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Autore: _Gups_    24/04/2014    3 recensioni
Bra Brief, 25 anni e un inizio di una brillante carriera.
Come il padre ha un carattere difficile: è determinata e orgogliosa ma allo stesso tempo fredda e distaccata, chiusa in una corazza di ghiaccio.
A distanza di alcuni anni un incontro casuale le permette di ritrovare una vecchia conoscenza: Goten Son, migliore amico di suo fratello nonché figlio di Goku, l'ossessione del padre.
Goten è un ragazzo premuroso, dolce e innamorato di lei.
Bra invece è diffidente e fatica a fidarsi delle persone, soprattutto degli uomini.
Nonostante questo, il rapporto tra i due è destinato ad evolversi e a cambiare la vita della ragazza per sempre. Ma basterà l'amore? Sarà abbastanza per sciogliere Bra?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bra, Goten, Trunks, Un po' tutti | Coppie: Bra/Goten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
 







“Allora hai capito o te lo devo scrivere da qualche parte?”
“No signora Brief è tutto chiaro, la ringrazio per il suo tempo.”
“Signorina. E adesso vattene, ho da fare.”
 
Il giovane si alzò dalla sedia e uscì dall’ufficio.
 


Eh si, da quando ho spodestato mio fratello e sono diventata il nuovo presidente della Capsule Corporation non ho mai un minuto di tregua.
Chi sono? Mi chiamo Bra Brief, ho 25 anni e una carriera che mi piace.
Volete sapere perché do di matto se mi chiamano signora? Beh, perché non sono una triste donna sposata. Non sono neanche fidanzata a dire la verità e non ho alcuna intenzione di diventarlo.
Odio gli uomini, sono la peggio specie. Non si meritano il rispetto di nessuno figuriamoci il mio.
L’unico uomo che rispetto è mio padre, e non certo perché è il principe dei Sayan, la razza guerriera più potente dell’universo. No, lo rispetto perché è come me.
Esatto. Mio padre Vegeta è esattamente come me.
È testardo e orgoglioso esattamente come me.
O meglio, sono io che sono esattamente uguale a lui.. In ogni caso è lui che mi ha cresciuto e viziato fin da piccola. 
E detto tra noi, credo che abbia sempre preferito me a mio fratello Trunks.
Certo, Trunks è quello intelligente, ed è quello più grande. Ma a differenza di ciò che si dice in giro, questo non gli ha mai portato chissà quali privilegi.
Mia madre Bulma, lo adora. Come lo adorano tutti ovviamente, grazie alla sua incommensurabile fama da bravo ragazzo.
Io l’ho sempre detestato perché si comportava un po’ da stronzo con me da piccola. 
Litigavamo e mia madre prendeva le sue difese, e mio padre le mie.
Col passare degli anni le cose sono cambiate completamente, non odio affatto mio fratello.
Non ne avrei motivo comunque, perché se c’è una cosa che abbiamo chiarito è che la stronza tra noi due, beh sono io.
 
Quando cinque anni fa, finiti gli studi ero in cerca di lavoro non è stato difficile trovarlo.
La Capsule Corporation era diventato un covo di patetici ometti da quattro soldi che giocavano a fare gli scienziati, e mio fratello non era più in grado di gestire la situazione. Diciamocelo, un tipo come lui non è adatto a fare il capo.
Così sono andata da mio padre e gli ho proposto di sostituirmi come presidente al posto di Trunks.
Il resto è stato facile, mio padre ha convinto mia madre e cinque giorni dopo ero il nuovo presidente.
Trunks non ne ha mai più parlato, tutti pensano che ce l’abbia a morte con me ma in realtà sono certa di avergli fatto un favore. Lui odiava quel lavoro, anche se non lo ammetterà mai.. Ma a me va bene così.
 
 Pochi mesi dopo, gli idioti erano stati tutti licenziati e avevo liberato posti per scienziati veri.
Molti di loro erano tirocinanti e il vantaggio è che essendo giovani avevano idee molto moderne ed innovative e si accontentavano di una paga modesta. Così loro sono felici di portare a casa la paga mensile e qualche nuova invenzione iper-tecnologica e io ci guadagno.
Una vittoria per tutti.
 
Il mio lavoro mi piace e mia madre e mio nonno sono felici che contribuisco positivamente nell’azienda di famiglia.
 
