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Autore: The Evil King    25/04/2014    0 recensioni
Kathleen è solo una ragazzina di dieci anni che non ha amici, ma ben presto la sua realtà verrà cambiata totalmente. Per il giorno del suo undicesimo compleanno la verità salterà fuori e conoscerà un segreto che cambierà il suo modo di vivere.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Kathleen sdraiava su una possente quercia in un campo seminato da girasoli. La quiete ed i profumi invadevano l’intera area e pareva stare in un paradiso terrestre. La prospettiva era meravigliosa: un immenso campo coperto di un giallo brillante e quà e là qualche margheritina. Ella sognava…sognava di essere una strega. In tutti i suoi strani sogni possedeva una bacchetta, graziosamente decorata, ricavata dal legno della “Grande Quercia”. Poi tutto ad un tratto dal cielo spuntò una grande nuvola di fumo nero che si muoveva e andava dritta su di lei. Kathleen vide che dentro si celava una donna, anch’essa con una bacchetta magica. Ma questa era veramente strana: tutta contorta con delle parole incise su. “Probabilmente runico o elfico” pensava. La donna si muoveva in modo strano e diceva: “Traditrice del tuo sangue! Crucio!”. Kathleen non capiva cosa volesse dire quella donna, ma un fascio di luce rossa andava verso lei, così si spostò per non farsi colpire. Improvvisamente gli occhi azzurri di Kathleen diventarono rossi come il sangue e alcuni capillari cominciarono a farsi notare maggiormente. Alzò la bacchetta e pronunciò chiaramente:” Sectumsempra”. Un fascio di luce colpì il braccio della donna facendolo sanguinare. Ed ella, terribilmente irata, gridò: “Come hai osato, lurida Mezzosangue! Avada Kedavra!”. Un fascio di luce verde passò attraverso il corpo della ragazza, facendola cadere a terra come un peso morto. Kathleen si svegliò di scatto gridando: “No!”.  Respirava affannosamente e decise di correre velocemente verso la strada poco trafficata. I suoi genitori erano davanti alla porta di casa. “Andiamo dalla zia, sta male!” disse il padre. Kathleen entrò in casa e salendo in camera sua, annotò sul suo diario segreto l’ennesimo incubo, disegnando la donna che l’aveva uccisa. Stette un po’ di tempo a fissare i disegni che faceva dopo ogni singolo incubo. Poi, ormai sfinita, posò il suo diario segreto nello scaffale in alto a destra della sua libreria in mogano e si distese nel suo soffice letto a leggere un libro. Era una lettrice accanita di libri fantasy e scrittrice di varie fan fiction di sua invenzione. Dopo aver letto un capitolo intero si alzò e si guardò su un grande specchio ovale con contorno color oro antico. Vide quello che era: una graziosa ragazza di dieci anni dai lunghi e lisci capelli neri come la più oscura delle notti, che le arrivavano fino alla vita, occhi di un azzurro intenso, quasi un blu oltremare… Poi tutto d’un tratto la solitudine prese il sopravvento. Non aveva amici: questo era da sempre il suo problema principale. Non aveva mai provato concretamente il vero significato della parola amicizia. Nel quartiere dove viveva da quando era nata abitavano solo bambini piccoli e non della sua età. Inoltre mancavano solamente tre giorni al suo undicesimo compleanno e non aveva alcun amico da invitare. Tornò nuovamente nel campo di girasoli o come lo chiamava lei “Campo Giallo” per via del suo colore così intenso, ma stavolta c’era una ragazza dai mossi capelli rossi. Era appoggiata sulla “Grande Quercia” e poiché la vedeva piangere le chiese : “Ciao, io mi chiamo Kathleen, perché piangi? Ti sei fatta male?” . La ragazza alzò il viso. Le lacrime sgorgavano dai suoi occhi verde prato e attraversavano le copiose lentiggini fino a sgocciolare sul terreno. La misteriosa ragazza che piangeva le rispose: “Piacere. Io mi chiamo Lily. Mia sorella Petunia mi ha detto che sono un mostro!” disse piangendo ininterrottamente. Kathleen prese un fazzoletto di pezza e le asciugò le lacrime: “ E perché ti ha detto questo? Sei così carina! Ci sarà pure un motivo.”. Lily staccò dall’arido terreno una margherita che non era ancora sbocciata, la pose delicatamente sul palmo della sua mano, e come per magia sbocciò roteando su se stessa. Kathleen era rimasta completamente allibita, stava quasi svenendo e non sapeva cosa dire. “C-come hai fatto? E’ impossibile!” le chiese con aria curiosa. “Sinceramente non lo so nemmeno io. E’ una cosa spontanea credo. Ma è bello, no?. “E’ magnifico” pensò. “ Oh no! E’ tardissimo devo correre a casa. Grazie Kathleen, mi ha fatto davvero piacere conoscerti! Ci rivedremo, ne sono certa!”. Kathleen le strinse la mano in segno di saluto. Lily gliela lasciò e corse dalla parte opposta del campo. Lo stesso fece Kathleen dall’altra parte.
