Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: DianthaDarkenRiven    24/04/2014    0 recensioni
Il cavaliere nero di Regina precedentemente è stato privato del suo cuore dalla Wicked Witch e scopre lentamente che per quest'ultima forse inizia a provare qualcosa.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< Qualcosa di strano >>

 

La luce filtra attraverso la folta chioma degli alberi che la circondano, formando piccoli cerchi intorno al suo viso. Uno per la precisione si forma ad azzeccarle un occhio, costringendola a strizzarlo e a svegliarsi controvoglia. “Stupida mattina” pensa mugugnando altre parole incomprensibili, prima di stirarsi e di rimanere un attimo a fissare il cielo. Può ancora sentire il piccolo calore che le accarezza il viso e il leggero fastidio del sole che punge i suoi occhi verdi, ma solo fisicamente, il resto è solo un ricordo. Le sembra essere passata un'eternità da quando Zelena, la Wicked Witch, le ha preso il cuore dal petto lasciandola vuota, quando invece sarebbe stato solo qualche mese. Lo sente ancora in modo strano, si sente come uno spettatore esterno al mondo, uno che guarda, osserva, agisce, però nulla l'attira, niente la soddisfa, non c'è qualcosa che le faccia provare.. qualcosa.

Si alza da terra e raccoglie la sua spada, legandosela di fianco alla cintura, la estrae per tenerla qualche istante in mano. Una bella lama, lucente e allo stesso tempo nera come la notte, ce l'ha da quando Regina gliel'aveva regalata assieme all'armatura da cavaliere nero, da allora l'aveva usata in tante di quelle battaglie e scontri da essere stupefatta che nemmeno ci fossero imperfezioni che potessero testimoniarle.

Ovviamente non c'era solo un lato della medaglia, l'essere senza cuore aveva dei vantaggi, specialmente se dovevi lavorare per forza per una strega malvagia che avrebbe voluto tutti morti. Poteva eseguire gli ordini che le venivano dati senza provare alcun che, solamente un piccolo accenno d'emozioni, come una brezza flebile e veloce. Niente sensi di colpa e niente ripensamenti. Solo ordini ed esecuzioni, per non parlare del fatto che la mente restava lucida, nessun intralcio con qualche sorta di sentimento contrastante, il cervello prevaleva su tutto.

 

Ho una missione per te” ts! Mi ha scambiato per un bambolotto? Borbotta imitando la voce di Zelena quando qualche mese prima era apparsa nella foresta a rovinarle una perfetta battuta di caccia. Come se avessi mancano il daino per caso. Bloody Hell! Se riprendo il mio cuore ti faccio vedere io strega antipatica.. calcia un ramo per terra. Malvagia.. salta un tronco lasciato per terra. E vanitosa. Si ricorda ancora quanti vestiti dal castello di Regina si fosse provata per ammirarsi poi allo specchio e complimentarsi per la sua bellezza. Alza gli occhi al cielo e scende per la stradina sconnessa che portava al fiume, ci voleva un po' d'acqua fresca per svegliarsi del tutto. Non riusciva ancora a capacitarsi di essersi lasciata sconfiggere così facilmente in un duello, non le era mai successo, soprattutto odiava il fatto di dover prendere ordini senza scelta, c'era già passata per molti anni a non poter scegliere per se stessa e ora non aveva intenzione di ritornarci, prima o poi avrebbe ripreso ciò che era suo e si sarebbe vendicata. Oh eccome se lo avrebbe fatto!

 

Arrivata sulla riva del fiume si inginocchia per prendere un po' d'acqua sulle mani e berne un sorso, ma non appena i suoi occhi guardano il proprio riflesso si alza di scatto estraendo la spada e puntandola verso la donna che le stava accanto e la quale aveva visto accanto a sé nello specchio d'acqua. Subito quella alza le mani in segno di resa dopo aver cacciato un piccolo grido di spavento.

 

Non sono qui per farti del male! Metti giù l'arma! Esclama seppur con voce controllata e calda.

 

Mh-hm.. fammi indovinare, passavate di qui per un po' d'acqua e vi siete avvicinata per fare due chiacchiere. Inarca un sopracciglio e non abbassa minimamente la spada, non era tipo da fidarsi delle persone, non avrebbe abbassato la guardia così velocemente.

 

No infatti. Sei stata tu a farmi arrivare qui. Le risponde con molta calma la donna vestita con un bizzarro abito blu.

 

Chi siete? In che modo IO vi avrei fatto venire? Non sono una persona dotata di grande pazienza, ora men che meno date le circostanze, questa è l'ultima possibilità prima che la punta della mia spada trapassi il tuo corpetto blu, sporcandolo di rosso. A voi la scelta, mylady. Un piccolo sorriso spavaldo e arrogante le si dipinge in volto, in attesa che quella le desse le risposte che voleva. Non le era nuova quella figura, ma non riusciva a ricordarsi dove l'avesse già incontrata prima.

