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Autore: NotThatKindOfGirl    25/04/2014    0 recensioni
Non sono perfetta, non sono decisamente una bellezza convenzionale, non penso che mi si possa includere in nessuna categoria di bellezza, non sono magra, sono alta un metro e settanta, ho i capelli biondi che come ho detto sono un grosso problema, la mia pelle non è né chiara né scura, la mia vita non è piccola, le mie mani sono sottili e le mie labbra carnose, ho un bel taglio di occhi ma sono di un nocciola molto comune, le gambe sono lunghe ma non essendo magre non lo sembrano molto e come se non bastasse le mie cosce diciamo che non sono come vorrei che fossero, nell’insieme non sono brutta, almeno così mi dicono.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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16 Ottobre 2012

Caro Diario,

Martedì.

Odio, il martedì è una giornata insulsa.

La cena con Adam è andata bene e ho deciso che va bene se ritorniamo amici, insomma, odio doverlo ammettere ma ci piacciono le stesse cose, alla cena è stato davvero gentile e riaccompagnandomi alla macchina lasciata al parco anche. Mi piacerebbe che le ragazze vedessero questo lato di lui, che dal mio punto di vista è il più affascinante, comunque la serata è andata bene, mi sono divertita.

Adam ed io ci salutiamo e tutti sembra che mi vedano per la prima volta, il che non mi piace molto.

Entro nell’aula di letteratura inglese e mi siedo nel primo banco che trovo libero, Peter, un ragazzo di questo corso, mi si siede accanto, faccio di tutto per non guardarlo, ma lui mi sta fissando, prego in aramaico antico che l’insegnante del corso entri in classe, anche se siamo in anticipo.

“Che cosa stai guardando Peter?” Chiede Adam entrando in classe.

“Ehm.” Abbassa lo sguardo sul banco. “Niente.”

Penso che sia carino da parte sua, mi volto in direzione di Adam e lui mi saluta con un sorriso e noto che sul suo labbro, c’è un cerchietto argentato che prima non c’era.

Non dico niente, decido che lo interrogherò sul piercing una volta finita la lezione. Lui supera il mio banco e quello di Peter e se ne va al fondo come suo solito.

“Ehm, io sono Peter.” Dice il accennando un sorriso. Credo che quello sia il suo sorriso-rimorchia-ragazze, ogni ragazzo ha il suo, almeno, ogni ragazzo che sa di avere un certo fascino ne ha uno. Lui ha il suo fascino.

“Lo so chi sei, io sono Allison.” Provo a tirare fuori il sorriso più sincero che ho.

La professoressa entra in classe e la nostra conversazione finisce lì, ne sono lieta, perché beh, perché sì.

Ci parla del teatro elisabettiano e degli autori di quel periodo e ci chiede di fare una relazione su un’opera qualsiasi di Shakespeare e l’influenza che ha auto negli anni a venire per la settimana successiva, decido all’istante di farlo su “Sogno di una notte di mezza estate”, credo di essere andata a vedere spettacoli su questa sua opera all’incirca una ventina di volte ed ho letto un sacco di libri ispirati a quest’opera.

L’insegnate esce al suono della campanella ed io riassetto le mie cose, adesso ho un’ora di studio libero e poi posso andarmene.

Mentre metto tutto in borsa, Peter mi chiede: “Ti va di andare a prendere un caffè con me dopo?”

“Non bevo caffè.” Rispondo.

“Ti sta invitando a uscire con lui, Ally.” Dice Adam.

Sento il viso diventarmi rosso, Adam ride e Peter mi guarda sorridendo.

“Ehm, certamente, va bene.” Dico a Peter.

“Fantastico! Ci vediamo dopo, ci conto.” Sorride ed esce dalla classe.

Mi volto e Adam sta ancora ridendo.

“Smettila, per favore, è imbarazzante.”

“Lo trovo molto carino.” Smette di ridere e mi guarda, poi si sposta un riccio biondo dalla fronte.

