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Autore: Mrs BellamyLeto    24/04/2014    0 recensioni
D: il nostro amore è come un uragano, una tempesta che sta sconvolgendo in nostri cuori ed è soprattutto inusuale. Un'alunna non dovrebbe innamorarsi del suo professore ...
Quanto avrei voluto dirgliele queste parole che mi opprimono l'anima dal primo giorno che l'ho visto... Due zaffiri liquidi mi hanno stregato la mente e il cuore e tutta la mia vita è stata stravolta. Ripeto un'alunna non dovrebbe innamorarsi del suo professore, specialmente se si tratta di Jared Leto.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Jared’s pov*

J: Strano, davvero strano. Mi sento così confuso, mi sembra di precipitare in un pozzo buio e senza fine, il mio cuore non fa altro che battere forte come un tamburo da quando l’ho aiutata all’ospedale … Ricordo la sua pelle liscia, i suoi occhi che si spostavano da un oggetto all’altro della stanza pur di non incontrare i miei, le sue gote rosse per la vergogna, perché non credo che si sia davvero arrabbiata, quale donna non vorrebbe essere toccata da Jared Leto ?? Tutte cadono ai miei piedi, ma lei è diversa … Riesce sempre a tenermi testa, a spiazzarmi con le sue urla … Era così piccola e indifesa su quel lettino, in attesa che qualcuno le gettasse l’ancora a cui aggrapparsi … No, no, ma cosa dico, non posso farmi stregare da una ragazzina e per di più mia alunna … Non so davvero cosa pensare, cosa mi spinge a proteggerla sempre ?? Sarà attrazione ?? Forse, in questi anni mi sono riversato su così tante donne che non so più distinguere l’attrazione fisica e il vero amore, so solo che il sesso è sempre riuscito a sfogare la mia rabbia e a darmi soddisfazione e piacere, ma lei per me non è solo una da portare a letto, lei è … lei è … Cos’è lei per me ?? Non lo so … Dopo la grande fregatura avevo deciso di non aprire il cuore a nessuno e invece è successo tutto così in fretta, ma io non posso e non devo cedere di nuovo o davvero non riuscirei più a riprendermi … Quando ci siamo scontrati il primo giorno che l’ho vista, mi è sembrato di essere attraversato da una scarica elettrica. È come se fossi ritornato a vivere dopo il periodo di gelo in cui mio fratello Shannon era l’unica persona a cui volevo veramente bene, quando ho osservato quegli occhi ho visto la luce anche se sono scuri come le tenebre che avvolgono il mio cuore, di sicuro è stato un segno del destino … Sarà amore ?? Amore ??  Ma che cos’è l’amore per Jared Leto ??  è solo una maledetta parola dal suono terribile, non sa procurare altro che danni e poi io non sono fatto per l’amore, se mi lasciassi andare la ferirei soltanto come ho fatto con tutte le donne che mi sono portato a letto per poi abbandonarle tra le lenzuola prima ancora che fosse mattina. Sono troppo egoista e bastardo per una fragile come lei, la sua vita è stata fin troppo triste per spezzarle il cuore. Eppure la vocina fastidiosa della mia coscienza non smette di tormentarmi : ‘ Tell me would you kill to save for a life ?? ’ ‘ Dimmi, uccideresti  per salvare una vita ?? ’ Qual è la risposta alle parole che io stesso ho scritto ?? Forse si, forse no. Le ho promesso che l’avrei aiutata, ma non mi sento in grado di farlo. Come posso aiutarla se io non credo nell’amore ed è tutto quello di cui lei ha bisogno ?? Sono troppo confuso per riuscire a rispondere a tutte queste domande e la cosa migliore da fare è allontanarmi da lei, devo proteggerla da me stesso prima che io riesca a distruggerla ancora. Ricorda Jared, devi rimanere lontano dal fuoco oppure finirai per bruciarti.

Nel momento in cui veniamo al mondo c’è sempre una sola persona destinata a riempire la metà mancante del nostro cuore, ma molte volte non siamo in grado di riconoscerla.

*a casa di Danielle*

B: Danii ? ma cosa ti è successo ?? possibile che ogni volta che esci da questa casa per andare in quell’accademia ti succede sempre qualcosa ??

