Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: CyberNeoAvatar    27/04/2014    4 recensioni
Cosa succederebbe se Vector finisse nel mondo terrestre e perdesse la memoria? E se poi dovesse affrontare i suoi stessi compagni? In un turbinio di diverse situazioni il bariano alato si troverà a difendere la Terra.
IMPORTANTE: la storia è ambientata in epoca 5D's, per questo è messa in questa sezione. Molte cose sono differenti però rispetto ai bariani originali.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Nuovo personaggio, Sorpresa, Yusei Fudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2- Il problema di Akiry.

Ebbene: alla fine io, Vector, feci conoscenza della famiglia di Yusei Fudo, composta da lui, Akiza e da una ragazza niente male che doveva avere all'incirca la mia stessa età (probabilmente diciassette anni) di nome Akiry. Non ricordo niente del mio passato, ma cercherò di scoprirlo a tutti i costi.

Passò una notte tranquilla dopo che finalmente Akiry si decise definitivamente a lasciare la sua stanza al convalescente Vector. Tuttavia il nostro amico si svegliò nuovamente con le prime luci dell'alba che lo destarono dalla finestra... e non solo, anche la voce di Akiry si fece sentire da un'altra stanza.

<< Papà, io vado a scuola.>> disse Akiry, venendo ascoltata da Vector:<< Anche se dormire sul divano non mi ha fatto molto bene alla schiena, ohi ohi...>>.

<< D'accordo...>> sbadigliò Yusei:<< Mi raccomando, passa una buona giornata.>>.

<< Roger!>> fece Akiry scattando sull'attenti. Poi però fece:<< Ehm,... però devo andare in camera mia a prendere la borsa...>>.

<< Vai pure a prenderla, allora.>> gli disse Yusei con semplicità.

<< Sì, però... non è che disturbo quel... Vector?>> disse con un accenno di timidezza Akiry.

<< Oh, sei preoccupata per il nostro ospite?>> disse Yusei un po' sorpreso:<< Dopo la scenata di ieri notte credevo che ce l'avessi con lui...>>.

<< EHI, EHI, non fraintendiamo!>> protestò alla svelta Akiry:<< Io quello non ce lo voglio nella mia stanza, chiaro? Cioè, non credo che ti piaccia che qualcuno arrivi così all'improvviso e... ZAC, ti soffi via la camera come se niente fosse.>>.

<< Chiaro.>> disse Yusei:<< Però ti conviene fare in fretta, o farai tardi a scuola. Tra l'altro non ti sei nemmeno presa l'uniforme scolastica nel caso non te ne fossi accorta.>>.

<< WHOPS!>> fece Akiry:<< E' vero... Cosa farai senza di te, papà?>>.

<< Chissà...>> rise Yusei:<< Vai, comunque: se fai piano non lo sveglierai.>>.

<< Ok...>> disse Akiry, cominciando ad avvicinarsi silenziosamente alla porta della sua stanza, aprendola piano piano ed entrandovi in punta di piedi.

“ Sono meglio di un ninja, eheheh...” pensò la ragazza con un sorrisetto. Con un silenziosissimo movimento aprì il suo armadio, ne tirò fuori la sua uniforme e lo richiuse, poi si inginocchiò per prendere la borsa con le sue cose scolastiche. Sempre facendo attenzione cominciò a “ evadere” dalla camera con la furtività di un ladro...

<< Non c'è bisogno che cammini così piano, sono sveglio.>> le disse all'improvviso Vector con un sorrisetto dopo aver assistito a tutta la scena. Per Akiry fu un vero e proprio colpo al cuore, infatti si irrigidì subito.

<< ACC....>> fece Akiry girandosi di scatto verso Vector:<< EHI, TU, MA MI VUOI FAR MORIRE???>>.

<< E' solo che mi dava fastidio vederti agire in modo così furtivo.>> rispose Vector raddrizzando la schiena, sempre con un sorrisetto sulle labbra.

<< IO TI...>> cominciò a dire Akiry, ma alle sue spalle risuonò la voce trattenuta di Yusei che gli disse:<< Fai piano, Akiry: vuoi forse svegliare la mamma?>>.