Adesso aveva un aria decisamente felice: aveva una amica!
Era già sera e i lampioni del suo quartiere erano tutti illuminati e funzionanti tranne quello che incombeva sulla casa di Kathleen. Esso infatti si accendeva e si spegneva continuamente mentre un forte venticello si infiltrava tra gli infissi ed i rami degli alberi. La ragazza si trovava davanti alla porta e mentre girava le chiavi nella fessura, scorse una sagoma nera in un cespuglio dall’altra parte della strada. Girò le chiavi di scatto, entrò in casa e si ci chiuse. Era spaventata e non aveva la più pallida idea di cosa ci fosse là fuori. Spostò lentamente la tenda e attraverso la finestra vide che non sembrava esserci più niente vicino al cespuglio, ma la luce del lampione continuava a illuminarsi e spegnersi. Lasciò la tenda e salì le scale per andare al piano di sopra quando ad un tratto senti qualcuno aprire la porta. Salì più veloce che potè e si infilò sotto il suo letto. Sentì la porta aprirsi: “ Kathleen, siamo mamma e papà” dissero i suoi genitori all’unisono. “Arrivo!” gli gridò sospirando. Scese lentamente le scale ed arrivò in cucina: “Vieni qua, aiutaci a sistemare queste cose che abbiamo comprato.” disse la madre. Kathleen annuì e sistemò un pacco di biscotti al cioccolato nella credenza vicina al frigorifero. Poi perplessa disse: “Mamma, papà, oggi ho conosciuto una ragazza della mia stessa età e…”. “Oh, è stupendo” la interruppe la madre. “ Sì, sì davvero meraviglioso. Ma quando stavo tornando a casa ho notato che il lampione davanti a casa lampeggiava e ho visto tra i cespugli dall’altra parte della strada una sorta di sagoma nera, sembrava un lupo.”. I genitori della ragazza si guardarono preoccupati in faccia: “Ti ha fatto qualcosa? Quella sagoma che hai visto?” gli chiese immediatamente il padre. “ No, no io. Io sono entrata subito in casa, sono salita di corsa in camera e mi sono nascosta sotto il letto. Poi subito dopo ho sentito dei rumori alla porta ed eravate voi” rispose velocemente. “ Va bene Kathleen, adesso è meglio che vai a dormire, domani devi andare a scuola” disse la madre con tono preoccupato. “ Va bene vado. Buonanotte mamma, buonanotte papà.”. “ Buonanotte Kathleen!” dissero all’unisono. La ragazza salì le scale, andò in camera sua e dopo essersi messa il suo pigiama a righe rosa e bianche, si stese sul letto fresco poggiando la testa sul morbido cuscino bianco. I suoi genitori cercarono di parlare a bassa voce per non farsi sentire. “ Non posso crederci… Cosa vogliono da nostra figlia?” chiese quasi singhiozzando la madre. “ Non so.. Ma è molto probabile che quel lupo sia il certo Greyback di cui parlano in giro. Stanno tramando qualcosa di oscuro. Spero solo che non facciano del male a Kathleen! Ormai mancano pochi giorni.” le rispose il marito, che sembrava molto sicuro di quello che aveva detto. “Adesso andiamo a dormire pure noi e non ci pensare.”. Nel frattempo Kathleen si era appena addormentata. 
  
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