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Autore: FantaDJ_CA    26/04/2014    7 recensioni
Quando Ally ha diciassette anni, scopre di essere incinta da parte di Austin. Cosa succede quando trova lui nel letto con qualcun altro che non è lei prima che potesse dirgli la notizia? Decide di spostarsi in California dove inizierà una nuova vita e dimenticherà quella che avuto con Austin. Ma sarà tutto così semplice?
TRADUZIONE DELLA STORIA "How Could You?" - COMPLETA, CAPITOLO 30 (14/08/07)
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ally Dawson, Austin Moon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ally POV

Il secondo in cui le mie labbra toccarono quelle di Austin, ero al settimo cielo. Le sue braccia avvolsero la mia vita e le mie andarono attorno al suo collo. Giocai con i capelli sulla nuca mentre le nostre labbra si muovevano in sintonia.
Quando ci siamo finalmente staccati, lasciò la sua fronte contro la mia e mi guardò dritto negli occhi. “Ti amo, Als.” mormorò.
“Ti amo anch’io.” Alzò il mio viso e mi diede un tenere, passionale bacio sulle labbra.
“Dovremo dare un sacco di spiegazioni quando Aria si sveglia.” disse, ridacchiando. Annuii d’accordo.
“Sarà sorpresa nello scoprire che sei suo padre, ma ne sarà felice.” Afferrò la mia mano e mi portò sul divano.  Mi rannicchiai al suo fianco mentre lui metteva un braccio attorno a me.
“Mi sei mancata molto.” sussurrò, spingendomi contro di lui ulteriormente.
“Mi sei mancato molto anche tu. E mi dispiace di aver lasciato Miami e di aver permesso che Aria stesse lontano da te.”

“Als, smettila di scusarti. Non ti biasimo per ciò che hai fatto. Dovremmo biasimare Kira per tutto questo.” Lo sentii irrigidirsi una volta che pronunciò il suo nome. “Non posso credere che l’abbia fatto.” borbottò.
“Lo sai che quando ho avuto quel confronto con lei, mi ha detto che lei era innamorata di te e viceversa.”
“E’ una pazza. Non posso credere che devo vederla ogni volta che vado allo studio.”
“Beh, ovunque andrai, verrò con te. Non ti lascerò solo con quella sgualdrina.”
“Ally, il linguaggio.” rimproverò, ridendo. “Voglio passare tutto il tempo che ho con te.”
“Anch’io.”
“Sono tor-” salutò Trish ma si zittì quando vide me e Austin. Rimase immobile nella sua posizione con la bocca spalancata. “Spiegami.” disse, incrociando le braccia attorno al petto.

Le spiegammo l’intera storia. Dire che era arrabbiata quando menzionammo Kira era dire poco. Era furiosa e i suoi occhi si erano fatti più scuri. Trish è mia amica da anni e non l’ho mai vista così. Devo ammetterlo, ero un pochino spaventata.
“Per favore, lascia che uccida quella prostituta per te!” urlò Trish, facendoci sussultare.
“Trish, Aria sta dormendo quindi zitta!” sussur-gridai. Lei sorrise imbarazzato mormorando scusa.
“Quindi penso che Austin sappia che Aria sia sua figlia.” indovinò Trish, Austin annuì una volta finita la frase. “Come si sente, a proposito?”
“Aveva la febbre prima ma dovrebbe essere andata via ormai.” La mia testa rimase sul petto di Austin.
“Ehi, lasciami invitare Dez dal momento che siamo tutti qui.” Avrete pensato che Austin sarebbe stato l’unico a suggerire ciò, giusto? Beh, non l’ha fatto. Ci ha pensato Trish.
“C-cosa hai detto?” domandò Austin, sorpreso all’affermazione di Trish. “Vuoi vedere Dez?”
“Vuoi che ti rompa il naso?” chiese, stringendo il pugno. Austin indietreggiò al suo posto e non potei far a meno che ridere.

