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Autore: AlexVause    27/04/2014    3 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 19
 
- Allora Principe, se l’è data a gambe tua suocera oppure l’hai mandata a fare qualche commissione?
Domandò Malefica sistemando alcuni dettagli, per abbellire il salone.
L’espressione sul volto dell’uomo, cambiò nettamente.
- Non…non è qui con te?
Rispose James, improvvisamente preoccupato.
- Oh ho ho, Principe sei nei guai.
- No, no, che guai! Io l’ho trovata e riferito il messaggio.
- Ti ha detto qualcosa a tal proposito?
- A tal proposito…secondo te?
La Strega era incuriosita e con un gesto della mano lo spronò a rispondere da solo alla domanda che aveva posto a lei.
- Ha fatto puff e credevo fosse venuta qui.
Rispose stizzito James.
- Ripeto Principe, sei nei guai.
 
Ferma in piedi, al centro della camera da letto di Henry, c’era Regina.
Il suo sguardo fisso, su di un affresco dipinto sul soffitto di quella stanza, trent’anni prima destinata ad Emma. Lo stesso affresco che lei stessa aveva distrutto assieme a gran parte di quel castello, per mezzo della maledizione.
Finalmente aveva scelto un abito di suo gusto per la serata.
Il vestito era lungo sino a coprirle i piedi, nero con ricami gotici avorio e bianchi. Semplice ma sofisticato.
- Mamma?
La voce alle sue spalle la fece voltare.
- Henry.
Sorrise guardando il ragazzino.
- Cresci a vista d’occhio sai?
Il ragazzino sorrise prima di farsi serio.
- Mamma, non vieni alla cena? Ti stanno cercando tutti.
Chiese poi preoccupato.
- Esatto. Ci stai facendo ammattire con il tuo svanire nel nulla.
Intervenne Malefica, raggiungendoli nella stanza.
- Ho bisogno di riflettere.
- Su?
Domandò la Strega.
- Domani?
Chiese Henry.
- Uh sì, il grande giorno!
Esclamò la bionda all’amica.
- Di la verità…hai deciso di spodestare i Charming con un calcio nel sedere, riprenderti figlio e trono e governare sola soletta, tornando al potere alla massima potenza?
Disse tutto d’un fiato Malefica.
- Ehy! Così non sei d’aiuto.
Esclamò Henry incrociando le braccia e mettendo un broncio arrabbiato.
- Per piacere…
Tentò Regina.
- Non dirmi che non l’hai pensato.
Sorrise maliziosamente la Strega.
- No. Mamma è meglio di come la descrivi tu. Vero mamy?
Malefica si mise davanti al bimbo.
- Sì, sì, sì. Cose da grandi.
- Antipatica.
Borbottò il ragazzino dandole una lieve spinta da dietro.
- Nano.
Ricambiò la donna sorridendo, subito dopo.
Regina scostò Malefica con un braccio, mettendosi fra lei ed Henry.
- Tesoro, è ora che tu vada.
La faccia contrariata del figlio, la fece sorridere.
- Voglio che tu venga con me.
Suonò come un ordine ed Henry se ne accorse subito, ma la madre non gli diede il tempo di rimediare.
- E io, vorrei evitare la cena.
- Allora la eviterò con te.
- Col cavolo!
Esclamò la strega afferrando il polso dell’amica, facendola voltare verso di se.
- Voi andrete eccome. Senti Regina, parlando seriamente, questa sera e domani sono momenti importanti. È della tua rivalsa che stiamo parlando.
Devi dimostrare a quel bigotto del tuo popolo, che sei cambiata, che sei pronta a governare diversamente e a testa alta.
- Ho sempre governato a testa alta.
- Sì, e da quello che ho letto nella biblioteca della tua assurda città, anche Hitler.
Regina a quel nome alzò un sopracciglio.
- Mi stai dando della dittatrice?
- Io? No. Tornando a noi, tu sei Regina. Puoi far fronte ad un nuovo inizio. Sfrutta quest’occasione, Amica mia. Te lo meriti.
E sì, è vero ciò che ha detto Biancaneve, hanno bisogno di te. Se non vuoi farlo per i due piccioncini, fallo per Henry, Emma e perché no, anche per te stessa.
Detto ciò, Malefica parve riprendere fiato.
Ci fu un breve silenzio, prima che la mora rispondesse.
- L’umidità delle caverne, ti ha resa saggia.
Sorrise Regina.
 
