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Autore: severus89    26/04/2014    3 recensioni
Piton non sapeva come definirsi: aveva ucciso un amico, il suo unico amico per uno stupido piano.
Che cosa era diventato?
Partecipa al contest Vive la Résistance di Gilraen_18.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il codardo è uno che prevede il futuro. il coraggioso è privo d'ogni immaginazione.


-Certo come no- disse Severus, sbuffando e chiudendo il libro.

Ultimamente si era dato alla lettura babbana; aveva trovato questo autore molto interessante: Charles Bukowski.

Dopo la morte di Silente i libri erano la sua unica fonte di conforto: i professori che conosceva da tempo lo additavano come un traditire; come dar torto a loro?
Aveva recitato la sua parte perfettamente e di ciò doveva ringraziare Silente: anche se, l'aver provocato la sua morte non se lo sarebbe mai perdonato.
Era la persona che amava quasi quanto un padre, e questo lui, lo sapeva perfettamente.
Allora perché?
Perché gli aveva chiesto di ucciderlo?
La sua anima era logora dal dolore, nessuno però lo sapeva: continuavano ad andarli contro anche se, in tutti i modi cercava di salvare la pelle di Paciock.

Ogni giorno da vivere era sempre più difficile, ma lo aveva promesso:
aveva accettato di proteggere questa scuola e i suoi studenti a costo della sua stessa vita.

Era un codardo?

Mentre rifletteva su questo,
Stava camminando in un corridoio apparentemente deserto, quando sentì una risata agghiacciante e, alzando lo sguardo, vide in un angolo la sua peggiore tortura: i fratelli Carrow.
Due idioti che amavano torturare le persone in modo sadico e violento.
-Ripeti con me razza di idiota- disse Amycus.
Si avvicinò di soppiatto, cercando di capire con chi stesse parlando: una bambina del primo anno dai capelli castani e gli occhi azzurri.
La bambina stava tremando dalla testa ai piedi.
-Io sono un essere inutile, non sono degna di appartenere a questo mondo, il mio compito è quello di servire il Signore Oscuro e i suoi Mangiamorte-.

"Avanti sciocca ragazzina, dillo così ti lasceranno in pace".
Peccato che la bambina non rispondeva a causa della paura.
-Ti conviene ubbidire, sono il Vicepreside dopotutto, se non lo fai...- disse ciò mentre stava alzando la bacchetta, pronto a colpire.

-Cosa sta succedendo qui?- disse allora Severus, uscendo allo scoperto.
Osservò la bambina: aveva la divisa dei Grifondoro.
La guardò storto mentre Alecto rispose:
-Abbiamo trovato questa ragazzina che vagava per i corridoi, stavamo pensando a quale punizione...-
-Davvero?- disse senza farlo finire.
-A me non sembra affatto così, ricordate che io sono il Preside di questa scuola, alla bambina ci penso io-.
Cercava di imporre così la sua autorità, vedendo che stava funzionando disse:
-Cosa state aspettando, tornate nelle vostre camere...- fece un ghigno e disse:
-...Oppure volete che chiami il Signore...-
Non fece neanche in tempo a finire la frase, che erano già scappati via: nessuno disturbava il Signore Oscuro, l'unico che poteva farlo era Severus.
Una volta andati via, Severus guardò con fare disgustato la bambina dicendo:
-Cosa aspetti, sparisci dalla mia vista-.

La bambina si stava finalmente muovendo, poi ripensandoci si voltò e disse:
-Grazie mille signore- prima di scomparire definitivamente dalla sua vista.

Ripercorrendo il corridoio, Severus pensava a ciò che una volta Silente gli disse: il cappello aveva preso nei suoi confronti, una decisione affrettata.

Si poteva definirsi quindi un coraggioso?

Questo non lo poteva dire con certezza.
  
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