Barbara corre verso di me e prima posa lo sguardo sulle stampelle, poi sul tutore e infine sul mio volto. È sconvolta e davvero preoccupata, ormai riesco a leggere tutto nei suoi occhi perché la conosco fin troppo bene e in questo momento mi ricorda tanto mia madre, anche lei iniziava a spaventarsi quando notava un capello fuori posto, ma d’altronde tutte le mamme hanno la preoccupazione che scorre nelle vene, appartengono al gruppo sanguigno ‘preoccupato negativo’. Scuoto leggermente il capo a causa del mio grave disagio mentale e poi accenno un sorriso per allentare tutta la sua tensione.

D: Tranquilla, non è niente di grave  … sono soltanto scivolata sulle scale e mi sono fratturata la caviglia, il dottore ha detto che devo portare questo tutore per un mese …
B: E ti sembra una cosa da niente ?? Io proprio non ti capisco …

Sorrido nuovamente, ma con più forza e poi inizio a guardarmi intorno in cerca della bella chioma liscia della cantante di casa, ah quanto invidio quei capelli così lisci e ordinati, tutto il contrario dei miei praticamente. Noto che forse non è in casa e poi ritorno a guardare Barbara, è ancora preoccupata. Ah sempre la solita, devo sempre ripeterle mille volte che sto bene per convincerla.

D: Ehi non preoccuparti, sto bene ok ?? Piuttosto dov’è Stefania ?? La casa è troppo silenziosa, dov’è finita ??

B: Non c’è, è uscita con Robin per le prove del concerto di beneficienza di stasera … Ha detto che tornerà a prenderci un quarto d’ora prima dell’inizio.

D: Oh no ! l’avevo completamente dimenticato … e ora come faccio a mettere le scarpe con questo al piede ?? Accidenti a me …

Ma certo, il concerto di beneficienza, come ho potuto dimenticarlo !! Ah Danielle proprio oggi dovevi fratturarti la caviglia ? Non potevi aspettare altre ventiquattro ore ?? Ora non posso più indossare l’abito di seta rosso perché non posso mettere le mie converse bianche e sembrare uno dei nani di Biancaneve …

B: Non preoccuparti, starai alla grande comunque, il tuo abito è meraviglioso. A proposito di stasera, vado a fare una doccia, sappi che se hai bisogno di aiuto puoi chiamarmi tranquillamente, verrò anche con l’accappatoio per aiutarti, a dopo … e ricorda che devi aiutarmi con il trucco.

D: Certo, ora però sbrigati perché poi anche io devo sistemarmi, non posso certo venire con questa faccia da cadavere.