Trish finì di scrivere il messaggio a Dez e lui arrivò in poco meno di dieci minuti. Dato che Austin gli aveva già detto tutto, non dovevamo spiegargli la storia un’altra volta.
“Cosa faremo con Kira?” domandò Dez.
“Spedirla nel bidone degli instabili?” suggerì Trish, facendoci ridere.

“Mamma?” Girai la testa e vidi Aria camminare incontro a noi. Mi alzai dal divano e andai verso di lei.
“Come ti senti, dolcezza?” domandai, premendo le labbra sulla sua fronte per controllare se avesse la febbre.
“Il mio naso è chiuso.”
“Lo so.” Girai la testa verso i ragazzi e feci cenno a Trish e Dez di lasciare la stanza. Loro ubbidirono e dunque eravamo solo io, Austin e mia figlia.
Presi Aria e la tenni in braccio mentre camminavano verso Austin. “Aria, c’è qualcuno che vuole incontrarti.”
“Ciao, Aria.” disse Austin, sorridendo.
“Ciao.” disse timidamente.
“Aria, ti ricordi di quanto hai sempre voluto incontrare tuo padre?” domandai. Annuì. “Beh, eccolo qui.” dissi puntando Austin.
“Sei mio papà?” domandò.
“Si, lo sono.” Austin stava sorridendo come un’idiota e non potei che far lo stesso.
“Posso avere un abbraccio?” domandò. Aw!
“Oh, certo che puoi, dolcezza.” alzai Aria fino ad Austin e lei avvolse le sue piccole braccia attorno al suo collo. Non resistetti ed estrassi il mio cellulare e feci una foto. Erano così dolci e carini.
“Vuoi stare qui stasera così puoi passare un po’ di tempo con Aria?” domandai ad Austin. Lui sorrise ed annuì.
“Mammina, io fame.”
Ridacchiai. “Vuoi un po’ di pancake?”
“Si, per favore.”
“Beh ha preso l’amore per i pancake da me.” sogghignò Austin.
“Sul serio? Non me n’ero accorta.” dissi sarcasticamente. Lui rise.

Camminai verso la cucina, aprii il frigo, e presi tutti gli ingredienti di cui necessitavo per fare i pancake. Una volta che la pastella era fatta, versai un po’ di essa nella padella ben riscaldata.
Dieci minuti dopo, ci fu una pila di pancake pronta da mangiare. Misi un paio di pancake su un piatto e lo posizionai di fronte ad Aria.
“Grazie, mammina.”
“Di niente, principessa.”
Chiamai Trish e Dez e dissi loro che potevano uscire dalla stanza di Trish. Mi domando cosa stessero facendo lì dentro.
“Quindi cosa pensi che Jimmy dirà al fatto che avete una figlia?” domandò Dez, tagliando un pezzo del suo pancake.
“Non so cosa dirà, ma non m’importa.” disse Austin, scrollando le spalle. “L’unica cosa di cui mi preoccupo sono i paparazzi.”
“Pensi che cominceranno ad assalirvi, ragazzi?” domandò Trish. Lui annuì.
“Non ho bisogno di averli sempre attorno, con tutte quelle domande e quelle fotografie.” spiegò, passando una mano tra i capelli.
“Non ti preoccupare, troveremo una soluzione.” gli dissi. Gli diedi un piccolo sorriso che venne ricambiato.

