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Autore: Rain e Ren    19/07/2008    2 recensioni
Sembrano umani ma sono Angeli.
Persone che sembrano comuni, custodi di segreti millenari.
Imprigionati nel corpo di umani, stretti nella morsa fredda e crudele della vita.
No, a loro non è concessa la morte…
Come non è concessa hai Vampiri…
Così simili eppure così diversi…
Eppure, per molti secoli, loro si sono odiati.
E poi, improvvisamente…
Genere: Triste, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Arriva il secondo capitolo!
Ringrazio ka chan e emily ff per aver commentato.
Affettivamente la storia non è molto chiara nei prima cap, ma ho dovuto stare attenta alla lunghezza dei capitoli, altrimenti sarebbero state 20 pagine di word, ed era meglio evitare.
Per emily ff: Jacob apparirà, ma tra un po’ e…poveretto, mi fa un po’ pena per come lo farò trattare da Bella ma…bhè, non appena arriverà il capitolo capirai il perché!




2. Incubo.


Quando aprì gli occhi era buio.
- Che strano.- si disse Bella guardandosi attorno. - Ho davvero dormito tanto?-
Ma guardandosi intorno non notò niente di famigliare, nulla che le facesse capire dove si trovava anche perché, naturalmente, si rese conto che non era nella sua stanza nella casa di Forks.
Spostò gli occhi da una parte all’altra nella vana speranza di trovare qualcosa, un appiglio che l’aiutasse ad uscire da quel buio quasi soffocante.
Poi, improvvisamente, da buio emerse una luce, e lei si ritrovò in una casa che ben conosceva.
“ Ma questa è la casa dei Volturi!” urlò vedendo dove si trovava; benché avesse urlato, però, sembrò che la sua voce non fosse stata sentita se non da lei stessa.
Aguzzò la vista prima di notare che l’abitazione non era vuota: da una parte i Volturi a comandare una legione di vampiri, dall’altra…
Bella spalancò occhi e bocca: erano licantropi!
Ma allora…quella…era l’antica guerra tra le due razze che tanti problemi aveva portato.
La ragazza, ancora con gli occhi sgranati, vide la battaglia più feroce combattersi davanti hai suoi occhi, vide dolore e odio di entrambe le fazioni mischiarsi fino a sfociare in sangue sparso con crudeltà sul pavimento.
Il liquido scarlatto usciva a fiotti dai corpi dei combattenti, macchiando i nemici e gli amici, sporcando il muro con schizzi che sembravano lacrime amare, le stesse lacrime che non potevano piangere.
Avrebbe voluto gridargli di fermarsi, ma sembrava che la voce le si fosse spenta in gola.
Poi, improvvisamente, qualcosa accadde.
La battaglia si fermò di colpo.
Un silenzio tetro e spaventoso cadde nella casa facendola cadere nel terrore e nell’orrore.
Una donna si era posta a protezione di entrambe le razze.
In mezzo a quella guerra di cui, forse, non faceva nemmeno parte.
Nel suo collo candido erano affondati i denti di un vampiro; nella sua schiena erano affondate le zanne di un licantropo.
Il sangue usciva rapido dal suo delicato corpo, -delicato per la bellezza che possedeva- macchiando la terra ai suoi piedi, creando una pozza scarlatta in cui la scena si rifletteva limpida.
“ Questa guerra…deve…finire oggi.” Sussurrò a fatica con la bocca impastata dal sangue.
Il vampiro e il licantropo si allontanarono velocemente da lei; la donna rimase in piedi, il volto nascosto dai capelli, la schiena ricurva per il dolore, ma pur sempre in piedi.
“ Perché l’hai fatto?” chiese Caius facendosi avanti con invisibile esitazione. “ Questa guerra non ti avrebbe mai toccata; tu sei un Angelo della Morte.”
E lei scoppiò a ridere, una terribile risata priva di allegria o alcunché.
“ Hai ragione…ma solo in parte.” Tossì, e un rivolo di sangue le uscì dalla bocca. “ Avrebbe toccato mia figlia. Voi la volete; entrambe le fazioni la vogliono.”
Il suo sguardo divenne di fuoco mentre pronunciava quelle parole.
