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Autore: AndersonL    23/04/2014    0 recensioni
Una canzone sconosciuta, due occhi, "Salvami". Il più famoso cioccolatiere del mondo ricorda solo questi pochi frammenti di un sogno che lo ossessiona da tempo; ma grazie all'aiuto di una macchina e di un inaspettato invito ad una festa di compleanno, Willy Wonka riuscirà a dare un'immagine definita a quella creatura evanescente che risiede nella sua mente.
E una volta incontrata, si spingerà oltre ogni limite per averla.
Ringrazio Riccardo Cocciante per aver scritto la canzone che fa da titolo alla mia storia. Lui e Vangelis alle tastiere fanno un'accoppiata geniale!
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Bucket, Nuovo personaggio, Willy Wonka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Charlie rimase sorpreso quando vide l'immagine della donna sognata da Willy. Poteva immaginare che fosse chiunque, tranne la sorella maggiore della sua compagna di corso, Aurora.
La donna raffigurata nella foto era infatti la contessina romana Laura Cenci, figlia del conte e senatore Mariano Cenci. Charlie aveva avuto il piacere di conoscerla il giorno in cui Aurora si iscrisse alla Columbia, sua sorella l'aveva accompagnata per sistemare le questioni burocratiche, e per farle fare un giro. Era una ragazza simpatica e senza troppi grilli per la testa, ma aveva quegli occhi color ambra che incantavano. Non solo, aveva al polso un particolare bracciale, che vide addosso anche ad Aurora il primo giorno che la conobbe. Lei gli spiegò che si trattava del simbolo nobiliare della famiglia Cenci, e che ne veniva realizzato uno per ogni membro.
Charlie riconobbe proprio quel dettaglio nella foto, e stabilì fra sè e sè che si trattava al 100% di probabilità della contessina Cenci; ma non lo disse subito a Willy, anzi, si tenne il suo segreto gelosamente, visto che quella mattina stessa gli era arrivato per posta da parte di Aurora l'invito per la festa del venticinquesimo compleanno della sorella, che si sarebbe svolta per quella sera.

-Allora, hai una vaga idea di chi possa essere??
-Hm... no purtroppo. Gran bella figliola però, i miei complimenti al tuo inconscio!! Piuttosto parliamo della canzone.
-Ecco, bravo.
-Ho fatto una rapida ricerca su Google digitando "Margherita italian song", e senti cosa mi è uscito!!
Con il mouse cliccò su un link di Youtube, dove sentirono una canzone cantata da tal Riccardo Cocciante.
Sentendo la melodia Willy non aveva dubbi, era quella la canzone.
-Sì!!! Eccola!! Ma come facciamo con la donna??
-Ho un'idea. Ho ricevuto un'invito da parte della contessina Aurora Cenci. Ti ricordi, la mia compagna di corso??
-Ah sì, quella ragazza piccolina con il caschetto che di tanto in tanto viene da noi a studiare! Sì che mi ricordo, perchè??
-Lei ha una sorella che oggi fa 25 anni, e io sono stato invitato alla festa. Possiamo provare a cercarla lì la donna!!
-Meh...- Willy era molto riluttante a farsi vedere in pubblico.
-Dai, magari è l'occasione giusta per trovarla!!
-...E va bene, se la metti in questi termini, ma non mi presentare come William Wonka. Non voglio frotte di curiosi intorno a me, pure fossero nobili.
-Ok, come vuoi, allora levati la spilla dal colletto, metiti gli occhiali da sole e magari ti presento come... boh... un mio compagno di università??
-Ecco bravo così mi piace. Puoi dire che sono un laureando in lingua tedesca all'ultimo anno!
-Bella! Andiamo a prepararci!!

