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Autore: Saikon    27/04/2014    1 recensioni
Emily si diresse verso il pianoforte e si sedette sullo sgabello, guardando Niall.
Il ragazzo si guardò intorno sorridente.
“Non so. Passavo di qui e...beh, mi andava di vedere cosa ci fosse dentro. Non sono mai stato dentro un teatro...tu invece?”
“Io? Ti ho sentito cantare e sono entrata. Ammetto che sono un po' nervosa. Nessuno è mai venuto nel mio posto segreto” disse la ragazza mentre si girava verso il pianoforte.
Niall si avviò verso di lei e si sedette sul bordo dello sgabello.
“Posto segreto? Quindi ci vieni spesso” disse lui curioso.
“Abbastanza.”
In realtà, Emily si recava lì praticamente ogni giorno.
“E...sai suonare?” chiese Niall indicando la tastiera.
“Si.”
“Suoneresti qualcosa per me?”
“No.”
“Perchè?”
“É una lunga storia.”
“Adoro le lunghe storie”
Emily guardò Niall negli occhi intensamente, per poi sorridere.
“E va bene...”
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  LA PIANISTA DI NESSUNO

    

 

 

Le dita di Emily si muovevano velocemente sulla tastiera del pianoforte.

Gli occhi chiusi e la mente che vagava.

Quando suonava si sentiva leggera, senza paure e...libera.

Era tutto perfetto. Solo lei, il pianoforte e i mille posti che la sua fantasia le facevano visitare.

Nei suoi diciotto anni di vita era sempre stata accompagnata da quelle dolci note.

Erano come una droga per lei.

In quel momento, si immaginava una piccola spiaggia, il cielo arancione-rosso a causa del tramonto, e il dolce scrosciare delle onde marine. Le sembrava quasi di sentire l'odore salmastro del mare.

Il vento le scompigliava i capelli bruni e li animava a suo piacere.

 

Una volta finita la canzone, aprì gli occhi lentamente.

Si guardò intorno.

Era sola. In un piccolo teatro, sul palco, a suonare.

E l'angoscia riprese a tormentarla.

Cercò di ricacciare indietro le lacrime e ingoiare il groppo che aveva in gola.

Si alzò dalla sedia e si avviò svelta verso l'uscita dell'edificio.

Guardò verso l'alto, l'insegna dell'enorme edificio: “Glory's Theater

In quello stesso momento il suo cellulare iniziò a squillare.

Aprì in fretta la borsa e afferrò l'aggeggio.

Si strinse di più nel cappotto bianco e rispose.

“Hey! Mozart! Finalmente rispondi cavolo! Ti avrò chiamato almeno cinque volte fin'ora!”

Una voce metallica la raggiunse.

“Ruth...scusami...non l'avevo sentito. Avevo lasciato la borsa vicino all'entrata e-”

“Si si, lo so...non ti preoccupare-ride-sei sempre la solita...”

Ruth era la sua migliore amica.

Aveva la sua età, erano cresciute praticamente insieme.

E lei sapeva quanto suonare fosse importante per Emily.

Cercava di non prendersela troppo.

“In ogni caso...volevi dirmi qualcosa?”

“Mmmmm si...ti sei dimenticata che avresti cenato con me stasera? Me lo hai promesso!”

“Cavolo! Me ne ero dimenticata mi dispiace...adesso arrivo subito, cinque minuti e sono da te.”

“Mmmm va bene....fai in fretta”

Detto questo non perse altro tempo e riagganciò.

Si incamminò verso il centro città.

Dopo alcuni passi però, si girò indietro a fissare l'edificio dal quale era appena uscita.

Era vecchio e malconcio. Non c'era da sorprendersi se era in disuso.

Emily però non lo vedeva così...oh, no. Ai suoi occhi quello che aveva davanti sembrava la porta che conduceva al paradiso.

In quel posto magico ci andava solo lei a suonare, praticamente ogni giorno.

La rilassava.

In quel momento una follata d'aria fredda le scompigliò i capelli e la fece rabbrividire.

Chiuse il giubbotto bianco fino al mento e si avviò verso l'appartamento dell'amica.

