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Autore: Sophie Ondine    19/07/2008    13 recensioni
quattro ragazze, giovani, belle, passano l'ultima estate della loro adolescenza nella casa al mare di una di loro. Tra amori, delusioni e tristezza, scopriranno che la vita non è facile come la immaginavano. Ma la loro amicizia sarà la base di tutto, e le terrà sempre unite... e, chissà! Magari le aiuterà a trovare anche l'amore...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MOMENTI DI ORDINARIA FOLLIA!!!

Casa Dray:


Kagome continuava a fare su e giu per la stanza. Erano le 19 e lei non aveva ancora finito di preparare la sua valigia.
Eppure si era decisa a finirla massimo per le 17. Aveva sforato di due ore. Insomma, non erano poche.
Ma la colpa non era tutta sua.
Suo fratello Sota, che in quel momento avrebbe preferito pugnalare a morte, continuava ad entrare e ad uscire dalla sua stanza. Metteva le mani dappertutto, toccava ogni piccola cosa. E poi ogni volta che tornava a disturbare la sorella , entrava nella stanza con qualche snack che trasudava cioccolato da tutti i pori.
Quella per Kagome era una vera tentazione visto che aveva deciso di mettersi a dieta. A volte voleva avere il fisico ultra slim di Rin.
A quella ragazza entrava tutto. Ma poi , ragionandoci sopra, si ricordava che Rin si era ammalata e se possedeva quel fisico non era perchè aveva seguito una dieta sana ed equilibrata. E quindi alla fine Kagome lasciava stare quel desiderio irrealizzabile.

Stava piegando l'ennesima maglietta a maniche corte da mettere in valigia , quando sentì qualcuno piangere sulla porta.
Kagome sbuffò rumorosamente.

Ma perchè sua madre era così piagnucolona?

-Mamma... ti prego, smettila di piangere!- disse Kagome senza alzare gli occhi dal cassetto  dove erano riposti i suoi preziosi costumi.

La mora prese il costume arancione, un colore che le stava abbastanza bene, quello azzuro a quadretti, che ricordava tanto il grembiule suo dell'asilo, e poi qualche altro. Tanto alcuni li avrebbe comprati lì in California.

California... quante volte aveva pronunciato questo nome? Troppe.
Uno degli stati più belli degli USA a giudizio di Kagome. E lei aveva la possibilità di passarci ben tre mesi, senza genitori, senza quel marmocchio rompiscatole di suo fratello.

Lei, con le sue migliori amiche. Se era un sogno , preferiva essere svegliata alla fine.

-Oh tesoro mio!- esclamò la donna sulla soglia della porta, con un altro kleenex in mano.

Kagome voltò la testa verso la donna. Ma sua madre era ancora lì? Mica se ne era accorta.

Si caricò di tutta la pazienza che possedeva e poi disse le sue solite e famose parole:-Mamma... per favore, smettila!-

Per fortuna che domani si parte, pensò.


Casa Baker:

-Rin , tesoro, mi prometti che mangerai?- domandò la donna preoccupata alla figlia.

Rin sospirò rassegnata. Era inutile.
Ormai erano passati quattro anni e lei era guarita. Certo stava sempre attenta a quello che mangiava, ma era una cosa normale, una cosa che facevano tutte le ragazze della sua età.
E poi non ci teneva minimamente a rivivere quello che aveva vissuto quattro anni fa!
No , per niente.

Ma la ragazza pensò che era meglio abbandonare quei pensieri. Doveva pensare alla valigia.

Prese tra le mani il foglietto di carta straccia che aveva usato per segnarsi tutte le cose da portare per la vacanza.

I costumi, la cosa più importante, i vari jeans , pinocchietti, hotpants, le minigonne.
E poi ancora le magliette, i top, i sandali , le scarpe chiuse.
Mamma mia, certo che ne aveva portata di roba.

Ma in fondo era compensibile, doveva stare lì tre mesi. Se fosse stato per lei ci sarebbe rimasta per sempre in California. Ma la sorte non era stata buona con lei sotto quel punto di vista.

La ragazza poggiò i gomiti sull'immenso tavolo di legno della cucina.
Le spiagge dalla sabbia calda e bianca, il mare limpido, la leggera brezza marina che scompigliava i capelli e poi... i bei ragazzi.

Oddio, forse stava diventando come Kagura?
Fissata con i ragazzi?
Beh poteva anche essere... erano cresciute insieme, poteva anche darsi che la sua amica l'avesse contagiata sotto quel punto di vista.