Bella sussultò impercettibilmente e sentì le lacrime affacciarsi agli occhi, pronte per sgorgare senza pietà.
Eppure lei non conosceva quella donna. Allora perché sentiva così tanto dolore davanti a quella scena.
Vampiri e licantropi rimasero in silenzio, impauriti da quella donna, ma nei loro occhi Bella lesse anche ammirazione per un gesto così avventato. E solo per amore.
“ Voglio che questa guerra si concluda con la mia morte.” Disse secca mentre le forze l’abbandonavano.
“ Cosa???” esclamarono le due fazioni sorprese.
“ Non abbiamo mai avuto rapporti idilliaci, questo è vero, ma se la mia morte porterà alla fine di quest’assurda guerra allora va bene; le nostre razze, -vampiri, licantropi e angeli- si sono odiate anche troppo, non credete? Non abbiamo fatto altro che combatterci e massacrarci a vicenda, senza renderci conto che presto o tardi ci saremmo distrutti a vicenda.”
“ Che intendi dire?” chiese Marcus uscendo dall’oscurità in cui Bella non riusciva a vederlo.
“ Non riuscite proprio a capirlo?” chiese lei con una nota d’impazienza nella voce. “ Se non ci fermiamo subito le conseguenze saranno terribili; non solo per noi, ma per tutte per creature della Terra. Se non la smetteremo ci estingueremo per le troppe morti.”
E nessuno potè più contrastare.
Era vero, se non si fossero fermati subito nessuno sarebbe sopravvissuto, e le loro specie sarebbero scomparse per sempre; dovevano dire basta in quel momento, e mettere da parte quelle incomprensioni e quei rancori nati chissà quando e chissà perché.
Bella abbassò lo sguardo e le lacrime scesero senza più barriere e contenerle.
“ Chi ci assicura che gli altri angeli non ci attaccheranno dopo la tua morte?” chiese un licantropo per niente convinto da quella situazione fin troppo strana e assurda.
La donna lo fulminò con lo sguardo.
“ Non lo faranno.” Assicurò a mezza voce. “ Ma la guerra deve terminare con la mia morte.”
Ci furono alcuni istanti di silenzio in cui nessuno osò fiatare.
Infine, Aro si fece avanti con passo sicuro.
“ E va bene.” accettò con calma. “ La tua morte segnerà la fine di questa guerra.”
La donna sorrise e cadde a terra stremata, ma ancora viva. “ Grazie…” sussurrò prima di toccare il pavimento.
Poi, com’era apparso, tutto scomparve.
Bella alzò di scatto la testa e le lacrime le si arrestarono lasciando che la loro scia infuocata le bruciasse le guance; quando l’ultima goccia cadde a terra lei si avvicinò alla donna.
“ Chi sei?” le chiese inginocchiandosi a fianco.
“ Solo un’anima dannata…” rispose lei con un mezzo sorriso. “ …che forse, grazie all’amore, ha ricevuto il perdono tanto agognato.”
“ Stai morendo…” una semplice constatazione.
“ Si.”
“ Ma hai una figlia…” altra constatazione.
“ Si.”
“ E non t’importa.” Bella si chiese cosa le desse la forza di muovere un rimprovero contro di lei, cosa le desse in coraggio di rimproverarle quella scelta che probabilmente lei non sarebbe mai stata in grado di fare.
“ M’importa.” La contraddisse la donna, ma non sembrava arrabbiata. “ Ma è proprio per lei che ho fatto questa scelta; se la guerra si ferma, allora lei avrà una possibilità in più di essere normale…anche se ha il mio stesso sangue…”
“ Che significa?” ma la donna scosse la testa e una lacrima le rigò il viso.
“ Questa è la mia prima ed ultima lacrima…” sussurrò prima di chiudere gli occhi per sempre.
Bella rimase ferma, immobile davanti a quel cadavere.
Una morsa dolorosa le strinse il cuore e le parve di soffocare; un dolore lancinante causato da un sentimento che non poteva essere rivolto a quella sconosciuta.
Come se una parte di lei si fosse distrutta con quella morte.
Si strinse in se stessa cercando di placare il dolore, ma sembrava tutto inutile.
Troppo dolore…
Troppo dolore sconosciuto.

