4° EXTRA-
“Miky,
quanto zucchero?” Chiede una voce proveniente da un’altra stanza.
“Un
cucchiaino, grazie!”
“Lo
sai, Sarah, che Miky cerca di mantenere la linea, no?” Sam sorride e si poggia
al tavolo incrociando le braccia al petto.
“E
tu lo sai che non se per niente simpatico, Sam?” Sibila la ragazza seduta sul
divano. Affianco a lei, Robby le poggia una mano sul braccio: “Vuoi che gli
dia una lezione?” Sussurra con aria divertita.
“Tu
sta zitto, la verità è che vi divertite un mondo a prendervi gioco di me!”
Miky gira la testa dall’altro lato e vede arrivare Sarah con una tazza fumante
fra le mani.
“Sam,
datti una calmata!”
Il
giovane uomo la guarda e fa spallucce con aria innocente: “Non sto facendo
nulla!”
L’altra
porge la tazza a Miky e gli lancia un’occhiataccia.
“Grazie
Sarah… non ti preoccupare, riesco a tenere
a bada mio fratello e mio marito!”
La
giovane sorride e fa qualche passo indietro: “Sì, lo so, ma cerca di non
agitarti troppo, ormai è quasi ora, no?” Chiede guardando il pancione di
Miky.
La
signora Hutton annuisce sorridendo e istintivamente mette la mano sulla pancia
carezzandola lievemente: “Sì, infatti, anzi, in questi ultimi giorni pensavo
davvero di dover correre in ospedale e invece ancora niente! Pazienza!”
“Hm,
non dirlo a me, sono quattro notti che non dormo come si deve!” Si lamenta
Robby: “Mi sveglio di colpo convinto che mi stai chiamando e invece sto solo
sognando!” Incrocia le braccia mentre Sam sgrana gli occhi e scoppia a ridere.
“Buona
fortuna, allora!” Esclama sghignazzando e battendogli una mano sulla spalla
volendo essere incoraggiante.
“Scusate,
devo andare un attimo al piano di sopra, torno subito!”
“Vai,
Sarah, non ti preoccupare, ci penso io ai futuri genitori!” Sam alza il
pollice mentre l’altra lo guarda per un istante prima di uscire dalla stanza:
“È proprio questo che mi
preoccupa… tesoro!”
“Grazie
per la fiducia… amore!” Sbotta Sam rabbugliandosi leggermente.
“Non
c’è di che!” Si sente urlare da poco lontano.
Miky
sorride e sospira, rilassandosi sul divano e sorseggiando il suo tè: “Vedo
con piacere che tu e Sarah andate d’accordo!” Sussurra guardando il
fratello.
Lenders
lancia un’occhiata fuori dalla finestra: le tende nascondono in parte ciò che
è al di fuori dell’abitazione. “Sì, ce la caviamo!” Ritorna a guardare
Miky e un sorriso genuino gli compare in volto.
“Siete
una bella coppia!” Esclama Robby alzandosi e andando verso la finestra per
dare un’occhiata fuori e poi tornare a voltarsi.
“Mi
fa piacere che hai trovato qualcuno che riesca a sopportarti nella vita
quotidiana!” Miky finisce di bere il tè e cerca di alzarsi trovando qualche
difficoltà.
Sam
la raggiunge con pochi passi e le pende la tazza di mano, sorridendole.
“Grazie!”
Bisbiglia la sorella con un sospiro, tornando a mettersi comoda sul divano.
“Sì,
sono stato fortunato ad aver incontrato Sarah… ma tu, piuttosto!” Esclama
cambiando tono e guardando fisso Miky che fa una smorfia: “Quando ti deciderai
a partorire? Assomigli sempre più ad una mongolfiera!”
Robby
scuote la testa e torna a sedersi accanto alla moglie.
“Sam
smettila!” Esclama Miky con un ghigno, accarezzandosi velocemente il pancione.
“Ma
è la verità!” Sam alza le spalle e si vede arrivare in faccia un cuscino
quadrato pieno di merletti.
“Ringrazia
il fatto che sono in questo stato, ma appena mi sarò liberata…”
Robby
le batte una mano sulla spalla, esclamando: “Lascialo perdere!”
Miky
fa una smorfia: “Ahi!”
“Hm?
Non pensavo di averti colpita così violentemente!” Hutton le sorride e
l’altra lo fulmina con lo sguardo massaggiandosi convulsamente la pancia, non
dicendo nulla.
