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Autore: Xandalphon    24/04/2014    6 recensioni
E' il 23 agosto, il giorno del compleanno per Temari. Un compleanno decisamente particolare, con un compagno decisamente particolare. Cosa vorrà come regalo più di tutto, la nostra bionda del deserto?
Scopritelo sulle note di "grande, grande grande", un classico senza tempo cantato da Mina
[Terza classificata...e vincitrice del premio risata, al contest "Song-fiction per tutti!" indetto da Supersara89]
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un compleanno particolare

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Con te dovrò combattere
non ti si può pigliare come sei
i tuoi difetti son talmente tanti
che nemmeno tu li sai...


 

“Eh ti pareva... Dove potevo trovare il “grande stratega”, se non sdraiato ad ammirare le nuvole in cielo in compagnia dei fiorellini di campo...Sei incorreggibile!”


 

“Eh?”


 

“Shika, non mi stavi ascoltando, vero?”


 

“Mmm...No. Quando i miei neuroni avvertono un discorso seccante le mie orecchie si spengono in automatico...”


 

Temari doveva ammetterlo: da un po' di tempo a questa parte le sue perversioni omicide avevano superato di gran lunga quelle di suo fratello da ragazzino. Il motivo era semplice: tutte le volte che si incontravano, in un modo o in un altro, Shikamaru faceva sorgere in lei un istinto irrefrenabile di prendergli la testa e spiattellargliela contro un muro alla velocità della luce...


 

Ok, lo sapevano tutti che era pigro, va bene (posto che Shikamaru trascendeva di varie tacche la definizione umanamente accettabile di pigrizia, ma lasciamo stare...).

Quello poteva ancora far finta di capirlo... (Far finta, sia chiaro).


 

Ma non era solo quello, diamine! Era Strafottente. E saccente. E seccante. E...E stupido. No, beh, forse quello no...forse. Insomma, per concludere l'apoteosi degli aggettivi che iniziavano per esse...Uno stronzo! Eccola, la parola perfetta! Un gigantesco, colossale stronzo!


 

Se non fosse stato suo obbligo avere a che fare con lui per questioni diplomatiche, l'avrebbe evitato come la peste, poco ma sicuro!


 

Sei peggio di un bambino capriccioso
la vuoi sempre vinta tu,
sei l'uomo più egoista e prepotente
che abbia conosciuto mai...


 

“Forza, pelandrone, abbiamo una missione di ricognizione da svolgere, ricordi? 'Controllare il perimetro e l'area della seconda prova dell'esame di ammissione al rango di chuunin', testuali parole di mio fratello. Per una volta che la organizziamo noi di Suna, questa pagliacciata, Vorrei che non accadessero i soli casini...”


 

“Dai, ancora cinque minuti seccatura...E, per inciso, i 'soliti casini' di solito succedono per colpa tua, mia no di certo.”


 

“Cosa??”


 

“Chi si era dimenticata di avvisare che un certo demone gatto aveva fatto la tana in mezzo alla foresta, l'ultima volta?”


 

“Uff...Ancora con quella storia? E' stato solo un incidente, Nara.”


 

“Certo certo, un incidente in cui per poco due genin della nuvola per poco non ci lasciavano la pelle...Per poco A non ha voluto la mia, di pelle, poi...”


 

“Ehi, nobile cavaliere che si prende le proprie responsabilità, chi ha puntato il dito verso la qui presente in meno di un secondo urlando come una donnicciola isterica 'è stata lei, è tutta colpa sua!', sentiamo un po'...Egoista...”


 

“Egoista io? Quando mai... Sono il ninja più generoso di Konoha, a dire il vero...”


 

“Sono curiosa di capire dove stia questo tuo grande cuore, dato che da quando ti conosco non l'ho mai, mai, mai visto. E sono stata ancora gentile, dato che per dare un'idea oggettiva, avrei dovuto ripetere la parola 'mai' da qui alle sette di stasera...”


 

“Dove sta la mia generosità? Semplice, non tedio gli altri con la mia importuna presenza come al contrario fa una bionda che brandisce un grosso ventaglio come arma di mia conoscenza.”


 

“Vuoi sempre l'ultima parola eh? Bah, per oggi mi arrendo, sono troppo stressata per star dietro alle tue battutine sarcastiche... Leva il culo da quel masso e seguimi, forza...Non abbiamo tutta la settimana...”


 

“Come vuoi, seccatura...”


 

“Ah, per inciso, c'è una remota possibilità che ti ricordi che giorno è oggi, mister so tutto io?”


 

“Il 23 agosto, perché?”


 

“Ecco appunto, figuriamoci...No, niente, Nara, lascia stare...”


