Libri > La ragazza drago
Segui la storia  |       
Autore: _Angel_Blue_    27/04/2014    14 recensioni
E se i draconiani fossero dei normalissimi adolescenti senza nessun potere che hanno una vita come qualsiasi altro giovane della loro età? Se anche i loro nemici fossero degli esseri umani? Cosa succederebbe?
Sofia era una ragazza normale, le piaceva leggere libri, stava sempre chiusa in casa dove George, con pazienza infinita, le faceva da professore. Forse non aveva degli amici ma perlomeno la sua vita era tranquilla e non doveva pensare ai veri problemi della gioventù.
Poi tutto cambiò, così repentinamente che non ebbe neanche il tempo di protestare o evitare il continuo susseguirsi di catastrofi. Tutto si capovolse e si ritrova di fronte ad una realtà molto più dura da accettare, costretta a dover frequentare una vera scuola per “socializzare” con gli altri.
Con addosso un uniforme orribile, un carattere burbero e sgarbato, il prof decise di iscriverla nell'istituzione Dragoni, dall'apparenza normale quando qui è tutto tranne che ordinario. E tra una lezione con insegnanti impossibili, tra un bacio qua e là, tra segretarie troppo rigide, pettegolezzi e party notturni, Sofia scopre un mondo del tutto nuovo, un mondo che ha sempre voluto evitare, che cambierà la sua vita in una una frenetica corsa verso l'adolescenza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'An Impossible Love'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"E' proibito non fare le cose per te stesso, 
avere paura della vita e dei suoi compromessi, 
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro. 
E' proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire, 
dimenticare i suoi occhi e le sue risate 
solo perché le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi. 
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente."

-Pablo Neruda

Capitolo 2

Sofia

Fabio Szilard.
Se Lidja pensava che avrei spalancato la bocca dalla sorpresa mentre urlavo con voce isterica «Ma no! Cioè, proprio lui? Cioè, scherzi? Cioè, dici sul serio?» be', non mi conosceva affatto (in effetti era proprio così, non potevo pretendere che sapesse tutto su di me in soli pochi minuti), ma io non potei fare a meno di alzare un sopracciglio con aria scettica. Non avevo la minima idea di chi fosse questo Fabio e per essere onesta, non m'interessava neanche. Da come ne parlava Lidja sembrava portatore di guai, brutto affare per me, quindi era meglio evitarlo.
— E cosa è successo dopo? Fammi indovinare... da quando lui se ne è andato la vostra banda ha iniziato a perdere le competizioni, giusto? — dissi divertita.
Lei sgranò gli occhi dalla sorpresa. Intuii che non si aspettava affatto che fossi capace di arrivarci da sola; nonostante non sia stata lei a dirmi parola per parola che era accaduto proprio così, per me era sottinteso.
— Lui, diciamo, era quasi un capo per noi... — riprese a parlare lei. — E quando ci tradì per stare con quelli stronzi, noi eravamo in fermento, sopratutto senza nessun punto di riferimento con cui ispirarci... Io ho provato a prendere il suo posto ma non era adatto a me, così come anche gli altri... — la vidi tossire con impazienza ed era visibilmente a disagio.
Per quanto quella situazione mi sembrava fuori luogo ero troppo curiosa, volevo saperne di più. Magari unirmi a loro significherebbe farmi altri amici e il professore avrebbe smesso di preoccuparsi inutilmente della mia vita sociale alquanto deludente.
Nella mia testa iniziò a formarsi un piano ma fui distratta dalla campanella che suonava. Signore e signori ero sopravvissuta per ben due ore di scuola... Un miracolo! George doveva farmi un trofeo e alzare il costo della mia paghetta e sapevo già come convincerlo.
Stavo mettendo il libro di chimica nello zaino quando udii delle risate dietro di me. Inconsapevolmente mi voltai e mi trovai faccia a faccia con due ragazzi.
Se Lidja era bellissima, loro due erano perfetti.