<< Gulp!>> si zittì Akiry mettendosi una mano davanti alla bocca:<< Me ne ero dimenticata...>>.

<< Meglio se non urli.>> le disse Vector.

<< E tu non ricordarmelo!>> protestò Akiry. Poi la sua attenzione ricadde sulla gemma sul petto di Vector:<< Un momento: e quella?>>.

<< Oh? Questa?>> fece Vector toccandosi il gioello:<< Non so come ci è finita sul mio corpo, ma pare che vi sia impiantata...>>.

“ Ma... Ma chi diavolo è questo?” pensò Akiry con la faccia sconvolta:“ Non sarà una cavia da laboratorio di quelle dei film horror-fantascientifici...”.

<< Ad ogni modo sei gentile a non volermi svegliare.>> disse sorridendo Vector.

<< Ehm,...>> fece Akiry arrossendo, incrociando le braccia e voltando la testa:<< … volevo solo riprendere la mia roba. In ogni caso non appena starai meglio te ne esci dalla mia camera, ok?>>.

<< D'accordo, ma non capisco proprio questo tuo atteggiamento tanto possessivo...>> iniziò a dire Vector un po' corrucciato.

<< Non mi fido di te, mi sembra chiaro!>> esclamò Akiry.

<< E perché?>> chiese Vector.

<< Tu ti fideresti di uno sconosciuto che trovi nel tuo letto quando sei tornata a casa?>> gli rispose con una domanda Akiry:<< E poi... Non mi fido, ecco!>>.

“ Strano...” pensò Vector sospettoso:“ Cosa sono questi suoi sbalzi di umore improvvisi? All'inizio si preoccupa tanto di non svegliarmi e poi dice che non si fida di me? Allora perché preoccuparsi per il sottoscritto? Mah...”.

<< Ehi, a che stai pensando?>> gli chiese Akiry alquanto irritata.

<< Niente...>> rispose distrattamente Vector:<< E' che il tuo comportamento è alquanto bizzarro.>>.

<< Bizzarro?>> domandò un po' confusa Akiry.

<< Cambia in maniera non proprio sensata.>> concluse Vector, sorridendo poco dopo in un modo diabolico:<< E devo dire che la cosa mi piace...>>.

“ Cos'è quel sorriso da malvagio assoluto?” si chiese Akiry un po' spaventata:“ Si ci avverte una certa diabolicità,... tipo quella di un demone!”. 

<< Mmh? Che c'è?>> gli chiese Vector smettendo di sorridere in quel modo.

<< Ehehehe...>> rise Akiry:<< Niente, niente... Lascia stare...>>.

<< Akiry, non sei ancora andata?>> le chiese Yusei dal corridoio.

<< Oh, mi cambio alla svelta e vado!>> esclamò lei. Si rivolse a Vector:<< E comunque non è finita: riavrò la mia stanza!>>.

<< Come vuoi...>> le disse Vector. Akiry uscì dalla stanza.

“ Però...” pensò con gli occhi lucidi Akiry:“ .. ha rovinato la mia reputazione di “ ninja”. Sob!”.

“ E' proprio strana...” pensò Vector mentre la porta della stanza si chiudeva. Comunque pensarci ancora non l'avrebbe aiutato né a capirla né tantomeno a recuperare i ricordi perduti, perciò cercò di rimettersi a dormire ancora per qualche ora. All'esterno intanto il Sole si alzò nel cielo iniziando ad asciugare l'acqua piovuta ieri notte sulla ultramoderna Nuova Città di Domino: i suoi edifici più alti  svettavano con fierezza nel cielo azzurro con tutte le persone al loro interno mentre tutti i suoi cittadini iniziavano le loro routine quotidiane, chi circolando per il gran numero di strade con i loro mezzi chi andando per i marciapiedi verso i loro posti di lavoro. A quel punto Vector si destò dal sonno in cui era riuscito a piombare.

<< YAWN! Non è stata una notte molto riposante ma non era male...>> sbadigliò Vector:<< Poi quella ragazza e il Sole mi hanno pure svegliato, che seccatura....>>. In quel momento fecero irruzione con calma Yusei e sua moglie.

<< Ehilà, Vector.>> lo salutò Yusei:<< Come va oggi?>>.

