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Autore: moondance    18/07/2008    4 recensioni
Dove saranno Bella ed Edward nel 2056? Lei sarà invecchiata o sarà una vampira?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altra one shot che prendeva la polvere nel mio pc. E' un'idea che mi ha stuzzicato... mi piaceva immaginarli in questi panni. Spero piaccia anche a voi e come sempre i commenti sono ben accetti ^^

Buona Lettura!

2056

You light the skies up above me.

A star so bright, you blind me.[…]

Don’t fade away. […]

You’ve saved my soul, don’t leave me now.


"Edward, sorridi".

Bella, la mia compagna. Mi incanto sempre guardandoti: sei troppo perfetta per essere vera ed essere per sempre mia. Scuoto la testa per tornare alla realtà e sorrido mentre mi scatti la foto. Mi vieni incontro senza inciampare nemmeno una volta. Ti tendo la mia pallida mano e tu l'afferri, come fosse un'ancora di salvezza, perché l'eternità in solitudine è terrorizzante. Ma tu sai che sarò sempre al tuo fianco; tu ed io, dannati per sempre o per sempre felici. Il confine è davvero sottile, ma non m'importa capire se sono dannato o no, finché avrò te al mio fianco l'inferno sarà il paradiso.

"Questo vestito rosso ti dona, ma niente in confronto al blu", dico. Ti vedo abbassare lo sguardo, imbarazzata, ma nulla di più. Le tue gote non diventano rosse, il tuo cuore non accelera la sua corsa.

Non sei più umana da tanti anni ormai ma io conservo un ricordo molto nitido del calore della tua pelle, dell'armonia del tuo cuore, del tuo modo di arrossire e di inciampare ovunque. Faceva tutto parte di te ed io credevo di non poterne fare a meno. Mi sbagliavo; certo mi mancano queste cose, ma non sono essenziali se posso averti al mio fianco, se posso finalmente darti un vero bacio, stringerti a me come mai avrei osato prima e dimostrarti fino a che punto ti amo e ti appartengo, infrangendo ogni barriera delle nostre anime e dei nostri corpi.

"Sai, un pò mi manca vederti arrossire", te lo dico senza rammarico poiché non mi pento di nulla, non ora che so cosa significa concedermi totalmente a te ed avere in cambio tutta te stessa.

"A me no. Non hai idea di quanto fosse imbarazzante sapere che potevi percepire ogni battito del mio cuore o il minimo rossore".

Mi fai così tenerezza in questo momento che non posso impedirmi di baciarti la fronte ed abbracciarti, sei come una calamita che mi attira inesorabilmente a se, “Buon natale amore mio”.

"Buon natale", sussurri sul mio collo, "Allora cosa mi hai regalato quest'anno? Bada che la regola 'non spendere nemmeno un centesimo' è sempre valida quindi spero tu l'abbia rispettata".

"Nemmeno un centesimo, come sempre. Mi chiedo quando la smetterai con questa storia però."

"Mai", bisbigli mentre ti alzi in punta di piedi per accarezzarmi le labbra con le tue. Vorrei approfondire questo bacio ma non me ne dai il tempo: "Dai dammi il regalo".

"Come mai così impaziente quest'anno?", ti chiedo. Solitamente odi le sorprese.

"Beh, Alice ha visto qualcosa di interessante". Sorrido ripensando a mia sorella che voleva ti regalassi i biglietti per un viaggio in Europa; io, invece, avevo fatto di meglio... o così speravo.

"Che cosa ti ha spifferato la traditrice?", ti chiedo mentre mi incammino per mettere l'ultima decorazione al nostro immenso albero di natale.

"Che mi avresti stupito davvero molto, come se non lo facessi sempre, ma che questa volta sarebbe stato importante". Importante, beh lo speravo!

"E tu invece, cosa mi hai regalato?".

"Tutto il mio amore, nonché una bellissima... come si chiama?", dalla tasca del vestito estrai un mazzo di chiavi con legato un fiocco rosso e me lo porgi. Lo afferro perplesso.

"Una Maserati Coupè GT".

Sono sbalordito: tu che mi regali una macchina, "Una Maserati, Bella è stupenda!", ti bacio e questa volta non puoi sfuggirmi.

"Adesso andiamo, è il mio turno", e prendendoti per mano ti conduco attraverso il bosco. Dopo una breve corsa ci fermiamo davanti ad una siepe alta circa tre metri ed insieme la oltrepassiamo.

Davanti a noi si erge una casa in legno. Sei completamente sconvolta, non te lo aspettavi. Ti avvicini per ammirare la porta, le finestre, le assi.

Dopo minuti che mi sembrano infiniti ti volti verso di me, "L'hai fatta tu?", annuisco, "Da solo? Senza spendere un soldo?".

"Si. Per colpa tua ho dovuto persino tagliare la legna". Sorridi e torni a fissare la casa, sfiorando una parete di legno. Vedo che sei felicissima, non c'è bisogno che tu me lo dica. Lo capisco dal bagliore che irradiano i tuoi occhi, dalla curva che prendono le tue labbra, dalla tensione nel tuo corpo. Sembri quasi una stella che brilla, e per me sei proprio così: la mia stella personale che illumina l'intera mia esistenza.

"Edward è bellissima, non dovevi, è davvero troppo!".

"No che non lo è".

"E' soltanto natale. Una casa, fatta da solo: sei totalmente pazzo".

"Pazzo di te, di noi", ti stringo forte al mio petto e ti bacio la sommità del capo. "Oggi non è solo natale, amore, oggi sono cinquanta anni che siamo sposati", ti sussurro all'orecchio, "Le nozze d'oro sono speciali e vanno festeggiate in modo speciale".

"Me ne ero completamente scordata! Edward ti prego perdonami". Dio se ti amo. Ti sorrido e ti stringo ancora più forte per farti capire quanto ti voglio.

"Perdonarti di cosa angelo mio? Di amarmi da cinquanta anni? Di non avermi abbandonato nonostante io non sia degno di te? Non preoccuparti, non ha importanza, purché tu continui a stare al mio fianco. Ora non vuoi vedere l'interno?".

"Si, certo! Andiamo". Continuo ad ammirarti mentre ti conduco dentro. Trasmetti felicità e curiosità da ogni poro; sei adorabile, te ne rendi conto?

Quante notti mi hai descritto la casa dei tuoi sogni? Così tante che ormai la conosco in ogni minimo dettaglio. Ora è qui, davanti ai tuoi occhi, tutta per te. Ti vedo totalmente persa nell'ammirare ogni singolo angolo e non posso fare a meno di dirtelo:

"Ti amo, forse più del primo giorno di matrimonio, forse in modo diverso ogni giorno che trascorro insieme a te. Ma ti amo, sempre, intensamente e profondamente".

Mi fissi con uno sguardo ardente, "Lo so Edward, credimi, lo so".

"Quindi non ti sei ancora stancata di me?", ti chiedo titubante. Ti avvicini lentissimamente, tenendo incatenati i nostri occhi color topazio.

"Mai. Starò per sempre al tuo fianco", e, chiudendo la breve distanza rimasta tra noi, spazzi via ogni mia paura con le tue soavi labbra.


  
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