Erano una ragazza e un ragazzo. Lei era magra, snella e alta. Se Lidja spruzzava sensualità, lei invece era tutta volgarità. Aveva il viso tondo, i capelli biondi e a caschetto con qualche mesch verde, blu e grigio, confermandole un aspetto da punk e ribelle, ma nonostante ciò, non perdeva il suo fascino. Sul naso leggermente all'insù si notava qualche lentiggine. Molti dicevano che le mie lentiggini mi confermavano quell'aria da ragazza dolce e buona mentre alla tizia che avevo di fronte era tutto al contrario; non faceva altro che intimorirmi per quanto sembrasse pericolosa. Il mio sesto senso era in allerta mentre quella parte razionale mi diceva che dovevo starle alla larga.
Squadrai il ragazzo e a prima vista capii che era un donnaiolo ed era di una bellezza non meno splendente della ragazza. I suoi capelli erano onde perfette di un colore ramato e sulle labbra aveva un sorriso perfido.
Capii all'istante che quei due dovevano essere dei “viverniani”. Con quell'aria truce e malvagia non ci voleva di certo un genio per capire che erano da evitare. 
— Ratatoskr... Guarda che bella Zucca abbiamo qui, delle voci mi hanno riportato che è caduta nell'ora di Fornelli. Dovevamo essere presenti! Povero Ofnir, sicuramente per farle quello scherzo si sarà sporcato le scarpe. — E la vidi sghignazzare con cattiveria.
Definitivamente quei due non mi piacevano.
— Nidafjoll, secondo te Nidhogrr la vorrà nella sua banda? — si guardarono negli occhi, valutando le possibilità, ed infine, come se fossero uniti mentalmente, li vidi fare una smorfia disgustata mentre entrambi esclamavano: «Nahhh!».
— È troppo imbranata — disse Nida.
— Hai ragione — ribadì lui.
Iniziavo a incazzarmi veramente. Quei due avevano il coraggio di deridermi e prendermi per i fondelli davanti a me come se non esistessi? Li fissai umiliata e indignata. Mai come in quel momento desiderai sprofondare nel sottosuolo, tutta la scuola sapeva già della mia bellissima performance nell'ora di lettere ma perlomeno ora sapevo qualcosa d'importante: lo stronzo che mi aveva fatto cadere si chiamava Ofnir.
Il come non importava, ma mi sarei vendicata e gli avrei fatto pentire amaramente di essersi comportato come un idiota.
Solo allora notai che la classe si stava svuotando e avrei rischiato di arrivare tardi alla prossima lezione, di nuovo. Mi accorsi che Lidja non c'era più quindi supposi che doveva essere uscita di corsa appena era suonata la campanella e ora capivo anche il perché. Mi sentii tradita, avrebbe dovuto avvisarmi che c'erano alte probabilità che incontrassi quei due; o perlomeno poteva essere rimasta nell'aula per farmi compagnia.
Sbuffai stizzita. — Se avete finito, vorrei andare alla prossima classe — dissi con coraggio.
Solo allora si accorsero di me. Nida sorrise beffarda. — Non vedo l'ora di parlare con Fabio per descrivergli questa Zucca. 
— Il tuo ragazzo potrebbe farsi qualche risata — aggiunse Ratatoskr.
Io alzai la testa di scatto per guardarla. Com'era possibile che qualcuno decidesse di fidanzarsi con quella ragazza così antipatica e spregevole? Se lei era così non osavo immaginare che tipo era lui. Cercai di non pensarci e senza troppi preamboli, sorpassai quei due mentre ridevano e mi dicevano: «Alla prossima, Zucca».
Ero certa che se la vita in quella scuola continuava così sarei diventata presto una depressa autolesionista che odiava il mondo e non faceva altro che pensare al suicidio. Non sapevo se il prof voleva aiutarmi o farmi sprofondare nell'autocommiserazione.
