Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: jawaadskebab    26/04/2014    10 recensioni
Harry mi tirò un pugno sulla spalla, e continuò a parlare: «Signora…»
«Signorina.»
«Porca puttana! Signorina Maga Gare, io e Viola, la ragazza di fianco a me, che poi sarebbe un ragazzo, ma sono dettagli, questa mattina ci siamo svegliati e ci siamo trovati l’uno nel corpo dell’altro. C’è stato uno…scambio di corpo.»
Aggrottò la fronte: «Uno scambio di corpo?»
«Esattamente.»
-
«Harry ho mal di pancia dio santo, non riesco a cagare!»
«Viola, adesso la merda è il problema minore.»
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





( 29 )


WHO FARTED?




 
Tirai un profondo respiro: «Harry.»
«Dimmi, Viola.»
Serrai le labbra. Mi piaci, mi piaci, mi piaci. Perchè era così difficile da dire?
«Tu...»
«...Io?» disse incoraggiandomi a continuare.
Guardai in giù, accarezzandomi un braccio: «Ecco...tu, cioè no, io. No.»
Alzai lo sguardo: «...Egli.»
Mi guardava.
Lo guardavo.
Harry sospirò: «Viola, se non...»
«No, no - lo interruppi con la mano - ce la faccio. Solo...mi ci vuole un momento, okay?»
Annuì, sforzandosi di non ridere.
Mi alzai in piedi e iniziai a girare per la stanza come un'anima in pena. Perchè non riuscivo a dire a Harry ciò che provavo? Lui l'aveva fatto. Certo, non era stata una vera e propria dichiarazione d'amore, ma me lo aveva comunque fatto capire. In quel momento fui presa da un attacco di felicità improvvisa, e scoppiai a ridere.
«Viola, tutto a posto?»
«Sì, sì. A posto.» lo zittii con un gesto seccato della mano, tornando seria improvvisamente.
Tirai l'ennesimo sospiro, e mi girai verso di lui: «Harry.»
«Viola.»
Lo indicai: «Tu.»
«Io.»
«Tu, mi...mi...mi...»
«Mi mi mi sexy mi.» Harry iniziò a canticchiare la canzoncina delle 'Serebro.'
Mi prese un tic all'occhio destro: «Ti dispiacerebbe smetterla?»
«Piuttosto che stare ad aspettare un'idiota che non riesce a dire due innocue parole? Sì, mi dispiace.»
«Senti, è difficile per me!» ribattei con voce stridula.
«Oh, per favore.» alzò gli occhi al cielo.
Mi indignai: «Devo ricordarti quanto ci hai messo tu?»
Sbuffò scocciato, mentre io lo imitavo: «'Avanti Harry, sei un uomo. Hai i coglioni, usali.' - aggrottai la fronte - che poi tecnicamente non ce li hai ora i coglioni.»
Harry annuì: «L'ho pensato anche io.»
Lo guardai attentamente negli occhi, cercando di concentrarmi: «Tu, Harry Edward Styles. Anzi, Harold - sbuffò sorridendo - Ragazzo che, nonostante sia la persona più stitica che io abbia mai conosciuto, al posto del culo ha una macchina spara scorregge di ultima generazione in versione limitata. Ragazzo idiota, superficiale, coglione, antipatico...»
«Mi stai offendendo?»
Piegai la testa da un lato: «In un certo senso...»
Mi fissò, impassibile: «Che bella dichiarazione d'amore.»
Alzai le braccia al cielo esasperata: «Beh, sei tu che insisti tanto per averne una!»
Si indicò, incredulo: «Io?! Sei tu che ti ostini a cercare di dirmi che ti piaccio, nonostante io l'abbia capito da solo già da un'eternità!»
Boccheggiai indignata, per poi sbuffare: «Oh, per l'amor del cielo. Harry, tu...»
Mi guardava.
Lo guardavo.
Mi buttai a terra con la testa tra le mani, piagnucolando: «Non ci riesco.»
Harry si sedette accanto a me, e mi poggiò una mano sulla spalla. Alzai lo sguardo verso di lui, che mi passò il suo telefono dicendo dolcemente: «Perchè non provi a scriverlo?»
Guardai prima lui, poi il telefono.
Infine, presi il cellulare digitando le parole 'Mi piaci.' 
Glielo ripassai, stando ad aspettare speranzosa una sua reazione positiva. Invece, aggrottò la fronte: «Ti piscio?»
«Cosa?» aggrottando la fronte a mia volta, ripresi il telefono, leggendo sullo schermo le parole 'Mi pisci.'
Non è possibile. Avevo digitato la 's' invece della 'a'. No, impossibile.
Sospirai, chiudendo gli occhi. Appena li riaprii, li puntai su quelli di Harry: «E' probabile che subito dopo ciò che ti dirò adesso pioveranno kebab.»
Alzò le spalle: «Mi piacciono i kebab.»
Tralasciando il doppio senso, sorrisi: «Sono innamorata di te, Harry.»
Ci fu un momento di silenzio, nel quale ci fissammo impassibili.
Poi, disse: «Per tutte le palle di cannone con la barba, pioveranno davvero kebab.»
Sorrisi, e continuò: «Davvero, è una cosa così strana sentirtelo dire. Impossibile, oserei dire. Potresti ripeterlo?»
Gli lanciai un'occhiataccia, e lui ghignò: «Anche io sono innamorato di te, Violetta.»
Mi controllai dal ridere come un'ebete.
Abbassai lo sguardo, sussurrando: «Quindi...quando torneremo normali, noi...cioè, noi...staremo insieme?» chiesi, aspettandomi una risposta romantica del genere 'Certo che sì, oh mia diletta.' oppure 'Ci sposeremo e tromberemo felici e contenti.', anche se non era del tutto romantica.
«Beh, per mia sfortuna sì.» 
Mi girai verso di lui pronta per mandarlo a fanculo ma, non appena aprii la bocca per parlare, mi sentii svuotata come un cesso appena sturato e caddi all'indietro addormentandomi di colpo. 