<< Mi sento più riposato, indubbiamente.>> disse Vector.

<< Scusaci se nostra figlia ti ha svegliato per ben due volte questa notte.>> si scusò Akiza:<< Ma sai com'è,... doveva andare a scuola.>>.

<< Oh, non fa niente, ahahah!>> rise spensieratamente Vector.

<< Beh, dato che mi ero già svegliato ho pensato di guardare un po' tra i miei vecchi abiti,...>> disse Yusei posando sul letto degli abiti e ai piedi del letto un paio di scarpe nere:<< … credo che questi siano della tua misura. Sai, non vorrei che andassi in giro senza niente addosso, sarebbe uno shock per Akiry.>> nel dirlo gli fece l'occhiolino.

<< Capisco, grazie ancora.>> disse Vector con un sorrisetto.

<< Primo però ti devo visitare, Vector.>> disse Akiza:<< Cerchiamo di risalire all'origine della tua amnesia...>> quindi la dottoressa gli fece vari test (che non sto a descrivere visto che non possiedo le competenze necessarie) per verificare cosa avesse provocato la sua perdita di memoria. Alla fine...

<< Niente.>> concluse Akiza scuotendo la testa dopo aver esaminato:<< Non riesco a capire,... la sua testa sembra a posto.>>.

<< Davvero?>> dissero Yusei e Vector insieme.

<< Sì.>> rispose Akiza:<< Può darsi che sia stato uno shock a fargli perdere la memoria.>>.

<< E' chiaro.>> disse Vector:<< E per quanto riguarda la mia gemma?>>.

<< Quella è davvero impiantata nel tuo corpo.>> disse Akiza:<< Mi dispiace ma sembra collegata al tuo cuore. Non c'è modo di estrarla.>>.

<< Ve beh, non fa nulla.>> disse Vector sorridendo:<< Dopotutto non mi da fastidio.>>.

<< Sono certo che prima o poi recupererai la memoria comunque.>> lo incoraggiò Yusei:<< Se necessario ti aiuteremo noi.>>.

<< Ci conto.>> annuì Vector.

<< Noi torniamo in cucina. Appena ti sei vestito raggiungici, ti daremo qualcosa da mangiare.>> gli disse con dolcezza Akiza:<< Non puoi sbagliare, la cucina è in fondo a destra.>>.

<< D'accordo, arrivo.>> disse Vector mettendo mano agli abiti portatigli da Yusei mentre loro tornavano in cucina. Quando Vector uscì dalla stanza indossava una maglia nera senza maniche e dei jeans blu, oltre che le scarpe nere di prima ai piedi. Raggiunse quindi la cucina, dove i padroni di casa lo stavano aspettando: Akiza era alzata ai fornelli, mentre Yusei era seduto al tavolo a leggere un giornale.

<< Ecco qua, caro Vector!>> gli disse Akiza servendo ad un posto libero del tavolo una ricca colazione:<< Buon appetito.>>.

<< Oh, grazie mille.>> disse Vector sedendosi al posto libero e iniziando a mangiare. Akiza aveva fatto centro, la colazione andava a genio a Vector.

<< E' squisito!>> affermò Vector.

<< Meno male.>> disse Akiza arrossendo.

<< Akiza è davvero brava a preparare i pasti.>> disse Yusei.

<< Direi, per un bel po' di tempo sono rimasta da sola e ho imparato da me.>> disse Akiza.

<< Potrei chiedervi una cosa?>> chiese Vector.

<< Sì, certo.>> rispose Yusei:<< Cosa vuoi sapere?>>.

<< Vostra figlia...>> cominciò a dire Vector.

<< Non mi dire che ha fatto colpo su di te.>> rise Yusei.

<< No no, non è questo...>> disse in fretta Vector:<< Mi chiedevo soltanto perché prima se la prendeva tanto con me per aver preso posto nella sua stanza e poi si sia tanto preoccupata di non svegliarmi. Cioè, non dovrebbe importargliene molto di me, no? Ha già affermato che non si fida del sottoscritto.>>.

<< Capisco.>> mormorò Akiza:<< Il fatto è che... Akiry è davvero una brava ragazza ma ultimamente si comporta in modo parecchio ostile con gli estranei.>>.