“Perché il nuovo piercing?” Gli chiedo uscendo dalla classe insieme a lui.

“Voi vi tagliate e tingete i capelli per cambiare, io mi sono fatto il piercing.” Ci avviamo verso la biblioteca insieme, penso a quanto odiavo avere i corsi insieme a lui, so che alla fine sembra strano che io lo abbia perdonato, sembravo arrabbiata, ma ci ho pensato e insomma alla fine a me non ha mai fatto niente di male e non gli ho parlato per un anno, credo di poter smettere di essere arrabbiata.

“A cosa pensi?” Mi chiede.

“Ehm, a niente d’importante.” Rispondo.

“Sei davvero un disastro con i ragazzi.” Dice ridendo di nuovo.

“Non c’è bisogno che me lo ricordi in ogni momento, ma per te deve essere uno spasso, poiché sei abituato alle ragazze che con i ragazzi sanno comportarsi eccome.”

“Credo che le ragazze che vanno a letto col primo che capita sappiano comportarsi con i ragazzi ancora meno di te.” Risponde serio.

“Allora perché ci vai a letto?” Chiedo.

“Perché io non voglio una ragazza, ma mi piace fare sesso e se andassi con la stessa sempre, potrebbe pensare che provi qualcosa per lei.” Risponde, sorridendo.

Apre la porta della biblioteca e la tiene aperta finché non entro, ci sediamo a un tavolino.

“Per Laura provavi qualcosa?”

“Non credo, credo mi piacesse, ma non so dirti perché ci sono stato tre mesi insieme, ho pensato che se avessi rotto con lei tu avresti smesso di parlarmi, cosa che poi si è verificata vera.” Ammette.

“Beh, forse avresti potuto essere più gentile e non saltare addosso a un’altra ragazza davanti ai suoi e ai miei occhi.” E sento montarmi la rabbia.

“Hai ragione e mi dispiace, non voglio affrontare questo argomento ancora, non voglio litigare, voglio solo stare con te.” Mi sorride.

“Sì, credo sia meglio così.” Sorrido.

“Comunque, Peter eh?” Ride.

“Oh, finiscila, non credi che sia già abbastanza in imbarazzo? Insomma non pensavo volesse uscire con me, lui è davvero un bel ragazzo di solito non vogliono uscire con quelle come me.” Sento le guance farsi di nuovo rosse.

“Forse dovrebbero farlo, uscire con te, insomma sei una delle persone più interessanti che io conosca.” Dice appoggiandomi una mano sulla spalla.

“Sarebbe tutto più facile se ci fosse un libro che spiega come ci si deve comportare quando un ragazzo carino ti chiede di uscire.”

“Diventerebbe poco interessante uscire con le ragazze.”

“Tu non ci esci.” Dico. Lui sorride, si passa una mano tra i ricci e poi mi dice di metterci a studiare.

Quando l’ora di studio finisce, sento che lo stomaco mi fa male.

“Stai bene Ally?”Mi chiede.

“Se ridi, ti uccido, dove credi che sia Peter?”

“Di fronte a te.” Mi dice nell’orecchio.

Peter è appoggiato al muro e ha le cuffie nelle orecchie, il ciuffo di capelli scuri è ancora su, il sorriso appena accennato sulle labbra, si allarga un po’ appena mi vede, toglie le cuffie. Io mi avvicino e sento gli occhi di Adam puntati sulla schiena.

“Ehi.” Lo saluto.

“Ehi.” Mi saluta lui.

“Qui vicino c’è un bel bar, che oltre al caffè, fa anche più o meno tutto il resto.” Ride, io gli sorrido.

“Okay, ehm scusa per prima,non credevo fosse un invito.”

“Fa niente, la prossima volta specificherò.” Ride e rido anch’io.

Ci allontaniamo insieme, ma sento come se Adam continuasse a seguirmi con gli occhi.

Arriviamo al bar e ci sediamo, io prendo un milk-shake e lui un caffè nero.