Erano questi i pensieri che avevo in testa mentre imboccavo un corridoio, davo una svolta e mi dirigevo al terzo piano. Avevo il fiato corto ma non rallentai il passo. Feci un sospiro di sollievo quando notai che ero arrivata in tempo, ma purtroppo la maggior parte dei banchi erano occupati cosi presi posto accanto ad una ragazza dall'aria tranquilla senza prima chiederle se potevo sedermi lì.
Lei mi rivolse un sorriso sincero e rispose di sì.
Mi buttai su quella sedia con tutto il peso e con la coda nell'occhio osservai la ragazza. Era magra come un giunco ma aveva un profilo delicato, quasi infantile. Sembrava emanare dolcezza e tenerezza e quasi mi sorpresi a paragonarla con Lidja e Nida, che sembravano due Femme Fatale. Con questa ragazza, invece, bastava guardarla per avere un atteggiamento protettivo per quanto sembrasse fragile e insicura. Quasi come me. Aveva due occhi enormi e blu che mi fecero venire in mente Karl.
Spinta dall'audacia mi rivolsi a lei. — Ehm, ciao, mi chiamo Sofia e sono nuova... tu chi saresti? — Be', io ho provato a fare conversazione!
La ragazza parve meravigliata che le parlassi ma non si tirò indietro. — Sono Chloe McAlister.
— Tu sei Chloe? Conosci Karl? Oggi mi ha parlato di te dicendomi che eri una sua amica... Voleva che ci conoscessimo. 
Appena pronunciai il nome di Karl la vidi sorridere e le sue guance presero una sfumatura rosea che ai miei occhi la fece diventare più adorabile e innocente.
«Oh, oh», quell'espressione poteva significare molte cose e probabilmente tra quei due c'era qualcosa. Le sorrisi amabilmente, incoraggiandola a parlare. — Sì, siamo buoni amici, lui è un bravo ragazzo, gentile con tutti.
Io non potei fare a meno di concordare con lei. — Si, hai ragione e dimmi... Oggi una ragazza che si chiama Lidja mi ha spiegato più o meno questa cosa tra draconiani e viverniani... tu ne sai qualcosa?
Volevo estrarre più informazioni possibili.
Io la vidi sussultare e iniziai a pentirmi della domanda. — Sì, io, Karl, Lidja e mio fratello siamo quattro dei sei guardiani, i “capi” che dirigono gli altri draconiani, che organizzano le gare eleggendo i migliori per le competizioni con i viverniani; nei viverniani i guardiani sono Nida, Ratatoskr, Ofnir che a loro volta sono controllati da Nidhoggr. Anche noi possiamo avere un capo che possa fronteggiarlo, ma nessuno vuole quel peso siccome lo temono troppo... Fabio Szilard stava sul punto di assumere quel ruolo finché, improvvisamente, decise di stare nella banda dei viverniani e da quando successe il nostro gruppo perse il coraggio e la grinta, ma sono convinta che questo sia l'anno in cui possiamo rivoltare le cose, dobbiamo avere fiducia.
Io ascoltai rapita le sue parole e arrivai alla conclusione che per quanto quella ragazza avesse un aspetto fragile, dentro di lei c'era un intero uragano pronto a schiacciarre tutti. Karl aveva ragione quando mi disse che era una ragazza simpatica. A me piaceva già.
Stavo per riempirla di altre domande quando vidi entrare una professoressa, così rimasi in silenzio mentre seguivo la lezione.
Bassetti ci fece fare qualche equazione alla lavagna e ripassammo vari argomenti.
Io e Chloe non potemmo più parlare e una volta finita l'ora, lei mi sorrise timidamente. — Ora abbiamo venti minuti di ricreazione... Se vuoi puoi venire con me.