“Ehi…
va-va tutto bene?” Chiede Robby un po’ allarmato.
“Stai
diventando rossa dalla rabbia?” Sam si avvicina alla sorella.
“Non
credo… Robby, andiamo!” Sibila Miky.
“Dove?” Chiede Robby con aria
sorpresa: “Vuoi davvero andare via?”
“Dai,
Miky, non mi dirai che ti sei offesa?” Chiede Sam avvicinandosi ancora di più
alla sorella, ma quest'ultima scuote la testa e si piega in avanti: "Robby,
non sto scherzando, la mongolfiera vuole sgonfiarsi..." Sussurra Miky
stringendo gli occhi e facendo una smorfia. Respira a fondo e cerca di alzarsi
mentre gli altri due si guardano in faccia con aria un po’ confusa.
“Prendo
la macchina!” Esclama Sam dopo un attimo di disorientamento.
Robby
annuisce con aria seria e l'altro esce velocemente dalla stanza.
Hutton
si alza dal divano e prende Miky per un braccio, aiutandola ad alzarsi.
Poco più
in là si sente urlare: “Sarah, stiamo andando all'ospedale!”
“Cosa?”
Risponde la voce della giovane donna.
“Credo
che Miky voglia partorire!”
“Già!”
Pensa la diretta interessata: “Come se l'avessi deciso io!”
“Avvisa
i miei, ci vediamo lì!” urla ancora Sam mentre i coniugi Hutton stanno
uscendo dal salone, e poi si fionda fuori dall'abitazione.
Sam
Lenders è seduto in sala d'aspetto e muove nervosamente le gambe fissando il
pavimento con le braccia incrociate. Sospira e si alza camminando un pò in giro
e leggendo i vari avvisi appesi al muro.
“Nervoso?”
Si sente chiedere da una voce maschile.
Si
gira di scatto e vede un uomo seduto a qualche metro da lui che lo guarda con un
sorriso incerto. Sam ricambia il sorriso e alza le spalle: “Un po’ sì!”
Dice prima di tornare a leggere.
“Il
primo figlio, vero?”
Lenders
si volta e fa una smorfia: “No, è mia sorella che deve partorire... e suo
marito è con lei!” Si affretta a precisare dopo la strana espressione che si
è dipinta sul volto dell'uomo.
“Ah,
quindi diventerà zio! Ho capito!”
“Già!”
Sussurra Sam: “Diventerò... fra poco sarò zio... accidenti!” Si porta una
mano dietro la nuca: “Non ci avevo pensato!” Sorride con aria soddisfatta:
“Zio Sam... uhm... suona bene!” Ridacchia fra se e si volta nel sentire il
suono di voci conosciute che si avvicinano.
“Sam!”
Maki raggiunge il figlio e lo afferra per le spalle: “Allora?”
Il
giovane la guarda con aria tranquilla: “Non si sa ancora niente. Sono entrati
circa venti minuti fa!”
“Ma
il medico cos'ha detto? Avrai sentito qualcosa prima che la portassero in sala
parto!”
Sam
alza le spalle e sorride alla madre: “L'unica cosa che so è che entro oggi
sarai nonna!”
La
donna sospira e si volta a guardare
il marito che fissa entrambi senza dire nulla per poi andare a sedersi.
“Eccomi
qui!” Esclama Sarah, arrivando con il fiatone e con un borsone per mano.
“Come
hai fatto a prendere quelli?” Domanda Sam fissando la moglie con aria
indagatoria.
“Robby
ha lasciato tutto a casa nostra, compreso chiavi e cellulare!” Sorride:
“Penso che a Miky servirà questa roba!” Indica con la testa i borsoni e
respira più volte prima di chiedere: “Allora?”
“Ancora
nulla...”
La
porta bianca della sala parto si apre e ne esce un medico in camice verde.
Mark
salta dalla sedia e prende a fissarlo.
L'altro
lancia un'occhiata perplessa ai presenti per poi sorridere alla vista dell'uomo
seduto in disparte che si alza di scatto: “Complimenti, è una bella
bambina!”
L'altro
lo guarda riconoscente ed apre la bocca senza riuscire a dire nulla.
“Sua
moglie è nella sua stanza! Se vuole può andare!”
“Sì,
certo!” L'uomo si allontana e il medico scompare dietro la porta che si
richiude alla sue spalle.