Qualcuno mi tirò uno schiaffo sulla guancia destra.
Aprii gli occhi, e mi ritrovai una mano sulla faccia.
Harry, e chi altrimenti?
Mi levai di dosso la sua mano, mugolando un 'rompi cazzo.' e mi girai su un fianco, continuando a dormire.
Sentii dei movimenti alle mie spalle, e poi un braccio cingermi la vita. Mi alzai in piedi, liberandomi così dalla sua presa: «Harry, non fare il deficiente, svegliati.» farfugliai mentre mi stropicciavo gli occhi.
Si alzò anche lui al mio fianco, e lo sentii sbadigliare: «Perchè cazzo ci siamo addormentati per terra?»
Sbadigliai a mia volta, e continuò: «Ma che cazzo...- si interruppe - ...un momento, perchè non mi vedo più?»
Aggrottai la fronte, cercando di capire il senso di quella frase.
Mi girai verso di lui, e vidi Harry. Il corpo di Harry.
Mi guardava.
Lo guardavo.
Spalancammo gli occhi.
«Non è possibile.» mormorò.
Abbassai lo sguardo e appoggiai le mani sul mio petto, sussurrando: «Le mie tette. Harry, le mie tette.»
Lui appoggiò una mano sulle sue parti basse: «E io ho il mio little Harold!»
«I miei capelli!» mi portai le mani alla testa.
Harry iniziò ad accarezzarsi i capelli, sussurrando trasognato: «Oh, i miei capelli.» 
«E...e gli occhi, il naso, la bocca, il ginocchio destro, la coscia, i piedi...»
«Okay. - mi interruppe alzando le mani - Penso di aver capito che abbiamo di nuovo tutte le nostre cose.»
Sorrisi, felice come non mai al pensiero che finalmente quella faccenda si era risolta. Ma Harry aggiunse, imbronciato: «Anche se...le tette. Sai, stavo iniziando a sentirle mie.»
Alzai gli occhi al cielo in modo scherzoso, per poi decidere di stare al gioco. «Sono belle, vero?» alzai e abbassai le sopracciglia più volte.
«Oh, sì. Credimi, ho avuto modo di testarle.»
Il mio sorriso si spense: «Porco.»
Lui rise dolcemente, e mi fece segno di avvicinarmi: «Vieni qui.»
Gli corsi incontro buttandogli le braccia al collo e abbracciandolo. Harry rise prendendomi al volo e stringendomi a sè.
Non appena mi accorsi della situazione, mi staccai imbarazzata. Abbassai lo sguardo, e iniziai a disegnare cerchi invisibili con la scarpa: «Allora Niall e Louis avevano ragione.»
«Già.»
«E' abbastanza strano da dire.»
Ghignò: «Vero.»  
Momento di silenzio.
«Viola.»
«Sì?»
«Guardami.»
Uh, merda. Sapevo dove voleva arrivare. Alzai lo sguardo, incontrando il suo: «Eri seria prima? Cioè, sei davvero innamorata di me?»
Misi le mani in tasca, e mi strinsi nelle spalle: «No.»
Automaticamente, i suoi occhi diventarono enormi e si riempirono di lacrime: «Davvero?»
«Sì.» risposi impassibile, cercando in tutti i modi di non scoppiare a ridere.
La sua espressione si indurì: «Brutta stronza.»
Mi girai e iniziai a correre. Tuttavia, lo scherzo non ebbe l'effetto che immaginavo. Harry mi si buttò addosso con tutta la sua forza, facendo cadere tutti e due e crollando su di me. 
Per un momento pensai di essermi nuovamente scambiata di corpo e, credetemi, non a causa di qualche vucumprà rincoglionito.
«Stavo scherzando, idiota che non sei altro.» mormorai con la guancia spiaccicata sul pavimento.
Tra varie smorfie di dolore, riuscii a girarmi, ritrovandomi faccia a faccia con un Harry confuso. Le sue braccia ai lati della mia testa. 
Sospirai: «Strano, eh? Pensa che quando ho capito che stavi iniziando a piacermi ho quasi avuto una crisi epilettica.»
Sgranò gli occhi: «Oh, ecco che cosa era successo! Sembrava che avessi la rabbia.»
«Beh, fino a qualche giorno fa io ti ritenevo un coglione patentato con la sfera emotiva di un bradipo.»
«Io invece ti ritenevo un'idiota a cui la testa serviva solamente per dividere le orecchie.»
Lo fissai, impassibile: «Adesso mi stai offendendo.»
