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Autore: Sophie Ondine    17/07/2008    12 recensioni
quattro ragazze, giovani, belle, passano l'ultima estate della loro adolescenza nella casa al mare di una di loro. Tra amori, delusioni e tristezza, scopriranno che la vita non è facile come la immaginavano. Ma la loro amicizia sarà la base di tutto, e le terrà sempre unite... e, chissà! Magari le aiuterà a trovare anche l'amore...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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                                                         § LAST SUMMER §

Il giardino della scuola , accuratamente tagliato e curato, brulicava di studenti e genitori.
Gli studenti dell'ultimo anno del liceo attendevano impazienti il discorso finale del preside. Quei tipici discorsi che auguravano buona fortuna nel loro nuovo viaggio chiamato "vita". Poco interessava a quei ragazzi vestiti con le toghe blu, volevano solo che il preside finisse per poter lanciare in aria i loro tocchi, come voleva la tradizione, possibilmente senza beccarseli in un occhio.

Nell'aria si poteva sentire la gioia  di tutti quei ragazzi. Tutti orgogliosi di se stessi per essere riusciti a prendere il diploma.

Il preside, un uomo tipicamente italoamericano, basso e calvo, con una gran pancia che faceva intendere benissimo che l'uomo era di buona forchetta, con la sua voce roca da gran fumatore disse le ultime parole:-...e con questo ho finito! Buona fortuna ragazzi!-

Finalmente le aveva pronunciate, quelle  famose parole.

I ragazzi non attesero nemmeno che il preside scese dalla pedana.
Nell'aria si alzarono una marea di tocchi blu. Gli studenti mentre li lanciavano urlavano di gioia.

Tra la folla una ragazza, di appena diciotto anni cercava con lo sguardo le sue amiche.
Nella mano destra teneva il suo diploma mentre nella sinistra il tocco blu.
I suoi capelli color ebano quel giorno erano lucenti , merito dello shampoo ai semi di lino , quando voleva faceva miracoli.

Le iridi color tabacco continuavano a cercare tra la folla. Non era facile trovare le persone desiderate in mezzo a tutta quella gente euforica.

Mentre continuava la sua vana ricerca, la ragazza si sentì abbracciare da dietro. Conosceva bene quelle manine candide e bianche.

Sorrise.
Una persona in meno da cercare.

-Kagome non ci posso credere!- trillò la voce dietro di lei.

-Inizia a crederci, Rin!- rispose lei con quel tono sarcastico che non l'abbandonava mai.

Kagome si voltò verso la sua amica.
Rin le sorrideva entusiasta. Gli occhi di Rin quel giorno brillavano più del solito, un po' perchè era commossa e un po' perchè la toga blu le faceva risaltare gli splendidi occhi nocciola.

Rin stringeva avida tra le mani il suo diploma, come se qualcuno potesse portaglielo via. Ma di questo poteva stare tranquilla, chi mai poteva trovare gusto nel rubare un diploma?

Le due amiche scorsero tra la gente una figura famigliare.
Una ragazza, loro coetanea, con i lunghi capelli castani legati in una coda alta, camminava con le lacrime agli occhi.

-Sango... perchè piangi?- domandò Kagome preoccupata all'amica.

Sango si tamponò i bordi degli occhi con il fazzoletto color rosa che conservava nella tasca della gonna. Riprese fiato e poi inziò a parlare.

-Piango perchè... quest'anno è il nostro ultimo anno tutte insieme!- ammise poi tutto d'un fiato la diciottenne.

-Non fare la paracula come al tuo solito!- sbottò una quarta voce che costrinse tutte le ragazze a voltarsi.

La ragazza che aveva parlato teneva, al contrario delle altre, controvoglia il diploma tra le mani, come se quel povero pezzo di carta fosse un enorme macigno.

Aveva incarcato un sopracciglio , guardando Sango come per dire "A Chi Vuoi Darla A Bere?"

