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Autore: Creepy_Teenage    24/04/2014    0 recensioni
Io non so se effettivamente lei è di fronte a me, potrebbe pensare la stessa cosa, potrebbe avermi riconosciuto ma preferisce restare zitta. Sembriamo avere entrambi paura.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Le luci dell'ospedale mi accecano, sono in una barella in corsa, non so dove mi stiano portando e non so nemmeno perché sono qui. Tre vecchiacci in camice mi stanno tenendo d'occhio, dietro di loro c'è qualcuno che cerca di stare al passo loro ma non so chi sia.

“Patrick! Patrick ti rimetterai! Andrà tutto bene!”

Ma chi è? Non ne ho idea, forse ho perso la memoria o forse mi ha scambiato per qualche suo amico, fatto sta che si è fermato qualche metro fa. Ho perso molto sangue, o almeno questo è quello che capisco da quello che i medici si stanno dicendo. Non mi sento le gambe ma so che ci sono ancora, devo aver bevuto di nuovo e devo aver di sicuro guidato, è l'ipotesi più sensata. Al gruppo di medici si aggiunge anche una ragazza dai capelli neri, giovane e snella, non sembra un medico vero e proprio vista l'età, dev'essere una tirocinante. Devo ammettere che in 22 anni non mi sono mai trovato in una situazione del genere, entravo negli ospedali solo per fare visita a gente morente.

 

“Sai cosa devi fare, Lisa?”

“Sì dottore, controllare il battito cardiaco”

 

Lisa? Questo nome non mi è nuovo, inizio a rifugiarmi nei miei ricordi.

Io e Lisa avevamo un bel rapporto, quando eravamo dei 16enni uscivamo ogni giorno, dopo le 19, facevamo il solito giro della città e alle 21 eravamo già a casa, in estate ci potevamo stare fuori fino a tardi e capitava di vederci anche di mattina. Adesso che ci penso una sera di maggio stavamo parlando del nostro futuro, dei nostri sogni e desideri e mi confessò la sua attrazione verso la medicina. A me quella roba non piaceva, mi piaceva solo leggere.

 

La tirocinante che mi sta controllando il battito cardiaco può essere davvero quella Lisa, ha lo stesso sguardo di ghiaccio, la stessa voce, la stessa corporatura. Non la vedo da un po' di anni. Potrei avere la certezza se solo mostrasse il suo avambraccio destro, lei si tatuò un'aquila per i suoi 17 anni ma il camice le copre le braccia.

 

L'ultima volta che passai davvero una serata con lei era per la sua festa dei 18 anni, aveva fatto le cose in grande ed eravamo tantissimi, rividi dopo tanto tempo amici con cui passai l'infanzia. Circa sei mesi prima trovò il suo amore, Travis, smettemmo di uscire abitualmente, voleva passare più tempo con lui e io ero davvero sotto con lo studio, penso che quella sera mi invitò solo per educazione. Non parlammo per niente, passai tutta la serata seduto, ogni tanto capitava qualche chiacchiera con qualcuno, roba di un paio di domande e basta. Dopo quella sera non la vidi più, nessuno cercava più l'altro.

 

 

Io non so se effettivamente lei è di fronte a me, potrebbe pensare la stessa cosa, potrebbe avermi riconosciuto ma preferisce restare zitta. Sembriamo avere entrambi paura.

 

I medici aprono una porta, è una camera riservata a me, è tutta grigia e solo una luce al centro illumina le quattro mura, vengo “trasferito” dalla barella ad un comodo letto munito anche di cuscino, resto a fissare il soffitto per qualche minuto.

 

Giro la testa verso destra, in direzione della porta, i medici non ci sono più ma lei è rimasta, sta con le braccia incrociate appoggiata allo stipite della porta a farmi un mezzo sorriso, mi fissa con quello sguardo che sembra dire “Sei sempre il solito, non cambierai mai.”

 

“Ciao.” dice andandosene.

  
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