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Autore: ClodiaSpirit_    24/04/2014    2 recensioni
Darren, un ragazzo ricco con una vita a dir poco perfetta. Una nuova scoperta lo porta quasi all'esasperazione, a perdere se stesso. Saprà non lasciarsi sfuggire via la sua vita? Cosa avrà in serbo per lui il destino? Chris, un ragazzo povero ma ricco d'animo, cresciuto senza la presenza dei suoi genitori e che ha saputo cavarsela fino ad adesso. Tutto si ricollega nel giorno in cui qualcuno fradicio e zuppo d'acqua si presenta davanti alla sua porta. Che cosa lo aspetterà?
Genere: Fluff, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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For this, the deaf will have to wait                                                                                 
my head, is holding on to all those things you said                                                    
you taught me to be strong and get through it,                                                          
the mist of darkness in my head.                                                                                          
I dig my shallow grave , It's not me you'll save                                                                      
 cause I'm a lost cause.

 

 
Chapter 28.
 
 
Darren entrò dentro, seguito dal cocchiere e dietro di lui, seguiva Chris. Si guardò intorno, cercando di vedere qualcuno gironzolare per casa ma tutto sembrava silente, muto. «JULIE, HARRY! » gridò, sperando che qualcuno venisse in loro aiuto. Nessuno sembrò sentire, rispondere. Il vuoto assoluto. Riprovò, questa volta più forte. «Julie, Harry!» ripeté, gridando. Si chinò a terra, con il corpo di Sir Thomas fra le braccia, e cominciò a piagnucolare. Chris si mise accanto a lui, cercando di consolarlo e notando il dolore nei suoi occhi.                      
«Che qualcuno mi aiuti…» sossurrò, a voce bassa, supplichevole. Cominciò piano a dondolarsi avanti e indietro. Stavolta, con tutta la sua voce, fu Chris a gridare. «Julie, Harry! C'É QUALCUNO IN QUESTA CASA?» gridò, fino a diventare rosso. Darren gli rivolse un piccolo sguardo di gratitudine. Dopo circa un secondo, Julie cominciò a scendere le scale. «Che cosa succede?» chiese, sconvolta e scendendo in fretta. Vide Chris e Darren chinati a terra e Darren che stringeva qualcosa tra le sue braccia. Si avvicinò all'entrata. Notò un uomo, o meglio un cadavere, in mezzo. Strabuzzò gli occhi, cercando di elaborarne meglio i lineamenti, i tratti. Appena realizzò chi fosse, la prima cosa che fece fu urlare. E poi si portò una mano alla bocca per il disgusto. Dopo qualche secondo, il rumore dei passi di Harry, si sentì per tutto il corridoio. Come se stesse percorrendo chissà quale labirinto. Appena arrivò, mise le mani sui fianchi. E indignato disse: « Insomma, si può sapere perché state schiamazzando in questo modo? Cosa sta succedendo?» Tutti rivolsero il loro sguardo verso di lui. Tranne Darren, che lo guardò dopo un altro po', con gli occhi lucidi. «Aiutatemi. Vi prego. Dobbiamo seppellirlo come si deve.» la sua voce sembrò riprendersi. Harry non capì in un primo momento. Poi, i suoi occhi vennero colpiti da una figura scura, come inerme, sul pavimento e con la testa rialzata, per via delle braccia di Darren. Realizzò chi fosse. E non volle crederci. « Non può essere, dopo tutto questo tempo... » disse solamente, come stupito, si avvicinò e insieme agli altri aiutò a portare dentro Sir Thomas. Nella stanza calò il silenzio. Nessun suono, nessuna mossa. Il tempo si congelò, così, dal nulla. Lasciando solamente il dolore intrappolato all'interno.