Mark
si siede con un sospiro e Maki gli si avvicina poggiandogli una mano sulla
spalla.
“Dobbiamo
avvisare anche i genitori di Robby?” Chiede Sarah rivolta a Sam.
“È
vero!” Esclama il ragazzo battendosi una mano sulla fronte: "Me ne ero
completamente dimentica...” Non riesce a finire la frase che la porta si apre
nuovamente.
Robby
guarda i presenti con aria stralunata. Ha il volto molto pallido ed è restio
dall'allontanarsi dalla porta.
“Allora?”
Chiede Sam con aria impaziente.
Il
giovane lo guarda e poi si avvicina lentamente ad una delle sedie vuote seguito
dallo sguardo dei presenti. Si lascia cadere pesantemente a sedere e sospira.
“Allora?”
Incalza Mark alzandosi e mettendoglisi di fronte.
Robby
alza la testa per guardarlo e sorride: “Tutto bene... è andato tutto bene!
So... sono due...” Ridacchia e si
passa una mano sul viso: “Sono due!”
Maki
sospira rumorosamente mentre il marito, dopo aver sorriso, torna a guardare
Robby, inarcando leggermente le sopracciglia: “Lo sapevamo già che erano due!
Miky?”
L'altro
annuisce: “Sta bene! La stanno portando in camera... credo che abbia bisogno
di riposare!”
“Ma
certo che deve riposare! Povera cara! Due bambini...” Esclama Maki con fare
melodrammatico, scuotendo la testa e sorridendo fra sé.
Sam
fissa la madre e le va vicino stringendole lievemente un braccio: "Ora non
gasarti troppo, però, ok?"
L'altra
fa un segno con la mano: “Devo chiamare Patty!” Sussurra prima di
allontanarsi.
Sam la
segue con lo sguardo e si gira quando sente Sarah che domanda: “Aspettiamo un
po’ prima di avvisare altre persone?”
Fa una
smorfia: “Sì, meglio aspettare almeno un paio d'ore... o va a finire che Miky
ci squarterà vivi appena riuscirà ad alzarsi dal letto!” Si avvicina a
Robby, lanciando un'occhiata furtiva la padre che fissa con malcelato interesse
la porta bianca, e gli assesta una poderosa pacca sulle spalle:
“Congratulazioni, papà! Come ti senti?”
L'altro
fa spallucce: “Credo bene... sì, magnificamente!”
Miky
si muove lentamente nel letto e socchiude gli occhi.
È lì
da circa mezz'ora e già non ne può più di starsene sdraiata. Si tira su a
sedere e si sistema il cuscino dietro la schiena. Gira lo sguardo alla sua
sinistra: i suoi occhi incontrano la finestra; al di fuori il cielo ha
cominciato ad assumere sfumature più scure. Sposta lo sguardo sul piccolo
tavolo di legno lì vicino e poi sulle due culle una vicino all'altra. Nascosti
dalle lenzuola bianche, due esserini minuscoli dormono placidamente con i
pugnetti chiusi. Al polso hanno entrambi un braccialetto di plastica; i due
oggetti sono identici tranne per il colore: uno è rosa e l'altro azzurro.
Qualcuno bussa lievemente alla
porta e Miky gira la testa: “Avanti!”
Pochi secondi di attesa e
sulla soglia fa capolino Robby: “Sei sveglia!”
L'altra sorride: “Certo, e
mi sto annoiando!”
Hutton entra e chiude la porta sussurrando: “Stanno dormendo?”
L'altra annuisce e fa segno al
marito di sedersi sul letto.
“Come ti senti?”
“Hm... un po’ stanca, ma
non tanto da essere costretta a rimanere a letto! I miei sono già arrivati?”
Robby annuisce: “Tua madre
ha intimato a Mark di non avvicinarsi alla tua stanza perchè avresti dovuto
riposare!”
La giovane ridacchia e si
lasci sfuggire un sospiro: “Forse un po’ di calma mi ci vuole!” Appoggia
la schiena al muro e chiude gli occhi.
Robby le bacia una guancia e
le accarezza la testa con una mano: “Goditi questa calma finché sei in
tempo!”
L'esclamazione le strappa un
sorriso: “Questo vale anche per te, mio caro!”
Il giovane annuisce e lancia
un'occhiata alle due culle dalle quali proviene un piccolo lamento.
Miky apre gli occhi e si
raddrizza restando in attesa.