Dopo che finimmo di mangiare, Austin e io decidemmo di ritrovarci in camera mia con Aria. Eravamo sdraiati sul mio letto con Aria tra di noi. Si era addormentata velocemente, dunque Austin e io dovevamo parlare silenziosamente, così da non svegliarla.
“Cosa pensi che diranno i tuoi genitori quando sapranno di Aria?” domandai, giocando con le dita di mia figlia.
“Saranno probabilmente scioccati, ma penso che una volta che la incontreranno saranno felici.” Guardò Aria e sorrise. “Non posso ancora credere di essere padre.”
“Sei felice di esserlo?” domandai lievemente nervosa.
“Non sono mai stato così felice in vita mia.” mi disse guardandomi dritto negli occhi. Sorrisi. “Quand’è il suo compleanno esattamente?” domandò, ridacchiando.
“Il 17 gennaio.”
“Quindi farà quattro anni tra…sette mesi?”
“Si.”
Lasciammo che un confortabile silenzio attraversasse la stanza, ma durò un solo minuto dal momento che Austin decise di parlare.
“Siamo tornati insieme, vero?” domandò timidamente.
Ruotai gli occhi giocosamente. “Sei uno stupido.” scherzai prima di dargli in bacetto sulle labbra. “Questo risponde alla tua domanda?”
“Si lo fa.”

Circa un’ora dopo, decidemmo di portare Aria nella sua stanza così che potesse dormire lì nella notte. Austin insistette nel metterla a letto e non avevo intenzione di discutere. Dato che aveva già il suo pigiama, non dovevamo cambiarla.
Austin mise Aria accuratamente nel suo letto e la coprì con la coperta. Afferrai Cocoa dal comodino e lo mise sotto le sue braccia.
“Notte, piccola.” le baciai la fronte e camminai verso la porta, ma mi stoppai e mi appoggiai su di essa.
“Notte, principessa.” sussurrò Austin, baciandole la fronte. Non potei far a meno di sorridere alle sue azioni. Ha incontrato sua figlia solo oggi ma è già un gran padre.
Quando tornammo indietro nella mia stanza, mi scusai e mi diressi verso il bagno per mettermi il pigiama. Solo perché siamo tornati insieme non significa che può vedermi mentre mi cambio.

Mi lavai i denti e la faccia prima di uscire fuori dal bagno. Austin era già nel letto e sotto le coperte quindi avanzai lentamente nel letto e mi misi accanto a lui. Lui era senza maglietta e tutto quello che potevo dire era, diamine!
“Dez starà qui stanotte?” domandò, avvolgendo un braccio attorno alla mia vita.
“Penso di si. Probabilmente starà nella camera di Trish.”
“E non pensi che si uccideranno a vicenda?” scherzò.
Ridacchiai. “Può veramente farti paura quando si spaventa.” disse poi, riferendosi alla nostra conversazione su Kira.
“Si, ma chi la può biasimare?” Rimase in silenzio quindi sapevo che voleva cambiare discorso.
“Devo andare allo studio domani…perciò, volete venire tu ed Aria?” domandò. Cominciò a fare su e giù con le dita al mio fianco.
“Certo, ma ci sarà Jimmy?”
“Si, pensavo che dobbiamo dirgli di Aria prima che i paparazzi sappiano tutto.”
“Va bene, suona ok. Ora lasciami dormire.” mormorai, i miei occhi si stavano facendo pesanti.
Ridacchiò. “Notte, Als. Ti amo.”
“Ti amo anch’io.”
 
Starr Records era a circa venti minuti dal mio appartamento dunque potevamo passare quel tempo per parlare. Trish e Dez decisero di stare nell’appartamento ed ero tipo contenta. Volevo spendere del tempo con Austin e Aria. Austin doveva essere in studio alle nove in punto e perciò lasciammo l’appartamento alle otto e trenta.
Il raffreddore di Aria era andato via eccetto per degli starnuti lì e là, ma per il resto stava bene. Sarebbe stata come nuova all’incirca domani e ciò significava che sarebbe potuta andare all’asilo.
“Bene, siamo arrivati.” annunciò Austin, parcheggiando la macchina nel parcheggio della Starr Records. Uscii fuori dalla macchina e aprii la porta di Aria e la slacciai dal suo sedile. La misi al mio fianco e girammo attorno alla macchina per andare incontro ad Austin.
“Dove siamo, papino?” domandò Aria, guardando ad Austin.
“Siamo al lavoro di papà.” rispose, afferrando la mia mano destra intrecciandola con la sua.
Mentre camminavamo nell’edificio della Starr Records, non potei che essere nervosa perché non ero pronta di vedere Kira. Sapevo che sarebbe stata qui perché c’era anche Jimmy. Anche se è un’adulta è la ragazza di papà.
Prima che Austin entrasse nello studio, volle parlare con Jimmy nel suo ufficio. C’è una sola cosa su cui vuole parlare e questa ha tre anni.
Austin si fermò di fronte al suo ufficio e bussò alla porta. Credo che Jimmy fosse troppo sfaccendato per alzarsi perché urlò, ‘entra pure!’ dall’altra parte della porta. Entrammo e subito Austin si irrigidì. Volete sapere perché? Kira era in ufficio.