 
                                                                                         
 
Il vento soffiava verso le fronde degli alberi, facendole muovere appena. Quel movimento insieme al cielo pieno di nuvole, sembrava accompagnare il dolore di tutti. Darren, Chris, Julie ed Harry erano riuniti in giardino attorno a quella buca, che Harry e Darren, avevano scavato qualche minuto prima, sollevando il corpo di quell'uomo e adagiandolo al terreno. Poi, con delle piccole pale lo avevano ricoperto di terra, seppellendolo. Darren poi, si era piegato sulle ginocchia e con l'indice della mano destra, aveva scritto sulla terra: «Giace qui, Sir Thomas. Che possa riposare in pace. E vivere finalmente felice, tra le braccia della sua Lauren.» dopo aver dato un ultimo sguardo a quelle parole, si era alzato piano e scrollandosi quella poca terra che era rimasta ancora sul suo dito, con l'altra mano, era ritornato vicino a Chris. E ora si trovavano lì, in silenzio. Julie portava un fazzoletto agli occhi, si stava asciugando le lacrime agli angoli degli occhi. Harry portava le mani unite davanti a sé, con lo sguardo basso. Chris aveva appoggiato la testa sulla spalla di Darren e aveva abbassato gli occhi, intenti a fissare il terreno sotto di lui. Darren invece guardava quella piccola tomba, pensieroso. Pensando che sì, Sir Thomas poteva anche essere stato un uomo astioso, rancoroso, pieno di sé, a volte vendicativo, ma se c'era una cosa per cui lo avrebbe ringraziato in eterno, era di avergli dato la speranza e di averlo fatto combattere per ciò in cui credeva, cioè nell'amore tra lui e Chris.
 
 

 
Il tintinnio della porcellana sul piatto d'argento si avvicinava. Il cielo cominciava ad assumere una sfumatura violetta. In quella stanza il silenzio era la presenza più pressante. Da quando quel corpo era stato lasciato a riposare in pace, nessuno aveva aperto bocca, un po' per la commozione, un po' per lo stupore e un po' perché in quei casi non si sa bene cosa dire. Julie si piegò e posò il piatto sul tavolino di fronte al divano e alle due poltrone. Chris e Darren erano seduti sul divanetto rosso. Chris fissava un punto sul pavimento, lasciando che i pensieri gli distruggessero la mente. Con gli occhi ancora rossi per il pianto, respirava a grandi polmoni ogni tanto, senza parlare. Dal canto suo, Darren non disturbava Chris, sebbene gli duolesse vederlo così. Anche lui aveva i suoi pensieri, ma erano per di più domande. Quando si trovò davanti il vassoio, allungò la mano e versò un po' di latte caldo nella tazza. Lo zuccherò e la porse a Chris. «Amore, prendi. » Chris lo guardò e afferrò la tazza abbozzando un sorriso. «Ti farà bene.» «Grazie» rispose, poggiando la testa sulla sua spalla. «Allora, » Harry spezzò il silenzio. «che volete sapere? » puntò i suoi occhi neri su Darren. «Tutto quello che potete raccontare. » Harry chiuse gli occhi e ricordò.
 