Barbara fa una smorfia per disapprovare ciò che ho appena detto, poi si alza dal grande divano del soggiorno e si dirige al piano di sopra per la sua doccia. Io invece tolgo il cappotto, accendo la radio e alzo il volume al massimo per cercare di non pensare a tutto quello che è successo. Sintonizzo sul mio canale preferito e subito riconosco quella voce che ho sentito quando ero in macchina con Jared … ‘‘ No matter how many times that you told me you wanted to live, no matter how many breaths that you took, you still couldn’t breathe, no matter how many nights that you’d lay wide awake to the sound of the poison rain, where did you go ?? where did you go ?? where did you go ?? as days go by, the night’s on fire …’’ Una voce davvero fantastica, mi sembra di conoscerla, ma proprio non riesco a capire … Eppure mi rilassa, mi fa ricordare i suoi occhi di ghiaccio, la sua mano delicata che mi sfiorava la pelle, il sorriso compiaciuto quando mi ha fatto andare su tutte le furie, il suo senso protettivo. Non riesco a capire perché lui voglia sempre aiutarmi o proteggermi, mi conosce appena … tuttavia devo ammettere che mi piace quando si prende cura di me. ‘‘ There is a fire inside of this heart and a riot about to exlopde into flames ’’, ecco queste parole descrivono esattamente come mi sento :  c’è un fuoco in questo cuore e una rivolta che sta per esplodere in fiamme e l’artefice dell’incendio è lui, lui che con i suoi occhi dello stesso colore dell’oceano ogni volta accende il mio cuore e lo fa bruciare. In queste due settimane ogni giorno non facevo altro che attendere con impazienza le sue lezioni solo per sentire la sua voce, per guardare quegli occhi … So di averlo ripetuto tante volte, ma sono davvero troppo limpidi per essere reali, io ogni volta che li guardo ci faccio l’amore, i cristalli più belli che abbia mai visto. Quando spiegava riusciva sempre a coinvolgermi e a farmi amare ancora di più l’arte, tutte le volte che c’era la mensa speravo che lui venisse a farmi compagnia e una volta il mio desiderio si è avverato, abbiamo scherzato tutto il tempo come se non fossimo alunna e professore, ma due amici e tutti ci guardavano male. Beh forse avevano ragione, io non dovrei provare tutte queste cose e non dovrei neanche pranzare con lui … Ah non so davvero cosa mi stia succedendo, ma io ho bisogno di lui perché mi aiuta a fregarmene di quello che pensano gli altri, mi aiuta ad andare avanti e a non cadere ad ogni passo … Però non posso avvicinarmi così tanto ad una persona perché potrebbe ferirmi e io non sono brava a subire il dolore e poi potrei … potrei … innamorarmi e questo non va assolutamente bene. Come potrei dimenticare cosa è successo l’ultima volta che sono caduta in questa trappola ?? Droga, dipendenza, crisi, violenza, tanti lividi. No non deve succedere di nuovo, non voglio più mentire alle mie migliori amiche perché è questo quello che ho fatto, nascondere i lividi con quintali di fondotinta, tornare la notte a casa così che loro non vedessero in che stato fossi ridotta. Credevano che frequentassi un corso per fumettisti che occupava la maggior parte della giornata e invece io andavo con quel coglione del mio ex fidanzato Alex a bucarmi e a fumare erba solo perché quello stronzo mi diceva che aiutava a dimenticare la realtà ed era quello che desideravo di più, dimenticare tutto il dolore, compresa la morte dei miei. La droga diventò una priorità nella mia vita, la fuga da un passato troppo atroce per una fragile come me, non riuscivo a dormire con il pensiero di non avere qualche grammo con me, poi un giorno lessi di un concorso di arte che era in atto e decisi di partecipare per rendere la mia vita migliore e mi iscrissi. Il vincitore avrebbe frequentato l’Accademia delle Arti di Los Angeles e io volevo disperatamente vincere perché volevo andare nella città in cui i sogni diventano realtà, la Città degli Angeli. Alla fine vinsi e portai con me anche le mie migliori amiche perché quello era il nostro sogno sin da piccole. Sono un mostro davvero, come ho potuto fare loro questo, loro mi hanno sempre voluto bene e io mi sono comportata da stronza per seguire quel coglione. Quando seppe che avevo vinto, iniziò a picchiarmi perché secondo lui l’arte non serviva a niente nella vita e io lo lasciai, ma continuava a seguirmi ovunque e a malmenarmi finchè non mi sono trasferita qui, sembra che questa città abbia voluto offrire un riscatto alla mia vita. Guardo distrattamente l’orologio, è passata circa mezz’ora, la radio continua a riempire il salone di musica, ma ad un tratto il suono del campanello mi riporta alla realtà. Prendo le stampelle e faticosamente raggiungo la porta. Apro e mi trovo davanti un ragazzo alto, magro, con la pelle ambrata e occhi e capelli neri come l’ebano. Sembra molto, molto nervoso.

‘‘Ciao … ehm … c’è … c’è … Barbara ?? ’’

Appena sento il nome della mia amica sorrido, deve essere quel ragazzo che ha conosciuto all’università … Com’era il suo nome ?? Ah Damian !!! è davvero un bel ragazzo, ha scelto bene la signorina. Lo guardo e sorrido per tranquillizzarlo un po’, certo che fra lei e lui non saprei dire chi è più timido, comunque gli faccio cenno di entrare. Poi ricordo che Barbara è sotto la doccia e ha detto che sarebbe venuta anche in accappatoio per aiutarmi, quindi sfruttiamo le sue parole.

D: Certo, la chiamo subito. Tu aspetta qui e non fare rumore, ok ??

