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Autore: Shainareth    18/07/2008    4 recensioni
[Mai HiME - anime] Raccolta di brevi e leggere shot sui vari personaggi della serie e sulle loro (dis)avventure post Carnival.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Pettegolezzi

 

 

TATE YUUICHI & KANZAKI REITO

 

«Tate-kun?» Lui alzò lo sguardo, il gesto del braccio con cui stava per portarsi il caffè alle labbra lasciato a metà. Reito continuò: «Mi stavo chiedendo se è vero che tu e Mai-san state insieme.»

   Yuuichi assunse un’aria spavalda. «Cos’è, ti brucia ancora?»

   L’altro ricambiò il sorriso, anche se in modo più amabile. «Credi? Ad ogni modo, fino a che punto ti sei spinto con lei?» domandò diretto, sorseggiando il suo tè con nonchalance.

   Il biondo sussultò, perdendo la propria espressione vittoriosa. «Non credo siano affari che ti riguardano» decise di rispondere, prendendola alla larga per non dover ammettere la scomoda verità di non essere riuscito ancora a combinare niente con la bella Tokiha per via del fatto che, tra imbarazzi, sfortune e scocciatori, i due non potevano mai trovare cinque minuti di pace.

   «Se permetti, mi riguardano: anch’io amo Mai-san» replicò serafico Reito, facendosi anch’egli serio e guadagnandosi un’occhiata in cagnesco dal suo povero kohai.

   Seguì una lunga manciata di imbarazzanti attimi di silenzio.

   «Capisco» riprese il moro, tornando di nuovo ad umettarsi le labbra con il tè caldo.

   «Capisci cosa?»

   «E’ chiaro che non è successo ancora nulla, fra di voi.»

   «Cosa te lo fa credere, di grazia?»

   «Il fatto che, se fosse successo, lo avresti sbandierato ai quattro venti per vantartene e per dirmi che avevi marcato il territorio.»

   «Ohi, non parlare di me come se fossi un cane…» bofonchiò Yuuichi, curvo sul tavolo per fissarlo più da vicino e per evitare di non farsi sentire dall’oggetto della loro discussione – Mai se ne stava infatti poco più in là a servire un gruppetto di studentesse delle medie. L’occhio del giovane ricadde sulla sua figura prosperosa e le sue pupille non poterono fare a meno di seguire i morbidi movimenti delle sue curve nel momento in cui la ragazza prese a percorrere in largo il locale per giungere dietro al bancone e comunicare a Kazuya le nuove ordinazioni.

   «Tate-kun, in teoria non dovresti soltanto guardarla, sai?»

   La voce di Reito lo riportò con i piedi per terra, ricordandogli anche di assumere un’espressione intelligente almeno quando osservava la sua ragazza in pubblico. «Beh, vedi, io non sono come te, Kanzaki-senpai» ci tenne a precisare il kendoka, incrociando le braccia al petto con fare quasi offeso. «Non sono il tipo che mette pressione alle donne.»

   Il moro si concesse il tempo di bere un altro sorso. «Concordo sul fatto di non essere aggressivo, ne andrebbe meno il tuo onore di gentiluomo» si pronunciò quindi. «Però, se continua di questo passo, finirai per non concludere nulla per altri vent’anni.»

   Piccato, Yuuichi batté il pugno sul tavolo. «Senpai! Se solo volessi, potrei dimostrarti quanto ti sbagli!»

   «Ma davvero?»

   «Davvero!»

   «Anche adesso?»

   «C-Certo!»

   Le labbra di Reito tornarono a stendersi in un sorriso. «Mi hai incuriosito.»

   «B-Bene!» batté un secondo pugno sul tavolo l’altro. Vuotò la tazzina di caffè in un sorso e si alzò bruscamente dalla panca, pronto per andare incontro alla sua ragazza. Mosse i primi passi, e quando Mai, ora impegnata a prendere altre ordinazioni, si volse verso di lui per sorridergli, Yuuichi, lasciandola interdetta, schizzò verso Kazuya.

   «Tutto bene?» gli chiese questi con fare preoccupato, vedendolo sudare freddo.