Accettai immediatamente, afferrandomi a quell'opportunità come un'ancora di salvezza. Quando uscimmo dalla classe mi feci guidare da lei, scendemmo le scale fino ad arrivare al piano terra dove andammo verso il cortile che era pieno di studenti che parlavano, ridevano e si aggiornavano sugli ultimi pettegolezzi. Vidi qualche ragazza indicarmi e dire qualcosa alle sue compagne che scoppiarono a ridere. Non avevo bisogno di un super udito per comprendere che stavano parlando della mia fantastica e unica caduta di questa mattina.
Quel'Ofnir l'avrebbe pagata, al momento giusto avrei messo in atto la mia vendetta ma in quell'istante decisi che era meglio godere la compagnia di Chloe. Parlammo molto, raccontando e paragonando le nostre vite.
Lei e suo fratello gemello (quando disse di avere un gemello rischiai di inciampare e caderle addosso per quanto ero stupita) avevano vissuto nel Regno Unito con Gillian, la loro madre, fino ai dieci anni finché decisero di trasferirsi per cambiare vita. All'inizio sia per lei che per Ewan era stato veramente duro abituarsi ma poi scoprirono che la vita qui era cento volte più eccitante ed interessante. Vivevano in un appartamento non molto lontano dalla scuola dove avevano una vita tranquilla e per niente noiosa.
Io l'ascoltai affascinata e decisi di confidarmi a mia volta, narrandole la mia vita con il professore e con Thomas. Le parlai dei miei genitori e di quanto ero arrabbiata quando scoprii che il prof mi aveva iscritto in questo istituto. Lei rise ma mi assicurò che in questa scuola la parola d'ordine era divertimento e io le credetti.
Quando pensai di averle detto tutto, vidi Karl e un ragazzo identico a Chloe che si avvicinano a noi. Il fratello era il suo copia e incolla, l'unica differenza era che aveva un corpo più mascolino, le spalle larghe, i fianchi magri e il petto asciutto.
— Ewan, ti presento Sofia — ci presentò Karl, ma mentre lo faceva non smetteva di guardare Chloe con occhi sognanti e da ragazzo innamorato. — E a quanto vedo hai già conosciuto Chloe — aggiunse sorridendo.
Ewan mi salutò radiante mentre mi osservava con interesse. Mi sentii nuda davanti a quei occhi e cercai di soffocare quel senso di disagio. Fortunatamente una voce che urlava il mio nome mi distrasse.
— SOFIAAA! — mi stava chiamando Lidja e appena m'intravide corse verso di me.
— Mi dispiace, mi dispiace, sono una bastarda, non dovevo farlo, scusami, perdonami, dopo quello che hai fatto per aiutarmi ti ho subito voltato le spalle quando avevi bisogno di me... — stava blaterando.
Non ci stavo capendo nulla e per farla smettere, le misi un mano sulle labbra e lei si azzittì all'istante, per mia fortuna. — Vuoi spiegarmi di cosa diamine stai parlando?
— Ho saputo di Nida e Ratatoskr... Loro erano in classe con noi in chimica e come una stupida ti ho lasciato da sola appena è suonata la campanella, dimenticandomi di avvisarti che dovevi evitarli...
Ah, era quello.
All'inizio mi ero arrabbiata parecchio con lei, ma decisi di non darle nessuna colpa. — Non preoccuparti, dopo aver avuto “l'onore” di conoscerli voglio entrare nel vostro gruppo per fargliela pagare — risposi con calma.
Mi sarei aspettata di tutto ma non che tutti i presenti, Chloe, Ewan, Karl e Lidja, mi urlassero esterrefatti un «DAVVERO?». Sussultai ma annuii convinta.
— E chi ti ha parlato dei gruppi? — domandò Karl. — Volevo aspettare prima di dirtelo io...
Alzai le spalle con indifferenza e con il mento indicai Lidja. — Mi sembra interessante, quindi ci sto.
Chloe sembrava al settimo cielo e con foga mi abbracciò sorridente. — Grazie! Saresti un'ottima draconiana, potresti persino diventare una guardiana, sono pochi a volere questo incarico.