 

Tsk. Pazza io a pensare che potesse ricordarsi del mio compleanno, per una volta... Un momento, perché poi dovrebbe fregarmene qualcosa?


 

“Ehi! Ehi, voi due, facce imbronciate! Ma buon giorno!”


 

Ecco, adesso ci si mette anche quella sua amica sclerata, ad allietarmi la giornata...Dei di tutti gli shinobi, non è che per caso in una precedente vita ho fatto qualcosa di orribilmente brutto e meschino?


 

“Ciao Ino...Che diavolo ci fai anche tu a Suna?”


 

“Supporto medico per gli esami! Ho scippato il posto a Shizune piagnucolando un po' con Tsunade...”


 

“Piagnucolando? Tu? Non ci credo neanche se mi paghi. Come non credo che la vecchiaccia acida possa farsi smuovere da una qualsiasi azione da parte tua...”


 

“Ok, ok, lo ammetto Shika... Ho piagnucolato perché NON mi mandasse qui... A quanto pare non ha funzionato a dovere...E tu Temari, che mi racconti?


 

Proprio il giorno migliore per farsi tritare le palle che non ho da una bionda con un attacco acuto di logorrea...


 

“Bah, niente di che... Non è che organizzare gli esami sia qualcosa di particolarmente emozionante... Specialmente se lo fai con un catalettico cronico...”


 

“Ahahah! Divertente., davvero...Scusala Ino, è che è in sindrome premestruale...Da diciassette anni...”


 

“Ha parlato quello nato in coma...”


 

Mentre assisteva all'allegro spettacolino offertogli gentilmente da Shikamaru e Temari, Ino non poté fare a meno di sorridere. Come se non bastasse, improvvisamente se ne uscì fuori con una battuta delle sue. Una battuta che proprio la bionda del deserto non si aspettava.


 

“Nyaaa! Sembrate proprio una coppia di sposini novelli, che teneri!”


 

“Eh? Chi io? Con una tipa come lei? Ma mai nella vita!”


 

“Per una volta concordo e sottoscrivo una tua affermazione. Dovresti sentirti onorato...”


 

“Certo certo, va bene, scherzavo”. No che non scherzava, Ino. A volte fingersi un po' più stupidi e vanesi di quel che si era aveva dei lati positivi. Come divertirsi un po' alle spalle di due persone che ancora non si erano accorte di essere fatte l'una per l'altro...


 

Ad interrompere lo strano momento di silenzio imbarazzato ci pensò, al solito, Shikamaru con la sua impareggiabile finezza. Rivolto a Temari le disse, stranamente più stizzito del solito:

“Allora, bionda della sabbia, mi porti o no a fare questa allegra gita turistica in quel posto dimenticato dagli dei, pieno di rocce, sabbia e fossili?”


 

“Subito, signor gentilezza...”


 

Ma c'è di buono che al momento giusto
tu sai diventare un altro,
in un attimo tu
sei grande, grande, grande, le mie pene
non me le ricordo più...


 

Dove cazzo... Ah già certo, la caduta. La più forte kunoichi di Suna che si fa fregare come una pivellina da una banale tempesta di sabbia... Possibile che lei, avvezza a scorrazzare nel deserto sin da piccola, non aveva notato i tipici segni che celavano un crepaccio? Vero che in una tempesta si vede poco, ma non era certo da lei fare errori così idioti di valutazione... Ma dove diavolo aveva la testa? Ah già... Impegnata a rispondere a tono alle battute acide di quel cretino... Dannazione, appena sarebbe uscita fuori da lì sarebbe stata la volta buona che Shikamaru si ritrovasse calvo a forza di lame di vento, invece di quella ridicola capigliatura ad ananas...

Appena uscita di lì...Più facile a dirsi che a farsi. La gamba era rotta, ed alzarsi, neanche a parlarne. Certo che compleanno più di merda di quello proprio non poteva esserci...


 

“Ehi seccatura, che cosa stai mugugnando?”


 

“Eh, TU? Avrei scommesso che ti fossi perso come lo sprovveduto che sei in mezzo alla tempesta!”


 

“Cioè, fammi capire... Non solo non sei felice di vedermi in questo frangente, ma hai pure il coraggio di brontolare? Quasi quasi ti lascio a crepare, guarda...”


 

“Moriresti prima di me, in questo deserto... Ehi, ma che stai...”

Senza aggiungere altro, se non uno sbuffo annoiato, Shikamaru, con un'insolita delicatezza, si issò Temari sulla schiena.

