Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
Segui la storia  |       
Autore: ANormalGirl    24/04/2014    5 recensioni
Lei è una ragazza comune, introversa e chiusa in se stessa. Preferisce un paio di Converse ad un paio di tacchi. L'amore per lei non ha forma, non ha colore; lei l'amore non lo ha mai provato sulla sua pelle e crede che mai lo proverà ma lei non sa. Lei non sa che nella sua vita sta per arrivare un ragazzo che scioglierà il ghiaccio su quel cuore, che le farà scoprire chi è veramente e che la farà innamorare, ma per davvero.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jamie Campbell Bower, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Jessica ride ballando nel suo abito da principessa; il suo ragazzo la tiene stretta a se sorridendo con lei, tutti li guardano sperando di essere un giorno come loro ed io mi guardo intorno cercando qualcuno ma c'è troppo casino per vedere nitidamente, la musica è troppo forte per sentire e poi improvvisamente un ragazzo si ferma davanti a me, è una sagoma scura, parla, ma io non lo sento.
"Skye! Skye!" sento urlarmi nell'orecchio; sussulto quasi cadendo aprendo gli occhi.
"Cazzo! Ti sembra il modo di svegliare una persona?!" urlo infuriata lanciando un cuscino in pieno volto a Jamie.
"Devi vestirti" mi dice gettandolo a terra per poi scomparire in cucina; me ne sono completamente dimenticata, dovo andare a cena con la sua famiglia e invece di prepararmi due ore prima come fanno tutte le ragazze mi sono addormentata sul divano.
Guardo l'orologio sopra il caminetto, ho ancora trenta minuti per prepararmi prima di uscire. Mi avvio verso camera mia e trovo sul letto un'abito nero a tubino ma con un paio di spalline abbastanza larghe, accanto c'è un biglietto di Jessica : 'Sapevo sarebbe successo per cui, ho provveduto io a cercartene uno. Spero ti piaccia, baci'
Mi infilo questo affare per niente comodo ma per lo meno è abbastanza coprente, la mia amica se che odio i vestiti che mostrano troppo, non che abbia chissà che cosa da mostrare.
Sgattaiolo in bagno senza farmi vedere da Jamie che è seduto in soggiorno; metto il mio solito breve e poco intenso tratto di eyeliner, mi copro qualche imperfezione qua e la con il correttore, un po' di profumo rubato a Paris e sono pronta.
"Skye! Ti muovi?! Non abbiamo tutta la sera, fortunatamente!" Jamie si alza dal divano e quando si volta e mi vedo si blocca per qualche secondo squadrandomi da testa a piedi.
"Andiamo?" chiedo ironica alzando gli occhi al cielo; si schiarisce la voce e afferra le chiavi e si avvicina all'appendi abiti vicino alla porta d'ingresso per indossare il suo giubbotto di pelle.
"Aspetta" gli dico raggiungendolo, sono a pochi centimetri dal suo viso gli sorrido e gl sistemo il colletto della camicia bianca in netto contrasto con i jeans neri e i suoi bikers, devo dire che tutto l' insieme non è niente male.
"Che fai mi rubi le scarpe?" mi chiede abbassando lo sguardo indicando i miei bikers leggermente più bassi e femminili.
"Se vuoi che indossi le scarpe col tacco, scordatelo!" gli dico incrociando le braccia al petto.
"No, sei perfetta" mi dice ammiccando; si infila il giubbotto ed esce da casa. Prendo il mio di pelle e la piccola borsa nera a tracolla; chiudo la porta a chiave e scendo le scale, sento il rombo della moto e quando arrivo davanti a lui mi blocco.
"Non dirmi che hai paura di nuovo?" mi dice allungandomi il casco.
"No, è che ho su un vestito se non l'hai notato. La moto non è il mezzo migliore" gli faccio notare.
"Vieni più vicino a me e non si vedrà nulla. Salta su!" faccio come mi dice anche se contro voglia e mi appiccico letteralmente a lui, mette in moto e sfreccia come sempre tra le auto mentre io come al solito prego di sopravvivere in sella a questo aggeggio infernale.
"Guarda che capelli!" mi lamento cercando di sistemarli specchiandomi nella vetrina del ristorante.