   «Devi aiutarmi!» intimò quindi al suo compagno di classe, intento a preparare uno dei vassoi che Akane avrebbe dovuto portare ad alcuni clienti.

   «A far cosa?»

   «Come hai fatto a chiedere a Higurashi di uscire con te?» volle sapere Tate. Ma, sentendo lo sguardo di Reito sul collo, preferì andare dritto al punto, incurvandosi anche questa volta in avanti e facendo pressione sui palmi delle mani poggiati contro il bancone. «Lascia perdere e dimmi come hai fatto a baciarla la prima volta!»

   Kazuya lo fissò stralunato. «Ma… che razza di domande fai, così all’improvviso?!»

   «E’ che…» Yuuichi tacque quando Akane fu da loro per prendere il vassoio dalle mani del fidanzato. «E’ che ho fatto una scommessa con Kanzaki-senpai e sono disperato!» fu costretto a confessare non appena lei fu di nuovo lontana.

   L’altro sospirò demoralizzato. «E’ per via del fatto che tu e Tokiha-san non riuscite mai a stare da soli, vero?» concluse. «Per fortuna io e Akane-chan non abbiamo di questi problemi» e nel dirlo, volse lo sguardo verso la fanciulla per assumere la più zuccherosa delle espressioni.

   Al suo compagno quasi venne l’orticaria. «Insomma, mi aiuti o no?!» sbottò, seccato, alzando un po’ troppo il tono della voce.

   «Yuuichi?»

   Trasalì. «M-Mai…» balbettò, costringendosi a guardarla: anche lei li aveva raggiunti per comunicare le nuove ordinazioni a Kazuya.

   «Stai bene?»

   «Certo, certo… perché non dovrei?» rispose lui, improvvisando una risatina nervosa.

   «In bocca al lupo!» gli augurò Kazuya, battendogli una mano sulla spalla e sparendo sul retro con le ordinazioni di Mai, la quale guardò l’uno e l’altro con fare incuriosito.

   «E’ successo qualcosa?»

   Yuuichi guardò il suo senpai con la coda dell’occhio: se ne stava bel bello a bere il suo tè in attesa che qualcosa accadesse. Peccato solo che non sarebbe accaduto nulla se il giovane kendoka non avesse preso l’iniziativa, cosa decisamente più facile a dirsi che a farsi. Strinse i pugni ai lati del corpo come a volersi infondere coraggio.

   «Yuuichi?»

   «Mai!» gridò quindi, facendo spaventare la ragazza che subito scattò sull’attenti.

   «Dimmi!»

   «Senti…» ed il tono della voce di Tate cominciò ad affievolirsi. Sospirò demoralizzato e tornò a fissare Reito, il quale gli regalò un largo, odioso sorriso che lo irritò non poco. Fu probabilmente questo che lo fece decidere a darsi una mossa.

   All’improvviso prese Mai per le spalle, facendola irrigidire. «Yu… Yuuichi?»

   Il biondo la fissò negli occhi celesti con determinazione, nonostante l’imbarazzo. Quindi, senza dire nulla, si avvicinò a lei, pronto a baciarla. Colta così alla sprovvista, la cameriera arrossì violentemente e, presa dal panico per quella bocca così vicina alla sua, la sola cosa che le venne in mente di fare per uscire da quella situazione, fu di sbattergli violentemente in testa uno dei vassoi vuoti rimasti sul bancone.

   Rintronato per la botta, Tate fece un passo indietro, tenendosi il capo con le mani. «Ahi-ahi-ahi-ahi… Ma sei matta?!» le si rivolse contro, adirato. Ma lo sguardo di gran lunga più furioso della rossa lo fece desistere dal protestare oltre.

   «Ti sembra il caso di fare una cosa del genere mentre lavoro?! Davanti a tanta gente, poi!»

   Ne seguì un diverbio di alcuni minuti, durante i quali i clienti tutti interruppero le loro chiacchiere per starli a guardare.

   Quindi, quando il teatrino finì ed i due si calmarono, Yuuichi tornò al proprio posto massaggiandosi ancora la testa ed ostentando una sicurezza inesistente ed un’aria di sufficienza da far concorrenza ai migliori attori del Giappone.

