Non si sa come, ma in ogni gioco tra loro due andava a finire sempre che, in qualche modo, Teddy proteggeva Victoire. Ma l’eroismo dura fino a quando la pancia non comincia a brontolare.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Il tempo fuori era perfetto. Sarebbe stato un reato se Victoire e Teddy non fossero usciti fuori a giocare.
Non si sa come, ma in ogni gioco tra loro due andava a finire sempre che, in qualche modo, Teddy proteggeva Victoire. Ma l’eroismo dura fino a quando la pancia non comincia a brontolare. E sapendo della presenza di certi squisiti biscotti al cioccolato, in un certo barattolo di ceramica, su una certa credenza in cucina, Teddy non esitò ad immaginare di averne uno tra i denti ed assaporarlo lentamente.
-Vicky, non hai fame?- chiese il giovane cavaliere dai capelli, in quel momento, verdi dalla fame.
Victoire si fermò con il mazzetto di margherite in mano, alzò lo sguardo al cielo e socchiuse gli occhi dal troppo sole. -Credo che sia tardi ormai per fare uno spuntino, Teddy. Temo non manchi molto al pranzo.-
Il piccolo cavaliere ammise che la dama aveva ragione, dalla Tana si sentivano gli odori stuzzicanti e prelibati della cucina di Molly. -Tentar non nuoce.- disse Teddy, e partì sul suo immaginario prode destriero alla volta della cucina, e la povera dama dovette seguirlo. “Ma perché gli uomini non ascoltano mai?” si disse tra sé e sé.
Raggiunta la sala da pranzo, Molly s’accorse della presenza dei bambini. -Ebbene? Avete finito di giocare?- -In realtà, nonna Molly…-osò Victoire-Abbiamo un po’ di fame.-
Fu come se a Molly avessero appena detto di fare le valigie e traslocare seduta stante. -Nemmeno per sogno! Manca poco al pranzo!-
Molly guardò i bambini infuriata, ma poi Teddy alzò lo sguardo e fece un passo avanti.
-Ma… Molly… io ho fame.-
A quelle parole, il viso della donna si addolcì e, ricordando una certa promessa fatta non molti anni fa al padre di quello stesso bambino, si girò di scatto. -Vicky, perché non vai a chiamare gli altri per l’ora di pranzo?-
La piccola bambina bionda corse via. -Non tu Teddy.-continuò-Tu… aspetta.-
Molly si girò e si avvicinò alla credenza. Chiamò a sé una sedia con la bacchetta e ci si arrampicò sopra. Afferrò il famoso barattolo di ceramica e scese lentamente dalla sedia. -Ecco qui…-
Teddy afferrò un biscotto e, finalmente, lo portò alla bocca. Fu come se non avesse mai mangiato nulla di simile, nulla di più buono, e a quella goduria i capelli gli diventarono rosa, con le punte argentate. -Però, mi raccomando, Teddy. Non una parola con la tua dama, chiaro?-
Teddy, ancora sopraffatto da quel sapore così dolce del biscotto, annuì energicamente. -Oh, Molly…-chiese il bambino sulla soglia-posso chiamarti nonna?-
La faccia di Molly tornò a dipingersi di rabbia. -Nemmeno per sogno! Ne ho già troppi a ricordarmi che sono vecchia! E ora fuori da qui!-