Rin fu costretta ad abbandonare quei pensieri.
Sua sorella Shiori stava passeggiando per casa con un suo vestito azzurro e un paio di decoltè con il tacco piuttosto alto.
Ecco dove erano finiti! Li voleva portare con lei in vacanza.

Rin spalancò gli occhi. Sua sorella stava mangiando anche un gelato.

-Sono bellissima!- intanto esclamava tutta felice.

Ma si poteva essere così scemi a otto anni? Atteggiarsi con un vestito?
 
Shiori intanto continuava a mangiare il gelato , peccato che il suo modo di mangiarlo non era proprio corretto.
La ragazza notò con orrore che un pezzo di gelato stava per cadere sul vestito.

No! No! No! No!
Non poteva succedere.
Rin si alzò subito dalla sedia e corse verso la sorellina.

Arrivò appena in tempo. Il gelato cadde sul pavimento.

Rin tirò un sospiro di sollievo. Poi si voltò vero la sorellina:-Shiori! Togliti immediatamente quel vestito!-

Shiori guardò la sorella facendo gli occhi da cerbiatta.

Certo che i bambini sanno già usare bene le proprie armi di difesa, pensò Rin.

-Rin, io voglio essere bella come te e voglio venire con te in California!- disse la bambina con le lacrime agli occhi.

A Rin le si strinse il cuore.
Poggiò una mano sulla guancia della sorellina e , sorridendo teneramente, disse:-Shiori ma tu sei già bella! E poi torno presto dalla California, anzi ti prometto che ti porto un bel regalo da lì! Ok?-

La bambina al suono della parola "Regalo" si rallegrò.
Rin esultò tra sè e sè, era riuscita ad evitare un bel pianto.

-E adesso, per favore, vai a toglierti il vestito!-
-D'accordo- disse la bambina correndo verso la sua stanza.

Rin sorrise.

Per fortuna domani parto.



Casa Russel:

Kagura si avviò con passo felpato verso la stanza della sorella.
Abi era giù in cucina che preparava da mangiare.

La diciottenne entrò e , facendo attenzione a non fare rumore, chiuse la porta alle sue spalle.
Si avviò verso l'armadio e l'aprì.

-La fortuna di possedere una sorella maggiore di ventidue anni!- esultò la ragazza.

Infatti Kagura trovò un sacco di vestiti che le piacevano, ne avrebbe preso qualcuno in prestito , senza bisogno che la sorellona venisse a saperlo.
Cioè, prima o poi lo avrebbe scoperto, ma lei sarebbe già stata comodamente stravaccata su una sdraio nelle bellissime spiagge della California.

E poi quel "Prestito" era a fin di bene. Servivano a Kagura per fare colpo sui ragazzi.

Afferrò con le mani perfettamente curate e smaltate una gonna che arrivava appena sopra il giocchio, era nera e a balze.

Poi si appropriò di un bellissimo top rosso con degli strass.
Il rosso poi a lei donova particolarmente. Forse per il fatto che quel colore si abbinava benissimo ai suoi occhi.

Prese altre cose, ma non troppe. Altrimenti Abi se ne sarebbe accorta.

Chiuse l'armadio e tornò nella sua stanza. Piegò velocemente i vestiti e ripose il suo Bottino nella valigia marcata Luois Vuitton.

TOC TOC.
Abi non aspettò nemmeno che la sorella dicesse avanti ed entrò nella stanza.

-Ma che bussi a fare se poi entri lo stesso?- domandò la yasha.
-Questione di educazione!- rispose la sorella secca.

-Alla faccia dell'educazione!-

Abi fece finta di non aver sentito. Altrimenti se avesse risposto sarebbe finita proprio male quel giorno.
Lei e sua sorella aveano un carattere talmente simile che litigavano 24 ore su 24.
Era proprio vero il detto "Gli opposti si attraggono".

-Finito di fare la valigia?- domandò poi Abi indicando la valigia chiusa sul letto della sorella.

-Secondo te?-

Abi però non disse niente e ridusse i suoi occhi a due fessure.
Caspita, certo che metteva terrore in quel momento.
-Non avrai preso i miei vestiti, vero?- domandò poi con tono intimidatorio.

Kagura spalancò gli occhi stupita e sollevò le mani al cielo.
-Chi? Io? Ma stai scherzando? Io ho i miei di vestiti!-

La ventiduenne la guardò scettica. Doveva ammettere che Kagura era davvero una brava attrice. Però forse per quella volta si poteva fidare.

Abi poi uscì dalla stanza dicendo:-Tra dieci minuti arriva papà, e la cena è pronta tra venti minuti!-

Kagura tirò un sospiro di sollievo. Gliel'aveva fatta alla sorellona.