Da: Ok … Comunque io sono Damian, un amico di Barbara …

D: Si lo so … Lei mi ha parlato molto di te, ora la chiamo. BAAAAARBARAAAAAA, MI SERVE AIUTO CON LE STAMPELLE, SONO CADUTE E NON RIESCO A PRENDERLE …

B: SI … ARRIVO SUBITOOO !!!

La sento urlare dal piano di sopra, poi guardo il suo amico che secondo me è molto di più e sorrido, lui mi guarda con aria interrogativa e io dentro sto già morendo dalle risate pensando a come reagirà quando vedrà la sua amichetta con un misero accappatoio. Intanto Barbara corre a più non posso dalle scale e in pochi secondi arriva nel soggiorno con il suo mini accappatoio rosa  che le lascia scoperte la cosce e con un asciugamano in testa a mò si turbante. Spaventato dalla sua corsa, Damian si gira e rimane a bocca aperta mentre lei avvampa violentemente e cerca di nascondersi il petto con le braccia. So già che vorrebbe uccidermi in questo momento, ma io lo faccio per il suo bene. Sorrido compiaciuta nel vedere che tutto ha funzionato alla perfezione.
 
B: Oh santo cielo !!! Che significa ?? Che ci fai tu qui ??

Da: Ehm … io … io sono venuto per chiederti a che ora devo venirti a prendere per il concerto di stasera …

B: Alle 22 …  e smettila di fissarmi le gambe.

Da: Scusa … Io non sapevo che fossi sotto la doccia altrimenti …

D: Ehi non preoccuparti, è me che vorrebbe uccidere in questo momento, non te quindi tranquillo.

B: Sempre tu sei, la prossima volta non vengo più. E questa me la paghi !

Da : Ok … allora … ci vediamo dopo … e non vi prendete per capelli !!

D: No tranquillo noi ci vogliamo bene, vero Barbara ??

B:  Certo, un bene senza limiti. Inizia a pregare Danielle Collins. La mia vendetta sarà molto molto amara.

 Dice Barbara a denti stretti come se volesse seppellirmi viva, mi fa sempre ridere quando si agita perché è buffa, dice sempre di volermi massacrare ma poi non lo fa mai e io continuo sempre a punzecchiarla con scherzi di questo tipo, proprio come quando andavamo al liceo. Accompagna Damian alla porta e lo saluta con un bacio sulla guancia, stando bene attenta a non farsi toccare da lui, sono davvero buffi insieme. Intanto il suv bianco di Robin parcheggia davanti al cancelletto della casa e i due fidanzatini ci raggiungono. Guardo l’orologio e il panico mi assale come sempre, manca soltanto mezz’ora e io sono ancora conciata come una barbona. Maledetto apparecchio, non saresti mai dovuto esistere !!

S: Salve a tutti ragazzi !! Daniii che ti è successo al piede ??

D: Oh niente di grave, solo una lieve frattura comunque non preoccupatevi perché sto bene. Oh è tardissimooo, vado a fare una doccia veloce e a prepararmi.