Notai vagamente Ewan mentre s'irrigidiva. — Sono rimasti solo due posti... Thuban, che fa da capo ed Eltanin, ma lo era prima Fabio...
— Non lo nominare neanche! — sbottò infastidita Lidja. — Lui non si meritava quel posto, è uno scansafatiche, un traditore, per lui la nostra amicizia non contava e ha preferito infilarsi nella vagina di quella troia della Nidafjoll...
— Scusate tutti — m'intromisi. — Non ci sto capendo nulla, non voglio essere un guardiano, non ancora, e mi sono persa ai nomi Thuban e Eltanin... Cosa sono? 
Karl assunse un'aria da so-tutto-io allo stile Hermione Granger e mi guardò benevolo mentre con una mano si aggiustava gli occhiali. Quel semplice gesto riportò a galla il ricordo del professore, colpendomi con una fitta di nostalgia. Ero certa che a George sarebbe piaciuto Karl, erano identici.
— Tutti i ragazzi draconiani e viverniani devono avere dei superiori, non so come funziona con i viverniani, ma noi draconiani abbiamo dei guardiani che sono in tutto cinque e a sua volta, tra noi, deve esserci un capo. Questi guardiani prendono i nomi di Thuban, il capo; Eltanin, il suo braccio destro che prende il ruolo di quasi-capo quando Thuban non c'è; Aldibah, la mente, da lui si prendono consigli e i piani d'attacco; Rastaban e Kuma che sono i guerrieri... Prendiamo questi nomi per sapere che ruolo abbiamo tra i rappresentanti. 
— E voi chi rappresentate esattamente? — chiesi confusa.
— Lidja è Rastaban mentre Ewan e Chloe, siccome sono fratelli gemelli, sono Kuma; io sono Aldibah e fino a qualche anno fa avevamo anche Eltanin, finché ha deciso di combattere con i nostri “nemici” e da quando è arrivato Nidhoggr non abbiamo un Thuban, dal momento che nessuno ha il coraggio di affrontarlo.
Io rimasi sconvolta. — Ma che idiozia! Come potete temere un semplice ragazzo?
Ewan scoppiò in una risata amara. — Se diventassi una minaccia per lui, ti farà la vita impossibile, quindi Rossa, è meglio evitarlo finché puoi.
Io non riuscivo a capirli. Da quel poco che avevo intravvisto, tutti i ragazzi che conformavano il gruppo dei draconiani erano delle persone simpatiche, dolci e fantastiche, come potevano farsi mettere i piedi in testa senza mai protestare o muovere un dito? Quanto poteva essere cattivo questo Nidhoggr? Stavo sfumando di rabbia e il mio odio nei confronti dei viverniani crebbe a dismisura.
— Certe volte penso che la guerra tra noi e i viverniani ci sarà sempre, non c'è neanche bisogno di dividere la scuola in due gruppi perché basta un'occhiata per capire come sei dentro e sapere a quale gruppo appartieni. — commentò tristemente Karl. — Comunque, Sofia, non ci hai ancora chiesto perché quasi nessuno vuole essere un guardiano.
— Mi sembra ovvio, perché voi siete quelli più forti e vi convertite in una minaccia per Nidhoggr, quindi sono quasi sicura che vi fa la vita impossibile.
— Sveglia la ragazza — commentò allegra Chloe. Io le sorrisi con affetto. Non conoscevo molto bene quei ragazzi ma ci tenevo a loro e se c'era un modo per farla finita con quello stronzo di Nidhoggr, l'avrei fatto senza pensarci due volte.

§ § § § §

Una volta finita la ricreazione m'incamminai pensierosa verso la prossima lezione insieme ad Ewan. Avevamo la stessa materia: inglese. Io non spiccai parola e lui parve accorgersi che ero in un altro mondo. Continuavo a chiedermi quanto insensibile era quel Nidhoggr, tanto da intimorire tutta la scuola. Io non ero ancora riuscita a vederlo e mi aspettavo di vedere un ragazzo gigante, muscoloso con dei canini così evidenti da sembrare un vampiro, gli occhi privi d'espressione con un ghigno diabolico sulle labbra. Rabbrividii al pensiero. 