-Kagura, perchè Sango dovrebbe essere una paracula?- domandò Rin all'amica.

Kagura guardò Rin con i suoi intensi occhi scarlatti. Scosse la testa. Povera ingenua, pensava.

Si avvicinò a loro con passo lento e felpato. Kagura poteva anche avere un lunguaggio non proprio pulito, ma sapeva muoversi come una gatta, il che le faceva guadagnare molti punti.

-Dico che è una paracula per il semplice fatto che lei al college si ritroverà con Kagome , al contrario di me e te , cara la mia Rin! E mentre loro due saranno appiccicate come una cozza allo scoglio a Yale, io e te saremmo rispettivamente a Princeton e Harvard, tutte sole, abbandonate da tutto e da tutti, dimenticate dal mondo!- disse poi la ragazza con tono melodrammatico facendo scatenare l'ilarità delle sue amiche.

Ma le risate di Sango durarono poco, infatti scoppiò di nuovo a piangere.
-Non dire così Kagura... come farò a vivere senza le tue cazzate quotidiane e i tuoi doppi sensi?-

-Grazie per il complimento T__T- disse la yasha sconsolata.

Rin e Kagome non avevano ancora proferito parola e, dopo essersi lanciate un eloquente occhiata, decisero di risollevare il morale , ormai sotto terra , delle loro migliori amiche.

-Guardate che i telefoni e i computer li hanno inventati apposta! Hanno anche inventato la web cam! E tutto questo solo per noi!-

-Kagome ha ragione, e poi pensiamo ai tre mesi di relax assoluto che ci aspettano in California! Ragazze, solo noi quattro , nella mega villa di famiglia di Kagura sul mare!- concluse poi Rin con gli occhi sognanti.

Tutte si rallegrano al suono di quelle parole. Vacaza, relax, California. Quelle semplici parole risuonavano nelle loro orecchie come una dolce poesia d'amore. Molto meglio delle parole d'amore di Romeo e Giulietta.

Insieme fino alla fine. Se l'erano giurato alle elementari, quando si erano conosciute.

A dir la verità Kagura e Rin si conoscevano da molto prima. Loro erano praticamente erano cresciute insieme. Molto spesso trovavano foto di loro due con i pannolini ancora addosso.

E per quella loro amicizia dovevano solo ringraziare le loro madri. Le due donne si erano conosciute al corso di ginnastica per prepararsi al parto. Inoltre le ragazze erano anche vicine di casa.

Beh... definire casa le villone dove vivevano era un'eufemismo. Quelle ville erano immense, con ben tre piani, salotti enormi , adatti per le feste, giardino sempre ben curato e ordinato e poi la piscina sempre pulita e fresca.

La fortuna di possedere genitori ricchi...

Kagome e Sango subentrarono dopo, precisamente il primo giorno delle elementari.

Si erano ritrovate tutte e quattro vicine di banco grazie alle maestre che avevano deciso la disposizione dei bambini.

E da quel giorno niente le separò più.
A dodici anni fecero anche un patto di sangue.
Riunite nella soffita della villa di Sango (anche Kagome e Sango sono ricche), la sera di Halloween , durante un pigiama party, presero un vecchio spillo e si punsero tutte l'indice della mano sinistra.
L'unica che non ebbe il coraggio di pungersi da sola fu Kagura, anche se faceva la coraggiosa aveva una tremenda fobia degli aghi, infatti Kagome fu costretta a tenerle ferma la mano e pungerle piano piano il dito diafano.

Una volta che ognuna si era punta, misero una goccia del loro sangue in una scatoletta, la chiusero ed espressero questo desiderio "Insieme, fino alla morte, nel bene o nel male!"

Alla fine del "rito" , Rin aveva detto che quella promessa , anzichè una promessa d'amicizia, le sembrava quella di un matrimonio.

E adesso eccole là. Tutte belle, tutte orgogliose, tutte sorridenti per essere riuscite a superare un ostacolo tutte insieme.