Lascio l’allegra compagnia alle chiacchiere e mi dirigo in bagno, seguita poco dopo dalle mie amiche. Apro l’acqua calda e faccio scorrere il getto delicato sulla mia pelle per cercare di dimenticare quella carezza delicata sulla coscia, soprattutto dopo aver considerato le conseguenze di ciò che potrebbe succedere se mi innamorassi di lui. Dopo un quarto d’ora esco dalla doccia e vado in camera mia, voglio che nessuno mi veda prima di andare via, so che avevo promesso a Barbara di aiutarla con il trucco, ma ora non vorrà neanche vedermi quindi posso dedicarmi a me stessa una volta tanto. Mi siedo di fronte allo specchio e inizio a raccogliere i miei odiosi capelli in uno chignon a lato, lasciando che qualche boccolo scenda sulla spalla destra, poi traccio una sottile riga di eyeliner sugli occhi e infine applico un po’ di rossetto rosso sulle labbra. Mi guardo, così assomiglio molto a mia madre quando era ragazza, mi manca tantissimo, vorrei che fosse qui ad aiutarmi e a sostenermi. Una lacrima scende indisturbata e bagna una guancia, no Danielle non piangere, lei ti vuole ancora bene nonostante tu ti sia comportata da stronza, anche se continuo a ripeterlo dal giorno dell’incidente, ma non riuscirò mai a convincermi di questo. ‘‘ Danielle sbrigatii, siamo in ritardo ’’, la voce squillante di Stefania mi riporta alla realtà, prendo il meraviglioso abito di seta rosso e lo indosso. Mi guardo ancora allo specchio : già, sembro una donna questa volta, non più una ragazzina o una tossicodipendente. Velocemente indosso un cappotto per proteggermi dall’aria fredda dei primi di dicembre, prendo la maschera nera con la piuma dorata e raggiungo le altre fuori dalla casa. Appena mi guardano, rimangono senza parole, ma anche le mie amiche sono splendide : Barbara indossa un abito nero corto che le mette in risalto le gambe, invece l’abito di Stefania è dorato, in stile principesco, sono meravigliose come sempre. Saliamo a bordo del suv di Robin e ci dirigiamo al concerto. Mentre gli altri chiacchierano, io mi perdo a guardare le miriadi di luci di LA che illuminano la notte, è uno spettacolo davvero magico, tutto di questa città mi sorprende. Ad un tratto un palazzo altissimo con due bandiere dell’America che si agitano al vento attira la mia attenzione, all’ingresso ci sono due bodyguard in smoking, deve essere questa la location del concerto. Scendiamo dall’auto ed entriamo. Wow, è stupendo : ci sono enormi lampadari di cristallo ad illuminare una sala da ballo enorme, gremita di vip e non, tutti in abiti elegantissimi e con una maschera simile a quella che indosso io. Tanti volti ignoti che sono impegnati a bere raffinato champagne e a sorridere troppo convenzionalmente tra loro. Tolgo il cappotto che un cameriere gentilmente porta via e mi avvicino al palco dove stanno per esibirsi Stefania e Robin. Il dj richiama l’attenzione del pubblico e annuncia il titolo della canzone che canteranno : Romeo and Juliet dei Dire Straits. Io adoro questa canzone, è una delle mie preferite, ricordo che quando ero bambina il mio papà me la faceva sempre ascoltare e diceva che era il canzone del suo matrimonio, quando lui e mia madre ballarono per la prima volta. Vorrei tanto ballarla anche io con la mia anima gemella un giorno, quando la troverò senza incontrare nuovamente gli spettri del mio passato … Stefania e Robin salgono sul palco e iniziano il loro duetto, le loro voci si fondono in un'unica melodia così perfetta da spalancare le porte del paradiso, gli sguardi sono legati da un legame indissolubile che fa brillare i loro occhi di vero amore e alla fine della canzone lui la stringe forte a sé e le sorride come se vedesse il diamante più prezioso del mondo … Ah quanto può essere bello l’amore, artefice di gioia e distruzione, si perché può portarti sia in paradiso che tra le fiamme dell’inferno, un sentimento divino e dannato. Alla fine della canzone tutti gli invitati applaudono fragorosamente, sono stati fenomenali come sempre, due talenti della musica che si completano a vicenda. Intanto la serata prosegue con altre esibizioni e presentazioni di assegni di tutti i soldi destinati alla beneficienza. Ad un tratto il dj abbassa le luci in sala e annuncia un lento, invitando ciascuno a portare in pista la propria anima gemella, subito Robin raggiunge il centro della sala seguito da Stefania, poco dopo arrivano anche Barbara e Damian che non smettono un attimo di guardarsi negli occhi e di stringersi, sapevo che quei due non sono solo amici e non vedono l’ora di baciarsi … Io invece prendo la mia maschera e non potendo ballare per via del tutore, mi dirigo verso un terrazzo che ho visto entrando. Varco l’enorme vetrata e sento l’aria fredda dei primi di dicembre che mi punge la pelle, nonostante ciò mi avvicino di più alla ringhiera per ammirare meglio la luna che splende piena nel cielo notturno, mi ha sempre affascinato perché per risplendere ha bisogno della luce del Sole, se manca lui, lei scompare e viene avvolta dalle tenebre. Ricordo ancora una poesia sulla luna che colpì molto la mia mente da liceale sognatrice, era della poetessa greca Saffo e recitava così :

‘‘ Gli astri d’intorno alla leggiadra luna
nascondono l’immagine lucente,
quando piena più risplende, bianca
sopra la terra.’’