Secondo le mie fonti (cioè Lidja) quel ragazzo aveva l'aspetto di un qualsiasi altro adolescente, bello da far mettere paura e ad una prima occhiata sembrava angelico quanto letale e ormai non sapevo più che pensare. Stavo seriamente considerando di diventare un guardiano per aiutare i miei amici nonostante significasse finire nella tana del lupo e dichiarare la mia fine. Ma quel drago inferocito che faceva parte di me voleva uscire dall'oscurità e dimostrare agli altri che anche lui poteva essere devastante se necessario. M'immaginai più di una volta nei panni di capo, Thuban, mentre scendevo dal cielo come un angelo vendicatore mettendo fine a tutto e dichiarare giustizia. Era un'idea troppo strana, ma improvvisamente volevo fare qualcosa d'importante.
Se non fosse che la mano di Ewan mi bloccò, facendomi entrare in una classe, avrei continuato ad andare dritto, sorpassando l'aula.
— Sembri incantata, Terra chiamare Sofia — disse scherzando.
Sorrisi anche io mentre mi scusavo impacciata. — Stavo pensando alla proposta di Chloe.
Lui si rabbuiò all'istante. — Quella di diventare guardiano? — Dalla sua faccia vidi tutta la sua disapprovazione. — Ti faranno la vita difficile... Non te lo consiglio, Rossa.
Io m'imbronciai all'istante. — Cosa pensi? Che sono troppo stupida per essere un guardiano? Che non sia in grado di difendermi? — scattai, alzando la mia voce di qualche decibel ma nessuno fece caso a noi.
Lo vidi scuotere la testa. — Non intendo quello, ma pensaci bene, loro ti tormenteranno e gli unici ruoli rimasti sono quelli importanti, più l'incarico è apprezzabile, più ti maltratteranno; guarda il povero Karl, siccome non abbiamo un capo, il suo posto è considerato quello più vitale dopo Rastaban e Kuma e non lo lasciano mai in pace, non sai quanto ha dovuto soffrire.
Io non potei non rattristarmi per Karl, dopotutto era stato il mio primo amico e sembrava sempre così allegro e disponibile che non riuscivo a capire come una persona potesse essere così cattiva da tartassarlo perennemente.
Pensai parecchio a lui e a tutto ciò che mi avevano raccontato. Sentivo che potevo aiutarli, avevano bisogno di man forte e io ero lì. L'ora trascorse così, pensando ad un piano d'attacco, volevo fare una strage ed era solo il mio primo giorno di scuola... Poteva andarmi peggio.
Finita l'ora, salutai Ewan promettendogli che ci saremmo visti insieme agli altri nell'ora di pranzo. Con un cenno della testa mi allontanai da lui.
Fui dritta all'aula di biologia e presi posto all'ultimo banco. In automatico, cercai qualcuno dei miei amici ma non vidi arrivare né Lidja, né il simpatico e goffo Kark, né la dolce Chloe. Il professore non era ancora arrivato così i miei compagni parlottavano tutti ad alta voce mentre io guardavo fuori dalla finestra e reprimevo un brivido. Un tempo soffrivo di vertigini e mi sentivo male solamente a salire uno scalino ma il professore riuscì ad aiutarmi e vinsi una paura così insignificante. Poi c'erano momenti come quelli in cui temevo di cadere da un momento all'altro in un vortice nero senza fine. Fissai il cielo coperto da nuvole bianche mentre una spruzzata di azzurro qua e là si vedeva di tanto in tanto. Non ero brava a disegnare ma in quell'istante mi sarebbe piaciuto immortalare quel panorama. All'improvviso, tutti i miei compagni smisero di parlare e nell'aria vibrò una tensione del tutto innaturale. Convinta che fosse entrato il professore mi girai e sulla soglia della porta notai tre ragazzi. Fissai le facce dei miei compagni e mi stupii quando scorsi che le loro espressioni erano una maschera di puro terrore. Cosa diavolo stava succedendo? Forse quei tizi erano...
