Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: _joy    28/04/2014    12 recensioni
[Seguito de "Il principe e la strega - tra ciò che è giusto e ciò che vuoi"]
Hermione e Caspian si sono separati, pur con il cuore spezzato: lei è tornata sulla Terra per combattere la guerra contro Voldemort e lui è rimasto a Narnia, ad aspettarla.
Non hanno certezze, se non che vogliono stare insieme.
Ma una nuova minaccia incombe su di loro e su Narnia: chi è il nuovo nemico?
E cosa succederà a Hermione e Caspian?
"...Sì. Sì sono tornata e sì, resterò con te… e stavolta non ci sarà nessuno, nessuno, che potrà portarmi via!"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aslan, Caspian
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache della Grande Magia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un po’ per la forza dell’abitudine, un po’ perché cercava conforto, Hermione si diresse in biblioteca.
 
Quando aprì la porta si trovò davanti a uno scenario che le fece mettere le mani nei capelli.
Quel luogo che per lei era sacro era stato devastato.
Scaffali rovesciati, libri distrutti.
Uno sfacelo.
Hermione si mosse con cautela nella stanza, aggirando le scaffalature divelte, cercando di non calpestare quello che restava di migliaia di libri preziosi.
Camminò nel silenzio, a labbra serrate.
Si addentrò nei corridoi della biblioteca silenziosa, fino a raggiungere un angolo buio e solitario, dove in pochi erano soliti studiare perché era poco illuminato.
Sopra un piccolo tavolo, solitaria nel muro, campeggiava una piccola cornice scura, dall’aria dimessa.
Era la riprova di come l’apparenza inganna, in quanto conteneva il ritratto di una delle personalità più fulgide che Hermione avesse mai incontrato: Lucy La Valorosa, Regina di Narnia.
 
Anche Lucy, come tutti gli occupanti delle altre tele della biblioteca, non c’era.
Hermione immaginò che fosse in giro per il castello, che avesse osservato da cornici amiche le sorti della battaglia e che ora contemplasse i feriti, rimpiangendo di non avere il suo miracoloso Cordiale – dono di Aslan - per poter aiutare concretamente coloro che soffrivano.
Lucy era sempre stata così coraggiosa, così generosa… sarebbe stata un’alleata preziosa in quella guerra.
Le mancava tanto.
Hermione aveva passato gli ultimi mesi in clandestinità, fuggendo da Voldemort mentre aiutava Harry nella lotta contro il Signore Oscuro, ma prima, negli ultimi mesi del precedente anno scolastico, Lucy era diventata una sua amica.
La giovane strega aveva raccontato a Harry e Ron di Narnia e di Caspian, ma solo con Lucy poteva parlarne davvero.
In primis perché i suoi migliori amici, anche se ben intenzionati e preoccupati per lei, restavano due maschi, quindi parlare di sentimenti con loro era parecchio complicato: facevano già abbastanza casino nelle loro vicende personali.
Inoltre, Hermione ormai era al di là della cotta adolescenziale.
Il suo legame con Caspian era qualcosa di profondo, di vero, di totale.
Non per sminuire i suoi amici, ma quando lei aveva ammesso di essere stata pronta a lasciare tutto per sposare il Re di Narnia e dargli dei figli, entrambi l’avevano guardata come se fosse una Chimera con dieci teste.
 