Quanti ostacoli avevano superato?
Difficile da dire.

Erano davvero troppi, dai più insignificanti ai più importanti.

Superarono insieme il momento in cui Kagome , a sei anni, cadde dalla bicicletta sbucciandosi un ginocchio.
Quando Rin si arrampicò su un albero per dimostrare a tutte che non soffriva di vertigini.

Non potevano dimenticare il giorno in cui a Kagura cadde il primo dente da latte.
 E poi ancora , quando Sango riuscì a superare la sua paura del buio.

Ma questi erano ostacoli piccoli. Insignificanti in confronto agli altri che avevano sopportato.

Erano tutte insieme, sotto la pioggia, quando furono celebrati i funerali della madre di Kagura.

Il giorno in cui Kagome dovette subire un'operazione a causa di un incidente , tutte erano lì pronte a darle conforto e coraggio.

Asciugarono le lacrime di Sango quando i genitori della ragazza avevano deciso di separarsi.
 E infine aiutarono Rin affinchè non cadesse in quel tunnel oscuro chiamato Anoressia.

Ma davvero bastava un trasferimento in un'altra città, andare in un università diversa per rompere quel filo sottile che le univa?
Conoscevano bene la risposta. Era No.

Certo, non sarebbe stato facile all'inizio, ma , come in tutte le cose, bastava un pò d'impegno e forza di volontà per riusciure ad abbattere quel nuovo muro che si presentava loro davanti.

-Ehi ragazze. Un bel sorriso-
Il padre di Rin non sarebbe mai cambiato. Perennemente con quella macchina fotografica digitale in mano per immortalare ogni singolo momento.

Le ragazze non se lo fecero ripetere due volte. Si strinsero tra di loro.
Kagura poggiò la sua gancia su quella di Rin e sorrise radiosa, Sango circondò con il suo braccio il braccio destro di Rin e fece l'occhiolino all'obbiettivo. Kagome ,invece, aveva poggiato il mento sulla spalla di Sango , alzando l'indice e il medio della mano sinistra in segno di vittoria. E infine Rin mise il suo unico braccio libero dalla stretta di Sango intorno al collo di Kagura per poi sorridere anche lei felice all'obbiettivo.

La macchinetta fece CLIC. Segno che la foto era stata scattata.

-Kagome , tesoro! Come sono fiera di te- disse una donna sulla quarantina, vestita con un elegante pantalone di lino bianco, adatto per l'estate. La donna mentre parlava si asciugava le lacrime con un kleenex.

Kagome alzò gli occhi al cielo. Ma perchè sua madre doveva metterla così in imbarazzo?
-Mamma, ti prego, ti scongiuro... smettila di piangere!-

Kagura guardava divertita la scena. Kagome e sua madre formavano un bel quadretto famigliare.

-Allora, sorellina, come ci si sente ad aver preso il diploma?- domandò una ragazza del tutto simile a Kagura.
Anche lei aveva le labbra carnose color rosso. Al contrario di Kagura, portava i capelli lunghi sciolti.

-Esattamente come ieri!- fece Kagura alla sorella maggiore.

Molto spesso Kagura si domandava il perchè di quelle domande!
Mica aveva scalato l'Everest, mica aveva salvato il mondo da uno scoppio nucleare in meno di trenta secondi... Aveva semplicemente ritirato il suo diploma.

Poco lontano da loro c'era una ragazza che avrebbe volentieri fulminato sua madre in quel momento.

-Rin, dai mangia qualcosa... sei così magra!-

Anche Rin imitò Kagome , alzando gli occhi al cielo. Sua madre voleva farla sempre mangiare. Ogni volta girava con uno snack ipercalorico nella borsetta per poi rifilarlo a sua figlia in modo che potesse prendere qualche chilo.

Rin maledisse se stessa e quando aveva iniziato , all'età di quattordici anni, quella dieta drastica che l'aveva poi condotta verso l'anoressia.