Li squadrai con più attenzione. Tutti e tre ragazzi erano bellissimi.
Uno di loro era alto, di carnagione olivastra, aveva i capelli dorati e brillanti. I suoi occhi erano verdi, aveva i tratti marcati come da modello ma a sorprendermi era il suo sguardo, serio, attento e vigile, con una scintilla maligna. Sembrava capace di leggerti l'anima e spezzarti in due con un solo gesto. Supposi che era lui Nidhoggr e per quanto mi costava ammetterlo, quella sua figura altezzosa sembrava capace di mettere soggezione anche il più duro dei duri. Era magro ma sembrava vagamente muscoloso, quanto bastava a farti capire che poteva metterti fuori combattimento con un solo pugno. Fui scossa da vari brividi. Quando si accorse che lo stavo fissando, mi rivolse un sorriso beffardo simile a quello di Nida. Mi concentrai a guardare gli altri due. 
L'altro aveva i capelli neri e leggermente mossi, due occhi grigi e penetranti ed un fisico che sembrava costantemente in allenamento. Se era possibile, aveva l'aria ancora più minacciosa di Nidhoggr. Non sapevo chi era e non avrei neanche preso il disturbo di scoprirlo. Nel sul sguardo c'era qualcosa che m'intimoriva, sembrava spietato e fuori di testa.
L'ultimo ragazzo mi sorprese. Non aveva né quell'aria maligna di Nidhoggr né quell'aria minacciosa dell'altro. Aveva l'aspetto di una persona triste e tormentata ma nei suoi occhi neri come la pece riuscii a scorgere un lato sarcastico e strafottente. Era alto e molto magro, il suo corpo non sembrava rigoroso come quelli degli altri due, ma a me sembrava perfetto, non troppo muscoloso. I suoi capelli erano ricci e neri, dandogli quell'aspetto irresistibile. Sembrava un angelo della morte.
Quando il secondo ragazzo dagli occhi grigi mi vide, nelle sue labbra sfuggì un sorriso sbieco. — Ma guarda chi si vede! — disse ad alta voce affinché lo sentissi. — Zucca! Non ti ricordi di me? Devi pagarmi le scarpe nuove che mi hai sporcato!
Ofnir. Lui era Ofnir. Il colpevole della mia caduta. Lo avrei riconosciuto se nell'ora di letteratura non mi fossi ostinata a non degnare un solo sguardo sguardo a nessuno dei miei compagni. — Non è colpa mia se sei così idiota da non sapere dove mettere le tue cazzo di gambe — borbottai.
Okay.
Avevo esagerato.
E a confermarmelo furono sopratutto i miei compagni che impauriti mi rivolsero uno sguardo pieno di compassione e pietà, come se fossi un animale che sta sul punto di essere mangiato vivo e c'erano alte probabilità che fosse veramente così. Da dove veniva fuori tutto quel coraggio? Forse ero posseduta da qualche spirito; questa mattina avevo una paura cane di entrare a scuola ed ora, tutto d'un tratto, stavo insultando uno dei ragazzi più pericolosi della scuola. Com'era possibile?
Gli occhi grigi di Ofnir parvero diventare neri e l'occhiataccia che mi lanciò non prometteva niente di buono. Oh cazzo, l'avevo fatto arrabbiare veramente ma una parte di me esaltava soddisfatta. «Questa è per tutte le volte che hai ferito ai miei nuovi amici», pensai, cercando di farglielo capire con uno sguardo. Sembrava sul punto di correre verso di me e tirarmi dalla finestra quando la mano di Nidhoggr lo bloccò; lo vidi mormorare qualcosa ad Ofnir e come quest'ultimo si calmava, infine fece un gesto verso il ragazzo riccio (che sicuramente si trattava di Fabio Szilard) e, capendo chissà che cosa, si allontanò da loro e si diresse a passo deciso verso di me.