<< Uh? E come mai?>> disse sorpreso Vector.

<< Non lo sappiamo di preciso.>> disse Yusei:<< Anche se siamo i suoi genitori, Akiry non si è mai confidata con noi su questo punto.>>.

<< In realtà non è la prima volta.>> dichiarò Akiza.

<< Già, quando non ci dice niente è per non metterci in agitazione.>> concluse Yusei:<< Abbiamo deciso di darle tempo. E' nostra figlia, quindi abbiamo la massima fiducia in lei. Sono certo che riuscirà a risolvere i suoi problemi...>>.

“ Strano...” pensò Vector.

<< Ma lasciamo stare questi problemi familiari.>> disse Yusei cambiando argomento:<< Se vuoi questo pomeriggio posso accompagnarti a prendere degli altri vestiti al centro commerciale: così ne puoi prendere di più adatti a te.>>.

<< Grazie mille!>> esclamò Vector:<< Ma non state facendo un po' troppo per me?>>.

<< Non parliamone nemmeno, Vector.>> disse Akiza:<< Puoi restare qui tutto il tempo necessario. Quando avrai ricordato dove abiti sarai libero di fare quello che vuoi ma per il momento...>>.

<< Siete davvero delle brave persone.>> disse con gratitudine Vector. Una volta finita la colazione il ragazzo passò il tempo cercando qualche informazione sui giornali e alla TV della sala nella speranza di trovare qualche informazione su di sé che gli ricordasse qualcosa, ma nonostante tutte le forme d'informazione indicategli da Yusei non trovò proprio nulla che lo riconducesse a se stesso. Due ore di ricerche dopo dovette arrendersi.

<< Uff...>> sbuffò Vector appoggiando la testa sull'ennesimo giornale appoggiato sul tavolino della sala:<< Nemmeno qui....>>.

<< Non hai trovato nulla?>> gli chiese Yusei passando di lì e vedendo che aveva smesso di cercare.

<< No...>> disse esasperato Vector.

<< Dai,... vedrai che troverai qualcosa prima o poi.>> disse Yusei dandogli una pacca su una spalla e spegnendo la TV:<< Non è detto che solo perché oggi non sei riuscito tu non riesca a...>> in quel momento la porta di casa si aprì.

<< Akiry?>> chiese dalla cucina Akiza sentendo la porta.

<< YES, mamma!>> rispose allegramente Akiry entrando in casa chiudendo l'uscio e passando da suo padre:<< Ciao, papà!>>. Era in uniforme scolastica composta da camicetta con gonna corta (tipo Bleach). 

<< Ehi, Akiry.>> le fece Yusei contento:<< Com'è andata a scuola?>>.

<< Non male.>> disse Akiry:<< La professoressa era più di buon umore del solito e... Uh?>> in quel momento notò Vector dietro a suo padre e salutandolo con una certa esitazione:<< Ah, ciao...>>.

<< Ciao.>> rispose pigramente Vector.

<< Vedo che ti sei ripreso.>> disse Akiry incrociando le braccia:<< Vuol dire che posso tornare in camera mia?>>.

<< Sì, Akiry.>> annuì Yusei:<< Credo che  a Vector non gli dispiacerà dormire sul divano in attesa che approntiamo una sistemazione migliore...>>.

<< Nessun problema.>> disse Vector:<< Almeno la smette di assillarmi.>>.

<< Io assillarti?!!>> esclamò Akiry puntandogli il dito contro:<< Vorrei farti notare che hai preso possesso della MIA camera e del MIO letto per tutta la notte mentre IO ho dovuto dormire sul divano! Questa io la chiamo ingiustizia.>>.

<< Ti ricordo che però io ero convalescente, SIGNORINELLA!>> ribadì Vector con un sorrisetto.

<< Ma QUELLA era la mia stanza!>> ribadì a sua volta Akiry.

<< Ehi, calmatevi!>> disse Yusei mettendosi in mezzo:<< Ora che l'ordine delle cose è stato ristabilito mi sembra inutile che litighiate.>>.