“Ehi, Jimmy.” salutò Austin, con fare freddo.
“Ehi, Austin.” salutò Jimmy. I suoi occhi incontrarono i miei e sorrise. “Ally, che sorpresa!”
“Ehi, Jimmy.” Aria si spostò nelle mie braccia e nascose la testa.
“Chi è la piccola?” domandò Jimmy.
“Questo è il motivo per cui siamo qui.” disse Austin. “Lei è nostra figlia.” disse lentamente.
Gli occhi di Jimmy si spalancarono così come la sua bocca. Quando guardai Kira, sembrava incavolata. Pensava davvero che avrebbe avuto qualche chance con Austin?
“L-lei è tua figlia?” domandò, guardandoci. Entrambi annuimmo.
“Il suo nome è Aria ed ha tre anni.” spiegò Austin.
“Se ha tre anni, significa che l’avete avuta quando eravate solo dei teenagers.” realizzò. Annuimmo una volta ancora.
“L’ho scoperto solo ieri, ma è una storia lunga e non ho voglia di spiegarla.” disse Austin, guardando con sguardo feroce Kira. Lei stava facendo lo stesso con me ma io la stavo ignorando.

“Lo sai che i paparazzi vi staranno attorno tutto il tempo, vero ragazzi?” domandò.
“Lo sappiamo, ma non ci importa. Voglio solo che non inventino storie.”
“Beh l’unico modo per non farlo accadere è se vi faccio avere un’intervista.”
“Vi? Anch’io?” domandai, andando nel panico. Ho ancora la paura del palcoscenico e fare un’intervista non aiuterebbe.
“Si, anche tu, Ally. Vi prenoto l’intervista per L.A Music per la settimana prossima, va bene?” Austin mi guardò e io annuii.
“Si, suona bene.”
“Ok, adesso andiamo in studio.” Noi due salutammo e uscimmo dal suo ufficio.
“Stai bene?” mi chiese Austin, prendendo Aria dalle mie braccia.
“N-non lo so.” dissi sinceramente. “So che dobbiamo fare quest’intervista, ma ho ancora la paura del palcoscenico. Rimarrò immobile e farò la figura dell’idiota.”
“Als, non succederà. Rimarrò con te tutto il tempo. Parla solamente quando ti porranno domande.”
Annuii. “Ok.”
Cos’ho fatto per meritarmi tutto ciò?

SPAZIO TRADUTTORE

Bene, ecco il sesto capitolo. Finalmente Aria sa di suo padre e Austin sa di sua figlia. E lo sa anche Jimmy.
Ci ho messo un po' di tempo ad aggiornare. No vabbè è colpa mia, perché ho iniziato ieri. Grazie per tutte le recensioni che avete mandato, siete adorabili :3
HANNO RINNOVATO AUSTIN & ALLY PER UNA QUARTA STAGIONE! SONO VERAMENTE FELICE PER QUESTA NOTIZIA. L'HO SCOPERTO SOLO STANOTTE E STAVO GRIDANDO DALLA GIOIA. 
Lasciate tante recensioni anche a questo capitolo. See ya :)
  
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