Nel frattempo...
-Odio le feste, pure fossero organizzate per me.
-Laura, non dire così!!- disse Aurora, mentre aiutava la sorella a prepararsi per la serata. Addosso aveva il suo migliore abito, un Saint Laurent bianco ghiaccio.
-Ma dai che stasera ci sono tutti gli studenti della Columbia!! Ho invitato anche Charlie, ha detto che porta un amico!!
-Ah l'ingegnere!! Chi porta??
-Ha detto che è un laureando in lingua tedesca un po' eccentrico e misantropo...
-A beh. Eccentrico, misantropo e parla tedesco. Ha per caso dei baffetti a spazzolino e si chiama Adolf vero??
-Ah-ah!! Spiritosa, piuttosto sembra il tipo per te!!
-Di tipo per me ce ne è solo uno, lo sai.- disse Laura con aria stizzita.
-Io direi piuttosto due!! Mister Wonka e il tuo cavaliere, no??
-Le cose possono sempre coincidere.
-Ma cosa ne sai??- disse Aurora spazientita. Sarà stata almeno la diecimillesima volta che facevano quel discorso. -L'unica cosa che potrebbe collegare il tizio che hai sognato a mister-la-Lindt-mi-spiccia-il-bagno sono gli occhi. E mi sembra parecchio poco probabile che qualcuno abbia gli occhi color ametista, non trovi??
-Non è vero che ho solo il dettaglio degli occhi!! Ricordo anche che era molto pallido e che portava i capelli a caschetto. Dio quei capelli... Mi fanno un'invidia...
Aurora scosse la testa. 
Lei era nota per essere la più razionale fra le due sorelle, e per questo che ha voluto laurearsi in ingegneria informatica. Laura invece continuò gli studi di canto, con estremo disappunto di Mariano.
Fra lei e Mariano non correva buon sangue. Lui tendeva a preferire sua sorella, in quanto gli era più simile di carattere. Laura gli ricordava invece l'amata-odiata moglie, morta anni prima in un incidente stradale.
La madre, Natalia Julianova-Cenci, era una contadina russa, una delle tante conquiste estive di Mariano. Divenne qualcosa di più quando lei rimase incinta, in quanto la famiglia Cenci obbligò Mariano a sposarla, per salvare l'onore della povera ragazza. Da quella strana unione nacque Laura, Aurora venne fuori 5 anni dopo.
Nessuno si lamentò mai delle umili origini di Natalia, anzi era piaciuta a tutti. Tranne che a Mariano. Il suo modo di fare troppo provinciale stonava con lo sfarzo di una famiglia di conti, e questo lo riteneva assolutamente inaccettabile. Era troppo diretta, troppo istintiva, troppo passionale.
E ora ritrovava quello stesso caratterino in sua figlia.
-Che intendi fare stasera?
-Meh, credo che farò una breve comparsata tanto per far scena, poi mi ritirerò nei miei giardini.
-Non riesci a resistere un paio d'orette??
-In mezzo a quell'ammasso di snob?? Che se non fosse per il fatto di chiamarsi Cenci non mi considererebbero nemmeno?? No grazie, piuttosto l'assenzio corretto col curaro.
-Fai come vuoi.- disse la sorella con tono rassegnato.-Basta che non ti ingozzi di barrette Wonka tutto il giorno!!
-Non ci contare troppo!!- disse Laura ridendo. Nonostante le differenze sostanziali, erano pronte a darsi manforte l'una con l'altra.

Scesa la sera...
-No, Ambrogio, non voglio scendere!!
-Su, sia ragionevole, signorina. Sono venuti tutti fin qui solo per vedere lei! Anche suo padre, che di solito non sta via da Roma per più di due giorni, ha deciso di trattenersi qui una settimana per festeggiarla come si deve!
-Eh, sai che bello... Una cosa in più da mettere nella "lista di cose che mio padre mi rinfaccerà per farmi sentire in colpa tutta la vita".
-Almeno un cenno di saluto può farlo agli invitati...
-Hmpf...