Nel frattempo, nel mondo reale, era scoppiato il finimondo, almeno per quanto riguardava casa Swan.
Distesa sul pavimento, Bella si contorceva e tremava, come se il corpo fosse sottoposto ad un forte dolore; la gola le bruciava per le troppe grida trattenute.
Charlie Swan, appena rientrato, non potè fare a meno di sentire le urla della figlia; corse nella sua stanza e, vedendola in quelle condizioni, il suo cuore rischiò il collasso.
“ Bella…” la chiamò piano, troppo sconvolto.
“ BELLA!” adesso stava urlando. “ BELLA TI PREGO APRI GLI OCCHI!”
Ma era tutto inutile, lei continuava a contorcersi.
Preso dal panico, Charlie la depose sul letto, -con molte difficoltà- prima scendere a prendere il telefono e chiamare il dottor Cullen, l’unico che in quel momento poteva aiutarlo in qualche modo.

Casa Cullen era silenziosa…più o meno.
O meglio, lo sarebbe stata se Emmett e Jaspert non avessero organizzato una sfida di lotta, ma per il resto era tutto tranquillo; Carlisle era seduto su una poltrona intento a leggere un libro, Edward era al pianoforte, Rosalie nella sua stanza e Alice era appollaiata sul bracciolo del divano a guardare il due ragazzi che combattevano.
Improvvisamente trasalì e smise all’istante di ridere. Tutti si voltarono verso di lei.
“ Cos’hai visto?” le chiese Emmett rimettendosi in piedi.
“ Io…io non…” balbettò la mora con gli occhi ancora sgranati.
“ Alice, che cosa hai visto?” le chiese tranquillamente Carlisle.
“ Ho visto Bella.”
Il sangue gelò nelle vene di Edward che, in meno di un secondo, le fu affianco.
Aveva il viso tirato dalla preoccupazione, la mascella contratta e la mani erano strette in un pugno.
“ Cos’è successo?” le chiese cercando di rimanere calmo.
“ Non lo so.” ammise Alice in un sussurro. “ Non riesco ha definire nulla. C’è troppa confusione.”
In quello Esme apparve nel salotto con il telefono in mano.
“ Carlisle, è l’ispettore Swan.” Annunciò notevolmente preoccupata. “ Ha detto che vuole parlarti subito. Bella sta male.”
Tutti si guardarono per un secondo prima che il dottor Cullen prendesse il telefono.
La conversazione durò pochi minuti, ma per tutti erano anni; alla fine Carlisle chiuse la telefonata e guardò gli altri.
“ Immagino abbiate sentito tutto.” Disse con voce pacata mentre annuivano. “ Edward, Alice, volete venire?”
Nel giro di pochi secondi erano gia tutti sulla Volvo e si dirigevano a gran velocità verso casa Swan.