Ricordo che la mia insegnante diceva che il candore della luna era messo in secondo piano dalla luce delle stelle, dunque con questo la poetessa voleva esprimere la sua solitudine. Già la solitudine, proprio quella che sto provando in questo momento e che provo da tanto tempo, ormai non ricordo nemmeno quanto, mi sento una piccola luna circondata da tante stelle eppure così sola, priva della luce di un vero sole, uno spicchio sottilissimo illuminato occasionalmente, ma sempre troppo piccolo per suscitare stupore e meraviglia. Credo che il mio prossimo soggetto da dipingere sarà proprio un plenilunio, magari a Venice Beach. Ma non ci saranno le stelle, solo la luna illuminerà la notte buia.

‘‘ Wow ottima luce, colori più che suggestivi, posa naturale : sarebbe perfetta da fotografare ’’

Una voce maschile interrompe bruscamente i miei pensieri. Mi volto per capire a chi appartiene e noto che un uomo sulla cinquantina continua a fissarmi come se avesse davanti chissà quale opera d’arte. I suoi capelli sono leggermente brizzolati, gli occhi chiari, una macchina fotografica enorme appesa al collo, ma la cosa che più mi colpisce è l’enorme paio di occhiali neri che contrasta con il colore chiaro della pelle. E questo chi è ?? e soprattutto perché vuole fotografarmi ??

‘‘  Perdoni lo spavento che le ho causato, ma tutto è perfetto per la foto che uno dei miei tanti clienti mi ha richiesto. Non posso dirle chi è per rispetto della sua privacy. Su … è solo una foto. Allora è pronta ?? ’’

D: Scusi ma lei chi è ??

‘‘ Ah già, dimenticavo di presentarmi … sono Terry Richardson, uno dei fotografi più famosi di Los Angeles, moltissime modelle hanno posato per me, quindi deve sentirsi onorata di essere catturata in questo obbiettivo. ’’

D: Ma io non …

T: Si appoggi alla ringhiera del balcone e si volti come prima … Ah per favore indossi la maschera così rendiamo la foto molto più intrigante e misteriosa … Ecco brava … Così … Ora dischiuda leggermente la labbra … Perfetto … Rimanga immobile …

Click. Flash. Click. Flash. Click. Flash. Non riesco a vedere più niente, mi ha quasi accecata con quel dannato flash. Alzo lo sguardo e pian piano inizio a distinguere la figura del fotografo con il capo chino sul suo prestigioso apparecchio e un sorriso soddisfatto che va da un orecchio all’altro. Mi mostra la sua strepitosa foto, ma non riesco a vedere molto, tutto quello che noto è la mia schiena nuda con la rosa tatuata nella parte più bassa e una parte della seta rossa del mio vestito.

T: Perfetta !!! Semplicemente perfetta !!! Ah ho fatto un ottimo lavoro come sempre, il mio cliente sarà davvero fiero di me questa volta !!! Grazie mille signorina, è stato un vero piacere e devo dire che il suo volto si presta molto bene alla fotografia. Si fidi di uno che se ne intende.

Sorrido e abbasso il capo per nascondere il rossore che si sta spargendo molto velocemente sulle mie guance. Non credo a nessuna delle parole che quest’uomo mi sta dicendo, ma non voglio rovinargli tutta la sua euforia. Mi dirigo lentamente verso l’uscita del balcone per raggiungere i miei amici nella sala da ballo sperando che il lento sia finito, ma il fotografo mi afferra per il polso e mi guarda ancora negli occhi.

T: Quasi dimenticavo … Qual è il suo nome ?? Il mio cliente sicuramente vorrà saperlo.

D: Può dirgli che sono la Dama Rossa.

Gli sorrido lievemente un’ultima volta prima di andare via. Si mi piace questo nome, è enigmatico, misterioso e credo anche molto affascinante. Lo adotterò anche come nome d’arte per firmare i miei quadri. D’ora in poi sarò la Dama Rossa.  
 
  
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