Ma che cazz...?
Stavano mandando lui per picchiarmi o cosa? Sul serio? Con la coda nell'occhio notai come i due viverniani presero posto nel lato opposto della classe senza, però, mai smettere di osservarmi.
Una parte di me era convinta che ero nella merda. L'altra parte non smetteva di mangiare Fabio con gli occhi. Era così sensuale e... ostile? I suoi occhi sembravano lanciare saette da tutte le parti. Era infuriato e presi in considerazione di alzarmi e scappare. Lo osservai come si sedeva a malavoglia accanto a me...
— Quel posto è occupato — mentii, punta sul vivo. Come poteva sedersi proprio al mio lato? Lo fissai di sfuggita e i miei battiti del cuore aumentarono mentre il respiro iniziava a mancarmi. Era così maledettamente bello quanto stronzo. Poi arrivò la consapevolezza che proprio lui era il fidanzato di Nida e il mio petto si sgonfiò di colpo, ferito. Lei era così perfetta, era naturale che stesse con uno come lui, io non ci sarei mai riuscita, ero l'opposto; troppo imperfetta. Fui invasa dalla rabbia e lo guardai truce agli occhi, occhi magnetici e pieni di misteri.
— Si, dal tuo amico invisibile — rispose ironico lui.
— Perlomeno la sua compagnia è più gradita della tua — replicai.
— Ti farai uccidere per quella tua boccaccia.
— Qualcuno dovrà pur avere le palle di dirvi le cose in faccia.
Lui sorrise sarcastico. — TU. NON. HAI. LE. PALLE. ZUCCA. — disse piano lui, scandendo bene le parole come se avessi qualche problema mentale e non fossi capace di capire nulla.
Ero sicura che in quel momento ero rossa come un peperone.
— Stai attenta, Zucca, non vorrai diventare anche un Pomodoro.
— La smetti! — sbraitai. — Mi sono rotta il cazzo di questa scuola e di questi cazzo di viverniani che non hanno fatto altro che rompermi il cazzo da quando ho messo piede in questo cazzo d'istituto! — Ero fuori di me, ma Fabio non perse tempo e continuò a infastidirmi.
— Ti piace la parola cazzo, chissà, magari potresti farmi un lavoretto con la bocca...
Non ce la feci più. Mi alzai dalla sedia di scatto, presi lo zaino e mi diressi verso la porta senza prima voltarmi e dirigermi verso Nidhoggr. — Siete tutti degli stronzi arroganti ma giuro che così come farete la vita impossibile a me, io la farò a voi, parola di Thuban.
Mostrai il dito medio a Fabio che mi guardò sorpreso, il suo sorriso ironico era sparito e sostenne il mio sguardo a lungo. Mi girai e corsi verso il cortile. Fortunatamente, il professore di biologia non era ancora arrivato e non poté assistere al mio bellissimo spettacolo.
Da quel giorno in poi le cose nella scuola Dragoni sarebbero cambiate. 


Note dell'Autrice: Ecco a voi il secondo capitolo di questa stranissima FF, come vedete, finalmente sono apparsi anche Nida, Ratatoskr, Ofnir, Fabio, Ewan e Chloe... che ne pensate? Vi piace l'aspetto di Nidhoggr? Io sinceramente non sapevo che inventarmi. Così, la nostra timida Sofia dichiara guerra e pian piano che le vicende prenderanno forma, diventerà sempre più forte, non sarà più quella Sofia insicura, lei cercherà di essere un capo, proprio come nei libri! Vi piace come sta prendendo forma la storia? E cosa più importante... Cosa ne pensate di questo Fabio? E la sua relazione con Nida? Non ve l'aspettavate, eh? Se volete dirmi qualcosa: RECENSITE!
 

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > La ragazza drago / Vai alla pagina dell'autore: _Angel_Blue_