"Smettila Skye!" mi afferra la mano e mi trascina dentro senza il minimo garbo; il locale è uno dei più gettonati della città, dal soffitto cadono come gocce di pioggia i luminosi cristalli degli imponenti lampadari. I camerieri sono tutti in giacca e cravatta mentre i clienti tutti vestiti elegantemente; mi guardo e m'imbarazzo vedendo i bikers ai miei piedi per niente femminili ed eleganti vedendo le signore con tacchi da capogiro.
In fondo al locale vedo un signore sventolare con entusiasmo il suo braccio, Jamie mi stringe ancor di più la mano quasi dimenticandosi che è attaccata al mio corpo, sospira e poi mi fa strada.
"Potevi dirmelo che era un locale di lusso, mi sarei vestita meglio" gli sussurro continuando a sorridere come una scema.
"Per questa gente? No, non c'è motivo di farlo" mi risponde cupo.
"Ehi, figliolo!" esclama l'uomo di mezza età dai corti capelli grigi e due occhi azzurri come quelli di Jamie ma lui non sembra per niente felice di vederlo.
Jamie lo abbraccia freddo e poi guarda la signora accanto al padre.
"Charlotte" saluta il biondo che ancora non mi ha lasciato la mano, mi tiene dietro di se quasi come se mi stesse proteggendo, ma da cosa?
"E lei chi è?" mi sorride le donna; ha lunghi capelli dorati, due occhi color smeraldo ed ha qualche anno in meno del padre di Jamie.
"Lei è Skye. Skye lui è Edward, mio padre e lei è Charlotte, la sua compagna" mi presenta senza il minimo di entusiasmo. Gli stringo la mano lasciando prima quella del biondo e poi prendiamo posto a tavola.
"Allora Jamie, guidi ancora quella moto, vedo" sorride beffardo il padre.
"Si,papà" alza gli occhi al cielo sbuffando.
"Non immagini quante cadute ha fatto" mi dice Edward ridendo.
"Immagino, immagino" dico tra me e me senza farmi sentire, fingo un sorriso e poi mi guardo attorno sentendo gli occhi dei due puntanti come riflettori su di me.
"Hai trovato un lavoro?" continua suo padre stappando lo champagne e versandone un po' a tutti.
"No e per favore non iniziare a farmi una delle tue scenate" Jamie beve un lungo sorso per poi appoggiare pesantemente il bicchiere di cristallo, alto e snello sul tavolo.
"Hai vent'anni, quando ti deciderai?" chiede interessata Charlotte, mi volto verso Jamie e lo vedo molto irritato con il viso paonazzo.
"E tu hai quarantacinque anni, quando deciderai di trovartene uno? Oh, aspetta. Preferisci vivere a scrocco da papà" il suo tono è acido e freddo.
"Jamie!" lo ammonisce Edward, sbarro gli occhi e per poco lo champagne non mi va di traverso. Perchè è così scorbutico?
"Skye? Tu che fai nella tua vita?" il padre sposta il discorso su di me notando la sua compagna in grande difficoltà a far ripartire la conversazione.
"Lavoro part-time in un negozio." spiego timidamente, vedo i loro occhi brillare.
"Finalmente una ragazza con la testa sulle spalle!" esclama l'uomo sussultando sulla sedia, come se qualcosa lo avesse pizzicato.
"E guadagni bene?" osa domandare Charlotte.
"Beh, è quel che basta per pagare parte dell'affitto. Sa le grande aziende non calcolano una ragazzina di diciott'anni. Massimo che potrei fare è portare i caffè" continuo mentre gioco con le posate.
"Mi piace questa ragazza. Sai le altre amiche di mio figlio sono tutti tatuate, pieni di piercing e con strane professioni. Già non approvo il look di Jamie, quei tatuaggi e quel anello al naso, compresi gli orecchini" mi spiega Edward.
"Papà, finiscila" lo ammonisce Jamie. Il cameriere ci interrompe prendendo le nostre ordinazioni e poi posa un cestino di pane al centro del tavolo per poi scomparire.