Comunque, oggi la giornata è piena.
Pochi minuti fa ho avuto l’incontro con un rappresentante che spera di entrare in affari con noi.
Ovviamente le sue speranze sono vane. Se pensa che metta mano ai fondi della MIA azienda per un suo capriccio si sbaglia di grosso, non avrà neanche un centesimo da me.
A casa tutti mi dicono di essere più accomodante e meno selettiva. Ma questo è quello che sono, questo mi definisce e non ho alcuna intenzione di cambiare niente.
 


Premo il tasto 8 del telefono che ho davanti, sulla mia scrivania.
Dopo due squilli, Emily, la segretaria,risponde con la sua voce irritante da divorziata esaurita.
 
“Bra, ti serve qualcosa?”
“Beh se mi chiama di nuovo per nome, sarà lei ad aver bisogno di un nuovo lavoro.”
“Scusami. Trunks ci faceva fare un po’ a modo nostro, i cognomi non gli piacevano granchè”
“Se mio fratello non si faceva rispettare non è un problema mio. Ho detto di darmi del “tu” perché altrimenti mi sentirei un’anziana complessata. Ma finchè lavori sotto di me io sono la signorina Brief.”
“Chiaro, di cosa hai bisogno?”
“di un pausa, e un pranzo. Rimanda l’appuntamento delle 2 a domani e scopri dov’è mio padre.”
“ci penso io”
“bene.”
 
Chiudo la comunicazione.
 


Credo che dovrei sostituire la segretaria in ogni caso. Ho avuto pazzi in abbondanza qui dentro ed Emily mi sembra sempre più tendente all’esaurimento. Penso che darò il suo posto ad uno di quei segretari gay che vanno in giro con un foulard legato al collo. Sono strani ma simpatici e molto più organizzati.
La settimana scorsa Emily ha fatto un casino con gli appuntamenti e mi sono ritrovata con 12 riunioni nello stesso giorno. Non credo che perdonerò facilmente la prossima cazzata, qualunque sia il suo problema.
 


Mi alzo e prendo la mia giacca e mi avvio per il corridoio.
Mentre cammino per raggiungere l’ascensore incontro mamma.
 
“Buongiorno tesoro!”
“Frena l’entusiasmo mamma, non è affatto un buon giorno”
“cosa c’è che non va?”
“Emily. È l’ora che vada in pensione o che qualcuno la faccia ricoverare in qualche istituto psichiatrico”
“dalle tempo, sta affrontando un divorzio difficile. E poi nessuno si è lamentato..”
“pff, come vuoi”
“stai uscendo?”
“Si, cercavo papà, tu sai dov’è?”
“Dovresti pensare più al lavoro e meno a quello che fa tuo padre. Comunque si sta allenando, a casa. Siete come un circolo chiuso voi due, da quando vi allenate insieme siete diventati l’uno la copia dell’altro!”
“sono perfettamente in grado di organizzare i miei impegni. E poi se stessi tutto il giorno rinchiusa qui dentro diventerei una rammollita, come Trunks.”
“Non dire così di tuo fratello, fa del suo meglio”
“Come no, ciao mamma”
 



Mi allontano velocemente, giusto in tempo per non sentire la replica di mia madre. 
Le voglio molto bene ma odio quando finge di non capire o non ammette che ho ragione.
 
Arrivata al piano terra passo per la reception, saluto gli impiegati ed esco.
Il grande orologio digitale, nuovo e bellissimo che ho deciso di far istallare all’esterno dell’edificio segna le 12.02 e 24 secondi.
Ho esattamente 3 ore per tornare a casa, trovare mio padre e tornare al lavoro in tempo per gli appuntamenti del pomeriggio.
La giornata non è particolarmente entusiasmante ma allenandomi con mio padre mi diverto. Sto bene con lui e mi piace passare il mio tempo libero nella Gravity room o nel giardino dietro casa se questo lo rende particolarmente fiero di me.
 
Una volta abitavamo alla Capsule Corporation ma dopo i lavori di ampliamento abbiamo deciso di trasferirci.
La casa è a 2 minuti da dove sono adesso e anche se ci siamo spostati di poco e l'abitazione è pressoché identica a quella vecchia, mi piace. Tutto quanto.
 
Mi alzo in volo e mi avvio verso casa.
 
 
 
__________
 
Ecco il primo capitolo, questa fanfiction sarà piuttosto lunga e con tanti colpi di scena. 
Spero che come inizio vi sia piaciuto.
Fatemi sapere cosa ne pensate
Un bacio: (:
 
 
  
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