«Dei figli?? Sposarsi??» Ron era basito «Ma Hermione, che cavolo dici? Ma se a te interessa solo studiare!»
Hermione l’aveva guardato dall’alto in basso, con disprezzo:
«Ma tu che ne sai? Cosa sai di quello che provo per Caspian?»
E, in effetti, Ron non lo sapeva.
Hermione gli voleva bene, ma si rendeva conto di quanto fosse immaturo.
La storia con Lavanda aveva alti e bassi, perché dopo la novità iniziale Ron si era reso conto di quello che comportava avere una fidanzata (una come Lavanda, per di più): qualcuno che si aspettava di avere appoggio totale, consiglio, dedizione. Di essere messa per prima.
Troppo complicato per il più giovane maschio dei Weasley, che voleva solo divertirsi e vedere il suo ego gratificato, ma senza rinunciare alla sua vita così come era sempre stata e come piaceva a lui che fosse.
Lavanda non si inseriva nel loro trio e questo Ron lo sapeva.
Peggio: nemmeno ce la voleva.
Dopo l’avventura a Narnia, un’Hermione molto più consapevole dei suoi sentimenti aveva cercato di dargli qualche consiglio, ma Ron era diventato ombroso e palesemente seccato del fatto che lei avesse rivolto altrove i suoi pensieri.
Ad un certo punto, Harry aveva dovuto nuovamente mediare tra i due amici, perché la situazione era tornata ad essere insostenibile, ma per una ragione completamente diversa: ora era Ron ad essere geloso.
Hermione era sicura che l’amico non fosse davvero innamorato di lei, ma probabilmente solo ferito nell’ego: Lavanda e Calì lo avevano talmente convinto del fatto che lei gli stesse dietro (e un po’ era vero, ma prima di Caspian, cioè quando lei non aveva idea di cosa fosse l’amore) che ora si sentiva defraudato di qualcosa.
Stupidamente, come Hermione gli aveva spiegato tra grida indignate.
Per la salvezza del trio di amici fu vitale il fatto che Harry si fosse messo con Ginny, perché le sue abilità di mediatore sentimentale erano decisamente scarse.
Ginny, invece, aveva ascoltato tutta la storia da una singhiozzante Hermione, aveva pianto con l’amica per il suo amore perduto e poi aveva riempito di insulti il fratello, gridandogli che era un babbuino senza cervello e che doveva ringraziare Merlino di aver trovato una scimmia come Lavanda che lo sopportava e che se non avesse smesso con quelle pretese folli su Hermione lei lo avrebbe Maledetto.
Le urla dei due Weasley più giovani si erano sentite fino alla Sala Comune dei Tassorosso ma, dopo due giorni di silenzio offeso, la situazione si era ricomposta.
Hermione era tornata ad essere la fedele amica di sempre, Harry aveva tirato un sospiro di sollievo e Ron cercava di contenere la sua gelosia per l’amica a due - massimo tre - scoppi di malumore alla settimana.
Lavanda aveva spettegolato con Calì della relazione misteriosa di Hermione di cui aveva sentito parlare da Ron, finché Ginny non le aveva beccate e aveva fatto loro una Fattura Orcovolante.
E la vita era ricominciata.
 
Alla fine del sesto anno, Harry aveva lasciato Ginny per proteggerla, perché sapeva che sarebbe dovuto andare a cercare gli Horcrux e non sarebbe tornato a Hogwarts.
E fu chiaro che Harry la amava e voleva proteggerla.
Ron, di riflesso, lasciò Lavanda (ma era ben più sollevato del suo migliore amico).
Hermione non doveva lasciare nessuno: quella scelta dolorosa lei l’aveva fatta mesi prima e il suo cuore era ancora in pezzi. Ne frantumò ancora qualcuno quando cancellò la memoria ai suoi genitori e li mandò in Australia, al sicuro da Voldemort e dai Mangiamorte.
 