Tutti gli invitati erano ormai presenti nella grande sala da pranzo.
I Charming ed Emma si guardarono preoccupati. Mancavano solo Henry, Regina e malefica.
- Ma dove saranno finiti?
Sbottò la bionda tesissima.
- Dietro di voi.
Rispose sorridendo Regina.
La compagna quando la vide, ne rimase estasiata.
- Sei così bella.
Bisbigliò all’orecchio dell’ex Sindaco, Emma, appena ella si avvicinò.
La mora le strinse le mani nelle sue, sorridendo maliziosamente.
- Lo so.
Al lungo tavolo in legno attorno al quale erano stati fatti accomodare i commensali, era stato tolto il posto a capotavola , unendovi invece un altro tavolo in modo che i reali potessero vedere davanti a se tutti i presenti alla cena.
Henry era seduto fra i Charming e le sue due madri.
- Quante posate. Fico!
Esclamò il ragazzino, scatenando risate fra i presenti. Tutti amavano Henry.
- Non ridere troppo, Principessa. So che l’hai pensato pure tu.
Ironizzò Regina, guardando la compagna al suo fianco.
- Ti sbagli.
Rispose con finta regalità Emma, trattenendo una risata.
Sembrava tutto così bello.
Che fosse veramente un nuovo inizio?
 
La cena proseguì tranquillamente e senza alcun intoppo.
Tutti sapevano quanto avessero rischiato Regina e Malefica, per salvare il regno da Morgana…la consapevolezza di ciò, sarebbe bastato per redimerla ai loro occhi?
I reali, Evil Queen compresa, lo speravano.
Regina non avrebbe accettato il carcere, ne ovviamente le sarebbe stato proposto dai Charming.
Tutti erano a conoscenza che se il popolo si fosse ribellato alla loro decisione di governare insieme, Regina sarebbe tornata nel Maine e non l’avrebbe fatto da sola.
Le danze furono aperte da Biancaneve e James.
Neal chiese ad Emma un ballo. La bionda, allenatasi tutto il giorno precedente, sebbene molto riluttante fu spinta nelle danze da Ruby e Belle, nonostante il disappunto di Regina…anche se, un ballo non avrebbe avuto significato alcuno.
L’Evil Queen si era limitata ad osservare le coppie sulla pista da ballo, quando un improbabile cavaliere le chiese di ballare con lui.
La mora non poté essere più felice.
Il piccolo Henry, vedendo la madre immersa nei suoi pensieri, decise di comportarsi da gentiluomo.
- Mamma, m’insegni?
Chiese il ragazzino con ampio sorriso e la madre accettò felicissima.
Fu una scena che mise l’ex Sindaco sotto un’altra luce, agli occhi dei presenti.
Vederla serena e sorridente, mentre danzava con il figlio ormai dodicenne, era qualcosa di nuovo per tutti, tranne che per Emma che si innamorò ancor più della compagna.
Ruby rubò il piccolo cavaliere a Regina, per il ballo successivo e la mora si mise a danzare con Emma.
- Principessa, lei ha un talento naturale.
Disse l’Evil Queen sorridendo.
- Per cosa, per ballare?
Domandò la bionda incuriosita.
- Non solo.
- No? E per cos’altro?
Fece un sorriso malizioso all’ex Sindaco.
- Anche per farmi ingelosire.
La figlia di Biancaneve, divenne seria in volto.
- Neal…
Regina con la coda dell’occhio vide Robin sorriderle, ciò la fece fermare improvvisamente.
- Dobbiamo parlare. Vieni con me.
Emma si lasciò accompagnare nei giardini da Regina.
Si sedettero su di una panca, accanto al bellissimo albero di mele della mora.
- Senti…tra me e Neal…
Iniziò nuovamente la bionda, che però fu bruscamente interrotta ancora.
- Lo so, lo so. Non voglio parlare di te, ma di me.
- Di…di te?
Chiese stranita Emma.
- Sì.
Regina prese un respiro profondo, prima di iniziare.
- C’è una cosa del mio passato, che non sai. Una cosa che ha a che fare con la perdita delle ali di Tinkerbell.
Fece una pausa, come per prendere coraggio.
La possibile reazione di Emma la spaventava, ma doveva dirlo.
- Quella fata, voleva aiutarmi, rendermi felice.
Per magia trovò la mia anima gemella, il mio vero amore. Io avrei solo dovuto incontrarlo ma mi rifiutai.
Esso portava sulla pelle, il ritratto di un leone.
- Robin Hood.
Sussurrò la bionda. Lo sguardo perso nel vuoto.
- Esatto. Ora lui lo sa.
Emma si voltò verso la compagna, prendendo le mani nelle sue.
- Tu, credi in tutto ciò che ha detto Trilly?
- Ovvio che no. È anche per questo che ha perso le ali…per questo e perché ho avuto paura.
Non ero pronta. Ma tu, so che sei tu il mio vero amore. È una certezza, Emma.
- Grazie.
- Di cosa?
- Che sei stata sincera.
- E sempre lo sarò. Stasera dopo il ballo, metterò in chiaro le cose con Robin.
Emma la strinse forte a se, in un abbraccio.
- Vieni, non voglio che tu ti perda il ballo.
Sorrise la mora, baciandola dolcemente.
- Promettimi che staremo sempre così.
Gli occhi della bionda, sembravano celare una lieve supplica.
- Così come?
- Così bene…così noi.
Regina sorrise nuovamente.
- Sempre, è un lasso di tempo molto lungo, ma ti prometto che farò il possibile.
 