Lei arrossì violentemente, per quale ragione non avrebbe saputo dirlo con certezza. Certo era che un gesto del genere, da parte di quello là, proprio non se l'aspettava. Strano regalo di compleanno, aveva deciso di fargli.


 

“Ehi, Shika...”


 

“Che vuoi, seccatura?”


 

“Niente è che...Hai VERAMENTE intenzione di trascinarti con me sulla schiena per tutto il tragitto sino al villaggio?”


 

“Problemi? Se vuoi non ci metto niente a mollarti qui...”


 

“No, no, non ci penso nemmeno! Ora che posso sfruttarti un po' voglio godermi l'occasione fino in fondo...”


 

“Stronza...”


 

“Cretino...”


 

Però...Però, ehi, era veramente qualcosa di folle, illogico e irrazionale quello che stava facendo Shika...Qualsiasi persona sana di mente sarebbe andata a Suna a chiedere supporto medico, una portantina, qualcosa...Qualsiasi cosa. Possibile che il re del calcolo delle probabilità, il signor “Q.I superiore a duecento”, non avesse pensato ad una soluzione più pratica?

Più ci pensava, meno sapeva trovare una risposta. L'unica cosoca di cui era assolutamente certa era che stare aggrappata a quella schiena aveva un che di insolitamente rassicurante...Talmente rassicurante che presto Temari venne invasa, nonostante il dolore atroce alla gamba, da un grande torpore, e si addormentò.


 

Io vedo tutte quante le mie amiche
son tranquille più di me,
non devono discutere ogni cosa
come tu fai fare a me,
ricevono regali e rose rosse
per il loro compleanno
dicon sempre di sì
non hanno mai problemi e son convinte
che la vita è tutta lì...


 

I contorni delle figure erano sfuocati, ma di una cosa poteva essere certa al cento per cento. Quella era Matsuri. La dolce e delicata allieva di suo fratello Gaara. E, da poco, un po' più di questo... Si erano fidanzati e avevano dato una piccola festicciola per l'occasione in cui uno stranamente impacciato Kazekage si era inginocchiato ed aveva offerto alla ragazza un anello. Un diamante bello grosso, di quelli che si trovano solo scavando in profondità nelle cave più impervie a nord-ovest di Suna. Doveva essere stato una faticaccia trovarne uno così bello e puro.

Strano ma vero, Temari non era felice. Perché non lo era? Boh. Le situazioni allegre non erano mai state per lei, d'accordo. Ma almeno un pochino di gioia per Matsuri e Gaara avrebbe potuto mostrarla, no? A quanto pare, non ci riusciva proprio.

“Ehi seccatura? Come va?”

“Perché non ti sei ricordato del mio compleanno, eh, Shika? Perché non ti ricordi MAI del mio compleanno?”

“Perché non gliene frega niente a nessuno del tuo compleanno.”


 

Calma e gesso...Cosa diavolo era appena successo? Beh, certo, stava sognando. E ne era cosciente? Oh, misericordia, stava facendo un sogno lucido!


 

Eppure, non riusciva comunque a controllare il flusso delle proprie azioni e dei propri pensieri. Era come se osservasse qualcun altro. Un qualcun altro che stava piangendo. Un qualcun altro che stava adesso chiacchierando con una Matsuri al settimo cielo. Come faceva ad essere una ragazza sempre così spontaneamente allegra, gioiosa e, soprattutto, tranquilla. Cavolo, lei era sempre così nervosa e stressata! Forse aveva ragione il signor so tutto io a definirla costantemente mestruata! Eccheccazzo, però...Diamo le colpe a chi le merita! Se lì dentro la colpa era di qualcuno per quel suo stato, quella era SICURAMENTE di quel cretino! Era contro di lui e contro la sua stronzaggine che doveva combattere ogni santo minuto di ogni santo giorno...


 

E la cosa la divertiva un mondo.


 

Un momento, cosa aveva appena pensato?


 

Invece no, invece no
la vita è quella che tu dai a me,
in guerra tutti i giorni sono viva
sono come piace a te...


 

Che si divertiva a farsi stressare l'anima da un bradipo monomaniaco degli Shogi in perenne vena sarcastica?


 

Già. Era così. Seccante ammissione... Certo, se fosse stata a stretto contatto con uno introverso, tranquillo, cortese... Se fosse stata a stretto contatto con quello che aveva sempre pensato essere il suo tipo ideale, si sarebbe sentita così...così...Viva? Si sarebbe sentita così sfidata, sempre in affannosa ricerca di qualcosa per battere l'avversario allo stesso gioco? Quante migliaia di volte aveva provato, più o meno implicitamente, a sconfiggerlo a shogi, in battaglia, in dialettica, in abilità varie... Perché non riusciva mai ad arrendersi?