"E' la prima vera ragazza con la testa sulle spalle. E' proprio una brava ragazza" eccolo, ecco il termine che odio. Sento le guance avvampare dall'imbarazzo e un po' dal nervoso.
"Papà io e Skye..." cerca di intervenire Jamie ma lui lo interrompe senza ascoltarlo.
"Sono felice che abbia incontrato una come te. Magari duri più delle altre" ammicca l'uomo, Charlotte gli da una gomitata sgranando gli occhi.
"Edward, non è carino da dire!" lo ammonisce lei.
"E' fortunato ad avere Jamie come figlio, sa? E' molto...premuroso" sorrido ai due e poi al biondo che mi guarda sconvolto.
Ci viene servito la prima portata; un tris di pasta italiana e poi per secondo un misto di formaggi. Odio il formaggio, ma faccio finta di andarne matta per cui ingoio tutto sorridendo felice anche se vorrei vomitare.
"Da quanto state insieme?" Charlotte riprende il discorso ed io mi sento mancare, credevo avessimo finito con questa storia.
"Pochi giorni" interviene Jamie un po' spaesato, non sa bene che dire o come comportarsi per cui ritorna a mangiare il tortino al cioccolato.
"Andiamo sorridi un po' maledizione!" esclama suo padre posando il cucchiaino dopo aver finito il suo dolce.
Lo vedo scuotere il capo contraendo la mascella dal nervoso; sorriso a Charlotte che è da diversi secondi che mi sta fissando.
"Ma fa così anche quando è con te?" mi chiede lei indicando il biondo accanto a me.
"No, no. Sorride spesso." gli rispondo titubante, ma mi rilasso quando vedo che ha apprezzato ciò che le ho appena detto.
Dopo diversi minuti arriva l'ora di tornare a casa; ci alziamo e dopo aver pagato usciamo dal locale.
"Sai mi piace moltissimo il tuo vestito" mi dice Charlotte guardandomi da testa a piedi.
"La ringrazio" sorrido guardando il suo; ovviamente l'avrà detto per gentilezza, il mio Jess l'ha comprato ad una bancarella e il suo...beh il suo è firmato Burbary, la vedo dura che trovi bello un normale pezzo di stoffa nero.
"Come mai niente tacchi?" continua lei, guardo Jamie che mi sorride mentre suo padre gli sta parlando, ma sembra non ascoltarlo.
"Perchè mi trovo meglio con gli stivali e poi lui mi ha già costretto salire in moto con un vestito figuriamoci se avessi avuto i tacchi" non so più che pesci pigliare, sono in estremo imbarazzo; queste persone sono di un'altro livello, sarebbero perfetto per Paris ma non per me, io non sono quel tipo di ragazza, io non penso ai vestiti.
"Ti stanno davvero bene. Io non ho mai indossato un vestito senza tacchi ma accidenti, a te stanno davvero bene!" questa volta colgo un pizzico di verità nelle sue parole per cui le sorrido rilassandomi per alcuni secondo.
"Skye, è stato un piacere conoscerti. Ti aspettiamo a casa per Natale eh?" ride suo padre stringendomi la mano calorosamente; arriva poi il turno della sua compagna che mi da due baci sulle guance, li guardiamo salire su un'auto nera e non ci muoviamo fino a quando questa non scompare.
"Da quando sono il tuo fidanzato?" mi chiede Jamie divertito mentre mi passa il casco.
"Smettila!" lo ammonisco ridendo
"Perchè lo hai fatto?" sale in sella ed io mi sistemo dietro di lui.
"Perchè mi sembrava di essere a cena con mio padre" gli rispondo allacciando il casco.
"Anche per il tuo quello che fai non va mai bene?" mi chiede prima di mettere in moto, annuisco sentendo una stretta al cuore; appoggio le mani sui suoi fianchi, le luci si accendo, il motore romba e poco dopo mi trovo nel bel mezzo del traffico londinese.


Spazio autrice.
Salve!
Volevo scusarmi se il capitolo è lungo e se ci sono errori ma ho avuto pochissimo tempo per corregerlo.
Fatemi sapere che ne pensate e se devo continuare, un bacio :)
Grazie.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower / Vai alla pagina dell'autore: ANormalGirl