 
Fino alla fine del sesto anno, a Hogwarts, Lucy Pevensie era stata un’amica preziosa.
Sapeva quello che era accaduto a Narnia e conosceva Caspian: con lei, Hermione poteva parlare per ore del re.
Era assetata di tutto quello che lo riguardava e chiedeva a Lucy di raccontarle storie infinite su di lui.
La Valorosa la accontentava perché le si era affezionata e le dispiaceva tremendamente che la giovane strega e il re si fossero separati senza sapere se avrebbero mai avuto un futuro insieme.
Devota ad Aslan, Lucy capiva e stimava Hermione per la sua decisione: anche lei e i suoi fratelli, in passato, avevano obbedito alla volontà del Grande Leone e non avevano chiesto sconti o facilitazioni, pur amando Narnia e desiderando restarvi.
Lucy amava Caspian e Hermione e soffriva per loro.
Avrebbe voluto poter accarezzare i capelli della giovane amica mentre lei singhiozzava disperata, notte dopo notte, per il suo amore lontano, ma poteva solo osservarla, triste, finché Hermione non si ricomponeva, si soffiava il naso, recuperava il Mantello dell’Invisibilità che Harry le aveva prestato e tornava in camera, ringraziandola a profusione perché la sopportava.
Ma a Lucy non pesava affatto.
Continuava ad esortare Hermione perché avesse fede in Aslan:
«Non rinunciare mai! Aslan conosce il tuo cuore e quello di Caspian! Aslan vi ama: dimostrategli che i vostri sentimenti sono forti e sinceri! Dimostrategli che avete fede in Lui!»
Hermione ci provava, ogni giorno.
Quando alzarsi era uno sforzo enorme, quando studiare aveva perso il significato che aveva prima, quando sopravvivere sembrava così faticoso… Lei testardamente pensava al Re e lottava per lui, per ritrovare l’energia e la determinazione per combattere.
E perché, se avesse combattuto e avesse vinto, magari sarebbe potuta tornare da lui.
 
 
Quella notte, Lucy non c’era ed Hermione raddrizzò una sedia e si sedette ad aspettarla.
Ma il sonno la vinse e, dopo poco, la ragazza dormiva con il capo poggiato sulle braccia.
Sognò Caspian, come le succedeva spesso.
Ma, stavolta, il suo sogno non era costellato di prati versi e mare blu, con il sovrano accanto a lei e in procinto di iniziare una vita insieme.
Stavolta Caspian era seduto nella Sala del Consiglio e il suo viso bellissimo era cupo e determinato.
Davanti a lui erano spiegate carte e mappe e i suoi Lord parlavano di una guerra e di un esercito in movimento.
Il sovrano ascoltava i rapporti e il suo viso restava serio e concentrato, mentre con la mano accarezzava distrattamente l’elsa della spada allacciata al suo fianco.
Hermione lo trovava sempre stupendo, ma preferiva osservarlo sorridere, quando le sue labbra carnose avevano una piega morbida e irresistibile e gli occhi scuri scintillavano…
Tutti chiedevano l’attenzione del sovrano, ma in particolare un gruppo di notabili insisteva con lui:
«Maestà, non potete lasciare Narnia senza un erede! Maestà, se la guerra è inevitabile dovete pensare al vostro popolo! È un vostro dovere!»
Ma cosa stavano dicendo, quegli sciagurati?
Quale guerra? E soprattutto... quale erede?!
Ma, con suo sommo sbigottimento, Caspian annuì, sempre scuro in volto.
«Sono consapevole dei miei doveri» disse, secco «Non verrò meno a Narnia»
Il panico la invase.
Doveri? Erede?
Ma di cosa parlavano?
 
Si svegliò bruscamente, con un sussulto strozzato.
Impiegò un paio di attimi a ricordare dov’era.
Sentì un brivido serpeggiarle per la schiena mentre ripensava a quel sogno…
«Ehi tu, meravigliosa fanciulla!» disse una voce dolce «Che ne pensi di andare a sdraiarti su un letto vero?»
«Lucy!» Hermione non riuscì a sorridere «Non sai cosa ho sognato… Voglio dire, credo fosse un sogno, ma… era così diverso dai sogni che faccio di solito! Era… Sembrava così vero!»
Raccontò confusamente all’amica del sogno e poi dell’Armadio per Narnia che era scomparso… ma Lucy, che pure l’aveva sempre capita, insistette più volte perché si riposasse e non partisse ora per ricerche avventate.
«Hermione, sei stravolta! Hai appena affrontato un nemico terribile! Riposa, prima di fare azioni avventate! Hai aspettato mesi… Cosa cambia, ora, aspettare un giorno o due?»
Aveva ragione, Hermione lo sapeva.
Ma non riusciva a togliersi dalla mente quel sogno.
Sembrava un presagio, un presagio nefasto.
 