Charlie non si era mosso dal capezzale di Bella nemmeno per un momento.
Quando suonarono alla porta, lui corse come un fulmine ad aprire e, una volta visto che era il dottor Cullen, riuscì a tranquillizzarsi almeno un po’.
“ Grazie per essere venuto…” disse a Carlisle. “ Ah, ci siete anche voi?!” aggiunse notando Edward e Alice.
“ Si, gli ho detto io di venire. Se Bella è agitata come mi hai detto allora ho pensato che loro avrebbero potuto provare a calmarla.” Spiegò il biondo con un mezzo sorriso.
“ Certo…” ammise forzatamente Charlie. “ Sono sicuro che aiuteranno Bella…”
Ma nella sua voce c’era una note d’incertezza che non era sfuggita a nessuno dei tre vampiri; e non era un’incertezza data dalla presenza dei due fratelli Cullen, ma piuttosto dalla mancanza di sicurezza che Bella si svegliasse.
Quando entrarono nella camera della ragazza, scortati da Charlie, persino loro dovettero ammettere che non era affatto tranquillizzante vedere Bella in quelle condizioni.
Scossa da convulsioni potenti, tremante per il troppo dolore, con le grida strozzate da quest’ultimo…
A Edward si strinse il cuore, anche se ormai si era fermato.
Improvvisamente Bella inarcò la schiena come se questa fosse stata percorsa da una scarica elettrica.
Carlisle le fu accanto in un secondo e le iniettò un calmante, ma questo non parve servire, anzi, la situazione stava via via peggiorando.
“ Ma che succede?” chiese Charlie urlando. “ Cosa succede?” ma Carlisle non gli rispose, si limitò a fare un cenno ad Alice che trascinò l’uomo fuori dalla stanza; quando fu uscito, Edward si rivolse a suo padre.
“ Cos’ha?” chiese con voce flebile.
Carlisle scosse la testa. “ Non lo so, ma la morfina non entra in circolo.” Ammise iniziando a preoccuparsi. “ Ma com’è possibile?”
“ Non è possibile, infatti. L’unica cosa chiara è che il suo corpo sta rigettando la medicina, e sicuramente rigetterà qualunque cosa proviamo a darle!”

Bella era ancora inginocchiata davanti al cadavere della donna quando un refolo di vento mosse piano la sua collana: un campanellino!
Questo tintinnò debolmente prima che il corpo della sconosciuta scomparisse.
Un altro refolo e il campanellino si mosse nuovamente, ma questa volta era al collo di Bella.
- Ma che sta succedendo?- si chiese confusa
Avrebbe dovuto essere terrorizzata, ma dentro di se non sentiva altro che confusione.
Si guardò intorno: era sola in mezzo al buio!
E quell’incubo sembrava non dover finire mai!
Si sentiva in gabbia, prigioniera di un’oscurità che non conosceva ma che, per quanto terribile e pericolosa fosse, non riusciva a metterle in corpo la paura che avrebbe dovuto provare.
Non aveva paura di quel strano buio che l’avvolgeva, lo sentiva vicino, una parte di lei; lo sentiva come un fratello, per quanto strano fosse.
Si mise in piedi e osservò ancora una volta il nulla che la circondava.
Non riusciva a vedere, ma era sicura di poter sentire le voci di qualcuno rimbombare nell’oscurità.
“ Bella…”
Una voce melodiosa la chiamava cercando di strapparla al buio.
“ Bella…”
“ Bella…”
Altre due voci, anch’esse melodiose, cercavano di fare la medesima cosa.
Le conosceva, n’era sicura, ma la sua mente si rifiutava di collegarle ad un’immagine precisa.
“ Bella…” ancora la chiamava…la voce del suo angelo. “ Bella…”
E Bella, finalmente, lo sentì.
Le penetrò forte nella testa, così forte da essere quasi doloroso.
Si prese la testa tra le mani e cadde nuovamente a terra rannicchiandosi su se stessa, chiudendosi come un riccio in cerca di protezione.
Ma chi era il nemico? E dove si nascondeva?
Fuori o dentro di lei?
E poi tutto scomparve, persino il buio se ne andò, e qualcosa la prese di forza per scaraventarla nella realtà.
Era tornata…
Forse…



Finito!
Forse non era come lo aspettavate, ma come gia detto devo andare con calma quando scrivo.
Comunque questo è il vero inizio, quello da cui prenderà vita la storia…
Baci e grazie a chi continua a seguirmi!
   
 
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