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Autore: NightWatcher96    25/04/2014    3 recensioni
Au. Mikey è un pugile che vive con il suo maestro... quando incontra quattro nuovi volti, tutto cambia nella sua vita. T-Cest (RxM / LxD)
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incest
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Donatello e Leonardo non potevano credere che del nuvoloso sanguigno cielo, adesso un brillante blu calmo regnava con una splendida luna piena su una città cristallina, bianca e pacifica. Dell'inquinamento oscuro, il male, una dittatura infame, miniere in cui marcire e malvagità, non c'era più traccia. 

Nelle strade completamente come un tempo, rivestite di ciottoli, cristallo o tenera erba, i piedi veloci del corpo ninja del Nexus aveva già catturato ogni più subdolo seguace della tirannia estinta di Ch'rell. Tutto aveva assunto una velatura differente.

Eppure, nonostante il trionfo del bene, non c'era da gioire. Non quando un valoroso guerriero era ormai agonizzante e prossimo alla morte creduta scampata.

Fra le braccia di Donnie, Raphael continuava a riversare sangue dallo squarcio al cuore e dalla bocca semiaperta: i suoi occhi sempre più spenti erano appena aperti ma prossimi alla chiusura... definitiva.

-Raph! Ti prego! Non ci lasciare!- gridò Donnie, singhiozzando contro la sua fronte: -No, ti prego! Non morire! Non morire! Ricordi? Volevi proporre a Mikey di sposarti e allietarci!-.

Leonardo, per quanto si sforzasse, non poteva frenare le calde lacrime che rigavano il suo viso polveroso e graffiato: adesso, nella sfera del dolore emotivo, quello fisico che lo aveva caratterizzato precedentemente stava tornando aggressivo, come se il miracolo del Daymio fosse appena terminato. Eroico qual'era, non disse nulla ma si agganciò semplicemente una mano al torace, sostenendosi il busto con l'altro arto.

-Raphael...- mormorò, mentre le lacrime lavarono la polvere dalle sue katana in terra: -Raphael, non avevo mai pensato che sarebbe finita così...-.

-E'... è buffo... n... non trovi...?- gemette il rosso, tossendo sangue fresco: -D... dov'è M... Mike... Mikey?-.

Donatello nemmeno riuscì a rispondere, tante erano le sue lacrime: come avrebbe potuto esserlo, ora che... Raphael stava morendo? Sbattendo un pugno duramente sul pavimento incrinato e polveroso, emise un ringhio dal profondo della sua gola e poggiò la fronte sulla spalla fraterna, fregandosene se era un pasticcio di sangue.

Leonardo anche si trascinò addolorato verso i due fratelli, sentendo il dolore intorpidire il suo corpo, sempre con più impeto: i suoi passi barcollanti terminarono in un strascico e infine il crollo. Ansimando, sobbalzò leggermente al tintinnio che le sue katana crearono, in un silenzio tombale interrotto solo dai singhiozzi di Donnie.

-LEO!- fu, però, il grido del genio: -Mio Dio... Leo, stai bene?!-.

In quella disperata corsa verso la tartaruga che amava, Donnie percepì il bianco flash del dolore attraversargli l'intero corpo: il suo respiro crebbe smisurato e tremando, la sua mano raggiunse la gamba... la stessa che si era ferita nell'esplosione da parte di un sicario. Nuove lacrime caddero in una piccola pozza sul pavimento ma un'idea chiara del perché di tanto immenso bruciore fu chiara.

-I... i cristalli... probabilmente devono aver esaurito il loro... potere... come quello del Daimyo...-.

-D... Don, stai bene?- gracchiò debolmente, Leo, alzando almeno la testa dal suolo: -Credo ci servirebbe un'altra carica... ne avremmo proprio bisogno...-.

Nel loro momento felice, dall'enorme voragine in ciò che rimaneva della cupola cristallina, un fascio di luce arancio si fermò sulle pietre frantumate di ciò che rimaneva del petalo e della saetta, usati nella danza per abbattere il male. Le tre tartarughe osservarono quelle spire luminose prendere forma di una tigre e via una tartaruga: Michelangelo era tornato!

-Mik... Mikey...- espirò Raph, senza la più piccola possibilità di muoversi dalla sua posizione: -Amore... sono felice di vedere che almeno tu stai bene...!-.