Il lamento si trasforma in un
gemito che passa poco dopo al pianto vero e proprio.
Le lenzuola di una culla
cominciano ad agitarsi e non ci vuole molto che anche quelle della culla
affianco comincino a muoversi.
“A te l'onore!” Esclama
Lenders con un sorriso compiaciuto mentre vede lo sguardo quasi atterrito di
Robby.
“Tutti e due insieme?”
“Certo, tutti e due!”
Esclama l'altra annuendo.
Hutton si avvicina alle culle
e con delicatezza afferra prima un bebé e poi l'altro avvicinandosi in fretta
al letto: “Prendine uno, ti prego!” Sussurra mentre la moglie si allunga un
po’ per prendere il bambino.
Robby sospira sollevato e si
sistema meglio la bambina fra le braccia prima di sedersi nuovamente sul letto.
Il giovane rimane a fissarla in silenzio mentre quest'ultima ha gli occhi
puntati su di lui. Avvicina un dito alla mano minuscola della figlia e
quest'ultima glielo stringe automaticamente.
“Ce la faremo a gestire due
piccole pesti insieme?” Chiede Robby quasi a se stesso.
“Non devono essere per forza
dei bambini vivaci!” Esclama di rimando Miky: “E poi sono sicura che ce la
caveremo!” Sorride al bambino fra le sue braccia e continua: “Immagina
quando saranno più grandicelli: correranno ovunque e distruggeranno la casa!”
La giovane sghignazza e Robby esclama: "E i nonni li viziera...” Si
interrompe e guarda la bambina prima di incrociare lo sguardo della moglie che
domanda: “Stai pensando a quello che penso io?”
“E cioè che sarebbe meglio
portarli a giocare in un campo di pallavolo?”
Miky sbarra gli occhi e scoppia a ridere: “Pallavolo, dici? Beh, non sarebbe
cattiva come idea!”
“Hm... però la vedo
dura!” Il tono del giovane è tragicomico.
“Oh,
non pensarci, tanto sappiamo come andrà a finire!” Miky alza le spalle e
sospira con aria rassegnata: “Mio padre e tuo padre cominceranno a regalare a
Manuel palloni da calcio ad ogni occasione e appena riuscirà a capire gli
riempiranno la testa di… calcio…”
“E tu
li lascerai fare?” Chiede Robby con un ghigno.
L’altra
lo guarda e sorride con aria diabolica: “Ad una sola condizione!”
“E
sarebbe?”
“Se
Juliet lo chiederà, dovranno portarla con loro qualunque cosa facciano! Dalla
semplice visione di una partita, all’allenamento… anche se a questo dovresti
pensarci tu!”
Robby fa
una smorfia: “Juliet e Manuel potranno fare quello che vogliono e non sarò
certo io a buttarli a capofitto nel mondo del calcio… hm… penso che papà
dovrà far quattro chiacchiere con i nonni, che dici?” Chiede alla bambina
alzandola in modo da averla faccia a faccia.
“Credi
che tu abbia ragione!” Sussurra Miky cullando leggermente Manuel che ha tutta
l’aria di volersi addormentare di nuovo.
Robby
annuisce: “Rischierò di venir diseredato, ma non fa nulla!” Sorride
dolcemente a Juliet, che gli risponde con un grande sbadiglio, e comincia a
cullarla lentamente mentre Miky gli lancia un’occhiata furtiva sorridendo fra
sé.
Fine
Note: ciao! Questa volta la fanfic è
davvero finita.^^
Prima di chiudere definitivamente, però,
vorrei ringraziare nuovamente chi ha seguito l’evolversi di questa storia
dalla sua genesi fino a questo atto conclusivo; ringrazio che mi ha sostenuta,
facendomi sapere cosa ne pensasse e spingendomi, così, ad andare avanti con
rinnovato entusiasmo e ringrazio tutti i lettori che hanno seguito con costanza
le “avventure” di Miky, Robby e company.
Con questo credo sia davvero tutto!
Un bacione!
Prue
per hikarisan: eccoci arrivati alla fine! Sì,
Mark ormai è stato addomesticato per benino^^… troppi colpi da dover
assimilare… e alla fine anche Sam si è accasato, visto^^… detto fatto, non
potevo lasciarlo da solo, poverino! Bene, sono contenta che il matrimonio ti sia
piaciuto! Alla prossima! (ps: grazie per aver inserito la fanfic tra i preferiti^^)Baci!