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Autore: hislaugh    24/04/2014    1 recensioni
Tutto quello che più ci spaventa sono le profondità dell'ignoto.
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(One shot, 1.207 parole)
Punto di vista di Zayn, enjoy! ♥
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di Cosa Hai Paura?
(One shot)
 
«Ci sono due modi per guardare il volto di una persona.
Uno è guardare gli occhi come parte del viso.
L'altro è guardare gli occhi e basta, come se fossero il volto.
E' una di quelle cose che mettono paura quando le fai.
Perchè gli occhi sono la vita in miniatura.»

 
 
Ci sono davvero poche cose di cui ho paura, che temo. Ho paura di arrivare per ultimo a tavola e scoprire che quell’irlandese biondo si sia mangiato pure il tavolo, ho paura di scordarmi le parole nel bel mezzo di un concerto e di fare una figura di merda colossale, ho paura di svegliarmi e scoprire che tutto questo sia un sogno, ho paura di dormire completamente nel buio, ho paura del nero, ho paura di perdere lei.
Non mi è mai piaciuto il colore nero. Fin da piccolo mi sono sempre addormentato con almeno una piccola luce accesa e tutt’ora è così, il che ha provocato non poche prese per il culo ma sorvoliamo. Che poi, alla fine, è tutto un problema mentale. Non che sia malato, no. Mia mamma me lo diceva sempre: è tutto nella tua testa, Zayn e ha ragione. Ma cosa ci posso fare? Non riesco a dormire con la stanza buia. Non si ha poi davvero paura del buio ma di ciò che ci vediamo dentro, mia mamma diceva sempre pure questo. Io non so di preciso cosa ci vedo in tutto quel nero, so solo che non mi piace proprio. Non mi è mai piaciuto quel colore. Così scuro, così cupo e freddo, come l’inverno. Solo che l’inverno è bello. L'inverno è bianco, di un bianco candido, come la neve. Il nero è tutta un’altra storia. Il nero ha la stessa consistenza degli incubi che si fanno la notte, spaventosi.
È così triste.
Credo che prima dei One Direction fosse tutto nero. Insomma, non proprio tutto tutto, ma quasi. Era tutto così piatto, monotono.. poi è cambiato tutto e il nero andava sfumando in un grigio scuro, chiaro, chiarissimo, bianco. Non so adesso che colore abbia la mia vita, so solo che non è più di quel nero che inghiotte tutto nel suo vortice oscuro.
Secondo me ogni persona brilla di un colore proprio. Un po’ come quando si ha qualcosa che differenzia una persona dall’altra. Per me quel qualcosa è il colore. Prendete Niall. Niall è senza dubbio un azzurro. Azzurro così intenso da sprizzare felicità da tutti i pori. Niall è dello stesso colore dei suoi occhi così chiari, così splendenti, dello stesso colore del mare. Niall è dolcezza e allegria insieme, Niall è azzurro.
Louis. Louis è verde. Louis è il verde delle vesti di Peter Pan, che non voleva mai crescere e fuggì sull’isola che non c’è. È spensieratezza, energia, vitalità, verde.
Liam è nocciola. Di quel nocciola che ti mette tranquillità, sicurezza, calma interiore. Liam è quell’equilibrio tra il troppo e il troppo poco, Liam è stabilità. Liam è nocciola dello stesso colore della sua voglia sul collo.
Harry è dello stesso colore degli smeraldi. Così rassicurante e affascinante, come i suoi occhi.
E poi c’è lei. Che colore è lei? Lei è senza dubbio blu. Blu intenso, come i suoi occhi, dello stesso colore dell’oceano. Ho sempre visto l’oceano come una grandissima distesa d’acqua, affascinante si, in tutta la sua maestosità ma anche temibile per tutto quello che c’è all’interno, nelle profondità e che tu dalla spiaggia non puoi vedere. Ti siedi, ti godi la vista ma non ti avvicini perché non sai cosa potresti trovare dentro. Lei è così. La vedi da fuori, bella bellissima con i suoi capelli scuri e gli occhi pieni delle onde del mare e ti trovi davanti al panorama più bello che tu abbia mai visto.
Purtroppo per me io non ho mai saputo nuotare. Ho sempre avuto troppa paura dell’acqua, di annegare, di buttarmi. Riflettendoci, forse non sono così poche le cose di cui ho paura.
