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Autore: Mew_vale    26/04/2014    4 recensioni
Quando finisce un amore inizialmente credi che sia la fine del mondo, anche se non era più bello e roseo come all' inizio, ma era IL TUO amore, qualcosa a cui tenevi. Invece poi, ti rendi conto di esserti fissato troppo su quel rapporto, di essere stato "fermo e immobile" , di aver pensato di più alla persona che amavi a costo di dimenticarti ti te stesso, di essere stato il solo a lottare per quel rapporto. Solo rinunciando a quel rapporto potrai essere "Pronto a correre".
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno, due, tre...
Spingo sulle mie braccia fissando un punto fisso dritto davanti a me mentre delle immagini continuano a passarmi di fronte, come se fossero diapositive in proiezione sul muro bianco che sto fissando.
Tre, quattro, cinque...
Erano ormai passati due mesi, ma sì. Ci penso ancora a quel giorno. Ma non con dei rimpianti, quella è stata la scelta più giusta e non me ne pento, col senno di poi. Non ho rimpianti perchè mi sento come se mi fossi svegliato, da un sogno in cui avevo dato tutto ad una persona senza ricevere altrettanto. Dimenticando tutto il resto. Me compreso. Ero immobile, fermo. 
Con te, ero immobile.

Soggiocato da quella relazione che avevo tanto sognato e per cui avevo combattuto. Solo ed unicamente io. Finchè la goccia non ha fatto traboccare il vaso, finchè non mi sono rotto della tua ennesima crisi di fiducia, della tua ennesima pausa di riflessione! 
 
 Mi sono rotto delle scuse, sono stanco dei tuoi guai!



L' ennesima crisi è arrivata proprio il giorno di S.Valentino, due mesi fà. Quando avremmo dovuto festeggiare il nostro primo anniversario. Sei arrivata avvolta in quel adorabile abitino color caramello, i capelli bordeaux raccolti... Quegli adorabili ciuffi che ti accarezzavano la fronte mi facevano impazzire... Ma la tua espressione era grigia, incupita. Ricordo di aver avuto una strana sensazione... Poi abbiamo cenato, mentre continuavi a parlare così poco, molto strano per te. Accadeva di rado, e quando succedeva non era buono. Nel momento in cui hai scartato il tuo regalo, una finissima fedina in oro bianco, hai iniziato a sfogarti. Le cose a casa andavano male, di nuovo. E poi hai detto quelle parole famose. Hai detto: "Ryan, non so se voglio camminare ancora accanto a te". Mi sono sentito mancare la sedia da sotto, il cielo sopra la testa e l' ossigeno attorno a me. Mentre la rabbia si impossessava ancora una volta del mio essere. Ricordo di essermi alzato, di aver sbattuto il tovagliolo sopra il tavolo e di essere uscito mentre tu mi hai inseguito, chiedendomi scusa. Scusa. E ancora scusa. Io ti ho risposto di aver raggiunto il limite, che non ero più disposto ad essere il solo a volere quel rapporto, che una barca, se è solo uno a remare, gira in tondo senza andare avanti. Ma che stavolta l' avrei lasciata alla deriva, al largo. Avrei mollato i remi anche io. Tu, con le lacrime agli occhi, mi hai chiesto di nuovo scusa e te ne sei andata. Addentrandoti nella folla della piazza.
 
Oggi ti vedrò di colpo sparire,
tra la folla te ne andrai.
Mi sono rotto delle scuse,
sono stanco dei tuoi guai.
Hai detto che non vuoi più camminare accanto a me,
accanto a me.


Penso a tutto, rimuginando su tutta la nostra storia mi sono reso conto di essere rimasto immobile per un sacco di tempo, ancor prima che ci mettessimo effettivamente insieme. Perchè ti corteggiavo e ti desideravo da tempo. Tutto quel tempo fermo, incollato ad un illusione mentre il mondo mi passava accanto, con occasioni magari migliori che non ho afferrato, convinto che il meglio fossi tu.
 
Con te,
ero immobile.