 

Elizabeth, sono passati molti anni dall'ultima volta che ci siamo incontrate, non mi stupisco che tu non mi riconosca. Le sorride con un tono calmo, pieno di calore, quasi di un'amica che non vedeva da tempo. Forse in un'altra forma riuscirai a ricordare. Detto questo la donna schioccò le dita e tutto il suo corpo venne avvolto da un alone turchese che la rimpicciolì e le fece comparire sulla schiena due piccole ali. Non era più grande di una mela e la cosa fece balzare indietro

 

Bloody Hell!!! Elizabeth che inciampò e cadde col sedere a terra.

 

La fata turchina le si avvicina lentamente librandosi nell'aria come se fosse una piccola foglia mossa dal vento e le arrivò a posarsi sul suo ginocchio. Elizabeth non sapeva se essere sorpresa per il fatto di aver capito che quella notte da bambina, quando aveva espresso il desiderio di poter fuggire via da Wonderland,, fosse stato tutto vero o per aver appena visto una donna trasformarsi per metà coleottero e poggiarsi sul suo ginocchio. Si era totalmente dimenticata delle fate nella Foresta Incantata, mancavano appunto solo quelle al bel quadro in cui si era ficcata. La prende per il corpo e la mette a terra rialzandosi e rinfoderando la spada dopo averla raccolta da terra, per poi tornare all'acqua. Non aveva tempo per delle chiacchiere, non aveva desideri da esprimere né tanto meno altro per la testa oltre all'aspettarsi un altro ordine da parte di Zelena. Era inutile. Si lava le man, senza degnare di uno sguardo la fata Turchina che alza gli occhi verso il cielo per la testardaggine della ragazza e vola proprio davanti a lei cercando di attirare la sua attenzione.

 

Senti. Si ferma dal volersi lavare il viso non appena vede che l'unica via per mandare via la fata era “socializzare”. Non ho idea del perché tu sia qui, non voglio nulla, sto apposto così. Grazie della visita, buona giornata. Fa per spostarsi da lì e immediatamente la fata le si para di nuovo davanti al viso.

Le fate non vengono attratte dai mortali a caso, ci deve essere per forza qualcosa che tu desideri.

 

Sì. Farmi un bagno, prendere un po' il sole e andare a caccia perché secondo qualcuno non riesco a farlo adeguatamente. Tutte cose che non richiedono la magia. Ti ringrazio comunque del pensiero.

 

Ma certo! Dice improvvisamente come se avesse appena realizzato qualcosa di importante.

 

Cosa?

 

Non l'hai capito? Sorride soddisfatta di aver afferrato il motivo per la quale era apparsa.

 

Ehm.. capito che cosa?

 

Il pensiero! Lo hai detto tu stessa!

 

Sì! L'ho detto! Esclama Elizabeth non capendo bene che cosa avesse detto di tanto eclatante da far illuminare il viso della fata in quel modo. Avrebbe voluto saper leggere nel pensiero, ci sarebbero stati molti meno problemi di comunicazione.

 

Non hai capito. Ridacchia comunque felice di poterla aiutare. Sono apparsa per volere del tuo pensiero. Guarda speranzosa la ragazza che di tutta risposta attende che lei vada avanti, sbuffa quasi irritata dalla poca elasticità mentale di quella. La cosa a cui stavi pensando è la stessa che tu desideri! Per questo sono apparsa, perché tu te ne renda conto.

 

Le fate non esprimono solamente i desideri?

 

Oh no, tesoro. Scuote la testa. Siamo anche coloro che guidano le persone verso i propri desideri, se essi ovviamente sono puri e non egoistici.

 

Beh, mi spiace deluderti, ma non stavo pensando a niente del genere, fidati. A meno che per desiderio non si intendesse la vendetta da una strega che ha rubato un cuore, allora sì che sarebbe stato utile avere una fata turchina.

 

E a cosa stavi pensando? Incrocia le braccia assumendo un'espressione in attesa di conferma per le parole che aveva precedentemente detto.

 

Ho pensato un mucchio di cose, è impossibile elencarle tutte. Vendetta, rassegnazione, rabbia, al fatto che mi sento un cestino di vimini dopo una fiera di paese..

 

Non pensavi a nessuno? La interrompe volutamente prima che potesse divergere dal punto di arrivo di quella conversazione. La vede momentaneamente spaesata e pensante.

 

No, non mi pare.

 

Non appena ti sei svegliata non hai pensato a qualcuno in particolare?

