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Autore: Rinalamisteriosa    19/07/2008    1 recensioni
Questa è la storia di Lavinia e di suo fratello Maurizio, che grazie a uno “strano” incidente riusciranno a capirsi e a volersi bene.
La prima a urlare per la sorpresa fu Lavinia, ma l'urlo che le uscì di bocca non era il suo.
Era identico a quello del fratello maggiore.

[REVISIONATA]
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giornata diversa dal solito

 

 

 

 

Quella mattina, Maurizio, dopo aver studiato per tutta la notte con le tazzine di caffè a portata di mano, buttò giù dal letto la sorella alle cinque precise.

La fece vestire in fretta con la sua tuta, uscire in giardino, per poi spiegarle pazientemente il suo sport preferito.

“Dai, forza! Impegnati di più! Ricorda che i miei amici non devono sospettare niente”, la incoraggiò, in piedi con le mani ai fianchi.

“Uffa... e piantala! Anche se sto morendo di sonno, mi sto impegnando, non vedi? Stai zitto!” gli fece notare.

“E io che dovrei dire? Almeno tu hai riposato…” replicò.

“A proposito, sei ben preparato per l'interrogazione? Eh?” ricordò, dopo aver fatto un piegamento.

“Certo, potrei ripetertela a occhi chiusi... mi stupisco di me stesso, sai?”.

“Benissimo! Sei nel mio corpo, ovvio che ti riesce. E se poi mi fai prendere un voto decente, penso che ti darò anche un bacio!” esclamò, senza pensarci troppo.

La guardò stralunato.

“Ehi… non è da te dire certe cose, che succede?!” si stupì.

“Boh, non lo so. Sarà l'influenza positiva del tuo corpo! Non sto facendo alcuno sforzo…” rispose, incurvando le labbra in un dolce sorriso.

 

L'ora era giunta.

Entrambi decisero di andare a scuola a piedi, perché Lavinia non voleva che prendessero il motorino. Perciò uscirono in anticipo, con il sole che faceva capolino dalle nuvole.

Quando arrivarono di fronte alla scuola, si fermarono per ripetere ancora una volta ciò che avrebbero dovuto fare l'uno nei panni dell'altra e si separarono con un semplice saluto.

Maurizio si comportò come gli aveva detto Lavinia: quando la professoressa entrò in classe, alzò la mano, chiese di essere interrogata e cercò di rispondere a tutte le domande che gli venivano poste.

 

“Professoressa, come sono andata?” chiese timoroso alla fine dell’ora, avvicinandosi alla cattedra mentre la professoressa appuntava qualcosa sul registro.

“Bene! Su qualche domanda ti sei confusa un po’, ma si vede che hai studiato. Ti metto otto e mezzo come nella scorsa interrogazione. Nel compito hai preso un nove più, quindi il voto finale sarà nove”, precisò, sistemandosi gli occhiali sul naso.

“La ringrazio!” esclamò sorpreso, sorridendo e tornando a posto.

Non sapeva ancora che andare bene in un'interrogazione desse questa soddisfazione. Promise a se stesso di impegnarsi sempre di più.

 

In III B, intanto, Lavinia seguiva con interesse e con molta attenzione la spiegazione, perché sapeva che un giorno le sarebbe servita. Così facendo, però, rischiò di farsi scoprire, poiché nella ricreazione gli amici di Maurizio le chiesero il motivo di tanto coinvolgimento.

“Ecco...” esordì, incerta. “Ragazzi... davvero, non so che mi prende, forse inizia a piacermi lo studio!” disse, tentando di essere comunque credibile nei panni del fratello.

“Sicuro di stare bene?!” chiese uno, per esprimere la perplessità di tutti.

Lavinia si morse il labbro inferiore, ma si riprese subito, esibendo un sorriso di circostanza.

“Sì che sto bene, non preoccupatevi. Anche perché questo non sostituirà mai la mia passione per il calcio!”.

“A proposito di calcio: questa sera abbiamo solo un'ora di allenamento, perché poi ci sarà una partita. I nostri avversari hanno chiesto la rivincita e noi abbiamo accettato”, la avvertì un altro degli amici del fratello.

A quelle parole quasi sbiancò.

“Perché quella faccia, capitano? Non sei d’accordo?”.

“N-no, non è questo, io credevo... credevo che oggi avremo fatto soltanto allenamento…” mormorò, chinando il capo. Non poteva dire loro che forse non era capace di gestire un’intera partita, che non c’era stato tempo materiale affinché il vero Maurizio la istruisse su ogni aspetto.

“C'è qualche problema?”.

“Certo che oggi sei strano…”.

“Sai che non puoi assolutamente mancare!”.

“Sì... sì, certo. Lo so, va tutto bene, davvero!” rispose a tutti, fingendo sicurezza.

Urgeva uscire dalla classe e avvisarlo. Con la scusa del bagno, fortunatamente, Lavinia riuscì a svignarsela.

 

 

Continua…

 

 

 

  
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