Certo, i primi giorni sono stati neri. Il mio mondo ed il mio sogno erano crollati, quindi non avevo voglia nemmeno di uscire dalla mia stanza, non avevo voglia di parlare con nessuno. Poi ho provato ad uscire, a dare qualche possibilità al mondo. E mi sono accorto che tutto ciò mi aveva solo reso più forte.
 
E giro nel centro, faccio la spesa
e non mi sento fragile.


Mi desto dai miei pensieri. Sono completamente zuppo di sudore, perciò decido che per oggi ho fatto abbastanza flessioni. Mi siedo su una sedia, e sorseggio dell' acqua. Osservo la mia stanza, così impersonale e noiosa. Mi riprometto di renderla un pò più accogliente, colorando le pareti di un colore più carino magari.
 
Dipingo la noia,
rivesto la stanza di quel che d' ora in poi sarò
.


Osservo la sveglia e mi accorgo di essere in ritardo per il mio appuntamento. Sì, frequento una nuova ragazza. L' ho conosciuta in palestra, quando ho deciso di trovarmi dei nuovi interessi. Ah sì, e ho trovato lavoro presso un Laboratorio di Analisi Veterinarie. Insomma, la mia vita ha subito una svolta. Ho ripreso a correre.
 
Sarò, pronto a correre. Per me.
Sento nelle vene vita che si muove, 
ricomincierò.


 E tu? Dalle notizie che mi giungono la tua vita non ha subito grossi cambiamenti... Ci incrociamo Caffè Mew Mew quando ci sono (quel poco che ci sono), so che non frequenti nessuno e le cose ti vanno ad ugual modo.
 
E tu,
ferma immobile
.


Mi hai cercato, sì. Magari perchè davvero ti manco, o magari solo perchè non hai accettato che non ti sono corso dietro come le precedenti volte in cui mi hai piantato, o chiesto una pausa. Una cosa è certa, non tornerò per darti una terza possibilità di ferirmi.

 
Non mi fermerai,
nè adesso ne mai.
Perchè per troppe volte ho scelto te,
dimenticando me.



Dopo una bella doccia ed essermi vestito a puntino, sono pronto. Esco e dopo essermi infilato il caso, monto la mia moto. Tu esci in quell' istante dal caffè e anche se sono controluce e sei totalmente illuminata dal tramonto, noto che mi osservi. Io metto in moto, e sgommo via.
 
Grazie per avermi fatto male,
non lo dimenticherò.
Grazie, io riparto. 
Solo controvento, ricomincierò.
Sarò pronto a correre, per me.
Sento nelle vene vita che si muove, 
ricomincierò.
 
FINE.

Testo completo della canzone "Pronto a Correre" di Marco Mengoni.

Con te ero immobile 
Oggi ti vedrò di colpo sparire 
Fra la folla te ne andrai 
Mi sono rotto delle scuse 
Sono stanco dei tuoi guai 
Hai detto che non vuoi più 
Camminare accanto a me, 
Accanto a me 

Ora questa casa mi sembra più grande 
Illumino ogni angolo 
Dipingo la noia, rivesto la stanza 
Di quel che d'ora in poi sarò 
Non mi fermerai 
Né adesso, né mai 
Perché per troppe volte ho scelto te 
Non sono immobile 

Grazie per avermi fatto male, 
Non lo dimenticherò 
Grazie io riparto 
Solo controvento ricomincerò 

E giro nel centro e faccio la spesa 
Non mi sento fragile 
Cento grammi di sole e non serve l'amore
Se poi diventa cenere 
Non mi prenderai 
Né adesso, né mai 
Perché per troppo tempo ho scelto te 
Dimenticando me 

Grazie per avermi fatto male, 
Non lo dimenticherò 
Grazie io riparto 
Solo controvento ricomincerò 

Sarò... pronto a correre per me 
E tu... ferma immobile 

Grazie per avermi fatto male 
Non lo dimenticherò 
Sento nelle vene 
Vita che si muove ricomincerò 

Sarò... pronto a correre per me 
Per me
.
   
 
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