«E' la verità.» rispose, impassibile.
«Sei proprio un bastardo.»
«E tu sei una stronza.»
Mi misi le mani fra i capelli: «Dio. Non puoi semplicemente stare in silenzio e accettare le mie offese?»
«E stare lì a farmi prendere a parolacce da una demente che ha paura delle mosche? Ma neanche se minacciassero di appendermi in cima all'Empire State Building per le palle.»
«Ma vaffanculo!»
«E tu vai a cagare!»
«Beh, almeno io ci riesco.»
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Questa è cattiveria.»
«Lo so.»
Mi guardava.
Lo guardavo. 
Poi, sospirai: «Hai ragione, era davvero cattiva. Mi dispiace Harry.»
«Che ne dici di riniziare?» 
Aggrottai la fronte: «Da dove?»
Le sue labbra si incurvarono in un sorrisetto sfacciato: «Da dove tu dici che sei innamorata di me.»
Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Alzai gli occhi al cielo: «Ti dispiacerebbe spostarti? Sai, non sei molto leggero.»
Fece finta di pensarci su: «Uhm...no.  - il suo sorriso si allargò, lasciando intravedere i denti - Sto bene così.»
Mentre osservavo rapita le sue meravigliose fossette, continuò: «Su. Ripetimi ciò che hai detto prima.»
«Oh, scordatelo. Non te lo dirò una seconda volta.»
Alzò un sopracciglio: «Ah, sì?»
Iniziò a farmi il solletico sulla pancia, facendomi contorcere come un'idiota.
«Cristo Harry, smettila.» riuscii a dire tra le lacrime dal ridere.
Sorrise: «Io ti...? Avanti, dillo.»
Da un momento all'altro sarei scoppiata, perciò chiusi gli occhi e appoggiai le labbra sulle sue. Infatti le sue mani rallentarono pian piano fino a fermarsi dietro alla mia schiena, circondandomi con le braccia. 
Ecco come convincere un ragazzo a smettere di farti il solletico.
Subito dopo, mi sollevò facendomi sedere sulle sue gambe. Avvolsi le braccia intorno al suo collo per avvicinarlo di più a me, mentre le sue mani vagavano dolcemente per la mia schiena. Mi lasciava sulle labbra piccoli baci lenti e fugaci, brevi come un battito del cuore. Erano dolci. 
Restai sbalordita al pensiero: mai avrei immaginato di associare la parola dolcezza ad Harold Edward Styles.
Pochi istanti dopo, la porta si spalancò. 
Mi staccai immediatamente, trovandomi davanti le facce confuse di Zayn, Liam, Niall, Louis e Dinklage.
Cavolo, tempismo perfetto.
Il pakistano, impassibile, ci indicò con un dito: «Mi sono perso qualcosa?»
Io, con ancora le braccia attorno al collo di Harry, mi alzai liberandomi dalla sua stretta. Mi aggiustai la maglia cercando di fare l'indifferente, seguita subito dopo da lui.
Prima che potessimo dare anche solo una spiegazione, Louis abbassò lo sguardo: «Beh, a parte tua sorella che...»
Fu interrotto da una gomitata di Dinklage.
Zayn aggrottò la fronte: «A proposito, avete visto mia sorella?»
Dinklage sorrise come un idiota: «No, nessuno l'ha vista.»
«E menomale.» aggiunse Liam.
Zayn aprì la bocca per protestare, poi la richiuse, infine alzò le sopracciglia: «Hai ragione. - alzò le spalle - Vabbè, la troverò.»
Liam incrociò le braccia, ovviamente sbuffando: «Bene. Ora diteci che è successo.»
Battei le mani l'una contro l'altra sorridendo, cercando di allentare la tensione: «Siamo tornati nei nostri corpi!»
Ci fu un momento di silenzio, durante il quale ci fissammo.
Poi Zayn disse lentamente: «Ho capito bene?»
Niall se ne uscì con un commento davvero intelligente: «Beh, dipende da che cosa hai capito.»
Dinklage, ignorando Niall, si portò le mani alla testa: «Oh, sia lodato il creatore. Non vi sopportavo più.»
Con la coda dell'occhio, notai Harry aprire la bocca per ribattere, ma fu interrotto da Louis, che allargò le braccia: «Che ne dite di un abbraccio di gruppo?»