Forse anche per questo il mare mi incute timore. In genere fa paura tutto ciò che non si conosce: il buio, il nero, le profondità dell’oceano.
Eppure, buttarmi è stata la cosa migliore che avessi mai potuto fare: l’oceano dall’interno è ancora più bello.
«Bell’addormentato.» canticchia lei, nel mio orecchio. Non c’è modo migliore per svegliarsi.
Sento la sua mano accarezzarmi la schiena, seguire la spina dorsale per poi scendere e risalire in una dolcissima tortura di brividi. Come fa? Potrei morirci sotto il suo tocco, delicato e deciso allo stesso tempo.
Mi beo per un po’ di quel risveglio quando all’improvviso non sento più niente. Mi piacerebbe aprire gli occhi ma non ce la faccio: la palpebre sembrano pesare così tanto che mi riesce quasi impossibile farlo.
Dopo qualche istante le alzo con una lentezza da fare invidia e quando riesco a fare abituare gli occhi alla luce tutto quello che vedo sono delle labbra. Uno dei lati è leggermente curvato all’insù in un mezzo sorriso, sono rosee e- lo so- incredibilmente morbide e calde. Vorrei toccarle ma il mio corpo non risponde ai comandi. Mi sento tanto intrappolato in un corpo che non è il mio. Quando alzo lo sguardo i miei occhi scuri incontrano due pozze colore dell’oceano. La storia del vedere il mare negli occhi di una persona credevo fosse tutta una cazzata. Almeno fin quando non ho conosciuto lei. È come se in quelle iridi vedessi le onde infrangersi contro la spiaggia, il loro suono così rilassante e piacevole, neanche avessi una conchiglia da appoggiare all’orecchio, bastano i suoi occhi.
Blu acceso. Elettrico, che ti da la carica per superare la giornata. Lei è la mia carica, come una dose di eroina. Lei è la mia droga preferita, credo di esserne dipendente, non ne posso più fare a meno.
Io non so di che colore fosse la mia vita prima di conoscere lei. Forse qualcosa simile ad un grigio chiaro, o al bianco, luminosa, come le luci dei riflettori che si posano su di noi su quel palco che sa tanto di casa, forse qualcosa di diverso ma pur sempre di luminoso. Adesso la mia vita ha lo stesso colore dei suoi occhi. È come se lei avesse invaso in tutto e per tutto il mio territorio, con il suo alone blu, rendendo tutto di quel colore che a me è sempre piaciuto.
Non so come ci sia riuscito ma ho distolto lo sguardo dal suo, è come se riuscisse a leggermi dentro e probabilmente è così, credo sia l’unica che riesca a farlo solo guardandomi. Ha i capelli sparsi per tutto il cuscino, in netto contrasto con la sua capigliatura scura. Ha le mani sotto di esso, è accucciata. Si mette sempre così quando deve dormire, anche quando la stringo a me e la sua schiena combacia perfettamente al mio petto, come se fosse stata modellata per questo. È così piccola, lei. Sembra quasi che si riesca a spezzare tra le mie braccia e invece lei è forte, dura. È una grandissima rottura di scatole tra pizze, pugni, occhiatacce e frecciatine a più non posso, eppure non la cambierei per niente al mondo. Sapete che noia ad avere un rapporto tutto perfetto, rose e fiori? Nah, non fa per me. E neanche per lei. E’ come se in tutto questo casino che è la vita noi ci fossimo trovati. Oddio che frase zuccherosa, però è la verità.
Abbasso lo sguardo di nuovo sulle sue labbra, vedendole curvarsi in un ampio e luminoso sorriso. In quel sorriso c'è’ il senso di tutto quello che sto cercando.
 



Spazio AutriceHellooo! I'm back, bitches. No, ok, basta. Anyway, per la serie parliamo in inglese, eccomi qui con un'altra one shot stavolta su Zayn. Non so perchè lui, boh, ci vedevo lui mentre scrivevo. Se ve lo state chiedendo, si mi sono ispirata al libro Bianca Come il Latte, Rossa Come il Sangue. Lo sto rileggendo per la quarta volta, stateci. Ho cambiato un pò di cose, ma su per giù l'idea dei colori è venuta in parte dal libro in parte dal mio cervellino bacato che poi alla fine non la pensa in modo così diverso da come la pensa il nostro Bradford Bad Boy in questa one shot ahah. Vabbè, che dire? Spero vi piaccia e scusate eventuali errori. Un bacio!
 
  
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