Nel frattempo i due uomini arrivarono alla tenuta americana della famiglia Cenci in perfetto orario. Da perfetto cavaliere qual era, Wonka aveva provveduto personalmente al regalo per la contessina: una scatola di barrette Wonka. 
Per nulla autoreferenziale. 
Ancora non gli aveva scritto il bigliettino, ci avrebbe pensato direttamente alla festa, magari ritirandosi in un angolo da solo per un momento.
-A proposito Charlie, Aurora sa chi sono io, se lo dicesse a sua sorella??
-Tranquillo, gli ho detto di dirle che ti chiami Richard Dawkins e che sei un compagno d'università.
-Hm bene. Spero che nessuno abbia da questionare sul mio look.- Portava il solito completo nero, cilindro e spolverino viola. Si era messo gli occhiali da sole e si era tolto il nastro con la W d'oro dal colletto. Con quegli occhiali sembrava il cieco di Milano.
La tenuta dei Cenci comprendeva tre ettari di giardino e una villa quadrifamigliare immensa. Un ettaro di giardino era interamente dedicato alla primogenita.
Consegnato il proprio invito al custode della tenuta, i due commensali vennero subito a contatto con la contessina Aurora e con Mariano, il pater familias.
-Charlie...- bisbigliò Aurora. -Ma è proprio lui?? Cioè hai portato il signor Wonka a casa mia??
-Sì ma non si rivelerà mai in pubblico. Ricordati, lui si chiama Richard Dawkins ed è uno studente.
-Sarebbe un vero peccato non rivelarsi, specie in presenza di Laura. Lei stravede per lui.
-Beh, vedremo...
Intanto Wonka-Dawkins si era intrattenuto brevemente con Mariano Cenci.
-Devo ammettere che la Columbia University è una scuola eccellente. Non per nulla le ragazze si sono trasferite da Roma fino a qui. Voglio la migliore istruzione possibile per le mie figlie, anche se una di loro.. beh.. ha scelto una strada diversa.
-Oh davvero?? Credevo che la varietà di corsi alla Columbia fosse immensa...
-Infatti è così, ma Laura voleva continuare a cantare. Così l'ho mandata a studiare lirica da Tarja Turunen, la cantante dei Nightwish.
Sentendo questo discorso, Willy non potè fare a meno di chiedere a Mariano della canzone.
-A proposito di canzone, per caso lei conosce "Margherita"? L'ha scritta un certo Riccardo Cocciante...
-..."Margherita"?- disse Mariano con aria schifata. -E come ci è arrivato qui in America quel concentrato di diabete su pentagramma?? Hmpf, sì, la conosco. Mia moglie Natalia la cantava a mia figlia Laura quando era appena nata.
-Ah!! E non è presente stasera la sua signora??
-No.- disse Mariano. -Natalia Julianova è morta 10 anni fa.
-Signore e signori...- I discorsi di tutti i convitati vennero interrotti dalle parole di un valletto in livrea. -Salutiamo tutti la nostra festeggiata: la contessina Laura Beatrice Cenci!
Gli invitati rimasero tutti attoniti, mentre lei scendeva la scalinata; specialmente William "Richard Dawkins" Wonka, che immediatamente tirò fuori la foto della dama onirica per confrontarla con Laura Cenci. L'abito, i capelli, gli occhi, il neo vicino alle labbra, il bracciale; tutto coincideva.
L'unico suono che si sentì nella sala immersa in un religioso silenzio fu quello di debolissimi singhiozzi.
Era lei, la Margherita dei suoi sogni. L'aveva finalmente trovata.
Laura osservava la sala piena di nobili e universitari con uno sguardo quasi annoiato.
"Hmpf, 'sti vegliardi. Sembra che non abbiano mai visto una donna in vita lo..."
Il flusso di pensieri si fermò appena le caddero gli occhi su uno strano tizio in mezzo alla sala con un foglio in una mano e una bustina nell'altra; sembrava quasi che stesse tremando. Era vestito parecchio strano, e aveva un grosso paio di occhiali da sole sul viso.
Ma quel cappello a cilindro, quel pallore mortale e quei capelli a caschetto li aveva visti da qualche parte. Nei suoi sogni.
"Siete forse voi, mio buon cavaliere?"