 
Flashback.
Le sue urla si sentivano in tutta la reggia.                                             
«Ancora!» scese le scale in fretta e trovò Harry, con espressione preoccupata. Sir Thomas era rosso in viso e aveva le sopracciglia aggrottate.                     
«Ancora Harry!» ripeté agitando una lettera in aria.                                       
«Thomas, devi pagare oppure continuerai a riceverle. E nel peggiore dei casi verrai rinchiuso in una squallida prigione. » sentenziò il maggiordomo strappandogli di mano il foglio. Sir Thomas lo guardò. «Non posso pagarlo, lo sai.» «So che non puoi, ma cosa vuoi che faccia? É colpa tua, sprechi il tuo denaro per la tua stupida dipendenza!» «Tu non mi capisci! Tu non ci provi nemmeno. » una semplice conversazione si trasformò in un duello di parole.
«Thomas, io ti capisco, é che...» il suo tono si raddolcì e fece per mettere una mano sulla spalla di Sir Thomas ma quest'ultimo si scansò. «Non ci credo. Stai sempre qui a criticarmi ma non provi ad aiutarmi. Il tuo comportamento mi fa star male.» i suoi occhi si riempirono di lacrime ma, considerandosi un uomo forte, le ricacciò dentro così come ad altri sentimenti. Harry non disse nulla ma si dispiaque. «E adesso, chiamatemi una carrozza.» Harry annuì e Sir Thomas ritornò da dove era venuto. Quando il cielo si scurì e le stelle cominciarono a brillare, Sir Thomas fece ritorno. L'orologio a cucù segnava mezzanotte. Era suo solito tornare. a quell'ora perciò Harry lo aspettava per fargli assistenza, dato che non rincasava in buone condizioni. Il campanello suonò ed Harry si precipitò fuori.
«Signor Harry!» urlò George. Aveva un braccio di Sir Thomas sulla spalla e lo sosteneva. «Prenda Sir Thomas, non sta bene.» Harry sbuffò e se lo caricò. «Oh Thomas, sei ubriaco!» barcollò con Sir Thomas fino al salone dove inciampò. Cadde in ginocchio con l'uomo fra le braccia. «Collabora almeno.» Harry cercò di rialzarsi ma fu impedito dalle lacrime di Sir Thomas.
 «Harry, devi aiutarmi, non so più cosa fare…» piagnucolava aggrappato alle braccia di Harry. «Mi manca Lauren più di ogni altra cosa, era tutto per me e adesso che non c'è il mio mondo non ha più senso. Non mi sento amato da nessuno. Non ho più nulla e mi sento solo.» Harry non sapeva che dire. Era a conoscenza del suo stato d'animo perché gli si leggeva negli occhi. Sapeva che aveva provato a togliersi la vita con un pezzo di vaso rotto perché aveva visto i segni sui suoi polsi. Ma non poteva fare nulla e pregava ogni giorno affinché lo sentisse parlare e tornare vivo a casa. Però Sir Thomas non avrebbe resistito molto e sentiva che di lì a poco sarebbe successo qualcosa e che avrebbe dovuto combattere col dolore. Gli voleva molto bene ed, essendo ancora un giovanotto quando lo conobbe, lo crebbe come se fosse stato suo figlio. É difficile abbandonare qualcuno che é stato importante per così tanto. «Thomas andrà bene, devi essere forte, per lei.»  lo abbracciò forte mentre le lacrime di Sir Thomas bagnavano il suo papillon. Pianse anche lui senza far rumore.
 
                                                                              **

 
«E la mattina del 18 Novembre 1800, Thomas Tomlin si suicidò.» Harry tirò su col naso e si asciugò una lacrima che rigava il suo viso. Per la prima volta Darren lo vide piangere e si rese conto che non conosceva bene il maggiordomo. Sapeva che era un uomo che aveva vissuto tante esperienze ma mai così tanto dolore. Rimase di sasso quando lo vide così fragile come carta pesta e gli venne voglia di abbracciarlo ma si trattenne. «Sentii un tonfo alle cinque del mattino. A quell'epoca fumavo perciò mi mettevo fuori a sfogarmi con qualche sigaro. Quella mattina avevo visto qualcuno barcollare, con lo sguardo fisso sul terreno. Pensavo che fosse Finn, l'aiuto giardiniere, che ogni mattina, molto presto, si alzava per annaffiare. Così lo salutai e lui ricambiò, sorridendo. Distolsi quindi lo sguardo e rientrai. Chiusi la porta alle mie spalle e quel rumore echeggiò nell'atrio. Riaprii la porta ma non vidi nulla. Corsi verso la camera di Sir Thomas e...» a quel punto sbiancò e iniziò a tremare. «Harry non continui se non se la sente.» si precipitò verso di lui. «No no, sto bene.» annuì e riprese il racconto.  «Le finestre erano spalancate e in quella stanza si moriva di freddo. Un foglietto mi arrivò ai piedi e lo raccolsi.»                                                                       
«Cosa diceva? » intervenne Chris prendendo la mano di Darren.                  
«Mi dispiace, ma devo raggiungere Lauren. Questo dolore mi mangia da dentro. Spero tu possa capire, Harry. Addio, grazie per essermi stato accanto.»  il debole maggiordomo si allontanò, rifiutando l'aiuto di Julie. Tornò indietro e si sedette al posto di Harry. Sospirò. «Soffre ancora tanto. Anch'io ci sono stata male ma lui ne é uscito devastato. E non so come aiutarlo.» abbassò lo sguardo e sorseggiò te caldo. Fuori ormai si era fatto buio e le stelle sembravano le lentiggini del cielo.

