Erano le catene. Erano loro a tenere Andrew chiuso, antisociale, strano...

Le catene imposte dalla società. Quella società che ti dice che se non vesti in un certo modo nessuno ti guarda, che se non frequenti un certo tipo di persone vali meno di zero.

Ora però basta. Ora Andrew era davvero stanco di tutto quello. Quella vita vuota che viveva fin dalla sua nascita.

Andrew non fumava, non beveva, non indossava vestiti strani, non ascoltava musica, non parlava... Tutto questo alla luce del giorno; ma quel giorno la luce avrebbe visto il vero Andrew.

L' Andrew che indossava jeans corti e stivali neri, che di statura era molto magro ma indossava magliette che quasi facevano sparire i pantaloni, che ascoltava musica dalla mattina alla sera.

Che viveva di musica.

Di amici ne aveva pochi, forse solo una ragazza era davvero sua amica. Jasmine era sempre lì per lui, l' unica che aveva visto quello che realmente era.

Indossò i suoi jeans corti, i suoi stivali e la sua maglietta enorme. Infilò i suoi piercing, che non aveva mai messo davanti agli altri. Scoprì i suoi tatuaggi.

Sorrise guardandosi allo specchio, perchè finalmente sarebbe uscito senza vergognarsi degli abiti che era costretto ad indossare, ma che da quel giorno non avrebbe indossato più.

Avrebbe fatto un falò con tutte le felpe e i pantaloni sciatti che aveva indossato fin' ora, e avrebbe bevuto una bottiglia di Whisky assieme al suo fidanzato.

“Save the music”, il suo motto e la sua religione.