<< E va bene, papi.>> disse Akiry gonfiando una guancia, imbronciata:<< Comunque non mi fido di questo losco individuo...>>.

<< LOSCO A CHI??>> scattò Vector rialzando il capo.

<< A TE!>> ribatté decisa Akiry procedendo verso la porta della sua camera, aprendola e richiudendosela alle spalle.

<< Ehhhh...>> fece Yusei:<< Te l'avevo detto che con gli estranei era piuttosto ostile...>>. Quel pomeriggio Vector uscì assieme a Yusei a piedi per il centro commerciale più vicino allo scopo di prendere degli abiti nuovi, come già detto. La strada non era lunga, e quel giorno c'erano pochi passanti in giro: infatti la maggior parte della gente era PROPRIO al centro commerciale (giornata di saldi). Una volta trovato il reparto giusto si misero a cercare gli abiti adatti,... e alla fine della fiera quando uscirono Vector vestiva una camicia viola scuro con sopra una giacca nera e pantaloni neri con scarpe del medesimo colore.

<< TA-DA-DAN!>> disse Vector:<< Ora si che mi sento a mio agio!>>.

<< Sei sicuro?>> disse Yusei un po' allibito mentre si dirigevano verso casa:<< Credo che Akiry non migliorerà i suoi pareri su di te con quell'abito...>>.

<< Naaaaaaa!!! Vedrai che ne rimarrà colpita e cambierà parere.>> disse Vector abbassando una mano. Infatti...

<< Sei proprio un tipo losco!>> esclamò Akiry decisa quando quella sera alle sei lo vide con il nuovo abito.

<< EHHH???>> fece Vector a bocca aperta:<< Mi sento un po' ferito...>>.

<< A me sembra ci stia bene.>> puntualizzò Akiza sbucando dalla cucina, dove stava preparando la cena.

<< Per me sembra SEMPRE un tipo losco.>> insistette Akiry incrociando le braccia e chiudendo gli occhi.

<< Io l'avevo detto.>> disse Yusei sorridendo.

<< Acc...>> disse Vector. Più tardi tutti furono davanti ad una tavola imbandita per la cena (dove Akiza dimostrò le sue doti di cuoca un'altra volta), e sebbene Vector discutesse facilmente con Yusei e sua moglie, Akiry manco lo degnava di uno sguardo. Aveva uno sguardo tutto serio. A nemmeno metà della cena si alzò subito.

<< Io vado a dormire.>> sentenziò Akiry:<< Non ho più fame.>>.

<< C-Come?>> fece Yusei sorpreso:<< Ma come mai? Non ti piacciono i piatti della mamma?>>.

<< No, la mamma non c'entra.>> rispose Akiry seria:<< E' che...>> ma si interruppe e iniziò a dirigersi svelta svelta verso la sua camera. Yusei e Akiza si guardarono con aria interrogativa.

<< Non badateci, non è colpa vostra.>> li rassicurò Vector:<< Credo che sia colpa mia.>>.

<< Oh, Yusei!>> gli disse Akiza a quel punto preoccupata:<< Forse abbiamo sottovalutato il problema di Akiry... Non si era mai comportata così!>>.

<< Comincio a temere di sì.>> disse Yusei:<< Non so che darei a questo punto per sapere cosa turba nostra figlia.>>. In quel momento un lampo attraversò gli occhi di Vector.

Il mattino dopo Akiry allegramente uscì di casa per recarsi di nuovo a scuola. Richiuse la porta alle sue spalle e prese la solita strada che portava all'istituto scolastico che frequentava. Poco più tardi però prima che si allontanasse troppo una delle finestre di casa Fudo si aprì lentamente e indovinate un po' chi ne venne fuori? Vector.

“ Per fortuna Yusei è tornato subito a dormire...” pensò Vector deciso mentre richiudeva la finestra una volta all'esterno:“ Loro hanno fatto tanto per me, quindi cercherò di ripagarli provando almeno a capire cosa sta succedendo ad Akiry.” dopodiché cominciò a pedinare furtivamente Akiry stando ben attento a non farsi scoprire, nascondendosi dietro a qualche passante o infilandosi nei vicoli nei dintorni. Per fortuna la ragazza non sembrò accorgersi di nulla, e ben presto arrivò alla sua scuola. Una volta che fu entrata nell'istituto a Vector gli si presentarono i primi problemi.