Finalmente domani si parte, pensò buttandosi sulla sedia girevole della sua scrivania.



Casa Cook:

Kohaku continuava a fare zapping tra i vari canali. Non ce ne era nessuno che gli piaceva.
Passava da una televendita di un nuovo prodotto per la cucina che , chissà come mai, dicevano che facesse miracoli ad una di quelle telenovele argentine dove bisognava attenti con chi ti baciavi perchè potevi scoprire che quella persona era tuo nonno.

Sango decise di sfogliare una di quelle riviste patinate che sua madre si ostinava a comprare.
Girò svogliatamente le pagine osservando, con poca attenzione, le fotografie delle filiformi modelle delle passerelle di Parigi.

La ragazza guardò l'orologio che portava al polso, erano precisamente le 20 e 07.
Lei la sua valigia l'aveva finita da un pezzo.

Si era portata un sacco di costumi, i vestiti non tantissimi, tanto sapeva che la maggior parte li avrebbe acquistati lì in California.
Dietro aveva deciso di portarsi la sua inseparabile tavola da surf.

Kagura e Kagome sembravano più interessati ai ragazzi per quella vacanza , invece lei voleva solo surfare.
E in California ci sarebba riuscita benissimo. Quello stato era considerato il paradiso dei surfisti.

Dalla cucina sentì un invitante odore di carne alla brace. La sua preferita.

Volse lo sguardo verso la cucina  e sorrise. Suo padre quel giorno si sarebbe fermato da loro, per accompagnare il giorno dopo la figlia all'aereoporto.
Sembrava , e non solo  a lei ma anche a Kohaku, che i loro genitori iniziassero ad andare d'accordo. Dentro di loro speravano che i due tornassero insieme, ma preferirono non aggrapparsi a speranze fasulle.

Sango poi pensò alle sue amiche.
Sorrise.
Le conosceva troppo bene e sapeva benissimo che di sicuro Kagome stava pregando la madre di non piangere, che non partiva per la guerra ma solo per una semplice vacanza con le sue amiche.

Avrebbe scommesso un occhio della testa che Rin invece inseguiva la sorellina , che probabilmente si era infilata un vestito della maggiore, per tutta casa, urlando come una pazza affinchè la piccolina di casa Baker non le macchiasse i vestiti con il gelato.

E infine era più che convinta che Kagura, invece, aveva fregato qualche vestito alla sorella maggiore.
Rise sotto i baffi mentre si immaginava le scene.

-Sango, vorrei parlarti!- disse poi una voce famigliare vicino  a lei.
La ragazza guardò la persona che aveva parlato.

Suo padre era lì vicino a lei con la faccia seria.

Sango non disse niente e si alzò dal suo posto preferito, seguendo il padre nella sua stanza.

L'uomo si sedette sul letto della figlia e fece cenno a lei di sedersi vicino a lui.

Sango aspettò che suo padre iniziasse a parlare.
   
-Sango, so benissimo di non essere un padre molto presente, ma tu capirai bene la nostra situazione. Adesso sei grande e hai diciotto anni e sei anche una bellissima ragazza. Insomma, tesoro, adesso tu te ne andrai con le tue amiche lontano da casa. Quello che voglio dirti è di stare attenta ai ragazzi... i loro scopi non sono mai nobili e se proprio vuoi divertirti...beh ...usa le precauzioni!- il padre della ragazza era visibilmente imbarazzato.
Non era facile per lui parlare di quelle cose con la figlia ormai diciottenne.

Sango strabuzzò gi occhi. Tutto questo mistero per una cazzata del genere?
Quel discorso glielo avevano fatto sua madre e sua nonna materna il giorno in cui le erano venute le mestruazioni.

Lei aveva già perso la verginità... e suo padre si svegliava adesso?

Per fortuna domani si parte! pensò.


Quella per le ragazze, fu una notte lunghissima.

Nessuna di loro riusciva a chiudere occhio. L'emozione era indescrivibile.
Ognuna , distesa nel proprio letto fantasticava su quello che sarebbe potuto accadere.

Kagura, con i lunghi capelli scuri sparsi sui morbidi cuscini, guardava il soffitto sopra di lei, immaginando le sue ipotetiche storie con un bel fusto da spiaggia. Magari un surfista. Conoscere un ragazzo che surfava non era difficile, grazie a Sango, che praticava proprio quello sport, le percentuali per riuscire a flirtare con uno di loro era molto più alte.

Rin invece, con un leggero lenzuolo bianco che le copriva solo la parte inferiore del corpo e girata sul fianco destro, mentre sentiva la sorellina ,che non riusciva a dormire da sola per paura del buio, dormire beata, guardava la luna. Quella notte era alta nel cielo e brillava intensamente.
La ragazza immaginò che i granelli di sabbia delle spiaggie californiane dovessero avere lo stesso colore.