 

Ruth viveva da sola, come Emily, in un piccolo appartamento in centro città.

La mora suonò il campanello e attese qualche secondo.

Ruth le aprì senza nemmeno chiedere chi fosse.

Lei la aspettava sulla soglia della porta a braccia conserte.

“Non ti hanno insegnato a non fare tardi perchè è maleducazione?” chiese lei con finta arrabbiatura.

“E a te non hanno insegnato che non bisogna aprire se non si sa chi c'è dietro la porta?”

le rispose a tono Emily.

Ruth mosse la testa in segno di arresa. Fece oscillare la massa ondulata di ricci rossi, tipici irlandesi, ed entrò dentro.

“Sei sempre la solita! Sapevo che eri tu!.” e detto questo sparì in cucina.

Emily la seguì fino in cucina e si tolse la giacca, appoggiandola sullo schienale di una sedia.

Il tavolo era già apparecchiato per due.

“Allora...a cosa devo questo invito speciale?”

“Non capisco a cosa tu ti riferisca” la rossa intanto portò la pentola piena di zuppa in tavola.

“Beh, non capita mai che mi inviti a cena il martedì sera, quindi...”

“Quindi niente...volevo solo stare un po' con la mia migliore amica. Cosa c'è di così strano?”

Emily la guardò scettica.

“Ruth...” disse la bruna con un tono arrendevole.

La rossa la guardò e si sedette vicino a lei.

“Ok, ok. Lo ammetto” Ruth alzò le mani in segno di arresa “ho due notizie da darti. Una buona e una cattiva...scegli”

Emily la guardò in modo strano. Solitamente quando doveva darle “una notizia buona e una cattiva”, quella cattiva era semplicemente orribile...

“Quella cattiva...” disse poi, tutto d'un fiato.

Ruth si morse le labbra con fare nervoso e la guardò come per chiedere pietà

“Beh...hai presente mio cugino?”

“Oddio, quello figo e stronzo?” chiese la bruna con stupore.

“Esattamente...dalla settimana prossima si trasferirà da me per un mese o due.”

“Che cosa?!” Emily alzò la voce più del dovuto e si alzò sbattendo in contemporanea tutte due le mani sul tavolo.

“Hey, calmati! Lo so che non andate molto d'accordo, ma non ci posso fare nulla!”

“Non andiamo d'accordo? Scherzi spero! L'ultima volta ha cercato di uccidermi!”

“Oh, andiamo...è stato un incidente!”

“Balle! Scivolare e aggrapparsi a qualcuno è un incidente! In quel caso non lo fai apposta...tuo cugino ha espressamente cercato di tirarmi una padellata in testa!”

Ruth non le dava tutti i torti in effetti. Suo cugino sapeva essere molto rozzo a volte.

“Ok, ok. Farò in modo di tenerlo buono. Per quanto riguarda la buona, invece, è che lo zio stà tornando a casa dall'Inghilterra!”

Michael Benon era l'uomo di cui tutti si innamorano.

Dolce, gentile, e sopratutto sempre disposto a fare di tutto per gli altri.

Emily era cresciuta sulle sue stesse convinzioni.

Non la stupiva il fatto che sua madre e lo zio di Ruth fossero amici da anni e anni.

Lei e sua madre erano ugali: se a Emily piaceva qualcosa, lo stesso era anche per sua madre Ann.

“Davvero?!” Emily si illuminò all'improvviso.

“Si. Non è fantastico? Mi mancava tanto!”

“Anche a me”

“In ogni caso...stasera ho cucinato la zuppa di carote! Stavolta ti assicuro che è venuta buonissima!”

La bruna la guardò scettica.

“Si...come tutte le volte che ho rischiato un'intossicazione alimentare...”

“Hey! Non è vero!” Ruth le colpì leggermente il braccio con fare scherzoso e si misero a mangiare.

 

Erano le dieci inoltrate ed Emily ritenne opportuno togliere il disturbo.

“Sul serio Emily, puoi dormire qui...”