“ Uhm... Come faccio a tenerla d'occhio, adesso?” pensò Vector guardando la struttura, posizionandosi davanti all'entrata di essa: era di circa cinque piani a occhio e croce, e con miriadi di finestre. Come faceva a sorvegliare Akiry? Non poteva certo entrarvi (non essendo uno studente di lì), e tantomeno poteva mettersi a scalarlo alla ricerca della finestra dell'aula della classe della ragazza: avrebbe finito per attirare l'attenzione di tutti. Pensa e pensa la soluzione si presentò da sola, perché vide entrare in un'aula dalla finestra aperta al pian terreno proprio Akiry. Fulmineamente si appostò a lato della finestra appoggiandosi al muro, fingendo di starvi solo i fatti proprio, e dopo essersi assicurato che nessuno in strada lo vedesse curiosare gettò un'occhiata nell'aula: l'aula in questione era come tante altre, tanti banchi sparsi in essa, una cattedra e una lavagna. Akiry era arrivata per prima a quanto pare, dato che non c'era ancora nessun altro. Stranamente però l'allegria che aveva animato la ragazza quando era uscita di casa sembrava svanita, e si limitava a fissare il banco a cui era seduta tenendo la testa appoggiata tra le mani.

“ Ma cosa...?” si chiese Vector incuriosita da quel cambiamento, quando all'improvviso entrarono anche gli altri studenti di quella sezione. Nel vedere Akiry la evitarono, parlando tra loro subito.

<< Guarda un po', è ancora quella.>> disse uno studente ad un altro:<< Arriva sempre prima.>>.

<< Beh, che importa?>> disse un'altra studentessa:<< Tanto è la figlia della Strega della Rosa Nera, no? Cosa ci importa, è diversa da noi.>>.

<< Giusto.>> disse un'altra ancora:<< Io di certo non diventerò sua amica.>>. A quelle parole gli occhi di Akiry ebbero un guizzo, luccicando per un attimo come se stesse per piangere.

“ Non mi dire che...?” pensò Vector cominciando a capire la situazione. In seguito entrò in aula un professore dalla giacca aperta con i capelli corti neri e gli occhiali piuttosto alto, sui cinquant'anni.

<< Buongiorno, ragazzi.>> disse il professore alla classe.

<< Buongiorno, professor Takamura.>> rispose in coro tutta la classe, Akiry compresa.

<< Bene, bene,... iniziamo con l'appello.>> fece il professor Takamura sedendosi alla cattedra e sfogliando il suo registro. Dopo due ore e un quarto di lezione in cui Akiry sembrò impegnarsi particolarmente suonò la campanella dell'intervallo, e molti studenti uscirono dall'aula, compreso il professor Takamura. Akiry invece restò lì a consumare la sua merenda. Vector non poté fare a meno di notare che anche in quel momento i suoi compagni le stavano alla larga, additandola e continuando a prenderla in giro. Anche se Akiry non parlava i suoi occhi tristi dicevano tutto su quello che doveva provare in quel momento. Dopo che l'intervallo finì un altro professore entrò in aula assieme agli studenti usciti prima, e dopo una lunga attesa di altre due ore e trenta minuti la giornata scolastica si concluse. Mentre tutti uscivano Vector si appostò in un vicolo che aveva adocchiato in precedenza situato davanti a quell'edificio da dove poté assistere all'uscita di tutti gli studenti della scuola senza farsi notare. Akiry uscì per ultima, quando tutti se ne furono andati, mogia mogia. Mentre stava per sparire dalla vista di Vector si fermò e cominciò a dire delle frasi che non sfuggirono all'orecchio del suo “ pedinatore”.

<< No,...>> sbottò Akiry cercando di non piangere:<< … non va bene così... NON VA BENE. Non devo mostrarmi con questa faccia a mamma e papà... Non voglio farli preoccupare. Devo farcela... dopotutto sono al quarto anno. Non manca molto... ancora un altro anno e ce l'ho fatta....>> e così dicendo cercò di assumere un'espressione più allegra riprendendo così ad andare verso casa. Vector smise di pedinarla, mettendosi invece a pensare alla situazione.