 

Chiaro, perché era divertente. Era vita. Era libera, dopo anni di incubi.


 

Ti odio poi ti amo poi ti amo, poi ti odio, poi ti amo,
non lasciarmi mai più
sei grande, grande, grande
come te sei grande solamente tu.


 

Ti odio poi ti amo poi ti amo , poi ti odio poi ti amo
non lasciarmi mai più
sei grande, grande, grande
come te sei grande solamente tu!


 

Temari si svegliò di soprassalto dal suo dormiveglia semi - cosciente, mollando involontariamente un calcio (con la gamba sana) alla schiena di Shikamaru.


 

“Ahi! Buongiorno, bella addormentata nel deserto...”


 

La bionda stava per replicare, quando un forte tremito scosse la terra ai loro piedi. Dinnanzi a loro comparve un enorme verme del deserto. Enorme e arrabbiato, si sarebbe detto, dato che dimenava furiosamente le chele che aveva in bocca contro di loro.


 

“Promemoria: dire a Gaara che è un fottuto sadico ad organizzare qui la seconda prova. Temari, non è che magari tu lo sapevi anche che da queste parti viveva un lombricone gigante dall'umore peggiore del tuo?”


 

“Di solito i wyrm stanno lontani da quest'area...”


 

“Di solito? Ma siete tutti fuori di testa? E adesso cosa dovrei fare secondo te?”


 

“Innanzitutto lasciami giù, poi sorreggimi mentre tiro fuori il ventaglio!”


 

“Lasciarti combattere con una gamba rotta? Ma stai scherzando?”


 

“Pessimo momento per scoprire il tuo lato cavalleresco, Nara, lasciatelo dire...”


 

“Senti seccatura, lascia fare a me e basta, ok?”


 

“Sei sempre il solito stronzo maschilista... Ti odio!”


 

“Va bene, Temari, tutto quello che vuoi, ma dopo, eh?”


 

Shikamaru appoggiò delicatamente la ragazza dietro ad una sporgenza di roccia, poi partì all'attacco. Alla bionda sembrò come se una strana, lucida rabbia si fosse impossessata di lui. Non aveva mai visto in lui uno sguardo così determinato...

Intenta ad osservare il combattimento tra Shikamaru(e le sue ombre) ed il grande wyrm, non si accorse che quest'ultimo, quando aveva deciso di attaccare, si era portato dietro tutta la famigliola. Un verme del deserto più piccolo, ma non meno feroce sbucò all'improvviso alle sue spalle. Era troppo tardi per sferrargli un attacco decisivo e, d'altro canto, non poteva nemmeno fuggire, immobilizzata com'era.


 

“Merda...”


 

Cheppalle. Finire mangiata da un wyrm, qualcosa di quasi ridicolo, per un ninja di Suna, e per giunta al giorno del suo compleanno. Doveva proprio aver fatto qualcosa di male in un vita precedente, già.


 

“Pronto, signorina? Non è che controllare l'ombra di due bestioni grossi e stupidi sia così semplice, specialmente se uno l'ho dovuto praticamente prendere al volo... Lo sai anche tu che la mia tecnica non dura propriamente all'infinito... Per cui, prendi un cazzo di kunai con le tue delicate manine ed infilaglielo in gola, a quel vermone bloccato ad un millimetro da te, che te ne pare?”


 

Detto, fatto. Temari squarciò la gola del mostro con un movimento fluido e quello si afflosciò a terra. Nel frattempo, Shikamaru si concentrava sull'eliminazione dell'altro.


 

Ma come diamine aveva fatto ad accorgersi per tempo del wyrm alle sue spalle, tanto da salvarle la vita?


 

“Shika?”


 

“Eh?”


 

“Hai occhi anche dietro la testa?”


 

“No, è che... Bah, eri ferita, dovevo tenerti d'occhio, no?”


 

“Shika?”


 

“Che vuoi adesso?”


 

Temari cercò di trattenerlo, ma non ci riuscì. E agli angoli della sua bocca si formò un lieve sorriso.


 

“Grazie.”


 

“Di niente, seccatura. Ah, a proposito...”


 

“Cosa?”


 

“Buon compleanno.”

Angolo dell'autore

Convinto, per quanto perplesso al partecipare al supercontest di una superamica, ecco a voi la mia storiella!
Beh, è una one-shot, quindi non molto da dire. RIMANGO assolutamente convinto del fatto che le song-fic e le storie romantiche non siano il mio forte ma tutto sommato, dai...Mi sono divertito parecchi a scriverla...
GRAZIE SUPERESSE!
 

  
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