Le due donne, fecero ritorno nella sala da ballo, dove i Charming volteggiando si fecero largo tra gli invitati.
Biancaneve si fermò accanto alla figlia, mentre James rapì la suocera, portandola verso il centro della pista da ballo.
- Mi dici che accade?
Domandò James senza fermarsi nel danzare.
L’Evil Queen alzò il sopracciglio.
- Sei sempre stata strana, ma ultimamente lo sei ancor di più.
Disse lui guardandola intensamente.
- Non sono affari che ti riguardano.
Rispose Regina seccata.
Il Principe l’attirò a se bruscamente.
- Sì invece. Tu fai parte della mia famiglia ed essa è affar mio.
Concluse l’uomo facendola volteggiare per poi portarsela nuovamente vicino.
- Se sei preoccupata per domani, andrà tutto bene
- Non è per domani James, o almeno non solo.
- Cos’altro ti affligge?
Ci fu un altro volteggio, prima che Regina rispondesse a quella domanda.
- Ne ho già parlato con l’interessata.
Il Principe, fece indietreggiare di alcuni passi l’Evil Queen.
- Smettila di blindarti come un caveux.
Sbottò l’uomo. Regina mano sul petto di James, lo fece arretrare a sua volta. Occhi negli occhi.
Gli invitati avevano smesso di danzare, appositamente per poterli osservare.
Stavano ballando divinamente, senza nemmeno rendersene conto.
- La smetti di voler cambiarmi o credere con tutto te stesso di poterlo fare?
James le afferrò la mano, poggiata ancora sul proprio petto.
La fece volteggiare ancora una volta prima di ultimare il ballo con un pasque.
- Sei già cambiata, suocera cara. Non te ne sei nemmeno accorta.
Sorrise l’uomo, drizzando la donna in piedi e dandole un lieve bacio sulla guancia.
D’un tratto si accorsero che tutti gli occhi erano puntati su loro.
James le sorrise nuovamente prima di lasciarla ad Emma.
 