“ Capisco perché non da confidenza agli estranei.” pensò Vector:“ Tutti la trattano con pregiudizio, anche se non ho capito molto di questa faccenda della “ Strega della Rosa Nera”, e quindi non riesce a farsi degli amici. Probabilmente pensa che anch'io sono come gli altri. Questa cosa non mi piace... Vorrei aiutarla ma... non so proprio come fare...” poi gli venne un'idea:<< EHI, ci sono! C'è solo una persona che può darmi una mano a realizzare questa cosa... ma ora devo tornare a casa Fudo prima di Akiry, oppure potrebbe insospettirsi...>> e così dicendo corse via. Quando tornò alla casa venne rimproverato da Yusei per non averli avvisati di essere uscito, poiché non l'avevano trovato in casa al loro risveglio.

<< AHAHAH!!! Non preoccupatevi!>> rise spensieratamente Vector:<< Sono solo andato a fare una passeggiata...>>. Non era una scusa particolarmente originale ma Yusei e Akiza sembrarono dargli credito. Ad Akiry invece non importava, e dopo un'altra giornata in cui lei non rivolse la parola a Vector si passo al giorno successivo. Nuovo giorno di scuola, ma per Akiry non cambiava assolutamente nulla: arrivò di nuovo in aula per prima, subì le solite critiche dei compagni che arrivarono dopo e si preparò ad una nuova lezione. Il professor Takamura fece nuovamente il suo ingresso in aula.

“ Le solite giornate” pensò Akiry arrabbiata:“ Le solite ODIOSE giornate... Non avrò mai un amico...”.

<< Ascoltate tutti!>> esclamò Takamura, attirando a sé l'attenzione della classe:<< Oggi abbiamo il piacere di ospitare un nuovo studente.>>.

<< Un nuovo studente?>> chiese un alunno della classe.

<< Esatto!>> rispose Takamura:<< Si tratta di un nuovo acquisto fatto ieri. Spero che si ambienterà bene in questa classe e che voi vi ambientiate bene a lui.>>.

“ Non mi interessa...” pensò Akiry ormai sfiduciata.

<< Avanti, ragazzo, vieni pure dentro e presentati.>> disse Takamura richiamando lo studente nuovo che era fuori dalla porta. Lo studente in questione entrò dentro e....

“ CHE...?” pensò sbalordita Akiry alzando la testa di scatto: era proprio il caso di dirlo in effetti... Incredibile! Impossibile sbagliarsi! In quell'uniforme scolastica composta da una camicia bianca e dei pantaloni grigi (stile Bleach), con una borsa di libri di scuola c'era Vector! Il suo sguardo era tutto sorridente.

<< Buongiornoooo, ragazzi!>> fece Vector salutandoli agitando la mano tesa dalla fronte in avanti:<< Il mio nome è....>> e così dicendo scrisse il suo nome sulla lavagna con un gessetto:<< … V-E-C-T-O-R! Vector, piacere di conoscervi.>>.

“ I-Impossibile...” pensò sbalordita Akiry:“ C-Come diavolo ci è finito qui??”.

<< Questo ragazzo è stato presentato da Yusei Fudo con ottime referenze, ed è stato ammesso qui.>> disse il professor Takamura alla classe:<< Comportatevi bene con lui.>>.

“ Papà?” pensò ancora più stupita Akiry.

<< Dove mi posso sedere, professore?>> chiese Vector.

<< Puoi prendere il posto vicino ad Akiry se vuoi.>> gli propose il professore.

<< ANDATA!>> esclamò Vector con aria spensierata.

“ Non ci credo...” pensò disperata Akiry.

<< BUONGIORNOOOOO, signorina Akiry!>> disse Vector facendo finta di non conoscerla sedendosi al posto vicino al suo:<< Spero che passeremo mooooooolto tempo insieme.>>.

“ NUUUUUUUUUUOOOOOOOOOOOOOOO!!!!” pensò quasi piangendo Akiry, per niente emozionata all'idea di tenersi come vicino di banco un tipo che non gli ispirava per nulla fiducia.

 
  
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