Dopo quella lunga giornata Charles e Cameron erano tornati a casa.
Cameron era seduta sul divano, aveva lo sguardo fisso sulla TV ma non la stava guardando realmente, la sua mente stava rielaborando tutte le cose successe quel giorno.
Il suo flusso di pensieri fu interrotto dalla vocina di Charles:"Avevi detto che non eri arrabbiata."

CA:"Cosa?" chiese destandosi dai suoi pensieri.

C:"Avevi detto che non eri arrabbiata...Perchè hai sgridato Greg?"

CA:"Ho detto che non ero arrabbiata con te, no che non lo fossi con Greg."

C:"Ma lui non mi ha fatto niente! Anzi mi ha portato da te quando ha cominciato a piovere."

CA:"Non sono arrabbiata con lui per quello, tesoro. Greg mi ha detto una bugia tanto tempo fà, per questo sono arrabbiata con lui."

C:"Voi vi conoscevate già?" chiese il bambino corrucciando la fronte.

CA:"Si, ho lavorato con lui per molti anni."

C:"Ma non è possibile, lui fà il musicista!"

CA:"Ah davvero? Prima era un medico, un bravissimo medico. Era il migliore. Tante persone malate volevano essere curate da lui perchè Greg era in grado di capire qualsiasi malattia avessero. Certo, era un po' fuori dagli schemi...ma era questo che lo rendeva geniale." raccontò Cameron con un piccolo sorriso.

C:"Fuori dagli schemi?"

CA:"Diciamo che non gli piaceva molto seguire le regole." disse la donna con una piccola risata.

C:"Ed è per questo che sei arrabbiata con lui?"

CA:"No...a me è sempre andato bene così com'era. Mi piaceva proprio perchè non era come gli altri. Sono arrabbiata perchè mi ha mentito e pensandoci bene anche tu l'hai fatto." asserì incrociando le braccia al petto.

C:"Io non ti ho mentito... semplicemente non te l'ho detto."

CA:"Non provare a fare il furbo con me signorino!" disse facendo di no con l'indice. In uno scatto fulmineo prese il braccio del bambino e lo tirò vicino a sè cominciandogli a fare il solletico.

C:"Nooo....Basta ti prego!..Basta!" urlò Charles tra le forti risate.
Quando Cameron smise di torturarlo rimasero abbracciati sul divano.

C:"Che bugia ti ha detto?"

Cameron non sapeva se raccontare la verità ad un bambino che aveva solo sei anni, ma sapendo che Charles era intelligente e più maturo della sua età decise di farlo.

CA:"Mi ha detto che era morto. E come vedi non è vero, è vivo e vegeto!"

C:"E tu vorresti che fosse morto?"

CA:"Certo che no! Eh chè io sono stata molto male quando me l'hanno detto. Mi ha fatto soffrire con la sua bugia."

C:"Perchè?"

CA:"Perchè gli volevo molto bene."

C:"Solo?" chiese il bambino con un sorriso sornione.

CA:"Charles! Ma che ti viene in mente!" esclamò la donna sorpresa.

C:"Lui ha detto che avevi una cotta per lui."

CA:"Ah si? Bè non è vero!"

Charles fece finta di credere anche a qusta bugia, come aveva fatto con quella di 'Tuamadrè' con House.

C:"Posso essere ancora suo amico? Lui non è cattivo, è solo molto solo e triste. Forse se io continuassi ad essere suo amico sarà meno triste..." disse il bambino abbassando lo sguardo.

CA:"Tesoro, Greg è sempre stato triste. Non voglio che stai con lui, perchè come ti ho detto è un tipo a cui non piace seguire le regole e quindi può essere pericoloso."

C:"Però devo ridargli questa." disse Charles prendendo la sciarpa che House gli aveva messo intorno al collo quel giorno.
C:"Me l'ha data oggi per coprirmi meglio, ma io mi sono dimenticato di restituirgliela."

CA:"Va bene, ma dopo che gliel'avrai ridata non voglio che vi vediate più. Ok?"

C:"Ok..." rispose tristemente il bambino.

CA:"Ora va' a dormire che è tardi." disse Cameron dandogli un bacio sulla guancia.

C:"Buona notte mamma." rispose Charles andando nella sua stanzetta.

Cameron, rimasta sola, si rigirò tra le mani la sciarpa di House. Non resistette, se la portò vicino al viso e l'annusò.
Il suo profumo non era cambiato neanche minimamente, pensò la donna.
Una singola lacrima le solcò il volto.