I festeggiamenti giunsero alla fine, almeno per quella sera.
Gli invitati si congedarono pian piano, sino a che i reali non rimasero soli con Belle, Tremotino, Neal e Malefica.
Dopo aver messo a letto Henry, assieme ad Emma, Regina decise di andare a parlare con Robin una volta per tutte.
La mora uscì dal palazzo, senza accorgersi che la compagna aveva deciso di seguirla a distanza.
Il principe dei ladri era accampato poco distante dal castello.
L’Evil Queen attraversò il bosco, in direzione di una luce creata dal fuoco acceso.
Sentì la voce familiare dell’uomo, a cui si avvicinò silenziosamente.
Stava addormentando il figlio. Era un bravo padre.
- Ricorda: sarò sempre accanto a te e se è questo, quello di cui hai bisogno…
- Sarò più forte e coraggiosa che mai.
Completò la frase per lui, Regina.
Robin nell’udire la voce della donna, si voltò sorridendo.
- Me lo diceva sempre anche mio padre.
Continuò la mora con voce nostalgica.
- Amava molto suo padre?
L’Evil Queen sospirò.
- Ascoltami bene. Non amo ripetermi, per cui te lo dirò una volta solamente. Ho visto come vi guardavate tu e la fata, in mia presenza. Non so cosa possa averti raccontato Tinkerbell, ma non è così.
Forse trent’anni fa potevi essere destinato a me…a stare insieme, ma ora…
La donna si schiarì la voce.
- Ho trovato la mia famiglia, la mia serenità. Il vero amore l’ho trovato in Emma ed è solo lei che voglio. Perciò, non sprecare ulteriore tempo con me.
Robin stette in silenzio ad ascoltare ciò che la Regina ebbe da dire.
Sospirò poi guardandola negli occhi. Sguardo sincero.
- Siamo noi i veri artefici del nostro destino e al nostro cuore spetta la scelta sulla persona da amare…non ad un incantesimo.
Comprendo le vostre scelte e le rispetto. Perciò, lieto che lei abbia trovato la sua felicità, maestà.
L’uomo chinò il capo in segno di riverenza.
- Ci vediamo domani. Assisterò al discorso dei reali. Immagino che fra loro, ci siate anche voi.
- Così mi hanno detto. Buon riposo.
Ma Regina non ebbe tempo di congedarsi che un rumore sordo seguito da un grido, la fecero sussultare.
L’Evil Queen e il Principe dei Ladri, decisero di far fonte all’accaduto e scoprirne quale fosse la causa.
Affidato il figlio dell’uomo ad uno dei suo compagni d’arme, i due s’incamminarono nel bosco in direzione del rumore sentito precedentemente, quando Emma attirò la loro attenzione sbucando appesa a testa in giù, dalla chioma di un albero.
Caduta in una trappola mentre si allontanava per non essere vista dalla compagna, ora penzolava sorridendo davanti al volto dell’ex Sindaco e Robin, entrambe visibilmente preoccupati e perplessi.
- Ma come?
Tentò di chiedere la mora a cui la bionda fece spallucce.
- La prudenza non è mai troppa. Abbiamo sistemato alcune trappole per essere certi di stare al sicuro durante la notte.
Rispose l’uomo.
- Sai Regina, sei sexy anche da questa prospettiva.
Una gomitata colpì Hook che fece capolino da dietro Emma, anch’esso appeso a testa in giù.
- Perché siete assieme?
Domandò la mora sospettosa.
- L’ho seguita.
Rispose Uncino con sorriso sornione.
- Perché?
La mora alzò un sopracciglio. Il volto serio.
- Come perché! Dico…ma l’avete vista? Troppo bella per perderla di vista.
Regina afferrò il Pirata per la giacca, portandolo vicino al suo viso. Occhi negli occhi.
- Maestà, lasci perdere. Non ne vale la pena.
S’intromise Robin, attirando l’attenzione della mora su di se, prima di tornare a folgorare con lo sguardo Uncino.
Hook approfittò di quella vicinanza per posare un bacio lieve, sulle labbra della Evil Queen che strabuzzò gli occhi per il gesto inaspettato.
Il silenzio era calato tra i presenti, notando l’espressione della mora farsi carica di rabbia.
Regina fece un passo indietro e senza distogliere lo sguardo dal Pirata, gli assestò un pugno sul naso con immensa soddisfazione personale.
Robin tirò giù Emma dall’albero, mentre Uncino malediva l’Evil Queen per il gesto.
- Mi piaci aggressiva.
Sorrise la bionda, ora al fianco della compagna.
Con un cenno del capo salutarono Robin e si congedarono tutti e tre, lasciando solo Hook a penzolare appeso all’albero.
 
 
 
 
Note di Alex: Scusate il ritardo ma è un periodo veramente pieno, in più essendo gli ultimi due capitoli, voglio lavorarci bene.
Scusate se ci sono errori, ma qualcuno sfugge sempre.
Fatemi sapere cosa ne pensate...ci conto.
Alla prox :)
  
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