“Hai già pensato a un’opera di Shakespeare su cui fare il compito di letteratura?” Mi chiede.

“Sì, ho scelto “Sogno di una notte di mezza estate” e tu?” Gli chiedo.

“Io penso porterò “Giulio Cesare” dice anche se anche “Otello” mi piace un sacco.”

“Per un attimo ho creduto avresti detto “Romeo e Giulietta”.” Ride.

“Credo che quello si possa lasciare ad animi più romantici del mio, anche se non credo che quello di Romeo e Giulietta sia uno degli esempi più belli d’amore.”

Adoro che abbia detto una cosa del genere.

“Fai parte anche tu della cricca che pensa che uccidersi per amore non sia una grande dimostrazione d’amore?” Gli chiedo.

“Non sapevo esistesse una cricca.” Ride.

“Beh allora benvenuto.”

“Sei decisamente una ragazza strana, Allison.”

“Lo reputo un complimento.”

“Lo è.” Mi sorride.

Continuiamo a parlare per un’oretta poi io gli dico che devo andare lui si offre di accompagnarmi fino all’auto e lì ci salutiamo, lui mi bacia una guancia e poi mi dice: “ Mi piacerebbe riuscire con te, magari per una cena questa volta, se a te va bene, sempre che tu non ceni”.

“No, una cena va benissimo.” Dico e mi mordicchio il labbro.

Salgo in macchina chiudo la portiera e metto in moto, mentre esco dal parcheggio, lo saluto con la mano e lui sorride.

Mente torno a casa penso a quanto sia stato divertente e a quanto Peter sia interessante e per un attimo penso che non vedo l’ora che mi chieda di andare a cena con lui, poi mi viene mal di stomaco, perché non so cosa si potrebbe aspettare, insomma io non ho mai baciato nessuno, lo che sembra strano ho vent’anni e non ho mai baciato nessuno, ma non se n’è mai presentata l’occasione e quando si presentava io, pensavo a quanto avrei potuto fare schifo al ragazzo e mi tiravo indietro.

Arrivo a casa e ci sono Beth e Matt che si stanno amabilmente facendo le coccole sul divano.

“Ehm, ciao.” Dico entrando.

“Ally!” Beth viene ad abbracciarmi mentre Matt aspetta che io mi avvicini per stamparmi un bacio sulla guancia.

“Beth, credo di essere uscita con un ragazzo.” Le dico.

Lei e Matt spalancano gli occhi.

“Come si chiama? E’ carino? Come lo conosci?” Mi chiede lei.

“Calma, tesoro o le fai esplodere il cervello.”

“Ehm, si chiama Peter ed è più che carino, lo conosco perché è nel mio corso di letteratura inglese.” Rispondo a tutte le domande.

“Si è comportato bene?” Mi chiede Matt.

“A volte mi sembra di parlare con i miei genitori, per inciso è stato davvero carino e mi ha chiesto di andare a cena con lui.” Dico e mi dirigo in camera, per lasciarli amoreggiare.

Mi appoggio sul mio letto sfatto e osservo, i poster e le foto che ho attaccato sulle pareti, decido di mettermi abiti più comodi, dopo di che, mi lego i capelli e mi metto gli occhiali.

Mi rituffo sul letto e mi metto a studiare biologia, dato che non ho capito un accidenti e sto rimanendo indietro, dopo cinque minuti squilla il telefono e sullo schermo leggo il nome di Adam.

“Ciao, Ally, sei ancora con Peter?” Mi chiede.

“No, sono a casa da una ventina di minuti.” Rispondo.

“Come mai? Non è stato carino?  Ha fatto il porco? Guarda che…”

“E’ stato molto carino.” Lo interrompo.

“Allora perché sei a casa?”

Avevo detto che avevo qualcosa da fare e dovevo davvero andare, ma non c’era niente che dovessi davvero fare a casa.

“Non lo so, comunque mi ha chiesto di nuovo di uscire.” Gli dico.