“No, Ruth, e poi domani ho parecchie cose da fare e anche tu avrai i tuoi impegni”

“Non disturbi! Anzi, e poi non mi va di farti andare a casa da sola con questo buio.”

“Hey, Carota, non ti preoccupare! Me la cavo benissimo!” Emily si mise a ridere.

Ruth sospirò e la guardò rassegnata..

“E va bene, ma fai attenzione”

“Come sempre!”

“Come sempre...” e detto questo, la bruna lasciò il condominio dell'amica avviandosi verso casa.

Il teatro dove si allenava si trovava sulla via di casa e in men che non si dica si ritrovò davanti all'entrata.

Una volta non era così.

Era uno dei più bei teatri di tutta Manhattan.

Mentre in quel momento stava cadendo a pezzi.

Emily si girò e si mosse per tornare a casa.

 

                                                                                                                                                                      "People say we shouldn’t be together 
                                                                                                                                                                   Were too young to know about forever 
But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about" 

 

All'improvviso, una voce le arrivò alle orecchie. Provenivano dall'interno del teatro.

Emily si guardò un attimo intorno, come per decidere cosa fare.

Guidata dalla curiosità, si avviò verso l'entrata.

 

                                                                                                                                                                  "Cause this love is only getting stronger 
So I don’t wanna wait any longer 
I just wanna tell the world that your mine girl" 



Più si avvicinava al palco e più chiaramente poteva sentire quella voce maschile.
La bruna camminava con passi incerti.

Quando arrivò dietro le quinte rimase ad ascoltare in silenzio la voce.

 

"They don’t know about the things we do 
They don’t know about the I love you’s 
But I bet you if they only knew 
They will just be jealous of us 
They don’t know about the up all night’s 
They don’t know I waited all my life 
Just to find a love that feels this right 
Baby, they don’t know about 
They don’t know about us"


Sul palco si trovava un ragazzo biondo, illuminato solo dalla luce di alcune candele poste vicino al pianoforte.

Dava le spalle allo strumento, rivolto verso il “pubblico”.

Emily trovava la sua voce incantevole.

Era...pulita e calda.

 

"Just one touch and I was a believer 
Every kiss it gets a little sweeter 
It’s getting better 
It’s getting better all the time, girl "


La ragazza non voleva certo spiarlo, così si decise a dire qualcosa.

Bella canzone”

Il ragazzo si girò di scatto poi si mise a ridere.

Emily lo guardò con un'aria interrogativa.

Mi hai spaventato dolcezza.”

Beh, scusami tanto...dolcezza.”

Il biondo si avvicinò a lei e le porse una mano.

Niall, piacere”

Emily. Hai una bella voce, sai?”

Niall sorrise imbarazzato.

Grazie”

Figurati. Posso sapere come mai sei qui?”

Emily si diresse verso il pianoforte e si sedette sullo sgabello, guardando Niall.

Il ragazzo si guardò intorno sorridente.

Non so. Passavo di qui e...beh, mi andava di vedere cosa ci fosse dentro. Non sono mai stato dentro un teatro...tu invece?”

Io? Ti ho sentito cantare e sono entrata. Ammetto che sono un po' nervosa. Nessuno è mai venuto nel mio posto segreto” disse la ragazza mentre si girava verso il pianoforte.

Niall si avviò verso di lei e si sedette sul bordo dello sgabello.

Posto segreto? Quindi ci vieni spesso” disse lui curioso.

Abbastanza.”

In realtà, Emily si recava lì praticamente ogni giorno.

E...sai suonare?” chiese Niall indicando la tastiera.

Si.”

Suoneresti qualcosa per me?”

No.”

Perchè?”

É una lunga storia.”

Adoro le lunghe storie”

Emily guardò Niall negli occhi intensamente, per poi sorridere.

E va bene...”

 


Buonasera a tutti! 

Questa è la prima volta che scrivo su questo fandom, quindi non uccidetemi XD

Eventuali errori sono normali dato che l'ho pubblicata appena finito di scriverla. 

Hehehe, spero che vi piaccia ^_^ Fatemi sapere.


Bacioni, Saikon.

   
 
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