-Raph...- sorrise l'altro: -Ho portato a termine il mio compito. Alba Nera è libera dalla sua prigionia del male-.

-Ci fa... piacere...- sorrise Leo.

Mikey annuì e la sua morbida mano si appoggiò sulla guancia di Leo, in una carezza, per poi scendere lungo il petto e fermarsi sullo stomaco; con un piccolo bacio sulla fronte, imitò gli stessi movimenti anche sul perplesso Donnie e barcollante per le ferite evidenti di una lotta difficile, si trascinò vicino a Raphael, avvicinando la mano al suo petto.

I suoi occhi si spalancarono con orrore: grosse lacrime caddero nel silenzio... purtroppo, Raphael non poteva essere salvato in alcun modo. Il potere maligno di Shredder gli stava sottraendo la vita così rapidamente.

-Ti amerò per sempre...- mormorò Raphie, cercando di allungare la mano che Mikey raccolse e portò alla guancia: -Avrei voluto... imparare a conoscerti a fondo, passare tutta la mia vita con te... e magari... chissà... sposarci...-.

-Raph...-.

Il rosso cambiò quel sorriso stanco in un'espressione infelice e amara; Mikey gli si avvicinò quando in quei spenti globi d'oro la richiesta di un ultimo bacio fu esaudita. Le loro labbra si unirono appassionanti, dolci e fameliche: ormai una grande forza chiamata morte li avrebbe separati. Che amara conclusione...

-M... mi sento... meglio...- gracchiò Donnie, rendendosi conto che poteva mettersi inginocchiato e poi in piedi: -Leo, ho le traveggole o... o riesco a muovermi? Mikey ci ha curati con qualche magia?-.

Leonardo espirò tutto il dolore trattenuto sino a quel momento e con l'aiuto del genio poté constatare di potersi muovere, come il desiderio che aveva espresso circa una "carica". Niente più doleva e anche se le ferite erano evidenti, fresche e all'apparenza dolorose, non c'era alcuna traccia di un malessere. Era tutto sparito, silenzioso e grazie a Mikey e al legame che aveva con la Tigre Arancio.

Raphael sorrise con le labbra del suo tigrotto sulle sue: era molto più felice ora di affrontare la morte. Guardò Michelangelo, sperando che avrebbero saputo renderlo felice a dovere, donandogli l'amore che lui stesso donava. Poi, però, il suo dolore ebbe un punto di rottura: Raphael cancellò quel sorriso e i suoi occhi persero la lucentezza della vita; dalla sua bocca un gemito strozzato si levò e un ultimo rivolo di sangue colò oltre il suo mento.

-RAPH!- urlò Michelangelo: -RAPHAEL, NO! NO! Non morire! Non lasciarci!-.

Ma era troppo tardi: Raph non c'era più, volato nel cielo e rimasto con gli occhi aperti perché l'ultima immagine che voleva era il volto di Michelangelo. Le lacrime crebbero in singhiozzi, che a loro volta enfatizzarono grida di dolore e disperate urla di rabbia. Perché proprio un valoroso guerriero? Perché proprio Raphael?

-NO, amore mio!- urlò Mikey, scuotendo il corpo morto di Raph: -Non posso vivere senza di te... non ci sarà nessun altro a rendermi felice... eri solo e soltanto tu la mia parte mancante di cuore... io ti amo...!-.

Dalle porte, numerosi occhi erano rimasti attoniti a quella scena straziante, perfino la più improbabile delle spettatrici: Karai era in fuga dall'esercito ricomposto di Alba Bianca e cercava con gli ultimi Foot rimasti suo padre. Non sapeva che era schiattato come meritava! 

Alle loro spalle Splinter, Usagi e tutti gli altri, compreso il Daimyo si erano uniti, armati di katana, Sai e naginate dalle lame lucenti e perfettamente in grado di sgozzare, se necessario. La donna guardò la strana pozza nera e una cicatrice bluastra di un pezzo di pelle rinsecchita le fece spalancare gli occhi: Shredder era perito nella sua stessa infamia. Deglutendo e senza staccare lo sguardo vitreo di lacrime, chinò la katana che stringeva e si poggiò una mano sul viso.

-Padre...- espirò fra le dita guantate di nero, mentre due guardie ninja del Daimyo la bloccarono alle spalle: -Il tuo impero è sempre stato disonorevole... mi pento di aver seguito i tuoi ideali...-.

