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Autore: NarumiKiryuu    26/04/2014    3 recensioni
Benvenuta all'Eerycamp, un posto dove il mondo che conosci non esiste, e tutto quello che pensavi solo frutto dell'immaginazione in realtà è più vero di quanto tu pensi!
- Gwen parte per un misterioso campo estivo, e si troverà ad affrontare un mondo totalmente diverso dal suo.
(È la mia primissima fanficton, per favore siate clementi :D)
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan, Gwen, Trent, Un po' tutti | Coppie: Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale
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OooK, chiamatemi matta ma io aggiorno :D



-What's up?


"Tesoro!" sua nonna si trovava sotto il portico di casa, sbracciandosi a più non posso per farsi raggiungere dalla nipote.
"Ciao nonna! Come stai?" Disse abbracciandola.
"Non mi lamento" rispose, stringendola forte a se'. "Forza entra, sarai stanca"
"Affatto" 
Adorava la casa dei nonni, era piccolina, ma sempre ordinata e molto pulita.
Sua nonna aveva sui 75 anni, e ancora un fisico da quarantenne, nonostante non facesse nulla in particolare per tenersi in forma. Portava i capelli in una lunga treccia grigia che adorava contornare di fiori.
"Hai fame?" Le urló dalla cucina
"Leggermente" rispose Gwen imbarazzata.
 
"Vedo il caro Willys qui fuori, ma non riesco a trovare la mia dolce Gwendolyn" 
"NONNO" gridó dalla gioia la ragazza vedendolo apparire sulla porta.
"Mamma mia come sei cresciuta!" L'uomo abbraccio la ragazza più forte che poteva.
Suo nonno era un'uomo alto quasi due metri, con forti braccia da meccanico, e portava ancora un ciuffo, un tempo corvino, alla Jhon Travolta ai tempi di greese.
Ancora non si capacitava come una hippy che aveva partecipato a Woodstock come sua nonna avesse spostato un meccanico di periferia che sognava la carriera militare quale suo nonno.
Mangiò fino a riempirsi del tutto, e andò a dormire ancora dolorante da tutto quel cibo. 
Le avevano preparato la vecchia camera di sua madre, con ancora tutta la sua collezione di barbie e tutti gli specchi e robe varie che usava la mattina per truccarsi.
Si addormentò abbastanza presto, nonostante i suoi soliti standard.
La mattina sarebbe dovuta partire per le 8.00, in modo da riuscire ad arrivare al campo per le 17.00 massimo.
Sua nonna le aveva preparato panini e bibite in un cesto, mentre suo nonno aveva portato la sua macchina a fare il pieno, in modo che così non si sarebbe dovuta fermare a fare benzina per strada troppe volte.
Dopo baci e abbracci che durarono quasi ore riuscì a partire.
Più andava a nord e più sentiva freddo, così dovette fermarsi per tirare fuori un maglione dalla valigia, e anche per comprarsi una stecca di sigarette.
Un'altro aspetto positivo di quel viaggio era che sua madre non la poteva controllare se fumava, e che il posto lo aveva potuto scegliere lei.
Aveva visto milioni e milioni di dépliant su campi estivi pieni di ragazzini sorridenti e attività obbligatorie, poi un giorno, come un segno del destino, arrivò via posta un'opuscolo di un certo eerycamp, già con modulo d'iscrizione da compilare. Il bello di questo campo era che non si avevano molte attività obbligatorie e di gruppo da frequentare, solo due a piacimento, e Gwen aveva scelto arte, e una cosa chiamata Mystic history, di cui non aveva capito bene il senso.
Inviò il tutto compreso di foto tessera.
Poco dopo le arrivarono la conferma e una lettera di presentazione in cui si scusavano del fatto che non ci fossero pulmini che passavano nella sua zona e che appena arrivata al campo avrebbe dovuto chiedere di un certo Chris McLean, il quale risultava anche come direttore e organizzatore del campo.
Parcheggiò la macchina. 
Era stato difficile trovare il posto, visto che si trovava imboscato in una valle.
Scese dalla macchina, e si accese una sigaretta. 
Non capiva perché si sentisse così agitata, forse perché non si trovava molto a suo agio con le persone. A casa aveva solo un' amica, che a mala pena sopportava.
Decise di lasciare le valigie lì, le sarebbe andate a prendere appena avrebbe saputo quale fosse la sua casetta. 
Non l'allettava molto l'idea di dormire con altre persone nella stessa stanza, ma se proprio non si sentiva a suo agio avrebbe passato la notte in macchina.
Arrivó in un ufficio dove dietro ad una piccola scrivania si trovava una ragazza dai capelli lunghi e biondi, la pelle leggermente abbronzata con occhi azzurri, di sicuro non molto gentili. Era strizzata dentro un vestito rosso, fin troppo elegante per un luogo del genere.
Sopra la scrivania si trovava una targhetta in plastica ingiallita con scritto Blaineley in nero.
"Mi scusi" disse, avvicinandosi al banco.
La ragazza alzò gli occhi dal computer.
"Dimmi" il suo tono di voce era quasi acido, come se l'avessero esasperata per tutto il giorno.
"Sto cercando Chris McLean"
"Lei è?"
"Gwen Parker" rispose, mostrando la lettera di conferma che le era stata inviata.
"Gwendolyn" disse la ragazza leggendo il foglio e alzando un sopracciglio. Poi iniziò a digitare chissà cosa al computer.
"Seguimi" la accompagnò davanti ad una porta con scritto "direzione" inciso sul legno. Bussò.
"Gwendolyn Parker è qui" disse la ragazza poco prima di andare via.
"Grazie Blaineley" dentro l'ufficio si trovava un uomo sui 30 anni, un po' basso. "Scusala, da quando é stata declassata è un po' acida, anche se non è mai stata molto gentile"
L'ufficio era molto diverso da quello della sua segretaria. 
La prima cosa che si notava era un'enorme scrivania antica, finemente decorata, e una miriade di ritratti di lui per tutta la stanza. L'unico che stonava nel contesto era una specie di targa con un bel carattere e decorata con qualche piuma, con scritto:
"Eccitante significa doloroso; interessante significa sempre quasi mortale." -Chris McLean
Evidentemente quel tizio soffriva di narcisismo.
"Piacere Chris McLean" disse porgendoli la mano
"Piacere Gwen" afferrò la mano dell'altro, cercando di risultare il più gentile possibile.
L'uomo si ritrasse quasi subito dalla presa, guardando la ragazza preoccupato.
"Ma...ma tu sei...UMANA!"
 
  
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