La perseguitò quella notte, mentre cercava di riposare nella Torre di Grifondoro, assieme ai suoi amici esausti.
Malgrado fosse stremata, Hermione non riusciva a dormire.
Aveva paura di sognare ancora?
Di solito era così felice di sognare Caspian…
Si mosse, inquieta, e vide nella fioca luce delle braci morenti nel camino Harry e Ginny dormire abbracciati.
La tristezza la invase, di nuovo.
 
La mattina dopo, mentre il mondo magico tornava alla vita, Hermione Granger, testarda, tornava in biblioteca.
Parlò con Lucy della battaglia, dei mesi che l’avevano preceduta.
Parlò del sogno e di quel dolore che le lacerava l’anima da quando aveva lasciato Narnia.
Pianse, poi si asciugò gli occhi e si presentò nella Sala Grande, come era suo dovere.
Al fianco di Harry e Ron ascoltò su Radio Strega Network le notizie che provenivano dall’esterno: la guerra era finita, le persone sottoposte a Maledizione Imperius si stavano risvegliando, gli ultimi seguaci di Voldemort venivano arrestati.
Il nuovo Ministro della Magia, ad interim, era Kingsley Shacklebolt.
Il suo primo provvedimento, in onore di Albus Silente, fu quello di vietare la prigionia ad Azkaban: come Silente aveva più e più volte detto, i Dissennatori erano alleati naturali del male.
E il male doveva essere bandito.
Si sarebbero trovate nuove soluzioni.
 
Il Ragazzo che era Sopravvissuto, Harry Potter, aveva salvato il mondo magico.
Malgrado ciò, a Harry non venne concesso il meritato riposo: a lui e a Hermione e Ron, assieme a membri dell’Ordine della Fenice e del corpo docente di Hogwarts, fu chiesta collaborazione nei processi per individuare colpevoli e innocenti.
A Harry premeva particolarmente restituire dignità al nome di Severus Piton: parlò molto di lui agli amici e tutti concordarono nel fare il possibile per restituirgli onore e gloria.
La notte prima della partenza da Hogwarts fu allegra: sarebbero tornati.
Hogwarts li aspettava per un anno ancora, l’ultimo.
Hogwarts avrebbe continuato ad accogliere i figli dei maghi e a tramandare il suo sapere.
Tutto sarebbe andato bene.
 
Nell’ottimismo generale che divampava, solo una persona era rosa dai dubbi.
Pur sapendo che sarebbe tornata, Hermione non trovava pace.
Non voleva lasciare la scuola senza fare un ultimo tentativo.
E così, la notte prima della partenza, scivolò nei corridoi bui e deserti, fino alla Stanza delle Necessità.
Ferma di fronte a una parete di mattoni, la giovane strega ripensò alla notte della caduta di Voldemort, in cui Malfoy, Tiger e Goyle avevano seguito lei e i suoi amici nella Stanza e li avevano quasi uccisi.
Loro erano riusciti a prendere il diadema di Corvonero, ma Tiger era rimasto ucciso dall’Ardemonio che lui stesso aveva evocato.
Reprimendo un brivido, Hermione strinse i denti.
Era la sua unica possibilità, lo sapeva bene.
Cercò di sgombrare la mente da ogni timore: sapeva come funzionava quella magia.
Doveva crederci, crederci davvero.
Come in Aslan, avrebbe detto Lucy.
Hermione prese un respiro, chiuse gli occhi e camminò per tre volte avanti e indietro.
Nella mente un solo pensiero:
Portami a Narnia. Portami a Narnia. Portami a Narnia.
Si fermò e aprì gli occhi.
Davanti a lei, nel muro, era apparsa una porta.

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: _joy