-Venga con noi- mormorarono due ninja avvolti di nero, conducendola fuori dal piano, seguita dai Foot silenziosi.

Nella sfocature di lacrime, Michelangelo sentì un tepore accanto al suo corpo chino su Raphael: la Tigre Arancio gli era vicino, con la coda frusciante di tanto in tanto. Sembrava perplessa mentre guardava i presenti che, invece, avevano un'espressione completamente attonita. Non avevano mai visto qualcosa di leggendario, implorato e temuto.

-Ti prego, fa qualcosa!- implorò il minore, fissandola con lacrime.

Vuoi riportarlo in vita?

-Sì!- esclamò l'altro, mitragliando quella risposta velocemente: -Ti prego! A qualsiasi costo...! Per favore, non posso vivere senza Raphie!-.

La Tigre inclinò il capo da un lato e passeggiò accanto a Raphael, annusando la ferita dove il cuore non batteva più.

Si può fare, ma il prezzo è molto alto. 

-Qualunque costo, sensei!- replicò il minore, balzando in piedi a pugni stretti.

Molto bene, allora. Chiudi gli occhi, dai...

Mikey sorrise, consapevole a ciò che la Tigre aveva appena fatto. S'inchinò rispettosamente, premendo un pugno nel palmo della mano e con un dolce sorriso, chiuse gli occhi grondanti di lacrime, mentre come un deja-vu, un'immensa luce bianca s'irradiò dappertutto, impossibile da resistere...

************************************************************

Non si poteva definire dolore; più che altro, era un appiglio dove aggrapparsi per nuotare attraverso quel buio dolce, privo di ogni forma di pensiero, libero della stessa propria vita: senza poter parlare, solo guardare intorno e provare a camminare in quell'universo...

Lui era lì, ad osservarsi con aria noncurante il corpo fantasma che irradiava una luce bianca, unica fonte di luce in quell'oceano oscuro. I suoi occhi dorati non trasmettevano alcuna emozione ma un selvaggio vortice lo trascinò con sé, ignorando le grida mute che rimasero intrappolate in quella gola senz'aria...


Brusii. Mormorii. Passi confusi. Blob in movimento. Uno strato bip risonante e costante. Una strana sensazione e una forte pesantezza. Chi era? Dov'era? Che cosa era accaduto a quel nero?

-Ti sei svegliato...-.

Raphael Hamato guardò l'umano dai capelli bruni che era entrato in una stanza ospedaliera molto familiare, completamente fatta di bianco e rifiniture di cristallo. Ricordava un posto del genere, un po' insolito sulla Terra: il Padiglione Medico del Nexus.

-Ciao- sorrise l'umano, appoggiando la scatola rossa con una coccarda d'oro sul letto.

Raph mosse semplicemente il capo, accorgendosi solo dopo che il suo corpo era un miscuglio tipico di una mummia: il suo viso era pieno di punti, la sua testa fasciata, una maschera d'ossigeno sul volto, una flebo nel braccio, spesse bende sul petto e altre minori per i polsi e le gambe. Che diavolo? Che cosa era accaduto per averlo ridotto in quel modo?

-Ca... sey?-.

La voce roca sembrava non fosse stata utilizzata in tanto tempo; l'umano sorrise, grato che la mente della tartaruga si ricordasse ancora di lui e gli strinse la mano con fare fraterno. In quegli occhi cerulei si leggeva una strana tristezza.

-Ti avevamo perso, amico. Sei stato in coma per quasi un anno... però, poi, ti sei risvegliato-.

Raph sbatté incredulo gli occhi e negò debolmente con la testa, totalmente sconvolto. Com'era possibile un anno intero in un letto? Che cazzo?!

-E Mikey?-.

Casey divenne cupo e sospirò amaramente: -Lui ti ha praticamente guarito, resuscitato con la sua stessa vita e il processo di guarigione ci ha impiegato un anno, sotto forma di coma. Non sono sicuro che ti potrà piacere quello che sto per dirti...-.

-Uhm... buonasera...- s'intromise una voce sulla soglia della porta: -Perdonatemi, penso di aver sbagliato camera, ma sto cercando... qualcuno...-.

-MIKEY!- urlò Raphael, con occhi spalancati, balzando seduto e rilasciando un ovvio grido di dolore al corpo protestante dal brusco movimento: -Amore, tesoro! Non sei morto!-.

