Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Matill    23/04/2014    1 recensioni
"Un altro soffio di vento le scompigliò delle ciocche dorate, che le finirono sugli occhi. Quella folata gelida era reale. L'odore di smog che stagnava nell'aria era reale. La ragazza che si era appena buttata di sotto lo era. "
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Strusciò le scarpe sul pavimento, poi indietreggiò un attimo, esitò e salì sullo scalino.
Sotto, le luci confuse sfrecciavano veloci,  le persone erano piccole, ma si potevano notare ancora i particolari. Dondolò per un momento, inspirò, e l'aria fredda le punse il naso e i polmoni, poi buttò tutto fuori.
Si stese su quel gradino, e rimase a guardare il cielo, immobile.
"Signorina" La giovane donna si fermò, poi fece qualche passo in avanti "scenda la prego, è pericoloso.." 
La ragazza rimase stesa, girò appena la testa e fissò la sua interlocutrice. Più o meno vent'anni, biondina, visibilmente nervosa e di bell'aspetto.
"Non crede che sia una bella serata?" Fece oscillare la testa tra le braccia poggiate sotto di essa, tornando a fissare il cielo.
"Lo è, lo è di certo." 
"Una giornata perfetta per riposare, non pensa? Cosi poetico.. La notte, Boston,  le stelle, il silenzio. Adorabile. Lei.. Lei però mi e un po' d'intralcio. Mi rilassavo semplicemente."
La donna si eresse sulle spalle, assumendo una postura severa, poi aggiustandosi gli occhiali, poi bofonchiando:
"Se ne vada."
La ragazza rimase in silenzio, poi si girò verso la donna. Sorrise,  voleva  renderlo poetico.
"Agli ordini." 
Appena pronunciate quelle parole, appena scandite tra le labbra, si spinse di lato verso il vuoto, precipitando di sotto. Le luci dei grattacieli vicini erano accecanti, i rombi delle auto amplificati. Tutto in quell'attimo si era reso più lento, mentre l'aria gelida le congelava le gote. Un altro sorriso.
Si udì un boato, urla confuse,  lo stridere delle ruote di un'utilitaria sul cemento.
La donna rimase immobile,  intorpidita,  incapace di muoversi.
L'aveva appena visto? Sul serio? No, impossibile. Stava ancora dormendo di sotto, al suo appartamento,  sulla poltrona marrone in simil-pelle che squittiva ogni volta che ci si sedeva sopra. Era il caso di svegliarsi, sì. Decisamente sì.
Un altro soffio di vento le scompigliò delle ciocche dorate, che le finirono sugli occhi. Quella folata gelida era reale. L'odore di smog che stagnava nell'aria era reale. La ragazza che si era appena buttata di sotto lo era.
Il cielo iniziava a schiarirsi, quanto tempo è passato? Quanto è stata ferma lì? Lì immobile, ferma, congelata a fissare il palazzo di fronte. Boston si stava svegliando. Lei, invece, era sveglia da un pezzo. E stava rigida sul tetto del suo condominio, confusa.
Cosa fare adesso? Guardare sotto? Non se ne parla. Tornare in casa? Non sarebbe eticamente giusto.
Socchiuse gli occhi, poi si sedette lentamente a terra, le spalle contro il muro e la testa fra le mani. Boston era sveglia.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Matill