-Ehi Laura!!- la voce di sua sorella la riportò immediatamente con i piedi per terra. -Vieni che ti presento delle persone.
Con immensa sorpresa constatò che sua sorella la stava avvicinando all'uomo dai capelli a caschetto.
-Già conosci Charlie Bucket, vero??
-Certo!! Il tuo compagno di corso, no?
-Auguri, contessina!! 25 anni e non sentirli per niente!!
-Oh grazie!! Ma tranquillo che il peso dell'età me lo sento tutto, ho già i primi reumi!!
Nel frattempo Willy stava ancora tremando.
-Ma mi stavo scordando!!- disse Aurora cascando dalle nuvole. -Permettimi di presentarti un amico di Charlie... W...! Ehm... Richard Dawkins, vieni pure avanti!!
-Ehm... Tanti auguri, vostra grazia...- Aveva voglia di urlare, di piangere, di spaccare muri. Si trovava davanti alla sua dama.
-La ringrazio... Ma vedo che mi ha anche fatto un regalo!!
-Ehm... sì, ma... devo ancora scrivere...il bigliettino...
-Fa nulla! Se vuole prendersi un attimo per scriverlo si può ritirare nei miei giardini privati nel retro, poi mi darà il regalo più tardi!
-Ehm... grazie...- La voce del presunto signor Dawkins le risuonava stranamente familiare. E l'odore che emanava... era forse cioccolato?

Sotto consiglio della contessina, Willy si ritirò nel giardino privato.
"Puah! Era ora, non sopportavo più quell'ammasso di snob e quel bastardo del padre di Laura. Una così bella e graziosa fanciulla deve sicuramente aver preso dalla madre Natalia."
Si sedette su una panchina dietro un'alta siepe e cominciò a riflettere.
"Bene. Ora che ci scrivo?? Ehm... Tanti auguri alla dama dei miei sogni? Nah troppo confidenziale..."
Willy interruppe subito il suo flusso di pensieri.
Qualcuno stava cantando una canzone. E non una canzone qualsiasi.
"Oh mio dio, MARGHERITA!!"
Si alzò immediatamente dalla panchina e da dietro la siepe si ritrovò catapultato in uno dei suoi sogni.
Laura stava cantando la sua canzone.

Perché questa lunga notte non sia nera più del nero, fatti grande, dolce Luna, e riempi il cielo intero... 
E perché quel suo sorriso possa ritornare ancora, splendi Sole domattina come non hai fatto ancora...

Tra i singhiozzi, Willy scrisse rapidamente il messaggio da allegare al regalo di Laura.
-Ehi, tutto bene?- I singhiozzi erano talmente rumorosi che attirarono l'attenzione della contessina. Non era un comportamento da tenere in presenza di una nobile, ma -ahimè- di fronte all'amore il ritegno può andare bellamente a farsi fondere.
-Oh... *sniff* Vostra grazia, scusatemi...
-La prego, signor Dawkins, non mi dia del "voi". Mi chiami semplicemente per nome.- disse Laura, porgendogli un fazzolettino.
-Grazie mille... Laura...- Willy si asciugò le lacrime e si rimise rapidamente gli occhiali da sole.
-Oh, ora che è più calmo, vuole dirmi cosa è successo?
-Scusami, ma ti ho sentito cantare quella canzone e non ho frenato il pianto. Mi ha ricordato una donna che sogno da giorni...
-Ma sa che è buffo?? Anche lei mi ricorda molto vagamente un uomo che ho sognato stanotte!!
-Beh... questo è davvero buffo...
Dopo interminabili secondi di assoluto silenzio...
-Ehm... credo sia meglio che vada... Domani... ehm... devo affrontare un esame...
-Oh va bene, non mi sento di trattenerla ancora, signor Dawkins. Meglio che vada a dormire anch'io, la festa sta volgendo al termine.
-Ah ok! Oh mi stavo scordando il regalo...- Willy porse il sacchetto a Laura. -Mi prometti una cosa??
-Certo!
-Lo aprirai per ultimo?
-Hm va bene. Ci piace la suspence, vero, signor Dawkins?- detto ciò Laura scoppiò in una sonora risata. Sentendola ridere, Willy fugò anche l'ultimo dubbio: Laura Beatrice Cenci era la sua Margherita.
-Ahahah, beh.. ehm... certo. Allora... io andrei...
-Ci rincontreremo presto, vero signore??
A quelle parole Willy sentì un irrefrenabile desiderio di rapirla e portarla con sè, salvarla da quel mondo di snob.
"CI SONO ACCIDENTI!!"
-Certo, anche stanotte se vuoi.- prese la mano di Laura, la baciò e disse guardandola negli occhi (con tutti gli occhiali da sole): -Nei nostri sogni.

