Come on, Doctor, show me the stars.
11. The
past takes its meaning from whatever we do right now {Kazran/Abigail – A
Christmas Carol }.
Kazran ha trascorso talmente tanto tempo a rimuginare sul passato, che non
si è mai goduto il presente e, di conseguenza, il futuro. Dopotutto discende dall’uomo
più terribile dell’intera città e talvolta Kazran teme che abbiano sin troppi
lineamenti in comune.
Ma, ora che il Natale è salvo, quei brutti ricordi stanno iniziando a sfumare
e, al loro posto, se ne fanno avanti di migliori.
Quando Abigail accarezza gli stessi tratti che egli disprezza, il passato
sembra essere solo uno specchio d’acqua galleggiante, un riflesso che si staglia
in un’infinità di pozze.
«Sei lo stesso uomo di cui mi sono innamorata anni fa», asserisce Abigail,
articolando le parole come in uno spartito.
Ma non sta cantando, non è vero?
«Non proprio», ammette lui, chinando leggermente il capo.
«Ma i tuoi occhi, il modo in cui abbassi lo sguardo quando ti senti in
imbarazzo… sei sempre il mio Kazran».
Non è ancora troppo tardi – si ripete Kazran, incorniciando il volto dell’amata
nella propria mente.
«E non smetterò mai di esserlo, Abigail».
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Sì, ho speso qualche parolina in più del dovuto. Ma voi non potete
capire – o forse sì – lo stato in cui mi ridusse questo speciale di Natale la
prima volta che lo vidi. Ero una valle di lacrime, ecco.
Comunque, vi anticipo che la prossima sarà una TARDIS/Doctor – ovvero, per
essere più precisi, il Dottore visto dal punto di vista (scusate il gioco di
parole) del TARDIS. Sarà un esperimento per me, spero gradirete. XD