La luce della stanza di Kagome era ancora accesa. Erano le due del mattino  e lei non riusciva a prendere sonno. Doveva ancora abituarsi psicologicamente che il giorno seguente sarebbe stata comodamente seduta su una sdraio a prendere il sole.
Chissà... magari lì poteva anche conoscere l'amore. Tutto era possibile.

E per ultima Sango, che quella sera aveva deciso di sedersi sul davanzale della finestra della sua stanza, fumava tranquillamente una sigaretta. Era , in quel momento, l'unica cosa che riusciva a calmarla. Guardò la sua inseparabile tavola da surf , poggiata sulla parete e ben custodita nell'apposito involucro nero.  Tirò forte il fumo della sigaretta e buttò fuori l'aria. Non vedeva l'ora di provare la sua tavola da surf sui cavalloni della California.


HOLA A TUTTI! ECCO A VOI IL SECONDO CAPITOLO DI §LAST SUMMER§! SPERO VI SIA PIACIUTO! ABBIAMO POTUTO VEDERE IL GIORNO PRIMA DELLA PARTENZA DELLE RAGAZZE! NEL PROSSIMO LEGGEREMO INVECE LA VERA E PROPRIA PARTENZA... PER VEDERE INU-YASHA, SESSHOMARU E CO. ... BEH DOVRETE ASPETTARE UN Pò!

E ADESSO PASSIAMO AI RINGRAZIAMENTI:

RORULLA: TESORO MIO *.*! SEI LA PRIMA CHE COMMENTA! E SEI ANCHE QUELLA CHE HA LA SAMTA PAZIENZA DI AIUTARMI SU MSN! POVERA TE! NON SAI IN CHE GUAIO TI SEI CACCIATA! UN BESO E DIMMI SE TI PIACE ANCHE QUESTO CAPITOLO

DOLCE SANGO91: SONO DAVVERO FELICE CHE TI SIA PIACIUATO L'INIZIO E SPERO, VIVAMENTE, DI NON AVERTI DELUSO NEMMENO CON QUESTO CAPITOLO! TI DICO CHE NEL 3 CAP, CIOè IL PROSSIMO, VEDRAI UNA SANGO MOOOOOOLTO SPAVENTATA! UN KISS

INUFAN4EVER: CARA KIKKA, FIGLIA ADORATA, SE NON CI FOSSERO DEI CASINI, LE FF NON SAREBBERO MIE! CHE CI POSSO FARE? FORSE SONO STATA CONTAFIATA DA BEAUTIFL (ANCHE SE NON L'HO MAI VISTO t__t)! UN KISS

JESSY101: CIAU! SONO CONTENTA CHE LA FF TI SIA PIACIUTA! SPERO CHE IL SECONDO CAP NON SIA STATO DA MENO! UN BACIO

SUPERSARA: TESORO MIO *.*! TU L'HAI AVUTA IN ANTEPRIMA PERCHè SEI SPECIALE U__U! E POI SONO SICURA CHE NON VEDI L'ORA DI IMMAGINARTI SESSHOMARU IN COSTUME! UN BACIONE

MIKAMEY: CHE BELLO! SEGUI ANCHE QUESTA MIA FF! SPERO CHE TI PIACCIA! SUL FATTO DI KAGURA , SONO D'ACCORDO CON TE, A ME PIACE MA A PATTO CHE NON LA METTANO CON SESSHOMARU, LUI è SOLO DI RIN! KISSONI

KADE: CARO IL MIO MIRKO! SCAZZA? SCIANTI! TE L'AVEVO DETTO NO, CHE MI HAI ISPIRATO PER UNO SCAMBIO DI BATTUTE TRA KAGOME E KAGURA? CHE FAREI SENZA DI TE! BACIOTTI

ARYUNA: KAGURA NOOOOOOOO! SE AMAZZI ARY, IO COME FACCIO SENZA I SUOI SPASSOSISSIMI COMMENTI? COMUNQUE CARISSIMA, SONO STRA FELICE CHE TI PIACCIA LA MIA FF! DIMMI SE KAGURA TI PIACE COME SI COMPORTA CON LA SORELLA QUI! BACIONI

KAGOLOVE: CARA RAMO! GRAZIE MILLE PER I COMPLIMENTI! SPERO DI NON DELUDERTI IN SEGUITO! UN KISS

COMMENTATE MI RACCOMANDO! FATE FELICE UNA POVERA AUTRICE! BACI A TUTTI
  
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