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Autore: ImUnique    27/04/2014    4 recensioni
Poche parole e il mondo crolla.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi, il buio più totale, me li stropiccio un po' per vedere se c'è qualcosa che non va, ma niente. Mi metto seduta sul mio letto, e allungandomi sulle mie gambe stese sul materasso, prendo il cellulare da terra, la danza serve a qualcosa a volte, è attaccato alla spina per tenerlo in carica. Lo afferro, e aprendo lo schermo guardo che ore sono. Le 7.30. Nel giro di pochi minuti i miei mi avrebbero svegliata per dirmi che è ora di vestirsi e andare al grest. Odio quel posto. Si fa solo tennis, tennis, tennis e tennis. Però decido comunque di mettere i piedi a terra e alzarmi dal letto. Dall'altra parte della camera, sul altro materasso a uno o due metri di distanza dal mio, sento dei lunghi e profondi respiri. Segno che mio fratello dorme felice e beato. Sorrido nel sapere che sta di sicuro navigando nei suoi sogni strambi. In punta di piedi esco da camera mia. E cercando di non fare il minimo rumore attraverso la stanza dei miei, e arrivo fino in corridoio. In casa non c'è nemmeno una luce. Tutte le finestre sono chiuse e nemmeno un raggio di sole vi penetra attraverso esse.  Dalla porta del bagno però vedo delle 'macchie' gialle/dorate baciare il pavimento. Afferro la maniglia della porta e lentamente l'abbasso. Entro nella stanza, e vedo mio padre rannicchiato a terra, con le ginocchia al petto. Lui alza la testa, e vedo scorrere lungo tutto il suo viso delle lacrime. Sono confusa, mio padre non piange, mio padre è la mia ancora di salvezza, quando io sono triste. Ma per una volta penso sia giusto che lo sia io per lui. Così mi avvicino e gli faccio un sorrisone a trenta denti, si perché me ne sono appena caduti due che stavano di lato.
"Ciao papà."
Dico con voce squillante. Lui mi guarda serio, continuando a piangere. Ancora non so cosa sia successo, ma ho intenzione di scoprire cosa lo rende così triste.
"Che succede?"
Chiedo poi io preoccupata. Mio papà mi prende per una mano e mi trascina a terra, facendomi sedere vicino a lui. Io lo abbraccio forte forte. Lo sento tirare su con il naso, e senza smettere di piangere mi accarezza i capelli. 
"Papà?"
Dico io allarmata. Papà mi sposta da sé, e mi fa rialzare.
"È successo stanotte."
Inizia lui. Io lo guardo con espressione seria e preoccupata. Cosa è successo?
"Nonno, nonno è morto."
Pensando che sia uno scherzo corro fuori dal bagno, e mi precipito sulle scale di casa mia, non mi importa se sveglierò mia mamma o mio fratello, voglio sapere. Spalanco la porta della casa di mia nonna, e mi ritrovo in cucina. Con il pavimento gelato di marmo sotto ai piedi, mi dirigo in sala, mi guardo un po' in torno, senza notare nulla di strano. Così mi incammino verso la camera dei miei nonni. Ma non c'è. Il lettino bianco portato dall'ospedale non c'è più e della flebo a cui mio nonno era attaccato nemmeno l'ombra. Esco fuori dalla camera, e riprecipito di nuovo in sala. Dove finalmente la vedo. Una bara, prima l'avevo confusa con un tavolino. Ma adesso che ci sono vicina vedo tutto. Poggio una mano sul vetro della bara. E una di quelle fatte apposta per far vedere ad amici e parenti il morto un'ultima volta. Una lacrima cade sul vetro, ha una posa così naturale, sembra quasi che dorma. Ha il viso beato e tranquillo. Ricorderò per sempre gli ultimi attimo passati con lui. E di sicuro le sue parole mi rimarranno per sempre impresse nella mente.
"Sappi che io ci sarò sempre, ovunque, qualunque cosa accada. Ti voglio bene ci vediamo domani."


Sono ormai passati sei anni da quando è successo, ma ogni anno, non riesco a non ricordare la scena di quella mattina, e a tutte le lacrime versate in quei mesi. Scusate se vi ho fatto deprimere, o se non vi è piaciuta, ma sentivo che dovevo raccontarlo a qualcuno, e se non ci riuscivo a voce, scriverlo era il modo migliore per farlo.

Il cancro è la cosa più brutta al mono.
  
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