“Mmm, non ne sembri molto felice.” Mi dice.

“Non è così è solo che, secondo te si aspetta che io lo baci?” Gli chiedo e lui scoppia a ridere.

“Pensavo lo avessi già baciato oggi.”

“Oddio, io, no insomma io…” Arrossisco, non voglio dirglielo.

“Ally, non mi dire che non hai mai baciato nessuno!”

“Devo mentirti?” Gli chiedo.

“Sei un caso disperato, vieni ad aprirmi al citofono.”

“Cos…”

Sento che stacca il telefono. Mi alzo e guardo fuori dalla finestra. Sta scendendo dall’auto.

Beth e Matt mi guardano interrogativi.

“E’ Adam.” Rispondo e vedo che entrambi sorridono.

Apro al citofono e aspetto sul divano che arrivi.

Appena apre la porta, va verso Matt e si abbracciano in modo fraterno, poi bacia le guance di Beth.

“Questo si chiama autoinvitarsi.” Gli dico.

“Ero di strada, mi hai detto di essere a casa e sono passato.”

“Ti fermi a cena?” Chiede Beth.

Lui si gira e le sorride: “Posso?”

“Certo.” Le risponde lei.

Sono le quattro del pomeriggio… Solo tre ore…

Vado verso camera mia e lui mi segue: “Che cosa fai?”

“Davvero non hai mai baciato un ragazzo?” Mi chiede ridendo.

Entro in camera e mi sdraio sul letto, lui sposta i vestiti dalla mia sedia e ci si siede.

“Uffa, lasciami in pace, no, non ho mai baciato nessuno.” Dico in uno sbuffo.

“E’ fantastico che tu mi stia dicendo tutto ciò con addosso una tuta sbrindellata, gli occhiali e i capelli legati.”

“Davvero hai detto sbrindellata? Quanti anni hai cinque?” Rido.

“Ehi!” Ride anche lui.

“Davvero, perché sei venuto?” Gli chiedo sedendomi contro la testata del letto.

“Mi piacerebbe darti una mano.” Mi dice.

“Con cosa?” Gli chiedo.

“Con i ragazzi.” Risponde.

“Che cosa intendi dire?”

“Tu ed io siamo amici no e diciamo che non sei proprio il genere di ragazza che mi porterei a letto, insomma, non che tu non sia attraente, ma non ci staresti, la maggior parte delle ragazze è attratta da me perché pensano di potermi cambiare, ma tu non sembri minimamente interessata a tutto ciò, quindi…”.

“Quindi ti stai generosamente offrendo di farmi da tutor con i ragazzi?” gli chiedo e la mia voce si alza di un’ottava per la rabbia che mi sta montando.

“Era solo, perché non credo che riuscirai a baciare Peter ed io non ti giudicherei se mi baciassi male.”

“Bleah, è una proposta rivoltante, va contro tutti i miei principi.” Dico, ma se ci penso e ha ragione.

“Beh sapevo di non piacerti, ma non pensavo farti proprio schifo.” Lo dice ridendo.

“Accetto l’offerta.” Dico rossa in viso.

“Davvero?” Mi chiede stupito.

“Sì, ma ti dirò io quando sono pronta a iniziare questa cosa, oggi ovviamente no.”

Così fino a cena torniamo a parlare delle solite cose, gli dico che ho scoperto una cantante bravissima e lui mi chiede di fargli ascoltare qualche canzone così ci ascoltiamo il cd, per inciso la cantante è Ellie Goulding, e il 5 Ottobre è uscito il suo nuovo disco, che ho praticamente subito comprato, per pura curiosità.

Dopo cena lui se ne è andato ed io sono tornata in stanza a studiare biologia, ma come vedi caro diario, non ci sto riuscendo molto, la mia mente riesce solo a pensare alla proposta che ho accettato e una parte di me sta gridando di tirarmi indietro, l’altra è contenta della mia scelta, spero solo di non finire in un guaio.

Ora vado, notte,

Tua Allison

  
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