 

Io non.. si ferma un secondo a riflettere, non capiva il senso di tutto quell'interrogatorio, non teneva il conto di quanto lei pensasse o su chi focalizzasse la sua attenzione, pensava e basta, senza troppi ragionamenti. Nota sul viso della fata una vena di esasperazione, non stava arrivando esattamente al punto in cui doveva arrivare, probabilmente perché trovava tutto quella conversazione una cosa assurda che la portava lontano da ciò che doveva fare. Senti, mi piacerebbe molto continuare questa discussione sui miei desideri più nascosti di cui nemmeno io sono a conoscenza..

 

La fata usò la sua bacchetta magica per fa lievitare così all'improvviso la giovane ragazza che si ritrovò sospesa come un piccolo salame, colta alla sprovvista di nuovo a causa della magia, come quando la strega verde l'aveva scaraventata contro la parete per ben due volte o le aveva fatto volare le armi.

 

Nemmeno adesso pensi a niente?

 

Che devo pensare??

 

Oh santo cielo quanto sei cocciuta! Vorresti dirmi che non hai pensato a nulla? La gira facendola rimanere a testa in giù e la alza ancora di più verso l'alto.

 

A un duello! Un fottuto duello con la Wicked Witch e con questo? Non è la prima volta che penso a quello che m'ha fatto e a quello che fa, come parla, come si veste, come si diverte davanti allo specchio con i mille vestiti di Regina, a quanto sia maniacale la sua sete di vendetta verso di lei, al fatto che accenna una piccola smorfia che le fa arricciare il naso quando le cose non vanno come aveva programmato e abbassa lo sguardo delusa o amareggiata. O... si zittisce, distogliendo lo sguardo dalla fata. Come diavolo le era venuto in mente la smorfia di Zelena in un momento come quello? Era a testa in giù per via di una fata probabilmente con seri problemi e ciò a cui pensa è al volto della strega? Avrebbe potuto continuare il lungo elenco, dire anche l'inverso, ovvero parlare del piccolo sorriso che le incurvava le labbra ogni volta che qualcosa le interessava o le piaceva o la sua risata, quasi a voler schernire tutti. Una bella risata. Avrebbe potuto continuare all'infinito ad elencare i tratti di quella persona che reputava di odiare. Perché la odiava, vero? Le aveva preso il cuore e costretta ad obbedire ai suoi comandi, non poteva esserci altro.

 

Chi è la persona a cui pensi costantemente? Ripete la domanda con tono dolce la fata turchina sicura che le perplessità della ragazza le avessero finalmente aperto gli occhi sui suoi veri desideri. Dopo averla girata mettendola dritta, la stava posando a terra.

 

Non vuol dire niente. Io non desidero Zelena, io la odio, lei mi usa come un bambolotto! Non me ne frega niente di lei!

 

Di che colore sono i suoi occhi?

 

Azzurri come il ghiaccio. Risponde senza neanche aspettare una pausa fra la domanda e la risposta.

 

Con che mano esegue gli incantesimi?

 

La destra. Risposta veloce.

 

Quando le hai lanciato la freccia contro perché non le si è nemmeno avvicinata?

 

Fa per rispondere, ma si blocca. Se la ricorda bene la scena, Zelena che appare dietro di lei e che si beffeggia del suo tiro con l'arco, era stato istintivo il prendere e scoccarle una freccia, ma l'aveva mancata. Erano a poca distanza, nemmeno un cieco avrebbe sbagliato quel tiro e la strega non si era mossa. Poteva schernirla quanto le pareva, ma non era imbranata nel tiro con l'arco. Non aveva voluto colpirla.

 

Per odiarla, ne sai parecchi di dettagli di lei.

 

Avrebbe voluto che quella fata non fosse venuta a confonderla, perché aveva fatto quello, nient'altro. Il fatto che avesse notato tutte quelle cose di Zelena non significava certo chissà cosa, erano dettagli, solamente questo, piccoli e non rilevanti. Che importanza poteva avere il fatto di notare quelle cose? Chiunque avrebbe potuto benissimo vedere la differenza fra il sorriso che la strega mostrava a tutti per mascherare quanto in realtà stesse soffrendo dentro, quanto in una piccola smorfia potesse essere nascosta una delusione, chiunque avrebbe pensato che quel sorriso compiaciuto era un bel sorriso, uno di quelli che riuscivano a farle mancare la terra sotto i piedi e uno sguardo che la costringeva ad abbassare il suo, penetrante e celatore di un mondo.

Si avvicina di nuovo all'acqua del fiume e vi guarda il proprio riflesso. Era confusa. Davvero tutti avrebbero visto tutto ciò che lei vedeva ogni volta che il suo sguardo incontrava quello di Zelena?

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: DianthaDarkenRiven