Poco dopo...
-Willy, dove sei stato?? Eri sparito ore intere...
-CI SONO CHARLIE!! ACCIDENTI SE CI SONO!!- urlò Willy al colmo dell'eccitazione.
-Allora era veramente Laura Cenci quella ragazza!
-Eh? Ma tu che ne sapevi?
-Io già la conoscevo!! Me l'ha fatta conoscere Aurora il suo primo giorno di università.
-E perchè diavolo non mi hai detto nulla??
-Avevo paura di aver preso un granchio...
-Va bene, perdonato!! Quel che conta è che io l'ho trovata...- la voce di Willy si fece sempre più profonda, e questo preoccupò non poco Charlie. Un cambio di intonazione vocale significava che gli stava balenando qualcosa di grosso in mente.
Con un sorriso da maniaco, disse infine: -E voglio farla mia.

Laura intanto stava scartando tutti i regali di compleanno in camera sua insieme alla sorella.
-Wow!! Una Louis Vuitton!!- disse Aurora.
-Meh, mettila insieme alle altre due.
-Un ciondolo di Tiffany!!
-E con questo fanno 5.
-Ah questo è di Charlie. Un iPod!! Che bello!!
-Oh finalmente qualcuno che ne capisce di regali fighissimi!!- Laura accese l'iPod e vide che vi era sincronizzata una sola canzone: "Margherita" di Riccardo Cocciante.
-L'idea della canzone è stata mia!!- disse Aurora, e Laura ebbe l'impulso di stritolarla di abbracci. Sapeva quanto tenesse a quella canzone
-Graziegraziegrazie a tutti e due!! Ringrazia Charlie domani se lo vedi!!
-Tranquilla lo farò... Ma vedo che è rimasto un ultimo regalo!!
-Ah!!- Laura notò il sacchetto che il misterioso signor Dawkins le aveva lasciato tra le lacrime. -Questo è di Richard; sai che piangeva mentre me lo aveva dato?? Ha detto di avermi sentito cantare e di non essere riuscito a trattenersi...
-Beh come dargli torto? Canti benissimo!!
-Dai basta con le lusinghe!! Regalo o bigliettino??
-Regalo!! Regalo!!. rispose la sorella eccitatissima.
Laura strappò via la carta.
-Ma... è una scatola di barrette Wonka!
-Machedavvero?- disse Aurora. Lei sapeva chi si celasse dietro a Richard Dawkins e rimase parecchio di sasso per il regalo; davvero troppo autoreferenziale.
-Quell'uomo è ve-ra-men-te adorabile!! Come se sapesse chi mi addolcisce la vita!! E l'ho conosciuto solo due ore fa...
-...Dai leggi il bigliettino!!
Laura prima di leggere ad alta voce la dedica diede una sbirciata, e rimase shockata. Ricollegò in un nanosecondo tutti i particolari e arrivò alla conclusione che aveva sempre sperato.
Il misterioso signor Dawkins era il suo nobile cavaliere dei sogni.
-...Laura...? Tutto bene??
-Sì...
-Che c'è scritto??
Laura prese brevemente fiato.
-"Ti salverò, e sarai mia per sempre. Firmato: il tuo nobile cavaliere."
  
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