La tartaruga dai brillanti occhi azzurri inclinò il capo e si avvicinò, con l'uniforme da pugile che aveva sempre indossato. Era sempre lo stesso ma si poteva vedere una spessa cicatrice al petto.

-Mi sorprende che conosci il mio nome. Chi sei?-.

Il sorriso di Raph scese e fissò Casey: -Era quello che stavo cercando di dirti... la Tigre Arancio si è dissolta dopo che ti ha riportato in vita, cancellandoti dalla mente di Mikey. Quello spirito non voleva la vita bensì la mente giovane e forte. Praticamente... dovrete ricominciare da capo-.

-Sto cercando disperatamente una persona che non ricordo... ma che ho la vaga impressione di ricordare e qualcosa mi dice che tu gli somigli...- continuò Mikey, poggiando la mano su quella di Raphael: -Il tuo nome?-.

Il rosso sospirò amareggiato e avvolse Mikey in un abbraccio, piangendo in silenzio. Era vivo e tutto era tornato ad essere come un tempo... ma questo prezzo era così angusto. Mikey non si ricordava più di nulla! 

-Conosci la Tigre Arancio?- chiese il rosso, stringendolo per le braccia.

-La cosa?-.

-Ti ricordi di me, Leo, Don, Raph? Di tuo padre Zogg e di quello adottivo Usagi?-.

Mikey era intontito: -No... ma... perché mi fai tante domande... e perché sento un batticuore? Sei il mio ragazzo?-.

Casey fece un'occhiolino, dirigendosi piuttosto da April che aveva fatto appena capolino: -Beh, vi lascio da soli... io e la signorina O'Neil dobbiamo ancora decidere la data del matrimonio e insisto che voi due ci veniate!-.

-Matrimonio?- ripeté Raph, stringendo al petto un Mikey arrossito.

-Sono tante le cose che non sai-.

-Leo!- esclamò il rosso, felice: -Don! Come sono felice di vedervi!-.

-E sai quante cose che dovresti sapere?- schernì il viola: -Io e Leo siamo fidanzati e il sensei approva in pieno, sin dall'inizio, che è stato sei mesi fa. Alba Nera è tornata ad essere ribattezzata Alba Bianca e indovina un po'? Il Daimyo ci regna! E siamo tutti felicissimi!-.

-Voi due... una coppia?- espirò Raph.

-Non sono carini?- commentò Mikey, dolcemente: -Piacere, mi chiamo Michelangelo. Professione pugile e credo di essermi innamorato-.

Zogg fece capolino con Ancent One, Usagi e Splinter: erano molto felici e Mikey li osservò acutamente, come se stesse cercando di ricordarsi di loro. Nel suo profondo, aveva la netta impressione di averli già incontrati... ma dove?

-Ciao, bambino mio...- sorrise Zogg, abbracciando il suo adorato bambino: -Finalmente... possiamo "rivederci"...-.

-Ho la vaga impressione di averla già vista, signore... dove?- squittì Mikey, cingendo ermeticamente le braccia intorno alla vite paterna: -Tutti quanti, per dirla tutta. Ho un grande vuoto nella mia mente... mi sembra di aver vissuto una grande avventura...-.

Ancent One sorrise e tirò dal kimono verde un talismano dalla pietra cobalto e un cordoncino nero: lo mise al collo di Mikey e gli fece cenno di sedersi a gambe incrociate e di chiudere gli occhi...


-Sensei... è ormai inutile negarlo... io amo Donatello. Nessun altro potrebbe farmi cambiare idea su questo- rivelò Leo, nella sala d'aspetto che aveva Raph in coma: -Io lo amo. Dal profondo del cuore... so che questo è disonorevole per te, in quanto incesto, ma... non posso ignorare gli obblighi del mio cuore-.

Splinter annuì in comprensione e si soffermò sulla mano intrecciata che Don aveva in quella di Leo: entrambi avevano la stessa passione bruciante negli sguardi timorosi di un rifiuto. Beh... era una vera sorpresa ma chi era lui per impedire uno sboccio d'amore così reale?

-Avete la mia benedizione, figli miei- disse dopo una breve pausa: -Non vedo perché dovrei interferire. Leonardo tu ami Donatello così come egli ama te. Congratulazioni, figli miei-.

Nell'impeto di gioia, Donnie saltò al collo di Leo, baciandolo affettuosamente sulle labbra, mentre le lontane figure di un noto gruppetto si avvicinarono a passo deciso. 