   «Come vedi, Mai è un tipo timido. Ha bisogno dei suoi tempi» annunciò al suo senpai, infilando l’indice nel manico della tazzina e sollevandola dal tavolo, senza far caso al fatto che avesse già bevuto tutto il caffè.

   Reito lo fissò incuriosito. «Però state insieme da parecchio, ormai.»

   «Q-Questo non ha importanza: se Mai non è pronta, non posso certo forzarla, no?»

   «Hai ragione» annuì. Spostò gli occhi scuri sulla ragazza per la quale entrambi spasimavano da tempo. «Però… alla festa di Tamayura dello scorso anno, Mai-san stava per baciarmi. E non stavamo neanche insieme» gli ricordò, tornando come se nulla fosse a centellinare il suo infuso.

   E di fronte a quell’affondo così meschino, Yuuichi sentì una voglia irrefrenabile di prenderlo a pugni; ma continuando comunque ad avere troppo rispetto per il suo senpai per fare una cosa del genere, si limitò a stringere la tazzina talmente forte che ne staccò il manico.

   «I danni le saranno addebitati sul conto, signore» annunciò la fredda voce di Mai, poco distante, segno che era ancora arrabbiata con lui.








Mi auguro di essere riuscita a mantenere l'IC di tutti i personaggi, anche se, almeno per il momento, non credo di saper fare di meglio con Reito o Kazuya, visto che il primo l'ho usato davvero poco per le mie storie e l'altro neanche una volta (ma rimedierò senz'altro).
Se devo essere sincera, scrivendo questa shot, mi è parso di avere di nuovo a che fare con Shizuru: Reito le somiglia molto, alla fine. Tant'è che neanche lui mi è mai piaciuto particolarmente e, anzi, a tratti l'avrei picchiato volentieri per via della pressione messa a Mai quando lei non se la sentiva di lasciarsi andare.
Prima di salutarvi e di darvi appuntamento a non so quanto, vorrei come sempre ringraziare tutti i lettori e coloro che, gentilmente, mi lasciano due righe con osservazioni, consigli o altro. ^^
NicoDevil, davvero, non riesco a capire a chi tu ti riferisca dicendo che la Akira della scorsa shot assomiglia a qualcuno che conosci... ehm... 9.9
Chiarucciapuccia, anch'io mi sto chiedendo se riuscirò mai a scrivere una fanfic in cui evito di torturare la povera Akira... mah, vedremo. Piuttosto, riguardo le kunoichi, il punto è che io che sono una pappamolla come Takumi, per cui fin da ragazzina ho ammirato le donne guerriere degli anime, purché, sotto sotto, conservassero la loro femminilità (vedi Shaina, Marin e June di Saint Seiya o Mamiya - e ora Reina - di Hokuto no Ken, per dirne alcune). E nel manga di Mai HiME il personaggio di Akira mi affascina ulteriormente da questo punto di vista (sebbene preferisca comunque la sua trasposizione animata perché meglio caratterizzata), proprio perché viene messa in evidenza il fascino della guerriera ninja. *_*
Atlantislux, cara! Una bambolina del teatro kabuki! Oddio, chissà che puccia, allora! >_< Giuro, non ci avevo pensato a quest'associazione, ma la cosa mi piace un mondo, anche perché per me Akira è una giapponesina DOC, visti gli occhi a mandorla ed i capelli lisci e scuri (e le tecniche ninja), quindi...! *_* Riguardo il finale... beh, magari potrei davvero scriverla una shot su quello che potrebbero essere capaci di combinare i Tokiha in tandem, ai danni di quei due poveretti che se li sono voluti accollare. Uhm... vedremo, vedremo!
Gufo_Tave, troppo buono. Però, vedi, sono così da che sono nata e se anche da alcuni anni a questa parte ho fatto enormi progressi, non credo di poter cambiare più di così. ^^; Ad ogni modo, grazie infinite per la fiducia! ☺
Un bacio, alla prossima!
Shainareth





  
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