Era davvero seccante avere , a diciotto anni, i tuoi genitori che ti proibiscono di uscire se non mangi tutto quello che hai nel piatto.

L'unica che non sembrava scocciata della presenza dei suoi famigliari sembrava Sango.

Anzi, era felice, ancora più di prima.

Vedere che suo padre e sua madre che si parlavano normalmente come due vecchi amici era davvero gratificante.  E anche Kohaku, suo fratello di appena dodici anni,sembrava dello stesso umore della sorella.

-Allora ragazze, domani è il grande giorno!- esclamò poi il padre di Kagura con un sorriso.

Il padre di Kagura quel giorno indossava un bellissimo completo giacca e cravatta, di un noto stilista italiano. Assomigliava poco alla figlia più piccola, Kagura era la fotocopia della madre. Ma la ragazza aveva ereditato dal padre il carattere diretto e sarcastico.

-Ammettilo papà... non vedi l'ora che io parta per stare con la tua figlia preferita!-disse Kagura con le braccia incrociare al petto e usando un tono canzonatorio.

L'uomo non rispose alla provacazione, conosceva troppo bene la figlia.

-Faremmo bene a mandarle da sole, lì, tutta l'estate?-domandò poi la madre di Kagome.

Le ragazze si voltarono.
No! Come poteva , la madre di Kagome , fare una domanda simile proprio il giorno prima della partenza?

-Io credo si sì! Ormai le  nostre bambine sono grandi abbastanza per cavarsela da sole e poi dopo l'estate andranno al college, quindi questa la si può considerare una prova!- fece la madre di Sango cercando di rassicurare l'amica come meglio poteva.

Le ragazze tirarono un sospiro di sollievo. Se la madre di Sango non esistesse, bisognerebbe inventarla.

-Sango, ricordami di fare una statua a tua madre, prima di partire!- disse sottovoce Rin all'amica che le sorrise compiaciuta.

-E tu , invece, ricordami di portare del nastro adesivo per chiudere la bocca a tua madre!- fece Kagura a Kagome con il tono più intimidatorio che riusciva a fare.

- Non ce ne sarà bisogno Kagura, posso pensarci benissimo da sola!-

Il padre di Rin poi guardò l'orologio che teneva al polso e constatò che erano già le 16.

-Io direi di tornare a casa! Dovete ancora preparare le valigie!-

Le ragazze abbassarono la testa afflitte.
Non c'era niente di più stressante che fare le valigie. Fare una scelta ristretta di abiti, fare tutti gli abbinamenti...
Ma il vero problema erano le previsioni del tempo. Succedeva sempre che quando c'era la pioggia si portavano vestiti leggeri e invece quando c'era il sole abiti più pesanti.
E questa cosa non aveva mai risparmiato nessuna delle quattro ragazze. A turno era capitato a tutte.

-Allora ragazze a domani!- disse Rin mentre si allontanava con Shiori, la sorellina di appena otto anni che continuava a tirarla la manica della toga.

-Ricordati... all'aereoporto alle 9 e 30! Altrimenti partiamo senza di te!- la minacciò Kagome poichè sapeva benissimo delle propensione al ritardo dell'amica.

Mentre tutte si allontanavano con le rispettive famiglie, non fecero altro che pensare a cosa sarebbe accaduto il giorno dopo.

Erano convinte che quella sarebbe stata un'estate indimenticabile.

E non si sbagliarono.


Salve a tutti, avete appena letto la mia nuova fanfiction "§ Last Summer §"! è fresca fresca, ho deciso di postarla subito visto che siamo in estate anche noi!

Come avrete notato ho messo anche kagura tra le protagoniste. Prima la odiavo ma adesso mi piace molto, a patto che non la mettano in coppia con Sesshomaru , sia chiaro u_u!

Come avrete capito la storia è ambientata in America... bellissimo *.*!
Bene spero vi sia piaciuto questo primo capitolo! Ditemi che ne pensate! un kiss a tutti e commentante in molti!
  
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