-Chiediamo scusa per l'interruzione- fece Zogg, spaventato: -Abbiamo delle buone e delle cattive notizie ma... vi preghiamo di seguirci...-.

Passarono per dei corridoio fiocamente illuminati, per poi introdursi in un ascensore dalle porte dorate e ritrovarsi a otto piani rispetto alla camera di neurologia dove Raph risiedeva. Passeggiarono in silenzio sino a quando non si soffermarono alla stanza numero 711.

Attraverso i vetri sulla parete est, la piccola forma malridotta di Michelangelo giaceva mollemente in un lettino, intubato, bendato e ricoperto di fili e punti di sutura. Il suo guscio avrebbe presentato una cicatrice per l'operazione risolta del pneumotorace e una ricostruzione dello sterno compromesso, più il suo fianco.

-Ha usato il potere della Tigre Arancio per riportare in vita Raphael, salvare Alba Nera e ristabilire l'ordine sconvolto- mormorò Usagi, con occhi lucidi: -Le autorità del Daimyo hanno catturato e processato non solo Karai che si autoproclamata colpevole ma anche tutti i seguaci della dittatura di Shredder. Sappiamo che Bishop è morto, la Base Alpha distrutta e Hun e Stockman sono in un carcere di massima sicurezza sulla Montagna Shiver, sul Nexus-.

-Il Daimyo ha ribattezzato Alba Nera in Bianca e ora sta ricostruendo la città- continuò Zogg mesto: -Vorrei solo che... i ricordi di Michelangelo su questa battaglia non fossero stati rimossi-.

-Come?- espirò Donnie, con occhi spalancati: -Che volete dire? Non si ricorderà più di noi? Di tutta la vita condotta sino ad ora?!-.

Ancent One annuì: -Nemmeno della sua vera famiglia e quella adottiva. E' come uno spirito senza identità, un bambino sperduto-.

-Oh, no...- gemette Leo, facendo un passo indietro: -Mi chiedo... come Raphael la prenderà quando ne verrà a conoscenza...-.

-Ha salvato due mondi e finisce così?- replicò anche Don, arrabbiato: -La Tigre Arancio non poteva trovare un altro modo se voleva un prezzo per aver restituito la vita a nostro fratello?-.

-Avrebbe potuto prendersi la sua vita- ribatté Zogg, con tono leggermente più alto, facendo sì che Don si zittisse, mormorando uno "scusi": -Dovremo ricominciare tutto da capo... mi chiedo anche quando tempo ci vorrà prima che si svegli...-.

-Povero Raph... lo ripeto... loro due si amavano così tanto...- sospirò Donnie...



"Io e Raphael ci amiamo tanto?" ripeté Mikey, spalancando di colpo di occhi: -Ho visto tutto quello che è accaduto sino ad ora? Ma... ci sono ancora tante cose che non ricordo!-.

Nessuno rispose e Ancent riprese il suo medaglione, infilandolo nella manica del suo kimono.

Mikey sorrise guardando Raph: -Almeno so che non sono solo... Raph, anche se non ricordo tutto quello che è accaduto... posso permettermi di dirti che mi sento talmente attratto da te che vorrei passare tutta la mia vita con te?-.

Un sorriso sincero crebbe sulle labbra del rosso, che leccandosi le labbra, gli indicò di avvicinarsi; lì, gli prese il viso nelle mani e premette il naso contro quello dell'altro.

-Sai cosa mi piacerebbe per iniziare il nostro "nuovo" rapporto, tigrotto?-.

-No, cosa?-.

Un bacio affettuoso, dolce, che trasmetteva tutto l'amore che Raphael aveva continuato a nutrire anche durante il suo calvario di coma: mai e poi mai avrebbe rinunciato a Mikey e adesso che tutto filava dritto, non c'era nulla di meglio che godersi la compagnia in un mondo spettacolare e animato da eroi mitici!

The End


Angolo dell'Autrice

Ehi, ragazzi! Quasi non posso credere che ho completato questa storia! Accidenti, davvero una grande battaglia ma con buoni e cattivi che prevalgono e perdono!
Un grazie speciale a tutti quelli che mi hanno seguito, recensito e letto sino ad ora! Ho altre storie nella capoccetta e con un po' di fortunetta, le scriverò!
Una cosa è certa... RxM Forever!!!!
  
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