nausea, ormai familiare, mi colpisce alla bocca dello stomaco. Il liscio e sottile metallo scivola tra le dita, fradice di sudore. La mano ha iniziato a farmi male per lo sforzo da dieci minuti e ora trema violentemente. Ma non la mollerò. So che dopo non saprò più raccoglierla da terra.
Manca poco. Basta poco.
Con un enorme sforzo, rimbocco la manica sinistra, che scopre una delicata e pallida carnagione.
Ormai ci sei. Ci sei quasi.
Così, fissando la ragazza nello specchio col volto rigato dal sudore e dalle lacrime, avverto il freddo sulla morbida pelle, seguito da una calda, bruciante sensazione.
Dopo andrà meglio, mi dico, mentre faccio scivolare il metallo sul braccio.
Dopo starò bene.
Angolo dell' Autrice:
Ecco la mia prima storia. Ci tenevo molto a scrivere su questo argomento, soprattutto ho scelto questo titolo perché mi sono resa conto di quanti ragazzi pratichino l'auto lesionismo, convinti che questo possa fargli stare meglio. Non importa come, se con una lametta o rigettando ogni pasto, non è comunque una soluzione. Ora l'ho capito.
Spero che qualcuno l'abbia trovata interessante
Con affetto,
SilentBlackStar.
Ecco la mia prima storia. Ci tenevo molto a scrivere su questo argomento, soprattutto ho scelto questo titolo perché mi sono resa conto di quanti ragazzi pratichino l'auto lesionismo, convinti che questo possa fargli stare meglio. Non importa come, se con una lametta o rigettando ogni pasto, non è comunque una soluzione. Ora l'ho capito.
Spero che qualcuno l'abbia trovata interessante
Con affetto,
SilentBlackStar.