Non feci neanche in tempo a rispondere che mi ritrovai schiacciata come una sardina fra tutti gli altri, con il gomito di qualcuno piantato nella schiena.
Sentii la voce di Liam giungermi alle orecchie: «Zayn, amico, potresti spostare il tuo ginocchio dalle mie costole?» e Zayn rispondere: «Quello non è un ginocchio.»
Silenzio.
Non appena ci staccammo presi un profondo respiro, e giurai mentalmente sullo Stige che non avrei mai più preso parte a un abbraccio di gruppo.
Zayn si rivolse a me: «Ma perchè tu eri in braccio a lui?»
Tirai su col naso.
Guardai Harry, che ricambiò. 
Appoggiai una mano sul suo petto, e lo guardai con l'aria di chi la sa lunga: «Tranquillo Harry, ci penso io.»
Mi girai verso gli altri: «Aveva una ciglia nell'occhio, e mi ha chiesto se potevo togliergliela.»
Al mio fianco, Harry sospirò esasperato: «Oh, ma per favore. Stiamo insieme.»
Silenzio.
«Sì, cioè...state insieme nella stessa casa.» Liam aggrottò la fronte.
Zayn sbuffò: «Ma lo sapevamo!»
«No. - intervenne Harry - insieme-insieme. Cioè...insieme.»
Zayn, Liam, Dinklage, Louis e Niall dissero all'unisono: «Appunto.»
«Oh, cazzo. - mi misi le mani nei capelli - siamo fidanzati!»
Silenzio.
Poi, tutti scoppiarono a ridere.
Zayn si appoggiò al divano, Liam invece era direttamente a terra. Louis, con le lacrime, si girò verso Niall: «Non dirmi che hai scorreggiato ancora.» e l'altro, con le lacrime, gli rispose: «No, ma sto cercando di trattenerla.», mentre Dinklage, con la sua risata, poteva benissimo essere scambiato per un cinghiale con grossi problemi respiratori.
Dopo circa dieci minuti, durante i quali io ed Harry li fissammo impassibili, tornarono seri nello stesso momento.
Zayn disse, chiaramente sotto schock: «Porca troia, aveva ragione.» 
«Ma chi?» aggrottai la fronte.
«La Maga Gare.» mi rispose Liam.
Mi offesi: «Ma vacci tu a cagare!»
«No, Violetta. Liam intendeva la Maga.» Dinklage mi appoggiò una mano sulla spalla.
«Oh.» abbassai lo sguardo, consapevole di aver fatto una bella figura di merda.
Silenzio.
Poi, tutto d'un tratto, si sentì una scorreggia.
Tutti ci tappammo il naso: «Niall, porca puttana!»
L'interpellato alzò le mani: «Ehi, l'unica volta che non l'ho fatta!»
«Okay, questa volta sono stato io.» ammise Louis. 
«E che cazzo gente, io almeno lo dico quando le faccio. Ritenetevi fortunati.» Niall incrociò le braccia, offeso.
Zayn agitò la mano intorno a sè, lamentandosi: «Cristo amico, che cosa hai mangiato? Questo è materiale radioattivo.»
«E io che cazzo ne so? Guarda che ho mangiato da te.» Anche Louis incrociò le braccia, offeso.
Mentre Liam apriva la finestra, Dinklage alzò gli occhi al cielo: «Comunque, - incrociò le braccia, e sorrise - allora vi siete messi insieme, finalmente.»
Harry mi strinse la mano, e sorrise dolcemente. Io invece fui costretta ad abbassare lo sguardo, visto che sembravo un pomodoro vivente, tanto ero arrossita.
Zayn ghignò: «Beh, menomale che vi siete baciati dopo che vi eravate scambiati di corpo.»
«Appunto, altrimenti sarebbe stato abbastanza strano.» aggiunse Liam.
Poi Niall chiese, chiaramente confuso: «Scusate, ma non ho capito. Voi vi eravate scambiati di corpo?»






EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH.
finalmente sti due rincoglioniti si sono baciati, oh. era ora.
no, okay.
...non so che dire. penultimo capitolo. 
la prossima volta che aggiornerò sarà l'ultima.
ho deciso, mi fermo qui. non aggiornerò mai più The shit.
va bene va bene, basta stronzate. grazie come al solito per le recensioni ragazze, alla prossima <3

 

Pubblicità.
ceeline: memories of a road.
Anna_Vas_Happenin: irresistible.
 
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: jawaadskebab