 
 
¦ Claudia' space: *sbircia* Ehilà!  Eh lo sappiamo, è passato un secolo dall’ultima volta che abbiamo aggiornato ma, vi posso assicurare che, abbiamo dei precisi e plausibili motivi. Rob, è dovuta partire, è andata in Spagna, precisamente, Madrid. Sì, la patria del mio (nostro) amatissimo Zafon, e quindi, non abbiamo potuto aggiornare *sigh* *sinasconde* Scusateci davvero tanto. Ma sapete com’è, pure lo sclero per le puntate, i Klaine a new york, e il trionfo dell’ammirevole e ormai star Rachel Barbra Berry, mi hanno tenuta anche impegnata. Per non parlare di queste vacanze stupende, passate a mangiare cioccolato, leggere, scrivere, dormire (ciclo continuo LOL) che però, mi hanno riportata a scuola ieri. Vi starete chiedendo, due giorni e per poi ristarsene a casa, venerdì? Eh sì, purtroppo la mia scuola ragiona così çç Vi avverto, il prossimo capitolo non sarà così ‘innocente’, la nostra Rob, lo ha dovuto partorire per benino ( e ci metterei anche io, cioè, gli scleri e le sudate che ci siamo fatte, neanche vi immaginate.) so, godetevi questo, e ci rivediamo al prossimo aggiornamento che vi prometto, sarà presto uu
 
 
 
¦ Roberta' space: ...salve miei amati lettori! So cosa starete pensando e m inchino al vostro cospetto, vi imploro perdono! "TAGLIATELE LA TESTA!" avrebbe urlato la Regina di Cuori, ma ognuno ha i suoi motivi. Sono passati tre secoli, ce ne rendiamo conto e questa storia é mancata a entrambe. Come vi ha anticipato Claudia, sono stata a Madrid con la scuola (esattamente un mese fa e un giorno) e non ho avuto tempo di scrivere...a dire il vero non ci ho nemmeno pensato! É stato bellissimo, un'esperienza da rifare c: *nobody cares Rob* PASSIAMO AL CAPITOLO! Cosa abbiamo? Un colpo di scena abbastanza raccapricciante che non vi aspettavate, che ho scritto con il cuore piccolo piccolo. Mi ero affezionata a Sir Thomas c.c Abbiamo anche un tenerissimo e attaccatissimo Harry, che soffre per la morte di quell'uomo che sembrava avere un cuore di pietra. I nostri Crisscolfer sfoggiano il loro amore alla luce del sole attraverso piccoli gesti che, personalmente, mi fanno impazzire aw anche nel dolore si amano, amori miei Scrivere il prossimo capitolo é stato un parto, nel vero senso della parola. Io e Cla abbiamo impiegato un sacco di tempo per scriverlo e abbiamo sudato un sacco di camicie. Pensavo fosse una passeggiata, ma OVVIAMENTE mi sono sbagliata di grosso :') Ci abbiamo messo il cuore, siamo pure morte un paio di volte quindi vi piacerà da morire, ne sono sicura! Btw, spero che questo capitolo tanto atteso vi piaccia! Godetevelo, il prossimo è già pronto quindi! Stiamo programmando gli altri, vediamo successi all'orizzonte! Alla prossima!
 
 
 
«F I N A L M E N T E» «Stai zitto tu» «Ma sentila» «Ti debello dalla storia e faccio fidanzare Chris con qualcun'altro» «...ti voglio bene, lo sai vero?» «Anch'io Darren» «Mi sei mancata...non ci credo che questo capolavoro sta per concludersi, mi piange il cuoricino» *occhi alla Blaine cucciolo* «Non fare quella faccia, mi salgono i sensi di colpa!» «Rimarrò con te, mi sono attaccato a te» «Amoore, anche io! Susu, saluta i lettori!» «CIAO AMICI ITALIANI»
 
   
 
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